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Brand Di Design
Luca Vergani
44 episodes
3 days ago
Dalla Rivoluzione Industriale a oggi vediamo come il design ha plasmato il mondo che tocchiamo. In 'Brand Di Design', esploriamo l’evoluzione di questa disciplina nata tra le fabbriche dell’800, dove tecnologia e società hanno incontrato l’estetica. Scopriremo insieme come i grandi brand creano oggetti iconici, trasformando bisogni in bellezza e funzionalità in emozione. Non è solo ingegneria: è l’arte di dar forma al futuro, equilibrio tra forma e funzione che definisce la nostra cultura materiale. Pronto a innamorarti della materia che ci circonda? Accompagnaci nel nostro viaggio!
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All content for Brand Di Design is the property of Luca Vergani and is served directly from their servers with no modification, redirects, or rehosting. The podcast is not affiliated with or endorsed by Podjoint in any way.
Dalla Rivoluzione Industriale a oggi vediamo come il design ha plasmato il mondo che tocchiamo. In 'Brand Di Design', esploriamo l’evoluzione di questa disciplina nata tra le fabbriche dell’800, dove tecnologia e società hanno incontrato l’estetica. Scopriremo insieme come i grandi brand creano oggetti iconici, trasformando bisogni in bellezza e funzionalità in emozione. Non è solo ingegneria: è l’arte di dar forma al futuro, equilibrio tra forma e funzione che definisce la nostra cultura materiale. Pronto a innamorarti della materia che ci circonda? Accompagnaci nel nostro viaggio!
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Brand Di Design
EP.43 MARCEL BREUER Vita e Opere di un Maestro Moderno

Ciao e benvenuti al nostro podcast! Oggi ci immergiamo nella straordinaria carriera di Marcel Breuer, un gigante del Modernismo nato in Ungheria nel 1902 e scomparso a New York nel 1981.

La sua avventura nel design inizia con una borsa di studio a Vienna, ma è alla Staatliches Bauhaus di Weimar che Breuer trova la sua vera vocazione. Dal 1920 al 1923, si forma in falegnameria, realizzando le iconiche sedie "African" e "Slatted". La Bauhaus si trasferisce a Dessau e, nel 1925, Breuer diventa "giovane maestro" e capo del laboratorio di falegnameria. È qui che nasce la sua rivoluzionaria sedia B3, nota anche come Wassily, ispirata, pare, da una bicicletta Adler. Questa sedia, inizialmente progettata per l'abitazione di Wassily Kandinsky, sfrutta le potenzialità del tubolare metallico: è economica, igienica e intrinsecamente elastica, senza bisogno di molle. Breuer la considerava un "equipaggiamento essenziale per il vivere moderno", e i suoi mobili in metallo furono presto prodotti e distribuiti da Standard-Möbel e Thonet.

Ma Breuer non si limitò ai mobili. Progettò anche interni per il complesso Bauhaus e le case degli insegnanti, e si avventurò persino nella progettazione di una casetta metallica e della casa Bambos. Dopo aver insegnato alla Bauhaus fino al 1928, aprì il suo studio a Berlino, continuando a disegnare mobili, interni e grandi magazzini, anche se i suoi progetti edilizi rimasero spesso sulla carta.

Nel 1932, ottiene la sua prima commissione architettonica, la casa Harni-Schmacher a Wiesbaden, e progetta il negozio di mobili Wohnbedarf a Zurigo. Collabora anche alle case Doldertal, appartamenti sperimentali per Sigfried Giedion. In questi anni, esplora nuove frontiere con mobili flessibili in lamine di acciaio e alluminio.

La sua carriera lo porta a Londra nel 1935, dove collabora con F. R. S. Yorke, realizzando case e il Gane Pavilion, quest'ultimo con un sorprendente uso di legno e pietra locale, lontano dall'estetica metallica della Bauhaus. A Londra, per l'azienda Isokon, Breuer produce anche mobili in compensato, reinterpretando i suoi precedenti design in metallo e riflettendo la crescente popolarità del materiale, anche grazie ad Alvar Aalto.

Nel 1937, Walter Gropius lo invita a insegnare ad Harvard, portandolo negli Stati Uniti. Qui, Breuer e Gropius fondano uno studio che progetta il Pennsylvania Pavilion per la New York World's Fair del 1939 e diverse case private. Dopo aver sciolto la società con Gropius nel 1941, Breuer apre il suo studio a New York, progettando circa settanta case private nel New England, inclusa la sua a New Canaan. Le sue opere vengono celebrate dal MoMA di New York, che nel 1948 gli commissiona una casa economica in compensato per la famiglia americana media.

Negli anni '50, Breuer si sposta verso il calcestruzzo, che diventerà il suo materiale d'elezione, usato in modo innovativo e scultoreo. Contribuisce al design dell'edificio UNESCO a Parigi e progetta i grandi magazzini Bijenkorff a Rotterdam. Nel 1956 fonda la Marcel Breuer and Associates, lasciandoci capolavori come il monumentale Whitney Museum of American Art di New York nel 1966.

Marcel Breuer è stato un esponente fondamentale del Modern Movement, e il fascino duraturo dei suoi mobili semplici e lineari è la prova della sua profonda padronanza dell'estetica e dei metodi di produzione. Un vero maestro che ha plasmato il volto del design e dell'architettura moderna.

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3 days ago
7 minutes 23 seconds

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EP.42 CARL BREER Innovatore del design automobilistico

Ciao a tutti e benvenuti! Oggi vi portiamo in un viaggio nel tempo, all'inizio degli anni '30, per scoprire la storia di un vero innovatore del design automobilistico: Carl Breer.

Carl Breer nacque a Los Angeles, California, USA nel 1883 e morì a Detroit, Michigan, USA nel 1970. Fu il capo ingegnere della Chrysler. In un'epoca in cui Walter Percy Chrysler (1875-1940) mirava ad aumentare la quota di mercato della sua azienda, che all'epoca era solo al decimo posto nell'industria automobilistica nei primi anni '30, Breer e il suo team, inclusi gli ingegneri Owen Skelton e Fred Zeder, concepirono qualcosa di radicale: la Chrysler Airflow.

Questa vettura non era una semplice automobile; era un esperimento su ruote. Breer, deciso a migliorarne stabilità e comfort, studiò a fondo il concetto di streamlining, utilizzando la galleria del vento per sperimentare una varietà di forme della carrozzeria. La sua idea era di rovesciare l'effetto della portanza normalmente associata all'ala dell'aereo, ottenendo una forma aerodinamica che alle alte velocità avrebbe tenuto la vettura "incollata alla strada". Il risultato fu un'auto con un distintivo muso "a cascata", fari e parafanghi parzialmente inseriti nella carrozzeria.

La Airflow fu la prima automobile a impiegare l'allora avanguardistico styling aerodinamico. Ma le sue innovazioni non si fermarono qui: con questa vettura, Breer fece da pioniere anche nella costruzione di carrozzerie a scocca portantee con la cabina spostata in avanti, il che fu un altro progresso nella distribuzione del peso. Un'altra significativa innovazione fu la prima trasmissione automatica in una Chrysler.

