Come si costruisce un hyperscaler europeo per l’intelligenza artificiale… in appena 18 mesi?
La risposta si chiama Nscale, startup britannica fondata nel 2024 con un’idea radicale: possedere ogni livello della catena del calcolo AI — dall’energia ai data center, dalle GPU al software — per garantire prestazioni sovrane, sostenibili e competitive.
In questa puntata raccontiamo la sua ascesa vertiginosa: un viaggio che parte dalle miniere idroelettriche della Norvegia e arriva ai megacontratti con Microsoft, NVIDIA, AMD, Lenovo e OpenAI.
Un playbook che in soli dodici mesi ha trasformato una startup in un nuovo attore globale dell’infrastruttura AI, con 1,3 GW di capacità in sviluppo, 200.000 GPU NVIDIA contrattualizzate e un accordo da 14 miliardi di dollari destinato a riscrivere gli equilibri del cloud europeo.
Nscale non vuole essere “un altro cloud provider”. È l’anti-neocloud: un modello verticale che integra siti, energia e calcolo per abbattere costi e dipendenze.
Dai fiordi di Glomfjord alle partnership con Aker ASA e Nokia, la sua storia intreccia tecnologia, geopolitica e visione industriale — la prova che anche l’Europa può giocare da protagonista nella nuova corsa all’intelligenza artificiale.
Scopriremo come il fondatore Josh Payne ha orchestrato la crescita lampo dell’azienda, perché la scelta di costruire infrastrutture greenfield in paesi nordici è diventata un vantaggio strategico, e quali lezioni possono imparare startup e governi europei che sognano la sovranità digitale.
🔹 Cosa imparerai:
– Perché il controllo diretto di energia e supply chain GPU è la vera difesa strategica nel mercato AI
– Come si sequenzia un percorso da partner industriali a megadeal globali
– Perché la verticalizzazione “iperversamente efficiente” di Nscale ha convinto gli investitori a scommettere oltre un miliardo di dollari
Con la voce e i numeri dei protagonisti, ripercorriamo i momenti chiave:
– La Serie A da $155 milioni e la Serie B da $1,1 miliardi
– Il progetto Stargate Norway con Aker ASA e OpenAI, per 100.000 GPU NVIDIA
– L’alleanza con VAST Data AI OS per unificare orchestrazione e performance multi-region
– Le dichiarazioni di Payne e i “golden quotes” che sintetizzano la filosofia dell’azienda
“Nscale is the hyperscaler engineered for AI.”
“Our cost of production for compute is at least 10% lower than competitors.”
“Nscale will deploy around 200,000 Nvidia AI chips under an expanded agreement with Microsoft.”
In un momento storico in cui il calcolo è la nuova valuta del potere tecnologico, Nscale rappresenta il tentativo più concreto di costruire un’infrastruttura AI sovrana e sostenibile in Europa.
È il racconto di come una giovane impresa possa cambiare le regole di un intero settore, un episodio che unisce la precisione del giornalismo economico all’energia di una saga tecnologica.
Oggi due mosse che parlano di scala industriale e autonomia europea:
• EnduroSat (Bulgaria) chiude $104M e apre un nuovo Space Center a Sofia: capacità dichiarata di produrre 2 satelliti/dì nella fascia 200–500 kg, con investitori come Google Ventures e EIC Fund. Target: ridurre il time-to-orbit delle costellazioni e rendere più accessibile il dato spaziale. Tech.eu
• Altrove (Francia) raccoglie $10M (seed) per accelerare materiali progettati con IA: magneti senza terre rare, composti senza cobalto e materiali lead-free per sensori/attuatori. Roadmap: passare dai “grammi” alla produzione industriale entro due anni grazie a IA, sintesi automatizzata e caratterizzazione auto-apprendente. Tech.eu
Perché conta: dallo spazio ai materiali critici, l’Europa spinge su manifattura ad alta tecnologia e filiere resilienti. Non solo software: fabbriche, laboratori e supply chain che riducono la dipendenza da fornitori extra-UE.
