Il dibattito sul nearshoring è acceso: stiamo davvero riportando produzioni e fornitori più vicino a casa o stiamo leggendo, a caldo, gli effetti di shock temporanei? In questo episodio di Parliamone Chiaro (a cura di Paola Landriani e Paola Mattavelli) mettiamo ordine, con l’aiuto della professoressa Valentina Meliciani, economista, partendo da una tesi semplice: per le Pmi italiane il tema non è lo slogan, ma la capacità di prendere decisioni robuste in catene di fornitura sempre più instabili.
I dati mostrano segnali di avvicinamento geografico dei fornitori, ma la tendenza non è ancora inequivoca: servono tempo e numeri per capire se sia strutturale. Intanto, nelle interviste alle imprese emergono divergenze tra medie-grandi e piccole: la Cina resta un nodo critico per entrambe, ma le Pmi segnalano persino rischi nella fornitura domestica (altri fornitori italiani), un campanello d’allarme sulla tenuta delle catene corte.
Sul fronte dazi Usa, l’idea che possano “riportare a casa” la produzione non trova conferma nelle risposte: anche tra le aziende più grandi la quota che ipotizza ricollocazioni resta intorno al 2–3%, troppo bassa per parlare di svolta.
C’è poi un fenomeno sottotraccia ma decisivo: il “far-shoring” europeo. Dal 2008 l’Ue assorbe meno prodotti “fatti in Europa” e ne esporta di più fuori dall’Unione: un paradosso che penalizza le Pmi, per cui Germania e Francia sono mercati naturali più accessibili di Usa, India o Cina. La lezione è chiara: senza un Mercato Unico più forte, capace di sostenere domanda interna e investimenti, le Pmi faticano a trovare sbocchi vicini e affidabili.
Infine, il cuore operativo: robustezza vs resilienza. Avere “molti fornitori” riduce il rischio di fermo (robustezza), ma la frammentazione indebolisce i rapporti e rallenta l’uscita dallo shock; mantenere partnership consolidate accelera la ripartenza (resilienza), ma espone a interruzioni se il fornitore si blocca. Non esiste una ricetta unica: settori “non essenziali” possono accettare stop brevi in cambio di una ripresa più rapida; in quelli critici la diversificazione è obbligatoria.
Questo episodio offre criteri concreti per scegliere oggi—non slogan—tra vicinanza, diversificazione e relazioni di lungo periodo. Perché, per le Pmi, strategia significa continuità produttiva e mercati accessibili, qui e ora.
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