Nonostante tutte queste incredibili innovazioni, per il grande pubblico la Airflow si rivelò troppo avanzata per i suoi tempi. Fu un fiasco dal punto di vista commerciale, rimanendo in produzione per soli tre anni. Eppure, lo straordinario progetto di Breer ebbe un'enorme influenza sui designer delle future automobili, specialmente per quelli al servizio della Ford, della General Motors e della Porsche.

Un racconto di genio, audacia e come un fallimento commerciale può paradossalmente plasmare il futuro!

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1 week ago
6 minutes 17 seconds

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EP.41 BRAUN Storia e Design

Ciao e benvenuti in questa immersione nella storia di Braun, un nome che evoca innovazione, funzionalità e un'estetica inconfondibile!

Tutto ebbe inizio nel 1921 a Francoforte sul Meno, quando l'ingegnere Max Braun fondò la sua fabbrica. Inizialmente specializzata in connettori e apparecchiature scientifiche, l'azienda si avventurò presto nell'industria radiofonica, producendo componenti e poi intere radio, distinguendosi per essere tra le prime a integrare ricevitori e altoparlanti nella stessa unità. Con l'avvento della plastica, Braun fu pioniera nella produzione di manopole e dischi combinatori con questo nuovo materiale. L'innovazione non si fermò: nel 1932 introdusse i primi apparecchi combinati radio e giradischi. Il successo internazionale arrivò presto, con un premio a Parigi nel 1937 per i suoi grammofoni. Dopo la guerra, l'azienda riprese con la produzione di radio e torce, e nel 1950 lanciò due prodotti che avrebbero segnato la sua storia: il rasoio elettrico S50, con un sistema a cutter oscillante ancora in uso, e il Multimix, il suo primo elettrodomestico.

La vera svolta nel design avvenne dopo la scomparsa del fondatore nel 1951, quando i figli Artur ed Erwin presero le redini. Erwin in particolare, nel 1953, cercò una nuova strategia per le radio, che dovevano essere "sobrie, disinvolte e pratiche". Questo portò a collaborazioni con designer del calibro di Wilhelm Wagenfeld e, crucialmente, con la Hochschule für Gestaltung di Ulm. Nel 1956, Fritz Eichler fu messo a capo del nuovo settore design interno all'azienda, sviluppando uno stile aziendale coerente basato sulla semplicità geometrica e un approccio funzionale. Questo stile fu applicato non solo ai prodotti, ma all'intera corporate identity, inclusi packaging e pubblicità.

Da qui nacquero veri e propri capolavori:

  • La linea di radio e giradischi di Eichler e Artur Braun (1955).
  • Il Phonosuper SK4 (1956) di Dieter Rams e Hans Gugelot, affettuosamente soprannominato "la bara di Biancaneve".
  • La radio portatile Transistor 1 (1956) e le radio tascabili T3 e T4 (1958) di Dieter Rams.
  • Il frullatore multiuso per cucina KM3 (1957) di Gerd Alfred Müller, emblema del razionalismo postbellico tedesco.

Nel 1961, Dieter Rams divenne capo del dipartimento di design, guidandolo per circa 40 anni e permeando ogni articolo con la sua estetica tersa ed essenziale. Sotto la sua guida, Braun continuò a introdurre oggetti iconici come l'accendino Permanent (1966), la calcolatrice tascabile ET22 (1976) e la prima radiosveglia (1977). Nel 1967, l'americana Gillette Company acquisì il controllo, e un anno dopo vennero istituiti i prestigiosi Premi Internazionali Braun per il design engineering. L'azienda fu anche insignita del primo Corporate Design Award nel 1983 per la sua concezione esemplare.

Verso la fine degli anni '90, nel 1999, Braun ha riorientato la sua produzione, sospendendo gli impianti hi-fi per concentrarsi maggiormente su articoli per l'igiene personale, come l'epilatore Silk-épil EE1 e la linea di rasoi Flex Control, e su apparecchiature diagnostiche personali con il termometro a infrarossi Thermoscan.

Il successo duraturo di Braun risiede nella sua filosofia: i prodotti sono il risultato dell'azione congiunta di designer, ingegneri ed esperti di marketing. L'innovazione del design procede di pari passo con gli avanzamenti tecnici e funzionali, in una ricerca continua di un'armoniosa ed equilibrata totalità. Per Braun, i "metodi di lavoro integrati si riflettono nella chiarezza espressiva del prodotto", e il suo design è orientato su valori intramontabili come innovazione, originalità, funzionalità, chiarezza e coerenza.

Un viaggio nel mondo Braun è un viaggio nella storia del design moderno, dove ogni oggetto racconta una storia di perfezione funzionale ed estetica.

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1 week ago
6 minutes 25 seconds

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EP.40 MARIANNE BRANDT Bauhaus e Design Industriale

Ciao e benvenuti a un nuovo episodio! Oggi vi portiamo nel mondo affascinante di Marianne Brandt, una figura pionieristica nata a Chemnitz, Germania, nel 1893. La sua storia è un viaggio straordinario attraverso l'arte e il design industriale, che si conclude a Kirchberg nel 1983.

Marianne Brandt ha iniziato il suo percorso studiando alla Scuola di Belle Arti di Weimar dal 1911 al 1917. Dopo un periodo come artista indipendente, nel 1923, ha fatto il suo ingresso nella celebre Bauhaus di Weimar. Qui, si è specializzata nel laboratorio dei metalli, sotto la guida illuminata di Lázló Moholy-Nagy. Fin da subito, la Brandt ha dimostrato un interesse predominante per la forma funzionale rispetto alla manifattura artigianale; questa predilezione per la praticità avrebbe caratterizzato tutti i suoi design successivi.

È proprio alla Bauhaus che ha concepito il suo iconico servizio da caffè e tè, caratterizzato da forme geometriche semplici e una teiera dal corpo emisferico. La sua carriera alla Bauhaus ha visto una rapida ascesa: nel 1928, è diventata vicedirettore del laboratorio dei metalli. In questo ruolo, ha organizzato collaborazioni cruciali con importanti fabbricanti di luci come Körting & Mathiesen AG (Kandem) di Lipsia e Schwintzer & Gräff di Berlino.

Un progetto didattico significativo del 1928 l'ha vista realizzare, insieme a Hin Briedendieck, Christian Dell e Hans Przyrembel, la celebre lampada Kandem. Le lampade disegnate da Marianne Brandt sono state tra le creazioni più importanti della Bauhaus, in particolare per la loro straordinaria idoneità alla produzione industriale. È notevole come, nonostante l'orientamento della Bauhaus verso la realizzazione di prototipi adatti alla produzione industriale negli anni '20, pochi design abbiano effettivamente raggiunto la produzione di successo, con le sue lampade a fare da eccezionale eccezione.

Dopo la Bauhaus, la Brandt ha continuato a lasciare il segno nel mondo del design e dell'architettura: nel 1929 ha lavorato nello studio di architettura di Walter Gropius e, tra il 1930 e il 1933, ha contribuito al progetto della fabbrica Ruppelwerk di Gotha. Rientrata a Chemnitz nel 1933, si è dedicata alla pittura e ha persino cercato di vendere i brevetti di alcuni suoi design ai grandi magazzini Wohnbedarf. La sua influenza si è estesa anche all'insegnamento, ricoprendo incarichi alla Staatliche Hochschule für Angewandte Kunst di Dresda (1949-1950) e all'Institut für Angewandte Kunst di Berlino-Weißensee (1951-1954).