Una sola notizia, tre capitoli:
• M&A: Bending Spoons firma l’accordo per acquisire AOL da Yahoo/Apollo. Valutazione stimata ~$1,5 mld; closing atteso entro fine anno (approvazioni permettendo).
• Finanziamento in debito: annunciato un pacchetto da $2,8 miliardi per sostenere il deal e future acquisizioni. Reuters indica che il debito totale 2025 arriva a circa $4 mld e che il mercato guarda anche a una possibile IPO USA.
• Nuova equity: comunicata oggi una raccolta da $710 milioni a $11 miliardi di pre-money (fonte Business Wire/Yahoo Finance). Altre testate riportano importi parziali più bassi: prendiamo come baseline l’annuncio corporate.
Perché conta: è la fotografia di un campione europeo che scala su taglie globali combinando M&A, debito strutturato e equity—e che punta a rilanciare un brand storico con competenze di prodotto, AI e growth maturate su app come Remini. Se l’integrazione riuscirà, le sinergie potenziali toccano advertising, creator economy, servizi consumer e l’accesso ai mercati dei capitali.
Oggi due storie chiave dal panorama dell’innovazione europea:
• L’European Commission insieme a investitori privati ha annunciato il lancio del fondo Scaleup Europe Fund, con un target iniziale di circa €5 miliardi e l’obiettivo di arrivare fino a €25 miliardi. Il fondo è pensato per sostenere le scale‑up europee nei settori deep‑tech (IA, robotica, biotecnologie) e chiede che le aziende mantengano sede e operazioni fondamentali in Europa — un segnale forte verso l’autonomia tecnologica europea.
• In Bosnia ed Erzegovina debutta il primo fondo di venture capital locale: segno che l’ecosistema delle startup/VC in Europa si sta allargando oltre i tradizionali poli, arrivando in regioni finora poco servite — un’opportunità per nuovi mercati e nuove geografie.
🎯 Perché ascoltare:
Queste due notizie mostrano che l’Europa non è solo nel rincorrere la Silicon Valley: stanno emergendo strategie concrete per colmare il divario del “growth capital” e al contempo l’ecosistema si sta diversificando geograficamente. Se sei un fondatore, un investitore o semplicemente interessato all’innovazione, oggi ci sono due spunti utili: scala e diffusione.
Oggi tre storie chiave dal panorama dell’innovazione europea:
• In Spagna, la startup Sesame (HRTech + IA) ha ottenuto fino a €50 milioni tramite uno strumento di crescita “equity‑free”, sviluppato in collaborazione con BBVA Spark — un modello finanziario che offre scalabilità senza cessione di quote azionarie.
• In Danimarca, la startup Formalize (RegTech/GRC) ha raccolto €30 milioni in Serie B per espandere la piattaforma di governance, risk & compliance in Europa — segnale che anche la “infrastruttura” dietro l’innovazione digitale è un motore forte.
• A livello strategico, la European Commission ha annunciato la creazione del fondo Scaleup Europe Fund, un veicolo multi‑miliardario pubblico‑privato destinato a investire nella crescita delle scale‑up deep tech europee (AI, quantum, semiconduttori, robotica, spazio) — una mossa che riflette l’ambizione europea di creare campioni globali della tecnologia.
🎯 Perché ascoltare:
Queste tre storie mostrano che l’ecosistema europeo delle startup non è statico: emergono nuovi modelli di investimento, domande di mercato sofisticate (compliance/regolamentazione) e una strategia forte di crescita per le scale‑up tecnologiche. Se sei startupper, investitore o semplicemente appassionato di innovazione, qui ci sono tre spunti concreti per capire dove si muove l’Europa oggi.
Oggi tre storie chiave dal panorama dell’innovazione europea:
• La VC americana Sequoia Capital lancia due nuovi fondi early‑stage dedicati all’Europa e afferma che «il pool di fondatori europei non è mai stato più forte»: un segnale forte per chi fonda oggi in Europa.
• La space tech europea registra un volume di investimenti record nel Q3 2025 (US $3,5 miliardi circa), trainata da esigenze di difesa, sovranità tecnologica e infrastrutture: un settore industriale strategico per l’ecosistema startup/scaleup.
