
Ciao e benvenuti a un nuovo episodio! Oggi vi portiamo nel mondo affascinante di Marianne Brandt, una figura pionieristica nata a Chemnitz, Germania, nel 1893. La sua storia è un viaggio straordinario attraverso l'arte e il design industriale, che si conclude a Kirchberg nel 1983.
Marianne Brandt ha iniziato il suo percorso studiando alla Scuola di Belle Arti di Weimar dal 1911 al 1917. Dopo un periodo come artista indipendente, nel 1923, ha fatto il suo ingresso nella celebre Bauhaus di Weimar. Qui, si è specializzata nel laboratorio dei metalli, sotto la guida illuminata di Lázló Moholy-Nagy. Fin da subito, la Brandt ha dimostrato un interesse predominante per la forma funzionale rispetto alla manifattura artigianale; questa predilezione per la praticità avrebbe caratterizzato tutti i suoi design successivi.
È proprio alla Bauhaus che ha concepito il suo iconico servizio da caffè e tè, caratterizzato da forme geometriche semplici e una teiera dal corpo emisferico. La sua carriera alla Bauhaus ha visto una rapida ascesa: nel 1928, è diventata vicedirettore del laboratorio dei metalli. In questo ruolo, ha organizzato collaborazioni cruciali con importanti fabbricanti di luci come Körting & Mathiesen AG (Kandem) di Lipsia e Schwintzer & Gräff di Berlino.
Un progetto didattico significativo del 1928 l'ha vista realizzare, insieme a Hin Briedendieck, Christian Dell e Hans Przyrembel, la celebre lampada Kandem. Le lampade disegnate da Marianne Brandt sono state tra le creazioni più importanti della Bauhaus, in particolare per la loro straordinaria idoneità alla produzione industriale. È notevole come, nonostante l'orientamento della Bauhaus verso la realizzazione di prototipi adatti alla produzione industriale negli anni '20, pochi design abbiano effettivamente raggiunto la produzione di successo, con le sue lampade a fare da eccezionale eccezione.
Dopo la Bauhaus, la Brandt ha continuato a lasciare il segno nel mondo del design e dell'architettura: nel 1929 ha lavorato nello studio di architettura di Walter Gropius e, tra il 1930 e il 1933, ha contribuito al progetto della fabbrica Ruppelwerk di Gotha. Rientrata a Chemnitz nel 1933, si è dedicata alla pittura e ha persino cercato di vendere i brevetti di alcuni suoi design ai grandi magazzini Wohnbedarf. La sua influenza si è estesa anche all'insegnamento, ricoprendo incarichi alla Staatliche Hochschule für Angewandte Kunst di Dresda (1949-1950) e all'Institut für Angewandte Kunst di Berlino-Weißensee (1951-1954).
Sebbene fosse un'esperta pittrice e apprezzata anche per i suoi fotomontaggi, ciò che davvero ha contraddistinto Marianne Brandt e l'ha resa un nome indimenticabile è stato il suo lavoro pionieristico nel design industriale. Era, infatti, una delle prime donne a operare in un campo storicamente dominato dagli uomini, aprendo la strada a future generazioni.
Speriamo che questo breve viaggio nella vita di Marianne Brandt vi abbia ispirato! Alla prossima!