Sebbene fosse un'esperta pittrice e apprezzata anche per i suoi fotomontaggi, ciò che davvero ha contraddistinto Marianne Brandt e l'ha resa un nome indimenticabile è stato il suo lavoro pionieristico nel design industriale. Era, infatti, una delle prime donne a operare in un campo storicamente dominato dagli uomini, aprendo la strada a future generazioni.

Speriamo che questo breve viaggio nella vita di Marianne Brandt vi abbia ispirato! Alla prossima!

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2 weeks ago
6 minutes 14 seconds

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EP.39 BOSCH Dalla Scintilla All'Innovazione Globale

Ciao! Ti porto nel cuore di una delle storie industriali più affascinanti della Germania.

BOSCH: Dalla Scintilla All'Innovazione Globale

Scopri la straordinaria ascesa di Bosch, un'azienda fondata nel 1866 a Stoccarda dal visionario Robert Bosch. La sua storia è un viaggio incredibile che parte dalla passione di un apprendista fabbricante di precisione, influenzato da esperienze internazionali con giganti come Thomas Alva Edison.

Nel novembre del 1886, Robert Bosch aprì i suoi laboratori, i Werkstätte für Feinmechanik und Elektrotechnik, dando vita a prodotti pionieristici come il Magnete a basso voltaggio per motori stazionari a gas nel 1887 e il telefono da tavolo. La sua visione non conosceva confini: già nel 1898, Bosch aprì una filiale a Londra e, un anno dopo, uffici vendita a Parigi e Budapest, segnando l'inizio di una rapida espansione internazionale.

Il 1902 fu un anno cruciale con il lancio della candela Magneto ad alto voltaggio, un'innovazione che avrebbe cambiato il mondo dell'automobile. L'azienda si è sempre distinta per la cura della sua immagine, affidandosi già nei primi anni del '900 a talenti come il designer grafico Lucien Bernhard per creare un'identità aziendale potente e riconoscibile.

L'impegno di Bosch nel settore automobilistico è leggendario, con una serie di innovazioni che hanno definito la guida moderna: dai fari nel 1913 al primo motorino d'avviamento elettrico nel 1914, dal clacson (1921) ai primi tergicristalli elettrici (1926) e la pompa d'iniezione per motori diesel di camion (1927).

Ma Bosch non si è fermata qui. Gli anni '30 hanno visto un'enorme diversificazione: l'acquisto di Idealwerke AG ha portato alla produzione di televisori e radio sotto il marchio Blaupunkt nel 1932. Nello stesso anno è stata introdotta la prima autoradio, seguita nel 1933 dal primo frigorifero, segnando l'ingresso nel mondo degli elettrodomestici. La ricerca e lo sviluppo non si sono mai fermati, portando a invenzioni rivoluzionarie come il primo sistema di iniezione per automobili (1951), la prima lavastoviglie automatica (1964), e l'originale sistema antibloccaggio ABS (1978).

Oggi, il gruppo Bosch è riconosciuto per la sua persistenza nella produzione di articoli dal design eccellente e dalla fabbricazione impeccabile, un vero simbolo del design industriale tedesco, con il contributo di figure come Hans Erich Slany. Scienziati, ingegneri, designer e tecnici Bosch sono costantemente al lavoro per migliorare funzioni e affidabilità e sviluppare nuovi sistemi in settori che vanno dagli equipaggiamenti elettrici ed elettronici per l'automotive alle tecnologie di comunicazione, dalle macchine utensili agli elettrodomestici, dalla termotecnologia ai macchinari per il packaging.

Entra nel mondo di Bosch, dove l'innovazione e la qualità sono da sempre la forza motrice di un'azienda che continua a plasmare il nostro futuro!

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2 weeks ago
7 minutes 1 second

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EP.38 BOMBARDIER Storia e Innovazioni

Benvenuti ! Oggi vi portiamo nel cuore del Quebec, in Canada, per scoprire l'incredibile viaggio di Bombardier, un colosso fondato nel 1942 a Valcourt da Joseph-Armand Bombardier. La sua visione, nata dalla necessità di muoversi su terreni innevati, lo portò a sperimentare e a brevettare già nel 1936 il B7, un veicolo a cingoli per sette passeggeri, l'antesignano delle moderne motoslitte.

La produzione di questi veicoli, che aprivano nuove strade in aree prima inaccessibili, decollò rapidamente. Nel 1941, Joseph-Armand creò il più potente B12, e fu proprio per la sua costruzione che l'anno successivo nacque L'Auto-Neige Bombardier Limitée Company. L'ingegno di Bombardier non si fermò: una versione militare del B12, il Kaki, fu commissionata dal governo canadese.

Ma la vera forza di Bombardier risiede nella sua costante innovazione e diversificazione. Dopo la guerra, l'azienda introdusse l'attrezzatura TTA (Tractor Tracking Attachment), ideata da Joseph-Armand e suo fratello Gérard, che rivoluzionò l'efficienza dei trattori su fango, vendendo migliaia di pezzi a livello globale. Un'ulteriore svolta si ebbe nel 1953 con lo sviluppo di cingoli in gomma a prova di rottura e distorsione e di una nuova macchina vulcanizzatrice, che permise la produzione di cingoli senza giunture e la creazione del Muskeg, un veicolo fuoristrada versatile e robusto, adatto a ogni tipo di terreno e di trasporto.

E poi, c'è lui: lo Ski-Doo! Progettato e perfezionato tra il 1957 e il 1959 dal figlio maggiore di Joseph-Armand, Germain Bombardier, questo veicolo sportivo e ricreativo divenne un fenomeno, con vendite che raggiunsero le 495.000 unità annuali nel 1972. Nonostante la crisi petrolifera dei primi anni '70 abbia rallentato drasticamente la domanda di Ski-Doo, Bombardier dimostrò la sua resilienza, virando strategicamente la sua attenzione ai sistemi di trasporto su rotaia, iniziando con la fornitura del materiale rotabile per i prolungamenti della metropolitana di Montreal.

L'espansione continuò attraverso acquisizioni chiave: nel 1986, il fabbricante di aerei Canadair; nel 1989, l'azienda francese ANF-Industrie, produttrice di binari; nel 1990, il fabbricante di jet privati Learjet; e nel 1992, il famoso fabbricante di aerei de Havilland. Guidata dal suo motto, "la forza nella diversità", e da un instancabile impegno nell'innovazione che ha dato vita a nuove tipologie di veicoli, Bombardier si è affermata come una delle aziende canadesi più grandi e di maggior prestigio. Sintonizzatevi per la prossima storia!

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3 weeks ago
7 minutes 3 seconds

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EP.37 BOEING Ascesa e Innovazioni

Benvenuti! Oggi, vi racconteremo l'epopea di un gigante: l'azienda fondata nel 1916 a Seattle da William Boeing.