• La italiana Italian Trade Agency, in collaborazione con Plug and Play APAC, supporta nove startup fintech italiane nel programma GSUP con tappa a Singapore: internazionalizzazione in azione, verso i mercati dell’Asia Sud‑Orientale.
🎯 Perché ascoltare:
Queste storie mostrano che l’ecosistema europeo delle startup non è solo in attesa: ci sono segnali concreti di maturazione del capitale, spostamenti su settori strategici e internazionalizzazione attiva. Che tu sia fondatore, investitore o semplicemente interessato all’innovazione, oggi ci sono tre spunti utili per capire dove va l’Europa.
Trade Republic non è più solo un neobroker per investire in azioni: in pochi anni si è trasformato in una piattaforma paneuropea completa per la gestione del patrimonio. Nata in Germania nel 2015 e lanciata al pubblico nel 2019, questa fintech ha visto raddoppiare la sua base utenti in un solo anno, arrivando oggi a contare oltre 8 milioni di utenti in 17 Paesi e oltre 100 miliardi di euro di asset complessivi gestiti sulla piattaforma. Numeri da record, alimentati da una strategia ambiziosa e vincente.
Ma quali sono le chiavi di questo successo? Trade Republic ha ampliato radicalmente la sua offerta, andando oltre il trading a zero commissioni. Ha introdotto piani di risparmio in ETF personalizzabili e gratuiti, una carta di debito con cashback che investe automaticamente l’1% di ogni spesa in un piano di accumulo, e soprattutto un conto corrente con IBAN locale che remunera la liquidità al tasso annuo della BCE. Questa scelta di riconoscere gli interessi pieni ai clienti ha già portato TR a distribuire oltre 2,5 miliardi di euro ai suoi risparmiatori in appena due anni e mezzo. Non solo: grazie a partnership strategiche con Apollo ed EQT, la piattaforma ora offre l’accesso ai Private Markets – investimenti in società non quotate – con un investimento minimo di 1 €. Un’innovazione che democratizza ulteriormente opportunità prima riservate a investitori istituzionali.
Dietro l’espansione lampo di Trade Republic c’è un playbook ben studiato. Forte di un’unica licenza bancaria europea e di un’infrastruttura tecnologica proprietaria, TR è riuscita a scalare rapidamente in 17 Paesi del continente. Ha combinato scala e localizzazione: da un lato un’efficiente piattaforma pan-europea comune, dall’altro adattamenti ad hoc per ogni mercato. In Francia, Spagna, Italia e altrove, TR ha aperto filiali nazionali per offrire conti correnti con IBAN locale e servizi su misura – ad esempio, in Francia è stata la prima a lanciare piani di risparmio PEA senza commissioni. Questo approccio le ha permesso di raggiungere oltre 340 milioni di europei potenzialmente servibili, offrendo ovunque prodotti competitivi ma anche adeguati alle normative e alle consuetudini locali.
Naturalmente, una crescita così vertiginosa comporta anche sfide. Sul fronte regolatorio, Trade Republic deve navigare un contesto complesso: le autorità europee alzano l’asticella (basti pensare alle nuove regole UE sui crypto-asset e al bando imminente del payment for order flow, una pratica finora fonte di ricavi per TR). Dal punto di vista tecnico, gestire milioni di utenti e transazioni richiede infrastrutture solidissime: la piattaforma ha già affrontato momenti critici durante picchi di mercato (emblematico il caso GameStop del 2021, quando fu costretta a bloccare l’acquisto di titoli “meme” in piena bolla, attirando oltre 4.000 reclami al regolatore). Come affronterà l’azienda questi ostacoli?
Trade Republic: da neobroker a piattaforma europea di wealth è un viaggio affascinante nel mondo delle fintech che stanno rivoluzionando il risparmio. In questa puntata ne ripercorriamo la storia, le strategie e le ambizioni future, con un linguaggio diretto e tanti spunti per gli appassionati di startup, tech e fintech. Preparati a scoprire come una startup tedesca ha conquistato la finanza europea – e quali sfide la attendono – premi Play e buon ascolto!
