“Tempo dello Spirito” è un programma evangelico di spiritualità a cura di Luisa Nitti. In redazione Gaëlle Courtens e Cristina Ferrari. La trasmissione include una meditazione biblica, curata prevalentemente da pastori e pastore delle Chiese riformate della Svizzera italiana. Collaborano anche pastori e pastore in servizio in Italia e, in particolari occasioni, esponenti di altre confessioni o religioni (cattolici romani, cristiano-cattolici, ebrei, musulmani). La trasmissione prevede inoltre interviste e approfondimenti su temi di attualità legati alle chiese riformate del territorio, con uno sguardo aperto a cultura, società e dialogo fra religioni.
“Tempo dello Spirito” è un programma evangelico di spiritualità a cura di Luisa Nitti. In redazione Gaëlle Courtens e Cristina Ferrari. La trasmissione include una meditazione biblica, curata prevalentemente da pastori e pastore delle Chiese riformate della Svizzera italiana. Collaborano anche pastori e pastore in servizio in Italia e, in particolari occasioni, esponenti di altre confessioni o religioni (cattolici romani, cristiano-cattolici, ebrei, musulmani). La trasmissione prevede inoltre interviste e approfondimenti su temi di attualità legati alle chiese riformate del territorio, con uno sguardo aperto a cultura, società e dialogo fra religioni.
- I cinque principi fondamentali della Riforma protestante sono ancora oggi i pilastri su cui poggiare la vita della chiesa: in occasione della Domenica della Riforma, il pastore Paolo de Petris rivisita i punti imprescindibili di una chiesa che voglia sempre “riformare sé stessa”, o per meglio dire “lasciarsi riformare” dalla parola di Dio: grazia, fede, centralità di Cristo, Scrittura, Gloria di Dio. Su questi punti fermi, spiega il pastore de Petris, la chiesa può proseguire il suo cammino nella fedeltà alla Parola. Nella Domenica della Riforma si ricorda l’avvio di quel processo storico che, avviato nel 1517 in Germania da Martin Lutero, porterà alla nascita delle chiese protestanti.
- A Chang Mai, in Tailandia, si è tenuta la 27esima Assemblea generale della Comunione mondiale di chiese riformate. Per dieci giorni 400 delegati di 230 chiese di tradizione riformata, provenienti da più di cento paesi, in rappresentanza di 100 milioni di cristiani evangelici - zwingliani, calvinisti, presbiteriani e valdesi – si sono confrontati per mettere a punto le linee guida per i prossimi 7 anni. Al termine dei lavori hanno eletto alla presidenza la pastora statunitense afro americana Karen Georgia Thompson della United Church of Christ, una tra le chiese americane più progressiste, che succede alla pastora libanese Najla Kassab, prima donna a ricoprire quel ruolo. “Perseveranza nella testimonianza”, questo il motto – tratto dalla lettera agli ebrei - che ha accompagnato i lavori assembleari. La delegazione svizzera presente a Chang Mai era composta da otto persone, guidata dalla pastora Rita Famos, presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS). Tra i delegati anche il teologo Martin Hirzel, responsabile per le relazioni esterne della Chiesa riformata a Berna.
- In chiusura della puntata, uno sguardo ai contenuti del numero di novembre di “Voce Evangelica”, la pubblicazione mensile della Conferenza delle chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.
Mentre si avvicina la ricorrenza del 31 ottobre, data in cui si ricorda l’avvio della Riforma protestante in Germania, il pastore Paolo de Petris si chiede – nella sua riflessione biblica – che cosa avesse mosso il monaco agostiniano Martin Lutero, nel 1517, ad intraprendere quel percorso radicale che lo avrebbe portato a rompere con la Chiesa di Roma. La risposta è semplice, afferma il pastore de Petris: Lutero era mosso da un disperato bisogno di incontrare un Dio misericordioso. Studiando la lettera ai Romani dell’apostolo Paolo, Lutero colse la portata del suo significato liberante, incontrando un Dio che rende giusto il peccatore attraverso la Grazia; un Dio che dona e non punisce.
Parlare di fede e di Dio nel mezzo della vita: è il cuore degli incontri che hanno preso inizio ad ottobre a Lugano, con cui la Chiesa riformata intende dare spazio a discussioni aperte su argomenti di fede e spiritualità cristiana, partendo dall’esperienza e dal vissuto quotidiano. Dopo l’incontro con il teologo anglicano Gianluigi Gugliermetto, è previsto a novembre un dialogo con Karima, donna afgana fuggita dal regime dei talebani e ora in Svizzera. Spiega il senso e gli obiettivi di questi dialoghi, il pastore riformato Daniele Campoli.