Dalle sue umili origini, guidate dalla visione di un ingegnere di Yale convinto di poter costruire biplani superiori, questa compagnia ha incarnato lo spirito di chi diceva: "Siamo i pionieri di una nuova scienza e di una nuova industria nella quale i problemi sono così nuovi e insoliti che a nessuno dovrebbe essere consentito dire 'Non si può fare'".

Ascolterete come, dopo i primi idrovolanti come il B&W e i Model C per la marina americana durante la Prima Guerra Mondiale, l'azienda sia diventata sinonimo di eccellenza. Negli anni '20 e '30, ha prodotto i migliori caccia sul mercato, superando la concorrenza con modelli come il monoplano P-26 Peashooter, all'avanguardia per l'epoca grazie a nuove tecniche costruttive come la saldatura ad arco.

La storia continua attraverso le sfide e le trasformazioni, inclusa la leadership di Claire Egtvedt e William Allen, che seppero orientare la rotta dell'azienda. Rivivremo l'era della Seconda Guerra Mondiale, quando la produzione di bombardieri aumentò vertiginosamente, dando vita a leggende come il B-17 Flying Fortress, noto per la sua incredibile capacità di volare anche dopo aver subito seri danni, e il B-29 Superfortress, il bombardiere pesante a lungo raggio che sganciò la prima bomba atomica. Ancora oggi, il B-52 Stratofortress, sviluppato nel dopoguerra e con la sua variante B-52H tuttora in servizio, testimonia la superiorità del progetto e la solidità della struttura.

Ma non è solo la storia militare a brillare. Negli anni '50, un audace investimento portò allo sviluppo di jet commerciali rivoluzionari. Dal Dash-80 al sensazionale 707, che ha cambiato il volto dei viaggi aerei, fino ad arrivare ai modelli iconici come il 727 e il 737. E poi c'è lui: il 747 jumbo jet, l'aereo commerciale più grande del mondo e una delle imprese più significative nella storia dell'aviazione, il cui primo volo fu nel 1969 e che continua a essere costruito nella gigantesca fabbrica di Everett, nello stato di Washington, che è il più grande edificio al mondo.

Un'azienda che non si è fermata al cielo, ma ha anche contribuito in modo significativo al programma spaziale americano, soprattutto alle famose missioni Apollo.

Preparatevi a un viaggio affascinante attraverso quasi un secolo di innovazione, sfide superate e velivoli che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'umanità. Siete pronti a decollare con noi?

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3 weeks ago
7 minutes 27 seconds

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EP.36 BODUM Storia

Ciao! Preparati a immergerti nella storia di un marchio iconico che ha plasmato il design degli oggetti quotidiani con un approccio unico.

Scopri la storia affascinante di Bodum, un nome che da decenni è sinonimo di design funzionale e accessibile per la tua casa. Tutto è iniziato nel 1944 a Copenaghen, Danimarca, quando Peter Bodum fondò l'azienda.

Inizialmente, Bodum si dedicava all'importazione e commercializzazione di articoli in vetro dall'Europa dell'Est, ma ben presto, nel 1958, l'azienda lanciò il suo primo prodotto a marchio proprio: la celebre caffettiera Santos, frutto della visione di Kaas Klaeson.

La vera svolta arrivò con la caffettiera Bistro (1974), nata dalla collaborazione tra Jorgen Bodum, figlio del fondatore, e il talentuoso designer industriale Carsten Jergensen. Entrambi condividevano una forte convinzione: il design deve essere semplice ed efficace, senza fronzoli inutili, e realizzato con materiali moderni appropriati per creare oggetti di uso quotidiano a prezzi ragionevoli. Questa filosofia è diventata il cuore pulsante dell'identità Bodum.

Nel 1983, per rafforzare la sua vocazione al design, il Gruppo Bodum aprì Pi Design in Svizzera, una sezione dedicata alla ricerca e sviluppo. Jorgen Jorgensen ne divenne il direttore e responsabile del design, con il compito di curare l'identità aziendale a livello globale. Da allora, Pi Design ha dato vita a una lunga serie di prodotti originali e altamente razionali, che incarnano perfettamente il motto dell'azienda: "Alcune cose di ogni giorno sono al loro meglio quando svolgono una chiara funzione e sono di forme e proporzioni semplici".

Bodum ha anche esteso la sua presenza globale, aprendo il suo primo negozio al dettaglio a Londra nel 1986, seguito da punti vendita a Parigi, Copenaghen, Lisbona, Oporto, Zurigo e Lucerna.

Preparati a un viaggio nel mondo del design che ha trasformato oggetti comuni in icone di stile e praticità!

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4 weeks ago
4 minutes 12 seconds

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EP.35 BMW Storia e Successo

Benvenuti ! Oggi, un episodio dedicato a un gigante dell'ingegneria e del design: BMW.

La storia di BMW inizia nel 1916 a Monaco, in Germania, non con le auto che conosciamo, ma come fabbrica di motori per aerei. Appena tre anni dopo la sua fondazione, un motore BMW spinge l'aereo di Franz Zeno Diemer a stabilire un record mondiale di altitudine. La svolta arriva nel 1923 con l'ingresso nel mondo delle motociclette, e pochi anni dopo, nel 1928, con l'acquisizione di una fabbrica che porta al primo modello automobilistico, la Dixi, ribattezzata BMW 3/15 PS. La prima vettura interamente progettata in casa, la BMW 3/20, vede la luce nel 1932.

Gli anni '30 sono un periodo di grande fermento: BMW si distingue per vetture dal design aerodinamico, come la 331 e l'iconica BMW 328, un classico sportivo che domina le corse, vincendo la Mille Miglia nel 1938. Persino nel 1940, in un momento di grande produzione di motori aerei (ne furono realizzati 30.000 esemplari del modello 801), la BMW 328, in versione "aerodynamic coupé", trionfa nuovamente alla Mille Miglia.

Ma la guerra porta sfide immense. Nel 1941, la produzione automobilistica viene sospesa per concentrare ogni risorsa su razzi e motori per aerei, inclusi alcuni dei primi motori jet al mondo, come lo 003. La fine del conflitto lascia un'azienda in macerie, con fabbriche distrutte o smantellate.

La rinascita è lenta ma determinata. Dopo tre anni di inattività, nel 1948 BMW riparte con le motociclette, lanciando la monocilindrica BMW R24. La prima auto del dopoguerra, la 501, del 1951, non trova il successo sperato. Il vero punto di svolta arriva nel 1955 con la piccola Isetta, un ibrido di successo tra moto e auto, che conquista la Germania con oltre 200.000 esemplari prodotti. La focalizzazione sulle piccole vetture prosegue con il Model 700 nel 1959 e il Model 1500 nel 1962, che apre la strada alle future vetture sportive del marchio.

Nonostante questi passi, alla fine degli anni '60 l'azienda si trova vicina al fallimento. La crisi viene superata con una strategia vincente: produrre vetture stradali di alta categoria, con un design convenzionale ma prestazioni da vera macchina sportiva. Da qui nascono modelli leggendari: nel 1973, la BMW 2002, dal design aggressivo, diventa la prima vettura di vasta produzione al mondo con motore turbo. Seguono la Serie 3 (1975), le coupé Serie 6 (1976) e la Serie 7 (1977).