Oggi tre storie chiave dal panorama dell’innovazione europea:
• In Svezia, la startup Cytely ha raccolto €3 milioni per una piattaforma che trasforma microscopi standard in strumenti di analisi dati in tempo reale — un passo importante nel deep‑tech e healthtech europeo.
• L’Europa viene sollecitata a mobilitare capitale privato per sostenere la competitività nella tecnologia quantistica — uno dei fronti strategici dell’innovazione contemporanea.
• I venture capital europei stanno spostando l’attenzione verso la cybersecurity nel contesto della difesa tecnologica: startup che operano in questo campo sono sempre più nei radar degli investitori.
🎯 Perché ascoltare:
Queste storie riflettono tre tendenze cruciali per l’ecosistema startup europeo: (1) la riuscita di innovazioni tecnologiche che vanno oltre il software puro; (2) la necessità di capitali e modelli scalabili per tecnologie strategiche come la quantistica; (3) la trasformazione della cybersecurity da tema “nicho” a pilastro dell’innovazione difensiva.
Oggi esploriamo tre spunti interessanti dal panorama dell’innovazione in Europa:
• Le “AI roll‑ups”: un nuovo playbook per la crescita delle startup in Europa — acquisire aziende frammentate, integrarle e potenziare con intelligenza artificiale.
• La startup britannica SheMed ha raccolto €43 milioni per una piattaforma di sanità personalizzata per donne: healthtech e femtech in evidenza.
• Nel settore immobiliare innovativo, dieci startup europee stanno cambiando il modo di cercare, affittare o acquistare case grazie alla tecnologia PropTech.
🎯 Perché ascoltare:
Queste storie mostrano come l’ecosistema europeo delle startup non stia solo seguendo modelli esistenti, ma stia evolvendo: nuovi modelli di crescita, segmenti specifici ad alto potenziale e innovazione verticale più vicina al mercato reale.
Oggi tre segnali importanti per l’innovazione europea:
• In Spagna, la startup Acoru raccoglie €10 milioni per combattere frodi finanziarie alimentate da intelligenza artificiale.
• Un nuovo report evidenzia che oltre 2 000 startup europee sono nate da ex‑dipendenti di aziende tech in rapida crescita: un vero “flywheel” per l’ecosistema.
• Le perdite legate ai deepfake in Europa hanno superato €1,3 miliardi, e startup continentali stanno sviluppando strumenti per rilevarli e fermarli.
🎯 Perché ascoltare:
Queste storie mostrano come l’Europa non è solo spettatrice ma protagonista di: soluzioni antifrode AI, maturazione dell’ecosistema startup, e emergenza/opportunità legata ai deepfake. L’innovazione europea è in movimento su più fronti.
🔗 Fonti e link: trovi tutti i link nell’oggetto JSON e nella descrizione bonus.
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Oggi due notizie che segnano una doppia accelerazione nell’ecosistema europeo dell’innovazione.
• La startup lituana Nexos.ai ha raccolto €30 milioni per la sua piattaforma che permette alle aziende di adottare soluzioni di intelligenza artificiale in modo sicuro e scalabile. Un passo avanti decisivo per l’AI enterprise europea.
• In parallelo, le major europee Leonardo, Thales e Airbus stanno valutando una fusione delle loro attività satellitari per creare un produttore paneuropeo in grado di competere globalmente. Una mossa strategica per l’hardware spaziale e la sovranità tecnologica del continente.
🎯 Perché ascoltare:
Queste storie mostrano come l’innovazione europea stia crescendo su due fronti: software/AI da una parte, hardware/spazio dall’altra. E indicano che non è solo questione di startup: anche industria, difesa e infrastrutture ad alto impatto stanno cambiando.
🔗 Fonti e link utili: TechCrunch – round Nexos.ai · Reuters – fusione satellitare.
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Oggi due notizie che fotografano la spinta alla sovranità tecnologica europea.
• Fuvex (Spagna) chiude un round da €1,7 milioni per droni ibridi a lungo raggio, destinati a ispezioni industriali, agricole e difensive. Con base a Pamplona e supporto di Wayra, mira all’espansione in Europa e America Latina.
