Elisa Marasca e Annarita Cacciamani affrontano in questa puntata di Parliamone Chiaro il nodo che molte piccole imprese conoscono bene ma di cui si parla poco: cosa succede quando si decide di assumere qualcuno. Non la retorica sulle risorse umane, ma i numeri concreti, le soglie che cambiano le regole del gioco, i costi che si sommano alla retribuzione e rendono difficile competere. Ilario Alvino, professore ordinario di diritto del lavoro alla Sapienza di Roma, spiega perché superare i 15 dipendenti significa entrare in un altro perimetro normativo: tutele più forti contro i licenziamenti, diritto alla rappresentanza sindacale, procedure più complesse. E perché alcune imprese scelgono deliberatamente di non crescere oltre quella soglia. La conversazione attraversa gli strumenti contrattuali che le imprese hanno a disposizione – apprendistato, contratto a termine, somministrazione – spiegando quando ciascuno conviene davvero e quando invece rappresenta solo un modo per rinviare scelte più strutturali. Alvino smonta alcuni luoghi comuni: la somministrazione costa di più dell'assunzione diretta, non di meno. Il contratto a termine non produce lavoratori più motivati, ma persone che non investono nell'impresa perché sanno di non avere futuro lì dentro. Il punto più rilevante riguarda il cuneo fiscale: le retribuzioni italiane sono sotto la media europea, ma il costo del lavoro per l'impresa schizza verso l'alto per via del carico fiscale, contributivo e assicurativo. In settori dove i margini sono stretti – logistica, servizi, lavoro intensivo – questo cuneo diventa determinante.
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