Gli anni '80 e '90 segnano una continua espansione e innovazione. In questo periodo, nel 1977, la BMW lancia la M Roadster, caratterizzata da un design rétro. E, "l'anno dopo", arriva la quinta generazione della Serie 3, che si rivela un enorme successo. Il segreto del successo di BMW, ieri come oggi, risiede nel suo profondo impegno per l'innovazione tecnologica, il design e la continuità del marchio.

Unisciti a noi per scoprire di più su questa incredibile evoluzione!

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1 month ago
8 minutes

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EP.34 BLACK & DECKER Storia e Innovazioni

Bentornati al nostro podcast! Oggi ci immergiamo nel mondo di Black & Decker, un nome che evoca potenza e praticità, simbolo di attrezzi che hanno equipaggiato case e cantieri in tutto il mondo.

Fondata nel 1910 a Baltimora, USA, da Duncan Black e Alonzo Decker, l'azienda nacque con un focus sulla produzione di macchinari speciali: pensate a macchine per tappare bottiglie del latte, addizionatrici tascabili e persino attrezzature per la zecca di stato americana. Ma la vera svolta arrivò presto: nel 1914 brevettarono un rivoluzionario trapano elettrico con impugnatura a pistola e interruttore a grilletto, un design che divenne subito un successo planetario. Una macchina utensile portatile di quel tipo non poteva che avere enorme successo. Infatti, in soli dieci anni, le vendite annuali superavano già il milione di dollari.

L'espansione non si fece attendere: nel 1935 iniziarono a produrre anche nel Regno Unito. Il 1950 segnò un punto di svolta fondamentale con l'introduzione degli strumenti per uso domestico, a partire dal celebre "Little Red Drill"('Trapanino rosso').

La loro spinta all'innovazione non si è mai fermata, raggiungendo persino lo spazio! Nel 1964 inventarono il Cordless Zero Torque per il Progetto Spaziale Gemini della NASA, seguito nel 1971 dall'Apollo Moondrill, un trapano senza filo e a torsione zero ideato per prelevare campioni di suolo lunare durante la Missione Apollo 15.

Ma non solo tecnologia spaziale: nel 1972 Ron Hickman progettò il Workmate, un banco da lavoro multiuso che ha rivoluzionato il settore e ha ispirato innumerevoli varianti. La loro capacità di anticipare le esigenze quotidiane si manifestò nuovamente nel 1979 con il lancio del popolarissimo aspirapolvere senza filo Dustbuster, che ebbe grande successo. Dieci anni dopo, nel 1989, arrivarono i Multi Tools, che includevano il Multi-sander. L'apice degli utensili multiuso fu raggiunto nel 1998 con il Quattro, un sorprendente strumento quattro in uno che combinava sega circolare, trapano, cacciavite e levigatrice.

Oggi, tecnologia d'avanguardia e design innovativo continuano a essere due potenti molle per l'affermarsi di Black & Decker, sia nel mercato industriale che in quello domestico. La varietà dei loro prodotti copre le diverse aree dell'edilizia, del giardinaggio (la prima serie di tagliaerba fu lanciata già negli anni '60) e delle pulizie, rendendo Black & Decker un vero e proprio simbolo di affidabilità e ingegno.

Non perdete il prossimo episodio per scoprire altre storie di innovazione!

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EP.33 MISHA BLACK Pioniere del Design Britannico

Ciao! Benvenuti a un nuovo episodio! Oggi vi portiamo nel mondo di un pioniere del design britannico, un uomo la cui visione ha plasmato l'estetica del dopoguerra: Misha Black.

Nato a Baku nel 1910 e scomparso a Londra nel 1977, Black fu in gran parte un autodidatta sia come designer che come architetto, nonostante un breve periodo di studio alla Central School of Arts & Crafts. La sua carriera decollò nel 1930 con l'apertura dello Studio Z.

Misha Black è stato una figura chiave nella creazione della Industrial Design Partnership nel 1935, fondata con Milner Gray. Questo fu il primo studio di consulenza interdisciplinare in Gran Bretagna, responsabile di design iconici come i televisori e le radio per Ekco.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1940 al 1945, Black mise le sue competenze al servizio del Ministero dell'Informazione come exhibition designer. Ma la sua influenza maggiore si manifestò nel dopoguerra. Nel 1943, sempre con Milner Gray, co-fondò a Londra il Design Research Unit (DRU), che divenne lo studio di consulenza più importante della Gran Bretagna del dopoguerra. Il DRU si distinse per una semplicità strutturale e un approccio tecnologico meticoloso, senza lasciare niente al caso. Tra le sue realizzazioni più notevoli ci sono le macchine fotografiche Kodak, il packaging della birra Watney, treni e persino impianti di riscaldamento.

Black fu anche un esperto di mostre, contribuendo a grandi esposizioni come "Britain Can Make It" nel 1946. Per tutta la sua vita, fu un instancabile promotore della causa del design moderno.

Unisciti a noi per esplorare l'eredità di un designer che ha lasciato un segno indelebile, un vero visionario che ha creduto nel potere del design per migliorare la vita quotidiana e l'industria.

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EP.32 ACTON BJORN Maestro del Design Danese

Ciao! Benvenuti al nostro podcast Brand di Design! Oggi vi portiamo nel mondo di un gigante del design danese: Acton Bjorn. Nato a Copenaghen nel 1910 e scomparso nel 1992, Bjorn è stato una figura centrale che ha plasmato il design industriale moderno.

La sua formazione accademica in architettura e urbanistica gli ha fornito una base solida, e ha iniziato la sua carriera come designer industriale già durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma la vera svolta arriva nel 1949, quando, insieme a Sigvard Bernadotte, fonda lo studio Bernadotte & Bjorn. Questa non era una semplice collaborazione, ma uno dei primissimi studi di consulenza scandinavi specializzati in design industriale.

Lo studio di Copenaghen si distinse per una vasta gamma di lavori: dal design di oggetti in metallo e ceramiche, fino a macchine industriali complesse. Negli anni '50, la loro influenza si estese anche al settore dell'ufficio, realizzando apparecchiature innovative per Facit, e persino nella cucina, con utensili in plastica per Rosti.

Il suo talento fu ufficialmente riconosciuto nel 1966, quando Acton Bjorn vinse il prestigioso premio danese ID per la radio a transistor Beolit 500 della Bang & Olufsen. Questa radio era rivoluzionaria per la sua semplicità funzionale, tanto da essere paragonata a quella di un telefono.

Nello stesso anno, Bjorn aprì un suo nuovo studio a Copenaghen, specializzandosi ulteriormente in settori chiave come elettrodomestici, mobili da ufficio e packaging. Ma la sua influenza non si fermò al design di prodotto; divenne infatti un riconosciuto esperto di corporate identity, lavorando con grandi realtà come banche e compagnie di assicurazione.

Ciò che rende i design di Bjorn così distintivi è il loro equilibrio intrinseco tra funzione pratica e semplicità delle forme. Una filosofia che continua a ispirare e a definire l'estetica del design danese.