• La Banca Europea per gli Investimenti rilancia il progetto di un “28th regime”, un quadro regolatorio e fiscale unificato per semplificare il fundraising e l’operatività delle startup europee oltre i confini nazionali.
🎯 Perché conta:
L’una è un’innovazione hardware che rafforza la competitività industriale; l’altra una riforma politica che mira a sbloccare capitali e crescita. Due facce della stessa ambizione: rendere l’Europa meno dipendente e più capace di costruire il proprio futuro tecnologico.
🔗 Fonti e link:
Fuvex (€1,7 M, EU-Startups) · BEI “28th regime” (Reuters).
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Nel corso di 20 minuti, il podcast ripercorre l’evoluzione di UiPath: dalla nascita come DeskOver in un appartamento di Bucarest fino alla quotazione a Wall Street e al ritorno di Daniel Dines come CEO nel 2024. Il cuore dell’episodio è la transizione da RPA tradizionale a "agentic automation": una nuova fase dove agenti AI, orchestrazione enterprise e human-in-the-loop si combinano per automatizzare interi processi aziendali, e non solo singoli task ripetitivi.
Attraverso un linguaggio narrativo e dati concreti (ARR da 1,72 miliardi $, retention al 108%, oltre 10.800 clienti), il racconto entra nel vivo delle scelte tecnologiche (come Autopilot, Data Fabric, Orchestrator), delle metriche chiave e della strategia di go-to-market, basata su Academy, partner e casi ROI pubblici (come Uber e Generali). Vengono esplorati anche i rischi regolatori (AI Act, privacy, vendor lock-in) e la difesa rispetto ai big tech.
La chiusura propone un playbook replicabile per chi costruisce tech B2B: forma talenti certificati, pubblica storie di ROI, e offri AI agent + governance.
Un episodio che unisce storia, numeri, strategia e cultura: per capire come un’azienda può scalare globalmente con automazione intelligente, restando umana.
Oggi tre temi che riflettono le tensioni fra politica, capitale e tecnologia:
• La BEI rilancia il “28th regime”: un tentativo politico di armonizzazione UE per semplificare regole finanziarie, legali e fiscali e dare fiato al fundraising transnazionale per le startup europee.
• Il defense tech europeo in esplosione: oltre 230 nuove società, più di $1,5 mld investiti nel 2025. Ma alcuni investitori avvertono: siamo sul punto di saturazione dell’hype.
• La Commissione UE rilascia uno studio DG FISMA sui fondi VC: mappa ostacoli regolatori, fiscali e di mercato che bloccano l’espansione dei fondi di crescita in UE.
🎯 Perché ascoltare: il dossier politico-finanziario europeo (28th regime + studio VC) può cambiare le carte in tavola per la crescita delle startup in Europa. Nel frattempo, il settore defense tech dimostra quanto rapida possa essere l’onda speculativa nei verticali “dual use”.
Link agli approfondimenti in descrizione. Ascolta, condividi e iscriviti: Daily Startup Europa, dal lunedì al venerdì alle 20:00.
Oggi tre tasselli della traiettoria europea tra scienza, spazio e policy:
• Adcytherix (Francia) chiude €105M per accelerare una piattaforma di ADC oncologici, spingendo sviluppo clinico e capacità R&D.
• HyImpulse (Germania) raccoglie €45M per il micro-lanciatore SL1 a propulsione ibrida, rafforzando test, infrastrutture e supply chain per i lanci satellitari.
• Banca Europea per gli Investimenti: sostegno a un “28th regime” per semplificare norme legali/fiscali/finanziarie e facilitare fundraising e scale-up transfrontalieri; tra le ipotesi anche un super-supervisore dei mercati UE.
Perché conta: capitali pazienti sulla deep biotech, consolidamento della SpaceTech europea e un potenziale boost regolatorio che potrebbe ridurre la frammentazione dei mercati e migliorare l’accesso al capitale per le startup.