- I credenti, per l’apostolo Paolo, sono “Lettera di Cristo, lettera vivente”: ciò dice molto sul presente e sul futuro delle chiese, spiega la pastora Anne Zell nella sua meditazione biblica. La parola biblica, attraverso la comunità dei credenti, è così tradotta in vita vissuta, in comunione e in relazioni. La meditazione biblica della pastora Zell prende spunto da un passo contenuto nella seconda Lettera ai Corinzi, al capitolo 3.
- “Spiritualità per tempi incerti” è il tema scelto per lo studio biblico ecumenico di Lugano, che da diversi anni vede insieme la Chiesa battista, quella riformata e la parrocchia cattolica del Sacro Cuore. Novità di quest’anno è la partecipazione della Chiesa cattolica cristiana, con la parroca Elisabetta Tisi. Il pastore battista Angelo Reginato spiega il significato del tema scelto per quest’anno, che si articolerà in diversi incontri fino al mese di maggio del prossimo anno. “Parleremo di spiritualità non tanto in senso generale – spiega -, come bisogno condiviso di senso, ma come il camminare nello Spirito di Gesù. Proporremo quindi un percorso di tipo biblico, fra fede, dubbio, gioia, testimonianza”.
Una chiesa fatta di “pietre viventi”: questo chiede l’Evangelo. Ma che cosa significa? La pastora Anne Zell – che lavora fra Como e il Mendrisiotto – lancia questa sfida: costruire un tempio stabile, una chiesa solida, che non sia però una fortezza. Che la chiesa si apra alle diversità è il primo passo per essere fedele all’Evangelo, per diventare una chiesa variopinta, spigolosa, critica.
Negli anni Settanta, a Lugano, il pastore valdese Guido Rivoir (1901-2005) si adoperò con ogni mezzo – agendo al limite dell’illegalità – per promuovere l’accoglienza in Ticino di profughi provenienti dal Cile, dopo il golpe del 1973. La sua figura è ricordata nel Giardino dei Giusti di Lugano (inaugurato nel 2018) e la scorsa estate la Città di Lugano ha posato una targa commemorativa sulla casa di viale Franscini in cui il pastore abitò per vari decenni. Rivoir, animato da una profonda fede, non operò da solo, ma seppe coordinare una rete di persone che in quel frangente storico misero al primo posto il bene dei rifugiati, a discapito della loro stessa sicurezza. Nacque così l’Azione posti liberi, per l’accoglienza dei profughi cileni minacciati dalla dittatura. Racconta alcuni snodi di questa storia appassionante Danilo Baratti, co-autore dell’autobiografia di Rivoir, Le memorie di un valdese.
“Ci sono delle crepe in tutte le cose – canta Leonhard Cohen -, ma attraverso queste crepe può entrare la luce”. Consapevole della propria fragilità, la chiesa dovrebbe posare uno sguardo compassionevole sulle ferite degli altri e delle altre: la meditazione biblica della pastora Anne Zell – che lavora fra Como e il Mendrisiotto – commenta un passo contenuto nella seconda Lettera di Paolo ai Corinzi. In questi versetti viene richiamata l’immagine dei fragili “vasi di terra”, in cui è custodito il tesoro costituito dalla parola di Dio.
Perché è importante fare la differenza tra abuso spirituale e abuso sessuale, soprattutto in ambito ecclesiastico? Se ne è parlato recentemente in occasione di un simposio ecumenico intitolato “I limiti del sacro”, tenutosi alla Paulusakademie di Zurigo, alla presenza di un centinaio di partecipanti di diverse confessioni. Quello degli abusi e della manipolazione in ambito spirituale è un tema che riguarda tutte le tradizioni religiose. La moderazione della Giornata di studio era stata affidata a Stephan Jütte, responsabile del Centro di competenza per teologia ed etica della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, nonché suo portavoce.
In chiusura della puntata, uno sguardo ai contenuti del numero di ottobre di “Voce Evangelica”, la pubblicazione mensile della Conferenza delle chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.
Gesù incontra una donna samaritana presso un pozzo. L’incontro si chiude con una promessa: poter attingere, attraverso Gesù stesso, all’acqua viva che disseta per sempre. Ma se oggi Gesù si recasse a quel pozzo, lo troverebbe zampillante o prosciugato? La meditazione biblica è tenuta dalla pastora Anne Zell, che lavora fra Como e il Mendrisiotto.