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EP.31 LÁSZLÓ BIRÓ L'Inventore della Penna a Sfera

Vi siete mai chiesti chi ha inventato l'umile, ma onnipresente, penna a sfera? Preparatevi a scoprire la storia affascinante e spesso sorprendente di László Biró, il giornalista ungherese dietro questa rivoluzione.

Nato a Budapest nel 1899 e poi cittadino argentino con il nome di Ladislao José Biró, la sua avventura inizia negli anni '30. Frustrato dall'inchiostro sbavante delle penne stilografiche tradizionali mentre lavorava come redattore di una rivista, Biró ebbe un'intuizione geniale. Notò che l'inchiostro da stampa si asciugava rapidamente senza sporcare e decise di creare uno strumento che potesse usarlo.

La soluzione? Una penna con una punta provvista di una piccola sfera che, scorrendo sulla carta, ruotava, prelevando l'inchiostro denso da una cartuccia e depositandolo in modo pulito. Questo principio, sebbene un brevetto simile esistesse già dal 1888, fu Biró a renderlo funzionale e brevettabile nel 1938. La sua invenzione fu poi perfezionata nel 1942 con un inchiostro speciale formulato dal fratello chimico Georg.

La penna di Biró si rivelò un vero punto di svolta, specialmente in contesti inaspettati. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu adottata dalle forze armate britanniche e alleate, dimostrandosi straordinariamente utile negli aerei non pressurizzati perché, a differenza delle penne stilografiche, non perdeva inchiostro. Migliaia di esemplari furono prodotti per la RAF e l'esercito americano.

Dopo la guerra, questa penna innovativa e robusta invase i mercati globali. Inizialmente un simbolo di status a causa del suo costo elevato – 12,50 dollari in America o l'equivalente di uno stipendio settimanale di una segretaria in Gran Bretagna – vendette comunque decine di migliaia di pezzi nei primi giorni.

Ma la storia non finisce qui. Nel 1949, Marcel Bich, un esperto nella lavorazione delle plastiche, sviluppò una versione molto più economica, la famosa "Bic Point", che divenne un successo planetario, vendendo milioni di pezzi all'anno. Oggi, la Société BIC, che in seguito acquisì la Biró Swan, produce milioni di penne ogni giorno, tutte imparentate con l'originale visione di Biró.

Sintonizzatevi per scoprire come un giornalista e una piccola sfera rotante abbiano cambiato per sempre il modo in cui scriviamo!

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EP.30 MAX BILL Maestro del Design Svizzero

Benvenuti a un episodio speciale dedicato a un gigante del design e dell'arte del XX secolo: Max Bill. Nato a Winterthur, Svizzera, nel 1908 e scomparso a Berlino nel 1994, Bill è stato una figura poliedrica e innovativa che ha lasciato un'impronta indelebile in vari campi.

La sua formazione inizia con la specializzazione nella lavorazione dell'argento alla Kunstgewerbe-schule di Zurigo, un'esperienza che lo espone presto a tendenze artistiche d'avanguardia come il Cubismo e il Dadaismo. La svolta arriva però con gli studi al leggendario Bauhaus di Dessau, dove tra il 1927 e il 1929 abbraccia pienamente l'approccio funzionalista che diventerà una colonna portante della sua filosofia.

Tornato a Zurigo, la sua carriera decolla spaziando tra pittura, architettura e grafica. Negli anni '30, si afferma come figura di spicco del Costruttivismo all'interno della Scuola Svizzera di grafica. È in questo periodo che Bill adotta la teoria dell'"arte concreta" di Theo van Doesburg, convinto che l'universalità possa essere raggiunta solo attraverso la chiarezza delle forme. Il suo impegno si estende anche alla scultura e alla partecipazione a influenti organizzazioni artistiche e architettoniche internazionali, tra cui Abstraction-Création e CIAM.

Dal 1944, Max Bill si dedica con passione al disegno industriale, un campo in cui raggiunge una fama duratura. Tra le sue creazioni più iconiche spiccano l'orologio da muro in alluminio del 1957, prodotto da Junghans, per cui realizza anche orologi da polso caratterizzati da una forte estetica industriale e un approccio estremamente razionale. Un altro capolavoro è lo sgabello minimalista Ulmer Hocker del 1954, tra le sue creazioni più note e un simbolo del design moderno. Bill non si limita a creare; è un promotore attivo dell'eccellenza nel settore, contribuendo all'istituzione del premio Bundespreis e della mostra "Die gute Industrieform".

Un capitolo fondamentale della sua vita è la co-fondazione e la direzione dell'influente Hochschule für Gestaltung di Ulm, dove dal 1951 al 1956 ricopre il ruolo di rettore e direttore dei dipartimenti di architettura e product design. A Ulm, Bill sostiene con forza il formalismo geometrico di stampo Bauhaus, credendo che i prodotti basati su leggi matematiche possiedano una purezza estetica intrinseca capace di generare un fascino universale. Questo approccio al design industriale fu poi continuato da Hans Gugelot.

Dopo l'esperienza di Ulm, nel 1957, torna a Zurigo per dedicarsi a tempo pieno a scultura e pittura. La sua influenza nel design e nell'architettura non diminuisce, come dimostra il suo ruolo di capo architetto per il padiglione "Educare e creare" all'esposizione nazionale svizzera del 1964, anno in cui fu anche nominato membro onorario dell'American Institute of Architects. Max Bill ci ha lasciato non solo opere d'arte e oggetti di design, ma anche una profonda riflessione teorica, convinto che "il buon design dipende dall'armonia che si riesce a stabilire tra la forma di un oggetto e il suo utilizzo". Una visione che continua a ispirare generazioni di creativi.

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EP.29 BERTONE Un Secolo di Stile Automobilistico Italiano

Benvenuti a Brand di Design il podcast che vi porta nel cuore della storia automobilistica italiana!

Oggi esploriamo la straordinaria vicenda di Bertone, un'icona del design automobilistico fondata nel 1912 a Grugliasco, Torino, da Giovanni Bertone (1884-1972). Sebbene l'inizio fosse quello di un'officina artigianale, l'azienda si evolse rapidamente. Il suo primo ordine significativo, la carrozzeria dell'automobile SPA Torpedo nel 1921, segnò l'inizio di un approccio più industriale. Bertone modernizzò i suoi metodi, adottando la catena di montaggio per fissare le carrozzerie di legno ai telai di metallo e sviluppò soluzioni innovative come i tettucci a baldacchino per trasformare vetture come la Lambda di Vincenzo Lancia in versioni berlina più robuste e sicure. Nel giro di un decennio, si trasformò in una vera e propria fabbrica.

Una svolta cruciale avvenne nel 1934 con l'ingresso del figlio di Giovanni, Giuseppe "Nuccio" Bertone (1914-97). Sotto la sua guida, l'azienda si affermò come uno degli studi di design automobilistico più importanti a livello mondiale. Il suo impatto fu evidente già nel 1937, quando l'aerodinamica carrozzeria della Fiat 1500 vinse il concorso torinese di stile. Nel dopoguerra, lo stile Bertone divenne un simbolo del design italiano con il lancio dell'Alfa Romeo Giulietta Sprint al Salone dell'automobile di Torino nel 1954.