Fonti e link:
Adcytherix €105M (EU-Startups) · HyImpulse €45M (EU-Startups) · “28th regime” BEI (Reuters).
Oggi parliamo di tre mosse che raccontano la traiettoria dell’ecosistema europeo:
• Maia Ventures lancia un fondo AgriFoodTech da €55M per portare tecnologie digitali e deeptech nella filiera alimentare italiana, con 20–25 investimenti seed/early e ticket tra €0,5–1,5M.
• Spex Capital annuncia €30M di impegni verso un fondo HealthTech da €100M, puntando su soluzioni clinicamente validate e percorsi regolatori più rapidi.
• La berlinese Swifty entra in Revolut per abilitare esperienze AI-driven di viaggio e lifestyle direttamente nell’app.
Perché conta: nuovi capitali verticali su settori “reali” e integrazione tra fintech e servizi adiacenti. L’Europa consolida un modello in cui dati, compliance e distribuzione si incontrano in filiere ad alto impatto.
Link utili: Maia Ventures; Spex Capital; Swifty x Revolut.
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Le notizie di venture capital e startup europee al 14 ottobre 2025. Il notiziario evidenzia tre investimenti significativi che mostrano l'applicazione dell'intelligenza artificiale a settori tradizionali dell'economia europea. In primo luogo, la scaleup londinese Dexory ha raccolto 165 milioni di dollari per la sua robotica logistica basata su AI, focalizzata sulla scansione dei magazzini. Successivamente, Arbio, proptech berlinese, ha chiuso un round da 31 milioni di euro per sviluppare una piattaforma AI-native per la gestione e il pricing degli affitti brevi. Infine, la startup italiana di Earth Intelligence, Titan4, ha ottenuto 4 milioni di euro per utilizzare l'osservazione terrestre e l'AI nella manutenzione predittiva delle infrastrutture critiche. L'analisi conclude che questi finanziamenti riflettono un trend verso l'automazione intelligente applicata a settori "hard" come la logistica, il real estate e le infrastrutture.
L’episodio di oggi racconta un’Europa che innova in tre direzioni chiave: la transizione energetica, l’intelligenza artificiale al servizio delle PMI e la corsa allo spazio. Tre storie molto diverse ma unite da un obiettivo comune: costruire un ecosistema tecnologico competitivo, sostenibile e con radici solide nel continente.
Liquid Wind – la startup che porta l’eMethanol su scala industrialePartiamo dalla Svezia, dove Liquid Wind, azienda specializzata nello sviluppo di combustibili sintetici, ha ottenuto 3,6 milioni di euro nell’ambito del programma Industriklivet. Il finanziamento servirà a completare la fase di pre-ingegneria di un impianto di produzione di eMethanol a Örnsköldsvik, nel nord del Paese.L’eMethanol è un carburante pulito prodotto combinando idrogeno verde e CO₂ catturata: una soluzione che punta a ridurre le emissioni nei trasporti marittimi e nell’industria pesante.Il progetto di Liquid Wind è interessante non solo per la tecnologia, ma per il modello: è una startup che opera con l’ambizione e la scala di un grande player industriale, dimostrando che la transizione ecologica può essere anche una straordinaria opportunità imprenditoriale.In un momento in cui l’Europa discute di sovranità energetica, questo tipo di iniziative mette radici industriali concrete in territori spesso lontani dai grandi centri finanziari, ma cruciali per la decarbonizzazione.
StepUp Startups – l’intelligenza artificiale che entra nelle PMI europeeSpostandoci verso un terreno più digitale, il progetto europeo StepUp Startups ha pubblicato un report che analizza l’adozione dell’IA nei processi aziendali di supporto: risorse umane, contabilità, amministrazione, customer care.Secondo il rapporto, solo il 15% delle piccole e medie imprese europee utilizza già strumenti basati su intelligenza artificiale, ma la tendenza è in rapida crescita. Le aziende che hanno iniziato a sperimentare con l’IA registrano in media un miglioramento del 30% nella produttività dei team interni e una riduzione dei costi operativi fino al 20%.Il messaggio è chiaro: non serve essere una big tech per trarre vantaggio dall’AI. Basta partire dai processi più ripetitivi, utilizzare soluzioni cloud accessibili e costruire competenze digitali gradualmente.Il report mette anche in evidenza un punto culturale: molte PMI europee non mancano di idee, ma faticano a passare all’azione. La vera sfida, oggi, è trasformare la curiosità verso l’AI in implementazioni reali, misurabili e sostenibili.