A Milano, presso il Giardino dei Giusti, di recente è stata inaugurata la Tenda del Lutto: di fronte al conflitto in Medioriente, si è voluto offrire un segnale chiaro di dialogo possibile. La Tenda del Lutto si ispira a un’esperienza analoga realizzata nel villaggio di “Neve Shalom”, fra Gerusalemme e Tel Aviv, luogo in cui da anni si sperimenta la convivenza fra famiglie israeliane e palestinesi.
A Milano l’iniziativa nasce con intenti simili. Ne parliamo con lo scrittore Gabriele Nissim, presidente di Gariwo – Giardino dei Giusti.
- Che cosa sono cinque pani e due pesci, di fronte alla fame di cinquemila persone? C’è una sproporzione, nel noto racconto biblico, fra le necessità di tutte quelle persone radunate per ascoltare Gesù e le risorse che i discepoli hanno per sfamarle. La pastora riformata Simona Rauch commenta in questa puntata il testo contenuto nell’evangelo di Luca a proposito della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Un gesto che parla della sovrabbondanza del dono di Dio, per il quale imparare ad essere riconoscenti.
- “Resurrection Blues”, di Otis Taylor. Una canzone che entra in relazione critica con la fede cristiana: utilizza immagini, simboli, figure cristologiche per evocare domande esistenziali sul dolore, sul sacrificio, sulla responsabilità, sulla paura del proprio ruolo di “salvatore”.
- La pastora Simona Rauch propone in questa puntata una riflessione biblica basata su un brano dell’Apostolo Paolo: «la mia grazia ti basta, perché la mia potenza si mostra perfetta nella debolezza»(2. Corinzi 12, 9).
- Su mandato del Sinodo delle Chiese evangeliche riformate ticinesi, si è tenuta per il terzo anno consecutivo la “Conferenza sulla Diaconia”, organizzata dal pastore Angelo Cassano ad Ascona. Relatori e relatrici hanno approfondito il tema della diaconia delle chiese - con un taglio anche ecumenico -, come servizio reso al prossimo, in particolare alle persone in condizioni di malattia, povertà, emarginazione sociale. Sono intervenuti la moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta (che ha riportato l’intensa attività diaconale delle chiese valdesi italiane), Sheila Haltinner, assistente spirituale nei centri per richiedenti l’asilo, fra Martino Dotta, per la Fondazione Francesco per l’aiuto sociale.
- “Fin qui e non oltre!”, dice Dio rivolgendosi al mare. Dio traccia confini e riequilibra le distanze. Parla di questo tema la pastora riformata Simona Rauch, nella sua meditazione biblica. Ispirandosi a un passo del libro di Giobbe, la pastora Rauch afferma che Dio è Colui che dà spazio, ma anche Colui che mette un limite.
-Nella seconda parte della puntata andremo a Poschiavo, dove un giovane studente ha realizzato un modellino in mattoncini Lego della Chiesa evangelica riformata: un progetto complesso, creativo, che lo ha visto impegnato per il suo lavoro di maturità.
-In chiusura della puntata, uno sguardo ai contenuti del numero di settembre di “Voce Evangelica”, la pubblicazione mensile della Conferenza delle chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.
- Una colomba con un ramo d’ulivo ristabilisce la vita nel Giardino di pace: con questo logo, e con il titolo “Pace con il creato”, prende avvio il periodo liturgico che le chiese cristiane celebrano ogni anno, dal primo settembre al 4 ottobre: il “Tempo del creato” è un momento in cui le chiese a livello globale lanciano un invito a vivere una fede capace di generare cambiamento ambientale, giustizia sociale e riconciliazione. In Svizzera l’Ufficio ecumenico Chiesa e ambiente con sede a Berna, che predispone il tema e i materiali, sceglie in autonomia l’argomento. Quest’anno privilegia la questione dell’alimentazione: fra sovrabbondanza, sprechi, fame.
La puntata tratterà il tema del “Tempo per il creato” in due parti: una meditazione biblica proposta da Simona Rauch, pastora in Bregaglia e un’intervista con Mélanie Kern, responsabile teologica dell’Ufficio ecumenico Chiesa e ambiente.
- Amore: un tema a tratti inafferrabile, indecifrabile. Nella Bibbia è centrale. Qui l’amore è sempre vissuto sulla pelle, fra le persone e con Dio. Dio stesso si lascia coinvolgere dall’amore. Oggi si chiude la stagione estiva di Tempo dello Spirito con l’ultimo intervento curato da Maria Teresa Milano per la sua rubrica “Vie di snodo”, in cui toccherà il tema dell’amore nella Bibbia.