Gli anni '60 furono un periodo d'oro, con Bertone che realizzò carrozzerie per marchi prestigiosi come Alfa Romeo, Fiat, BMW, Aston Martin e Ferrari. Il successo fu travolgente con la Lamborghini Miura, lanciata nel 1966. Due anni dopo, il design futuristico dell'Alfa Romeo Carabo diede il via alla celebre tendenza della "linea a cuneo", uno stile che avrebbe dominato per molti anni. Anche il primo prototipo della leggendaria Lamborghini Countach arrivò nel 1971.

Nonostante la crisi energetica del 1972 abbia spinto l'azienda a concentrarsi su modelli più economici come la Volkswagen Polo (1975), la visione di Bertone è sempre stata quella di non solo anticipare le tendenze future, ma di dare stile a forma e funzione. Questo approccio ha dato vita a un linguaggio innovativo, spesso privilegiando le forme ad angolo che caratterizzano veicoli iconici quali la Ferrari Dino 308 GT4 (1973), la Lancia Stratos (1973) e la Volvo 780 Coupé (1985).

Il contributo di Nuccio Bertone al design automobilistico è talmente riconosciuto che è stato di recente proposto come "Car Designer of the Century". Molti noti designer, tra cui Giovanni Michelotti, Giorgetto Giugiaro e Sergio Pininfarina, hanno affinato il loro talento alla scuola del Centro Stile Bertone.

Ascoltate Brand di Design per scoprire di più su come questa icona italiana ha plasmato il mondo dell'automobile!

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EP.28 SIGVARD BERNADOTTE Pioniere del Design Industriale

Benvenuti a un nuovo episodio dedicato ai giganti del design! Oggi esploriamo la vita e l'eredità di Sigvard Bernadotte, una figura chiave nel panorama del design industriale europeo.

Nato a Stoccolma nel 1907 e scomparso nella stessa città nel 2002, Sigvard era il figlio del re Gustavo VI di Svezia, e portava il titolo di conte e poi principe. La sua formazione fu ricca e diversificata: studiò all'università di Uppsala tra il 1926 e il 1929, alla Kungliga Konsthögskolan di Stoccolma tra il 1929 e il 1931, e alla Staatschule für angewandte Kunst di Monaco nel 1931. Un'esperienza formativa cruciale fu la sua frequentazione del laboratorio di Georg Jensen, dove si distinse per essere il primo designer ad adottare forme geometriche piuttosto che naturalistiche. Questo approccio innovativo è chiaramente evidente nel suo vasellame Bernadotte del 1939. Già nei tardi anni '30, realizzò per un industriale inglese un elegante shaker per cocktail in metallo e bachelite.

La sua carriera lo vide anche dirigere per un periodo il laboratorio di argenteria di Georg Jensen. Nel 1949, aprì a Copenaghen uno studio multidisciplinare insieme al designer danese Acton Bjorn. Questo studio si espanse gradualmente con succursali a Stoccolma e New York. In questa proficua partnership, Bernadotte e Bjorn progettarono insieme molti prodotti industriali, inclusi le famose ciotole impilabili in melammina Margrethe per Rosti, lanciate nel 1954, e la compatta macchina per scrivere Facit PI del 1958.

Nel 1964, Bernadotte fondò il suo studio indipendente, Bernadotte Design, la cui produzione si caratterizzò per l'uso di forme decisamente geometriche e interessanti combinazioni cromatiche. È riconosciuto non solo come un importante pioniere del design industriale europeo, ma anche come il primo designer europeo a diventare membro dell'American Designers' Institute. La sua visione ha lasciato un'impronta indelebile, modellando l'estetica e la funzionalità dei prodotti industriali e dimostrando come il design potesse essere accessibile e bello. Sintonizzatevi per scoprire di più!

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EP.27 MARIO BELLINI Architetto e Designer Illuminato

Ciao! Immergiti nel mondo di Mario Bellini, una figura centrale nel panorama dell'architettura e del design italiano e internazionale. Nato a Milano nel 1935 e laureatosi al Politecnico nel 1959, Bellini ha rapidamente lasciato un'impronta significativa, dirigendo il design per la Rinascente dal 1959 al 1962 e svolgendo un ruolo influente nella promozione del design industriale nel dopoguerra. Ha poi fondato i propri studi, tra cui lo Studio Bellini a Milano nel 1973.

La sua influenza si estende dalla consulenza di design per giganti come Olivetti, incarico iniziato nel 1963, per cui ha progettato le celebri calcolatrici Divisumma 18/28 nel 1973 e le macchine per scrivere Praxis 35 e Praxis 45 nel 1981, fino al ruolo di consulente di ricerca e design per Renault dal 1978.

Bellini non è stato solo un prolifico creatore, ma anche un pensatore e un leader nel campo del design:

  • Ha presieduto l'Associazione per il Disegno Industriale (ADI) dal 1969 al 1971.
  • Ha diretto la prestigiosa rivista Domus dal 1986 al 1991.
  • È membro del consiglio scientifico della sezione design della Triennale di Milano dal 1979.
  • Ha insegnato in istituti di spicco come l'Istituto Superiore del Disegno Industriale di Venezia, la Hochschule für angewandte Kunst di Vienna e la Domus Academy di Milano, tenendo anche conferenze in molti altri istituti, incluso il Royal College of Art di Londra.

I suoi progetti hanno ridefinito il nostro rapporto con gli spazi e gli oggetti, esplorando le complesse relazioni tra l'uomo e gli ambienti antropizzati, un tema che ha sempre permeato il suo lavoro. Tra le sue creazioni più iconiche, troviamo i celebri sistemi di sedute Le Bambole per B&B Italia del 1972, Cab per Cassina del 1977 e gli arredi per ufficio Figura, progettati insieme a Dieter Thiel per Vitra nel 1985. Ha inoltre realizzato luci per Flos, Artemide ed Erco e componenti audio per Yamaha e Brionvega.

Nel 1972 ha catturato l'attenzione del Museum of Modern Art (MoMA) di New York con il suo microambiente mobile intitolato Kar-a-Sutra, esposto alla famosa mostra "Italy: The New Domestic Landscape". La sua visione è sempre stata chiara: Bellini stesso afferma che "un effettivo miglioramento nella qualità del nostro ambiente si può ottenere riunificando gli standard del design; una tale riunificazione si può ottenere solo superando la parcellizzazione dei settori e procedendo verso una visione dell'ambiente più antropocentrica, almeno per quanto riguarda gli aspetti disciplinari, didattici e culturali".

Scopri come le sue idee rivoluzionarie e i suoi numerosi riconoscimenti, inclusi sette Compasso d'Oro, abbiano plasmato il design contemporaneo e continuino a ispirare.

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EP.26 BELL TELEPHONE COMPANY e la sua Eredità Rivoluzionaria

Benvenuti al nostro podcast sulla storia di un gigante delle comunicazioni! Oggi vi portiamo nel 1876, a New York (USA), anno in cui Alexander Graham Bell fondò la Bell Telephone Company. Il suo obiettivo era ambizioso: commercializzare il telefono, una sua invenzione appena brevettata nello stesso anno.