The Exploration Company – l’Europa nello spazio riutilizzabileInfine, guardiamo più in alto — letteralmente. La startup The Exploration Company, con sedi a Monaco e Bordeaux, sta sviluppando la famiglia di veicoli spaziali Nyx, progettati per missioni di trasporto cargo e logistica orbitale.Il loro punto di forza è la riutilizzabilità: Nyx può essere impiegato più volte, riducendo i costi di lancio e rendendo le missioni più sostenibili. Il progetto è uno dei più ambiziosi nel panorama aerospaziale europeo e rappresenta un’alternativa “made in Europe” ai programmi spaziali statunitensi e asiatici.Anche se non ci sono nuovi round annunciati nelle ultime ore, la startup continua ad attirare interesse da parte di investitori e agenzie spaziali. È la dimostrazione che, quando si parla di space economy, l’Europa non si limita più a essere un partner tecnico, ma punta a diventare protagonista.
Perché queste storie contanoTre startup, tre settori, una visione condivisa: usare la tecnologia per rafforzare l’autonomia strategica europea.
In un contesto globale competitivo, queste iniziative sono tasselli di un mosaico più grande: l’idea che l’innovazione europea debba essere locale nelle radici ma globale nell’impatto.
Nelle note dell’episodio trovi i link agli articoli originali e ai siti ufficiali delle startup. Questo podcast ha scopo puramente informativo e non rappresenta consulenza finanziaria.
smontiamo il caso Wayflyer, l’unicorno irlandese che fa Revenue-Based Financing (RBF) per e-commerce e brand omnicanale. Dalla nascita a Dublino (2019/2020) ai $5 mld erogati a 5.000+ PMI in 11 Paesi (aprile 2025), ricostruiamo come hanno costruito un motore di underwriting connesso: integrazioni a Shopify/Amazon, Meta/Google Ads, conti bancari (open banking) e, quando serve, Stripe e contabilità. Niente equity, fee fissa 5–10%, rimborsi che si adattano ai ricavi o piani a rata fissa: capitale in ore, non in settimane.
Nel blocco Backstory vediamo insight, round e linee di debito (JP Morgan, Credit Suisse, programma off-balance con Neuberger Berman) che hanno sbloccato la vera leva: costo del capitale competitivo e capacità di scala. In Prodotto & Stack passiamo dagli use-case (inventario, campaign scaling, bridge di cassa) al lancio di Wholesale Financing e canali self-serve (dal 2023) per abbattere CAC e TTV.
I Numeri: ticket da ~$20k a $20m, forte mix USA (~$2,8 mld cumulati), clienti in 11 Paesi, repeat rate in crescita. Nella sezione Crescita raccontiamo GTM, contenuti “unit economics”, customer stories e partnership tech. People & Cultura: HQ a Dublino, uffici Londra/NYC/Sydney, leadership rafforzata (CTO, VP Product), allineamento Sales↔Product su qualità del portafoglio, non solo volumi.
Capitolo Regolazione & Rischi: RBF B2B (non consumer), GDPR e consenso dati, PSD2/open banking; rischi da volatilità Ads/marketplace, costo del funding, concorrenza (Shopify Capital, Clearco, Uncapped, Stripe/PayPal).
Chiudiamo con un Playbook operativo per chi vuole lanciare o scegliere un RBF in EU:
Underwriting data-driven: integra e-commerce+ads+bank prima di originare; monitora default, approval rate, CAC/TTV.
Prodotto a cash-conversion fit: rimborsi % ricavi o rate fisse, tranche “stacked/blended”; misura payback, APR equivalente, repeat rate.
Capitale scalabile: warehouse line + veicoli off-balance; governa WACC, utilization, LGD.