- La rubrica “Tra cielo e terra”, curata dal maestro Carlo Lella e Marta D’Auria, oggi ci guida all’ascolto di due inni scritti e pensati per i più piccoli: il canto per bambini e bambine, nelle chiese protestanti, costituisce una preziosa tradizione.
- Un breve ricordo del teologo protestante italiano Paolo Ricca, scomparso un anno fa, all’età di 88 anni. È stato un pastore valdese, un pioniere dell’ecumenismo, ma soprattutto un grande appassionato della Parola e della Bibbia, che riusciva a leggere e comunicare con efficacia, acume e soprattutto con un grande coinvolgimento personale. Con il docente Marco Ventura commentiamo la recente pubblicazione di una raccolta di sermoni pronunciati fra il 2014 e il 2024, dal titolo Uniti dalla parole di Gesù (Ed. Magister).
- Il coraggio di attraversare: è il filo rosso della rubrica biblica “Vie di Snodo”, che apre questa puntata di Tempo dello Spirito. Il coraggio di attraversare è quello del popolo d’Israele, guidato da Mosè verso la libertà, ma è anche quello di ciascuna persona, quando sceglie di camminare sulle proprie gambe e operare dei cambiamenti. Di questo parla Maria Teresa Milano, biblista, traduttrice, musicista.
- Una scintilla di guarigione, un momento di passaggio necessario, verso il cambiamento: così è il lamento, un motivo ricorrente nella Bibbia e in particolare nei Salmi. Il lamento non è autocommiserazione, ma l’inizio di un percorso di trasformazione. Ne parliamo Maria Teresa Milano, che cura la rubrica biblica “Vie di Snodo”.
- La rubrica musicale “Tra cielo e terra – storie in musica”, curata in tandem da Carlo Lella e Marta D’Auria, presenta questa mattina l’inno “Tenemos esperanza”, proveniente dall’Argentina: esprime una fede che non è fuga, ma resistenza all’ingiustizia. Carlo Lella è ministro della musica e responsabile del Ministero musicale dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia (Ucebi); Marta D’Auria, redattrice di “Riforma” (giornale delle chiese battiste metodiste e valdesi in Italia), è vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia.
- La paura, una condizione naturale. È istinto di sopravvivenza. Anche la Bibbia ne parla e ci chiede di non avere paura della vita, non lasciare vincere la paura. Con la rubrica Vie di snodo, curata da Maria Teresa Milano, guardiamo alle vicende di tre personaggi biblici - Giona, Mosè, Giacobbe - sotto la lente del tema paura. Ciascuno di loro la affronta, o la rimuove, in modo diverso. Pensiamo in particolare a Giacobbe, che ha paura di incontrare il fratello Esaù, con cui è in conflitto … invoca Dio e quella notte combatte fino all’alba con uno sconosciuto…
-La rubrica musicale Tra cielo e terra – storie in musica, curata in tandem da Carlo Lella e Marta D’Auria, presenta questa mattina l’inno “Follow the drinking gourd”. Carlo Lella è ministro della musica e responsabile del Ministero musicale dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia (Ucebi); Marta D’Auria, redattrice di Riforma (giornale delle chiese battiste metodiste e valdesi in Italia), è vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia.
-Nel 2025 si ricordano i 50 anni dal riconoscimento formale delle Chiese riformate ticinesi come ente di diritto pubblico. In questa occasione – nel corso di tutte le domeniche estive - proponiamo una carrellata di tutte le comunità presenti in Ticino, con la loro storia e caratteristiche peculiari. Oggi raccontiamo dell’area di Bellinzona, Biasca e San Nazzaro, insieme al pastore Stefano D’Archino, che è anche il presidente della Cert, la Chiesa evangelica riformata nel Ticino.
- La storia di Tamar: una vicenda biblica, raccontata nel Primo testamento, dai tratti forti e molto caratteristici. “Aprire gli occhi” è la frase chiave di questo episodio della rubrica “Vie di snodo”, curata da Maria Teresa Milano, biblista, traduttrice, musicista. Nella storia di Tamar, contenuta nel libro della Genesi al capitolo 38, la donna, accusata di essersi prostituita, viene condannata a morte dal suocero Giuda ma, una volta svelato il segreto che sta sotto le sue azioni, grazie alla sua “astuzia”, che in realtà è la sua capacità di prevedere e costruire, il suocero stesso apre gli occhi e ammette la sua colpa e dice: “lei è più giusta di me”.