In poco tempo, la Bell Telephone Company consolidò la sua posizione. Già nel 1881, Alexander Graham Bell fece una mossa strategica acquistando la Gray & Barton, un'azienda della rivale Western Electric. Questa acquisizione fu fondamentale, garantendo alla compagnia un virtuale monopolio sia sull'apparecchio telefonico che sulla tecnologia di trasmissione, in un'industria che era ancora agli albori.

La storia di Bell si evolve ulteriormente nel 1900 con la fondazione della American Telephone and Telegraph (AT&T). Ed è qui che nasce un vero e proprio epicentro di innovazione: nel 1925, AT&T istituì i Bell Telephone Laboratories. Da allora, questi laboratori sono stati la culla di migliaia di invenzioni rivoluzionarie. Tra le più celebri, ricordiamo il primo sistema sincronizzato di suono e immagini cinematografiche (1926), un innovativo calcolatore numerico a relais (1937) e, un vero punto di svolta, il transistor (1947).

L'eccezionale contributo dato alle comunicazioni dai ricercatori dei Bell Laboratories non è passato inosservato: sono stati insigniti del Premio Nobel per la fisica per ben tre volte, nel 1937, nel 1947 e nel 1978.

Ma l'innovazione non si è fermata solo all'ingegneria e alla scienza. La Bell Telephone Company ha sempre cercato la collaborazione con menti creative esterne, come il famoso consulente designer Henry Dreyfuss, a cui dobbiamo la creazione dello storico telefono Model 300. E ancora oggi, i Bell Laboratories dell'AT&T continuano a essere pionieri, ricercando collaborazioni con studi di design all'avanguardia come Frogdesign, autore del futuristico Personal Communicator (1992).

Un viaggio incredibile attraverso l'innovazione, il design e la storia delle comunicazioni! Non perdete i prossimi episodi!

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EP.25 BELL HELICOPTER Storia e Innovazione Aerea

Ciao! Benvenuto al nostro podcast. Oggi vi portiamo nel cuore di una storia di innovazione che ha plasmato i cieli: quella di Bell Helicopter, fondata nel 1941 a Gardenville, New York (USA).

Tutto ebbe inizio con la visione di Larry Bell, fondatore della Bell Aircraft Company, già celebre per velivoli come il P-39 Airacobra e il primo jet americano, il P-59. Nel 1947, Larry Bell rimase affascinato dal progetto di Arthur Young, un brillante inventore che nei primi anni '30 aveva già prodotto e collaudato un modello di elicottero volante. Questa unione portò alla creazione del prototipo del primo elicottero Bell, il Model 30, capace di raggiungere le 100 miglia orarie in volo orizzontale.

La vera svolta arrivò nel 1946 con il successore, il Model 47, che divenne il primo elicottero al mondo brevettato e diede il via a un'industria completamente nuova. Nello stesso anno, Bell iniziò a vendere elicotteri all'esercito americano. La divisione elicotteri di Bell, ristrutturata nel 1957 come Bell Helicopter Corporation, fu poi acquisita da Textron nel 1960.

Il Model 47 si distinse per il suo ampio utilizzo durante la guerra di Corea. Ma la legacy di Bell non si ferma qui: l'azienda ha prodotto modelli iconici come il 206 JetRanger (1960-65) e il leggendario UH-1D Iroquois, conosciuto da tutti come "Huey" (1960-63). Il "Huey" è diventato un simbolo della guerra del Vietnam, impiegato per evacuazioni mediche, trasporto di artiglieria e lancio di missili anticarro.

Dal 1946, Bell Helicopter ha realizzato più di 34.000 elicotteri militari e commerciali. Oggi, l'azienda si conferma leader mondiale nella progettazione e produzione del settore, continuando a spingere i confini della tecnologia aeronautica. Restate con noi per scoprire altre storie affascinanti!

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EP.24 ALEXANDER GRAHAM BELL Genio delle Comunicazioni

Benvenuti in un viaggio affascinante nella vita di uno degli innovatori più influenti della storia: Alexander Graham Bell. Nato a Edimburgo nel 1847 e scomparso nel 1922 in Nuova Scozia, Bell è universalmente riconosciuto come l'inventore del telefono, ma la sua storia è molto più ricca di quanto si possa immaginare.

Proveniente da una famiglia che da tre generazioni era un'autorità nella cura dei disturbi del linguaggio, con il padre autore del popolarissimo "Standard Elocutionist", Alexander ereditò una profonda comprensione del suono e della voce. Iniziò la sua carriera come esperto di dizione e insegnante di musica, e già nel 1864, come docente, intraprese le prime ricerche sulla natura del suono.

Dopo un periodo a Londra, eventi familiari dolorosi lo spinsero a emigrare in Canada nel 1870. L'anno successivo, a Boston, Bell iniziò a tenere conferenze e dimostrazioni sui metodi paterni per insegnare a parlare a persone con problemi di udito. La sua dedizione lo portò ad aprire una scuola per formare insegnanti per i sordi nel 1872 e, un anno dopo, a diventare professore di fisiologia vocale all'Università di Boston.

Fu proprio a Boston che, collaborando con il giovane meccanico Thomas Watson, condusse gli esperimenti che culminarono nello sviluppo di un apparato capace di trasmettere suoni elettricamente. Per questa rivoluzionaria invenzione, originariamente un telegrafo capace di trasmettere messaggi vocali, a Bell venne concesso un brevetto.

Nel 1876, la sua invenzione venne brevettata ufficialmente come telefono, e nello stesso anno fondò la Bell Telephone Company per la sua commercializzazione. L'impatto fu immediato, e nonostante i tentativi di rivali come la Western Union Telephone Company di infrangere il suo brevetto, Bell mantenne salda la sua posizione.

La sua genialità venne riconosciuta anche in Francia, dove nel 1880 gli fu assegnato il prestigioso Premio Volta di 50.000 franchi. Questo premio gli permise di aprire il Volta Laboratory, dove, nel 1886, insieme a Charles Sumner Tainter e suo cugino Chichester Bell, inventò il "Graphophone", un precursore del grammofono.

La sete di conoscenza di Bell non si fermò. Anche dopo il 1900, continuò a condurre esperimenti innovativi, tra cui ricerche su aquiloni per il trasporto umano e studi in campi diversi come:

  • la rivelazione a mezzo sonar
  • gli aliscafi

I design rivoluzionari di Bell non si limitarono a darci il telefono; cambiarono radicalmente il mondo delle comunicazioni e dell'intrattenimento, annunciando l'inizio dell'era moderna. Unitevi a noi per esplorare la vita e le scoperte di questo straordinario genio delle comunicazioni!

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Dalla Rivoluzione Industriale a oggi vediamo come il design ha plasmato il mondo che tocchiamo. In 'Brand Di Design', esploriamo l’evoluzione di questa disciplina nata tra le fabbriche dell’800, dove tecnologia e società hanno incontrato l’estetica. Scopriremo insieme come i grandi brand creano oggetti iconici, trasformando bisogni in bellezza e funzionalità in emozione. Non è solo ingegneria: è l’arte di dar forma al futuro, equilibrio tra forma e funzione che definisce la nostra cultura materiale. Pronto a innamorarti della materia che ci circonda? Accompagnaci nel nostro viaggio!