Per founder DTC, operatori fintech, lender e consulenti che vogliono capire dove sta il moat: nel piping dei dati, nella disciplina di rischio e nel costo del capitale. Al termine avrai una mappa chiara di cosa chiedere a un provider RBF (o al tuo team) prima di firmare un term sheet.
Tre notizie di oggi che raccontano un’Europa tecnologica in pieno fermento, tra regolamentazione, innovazione e nuove espansioni sul mercato. L’intelligenza artificiale, i capitali e la fotografia automatizzata si incontrano in un quadro che mostra come il continente sia sempre più al centro dei grandi dibattiti globali.
OpenAI e la concorrenza nel mercato europeoLa prima notizia arriva da Bruxelles. OpenAI, la società statunitense dietro ChatGPT, ha segnalato alla Commissione europea e alle autorità antitrust dell’UE il rischio di comportamenti anticoncorrenziali nel settore tecnologico. Secondo l’azienda, alcune piattaforme digitali dominanti starebbero sfruttando la loro posizione di forza per limitare l’accesso al mercato da parte di nuove imprese e startup emergenti.L’obiettivo della denuncia è stimolare un confronto sulle regole del gioco nell’economia dell’intelligenza artificiale: chi controlla le piattaforme di distribuzione e le interfacce di accesso ai modelli può di fatto decidere chi compete e chi resta ai margini. In altre parole, la discussione su “mercato aperto” e “concorrenza leale” non riguarda solo i dati o gli algoritmi, ma la possibilità per gli innovatori europei di sviluppare prodotti indipendenti. Il messaggio di OpenAI, pur provenendo da un colosso, tocca un tema cruciale per le startup del continente: garantire un campo di gioco davvero equo, anche contro i monopoli infrastrutturali del software.
La Germania e la spinta alla riforma dei capitali europeiDal piano politico arriva una seconda notizia: la Germania ha proposto di ampliare i poteri dell’ESMA, l’autorità europea che supervisiona i mercati finanziari, affidandole nuove competenze sul monitoraggio di fondi e infrastrutture per il venture capital.L’obiettivo è chiaro: creare un mercato dei capitali più integrato, in grado di sostenere la crescita delle startup europee e ridurre la frammentazione normativa tra Paesi membri. L’iniziativa si inserisce nel dibattito più ampio sulla Capital Markets Union, il progetto con cui Bruxelles vuole trasformare l’Europa in un contesto competitivo capace di far nascere e crescere i prossimi “unicorni”.Secondo il Ministero delle Finanze tedesco, una maggiore armonizzazione delle regole sugli investimenti potrebbe accelerare l’afflusso di capitali verso le imprese innovative, semplificando la vita a fondi e business angel e riducendo i costi di compliance. Per le startup, questo significherebbe più liquidità, più strumenti di finanziamento e un accesso più diretto al mercato europeo dei capitali.
Snappr sbarca in Europa con un round da 28 milioniLa terza notizia riguarda una scaleup internazionale che sceglie proprio l’Europa per crescere. Snappr, piattaforma nata in Australia e oggi con base a San Francisco, ha annunciato una raccolta di 28 milioni di dollari in Serie B per finanziare la sua espansione nel continente.L’azienda offre un servizio di prenotazione di fotografi professionisti “on demand” e una suite AI per la gestione automatica delle immagini, editing e ottimizzazione per e-commerce e real estate. Il lancio europeo coinvolgerà inizialmente 57 città, con un modello ibrido che combina rete di fotografi locali e assistenza digitale basata su intelligenza artificiale.Snappr è un esempio di come il mercato europeo resti una destinazione prioritaria per l’espansione di startup globali, attratte dalla densità di clienti business, dalla varietà culturale e dalla crescente apertura dei mercati digitali.
Nelle note dell’episodio trovi i link agli articoli originali e ai siti ufficiali delle aziende citate. Questo podcast ha finalità puramente informative e non costituisce consulenza finanziaria.
Se apprezzi il format, segui il podcast e lascia una recensione: è il modo migliore per far conoscere a un pubblico più ampio il dinamismo e la creatività dell’ecosistema europeo.