- La rubrica musicale “Tra cielo e terra – storie in musica”, curata in tandem da Carlo Lella e Marta D’Auria, presenta questa mattina l’inno “Amo l’Eterno”, ispirato al Salmo 116. Si tratta di un canto di resistenza spirituale, in un tempo di persecuzioni religiose. Il maestro Carlo Lella è ministro della musica e responsabile del Ministero musicale dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia (Ucebi); Marta D’Auria, redattrice di “Riforma” (giornale delle chiese battiste metodiste e valdesi in Italia), è vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia.
- Nel 2025 si ricordano i 50 anni dal riconoscimento formale delle Chiese riformate ticinesi come ente di diritto pubblico. In questa occasione – nel corso di tutte le domeniche estive - proponiamo una carrellata di tutte le comunità presenti in Ticino, con la loro storia e caratteristiche peculiari. Oggi raccontiamo della chiesa di Vacallo, nel Mendrisiotto, e lo facciamo insieme alla sua pastora, Anne Zell.
- Giona viene chiamato da Dio, ma sceglie di non ascoltare e fugge. Si nasconde, sale su una nave per andare in direzione opposta e affronta una tempesta. “Vie di snodo – Fede e trasformazione nella Bibbia”: Maria Teresa Milano, biblista, traduttrice, musicista, racconta passi e storie bibliche che mettono in risalto percorsi di fede e di cambiamento. Momenti di snodo, di passaggio, a volte di trasformazione, che si accompagnano a molte vicende narrate nelle Scritture.
- La rubrica musicale “Tra cielo e terra – storie in musica”, curata in tandem da Carlo Lella e Marta D’Auria, presenta questa mattina il canto “We shall overcome”: un simbolo che unisce fede, speranza e resistenza. Il maestro Carlo Lella è ministro della musica e responsabile del Ministero musicale dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia (Ucebi); Marta D’Auria, redattrice di “Riforma” (giornale delle chiese battiste metodiste e valdesi in Italia), è vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia.
- 50 anni fa, nel 1975, la Chiesa evangelica riformata nel Ticino (Cert) veniva riconosciuta come ente di diritto pubblico, attraverso una votazione e un anno dopo, nel 1976 nasceva formalmente. Questa settimana andiamo a conoscere la Chiesa riformata di Novaggio, insieme al pastore Giuseppe La Torre.
-“Vie di snodo – Fede e trasformazione nella Bibbia”: Maria Teresa Milano, biblista, traduttrice, musicista, racconta passi e storie bibliche che mettono in risalto percorsi di fede e di cambiamento. Momenti di snodo, di passaggio, a volte di trasformazione, che si accompagnano a molte vicende narrate nelle Scritture. Al centro di questa puntata c’è la figura di Abramo, a cui Dio chiede di mettersi in cammino, senza nulla dirgli sulla sua meta. Dice solo “te lo mostrerò”. Un cammino, quella di Abramo, niente affatto lineare, in cui dovrà imparare a vedere i segni che si presentano sulla via, per seguire le proprie evoluzioni, inclinazioni, trasformazioni.
-La rubrica musicale “Tra cielo e terra – storie in musica”, curata in tandem da Carlo Lella e Marta D’Auria, presenta questa mattina l’inno “Blessed assurance”, raccontando anche la storia di vita e di fede della donna che lo compose. Il maestro Carlo Lella è ministro della musica e responsabile del Ministero musicale dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia (Ucebi); Marta D’Auria, redattrice di “Riforma” (giornale delle chiese battiste metodiste e valdesi in Italia), è vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia. Insieme guidano all’ascolto di canti e inni che hanno dato voce alla fede, alla speranza, al dolore e alla gioia di generazioni di credenti cristiani.
-50 anni fa, nel 1975, la Chiesa evangelica riformata nel Ticino (Cert) veniva riconosciuta come ente di diritto pubblico, attraverso una votazione e un anno dopo, nel 1976 nasceva formalmente. Questa settimana andiamo a conoscere la Chiesa riformata di Lugano, insieme al pastore Daniele Campoli.
A partire da questa puntata, la trasmissione inaugura il format estivo, con la proposta di nuove rubriche e contenuti.
-“Vie di snodo – Fede e trasformazione nella Bibbia”: Maria Teresa Milano, biblista, traduttrice, musicista, racconta passi e storie bibliche che mettono in risalto percorsi di fede e di cambiamento. Momenti di snodo, di passaggio, a volte di trasformazione, che si accompagnano a molte vicende narrate nelle Scritture. Questa prima puntata, con il titolo “Qualcosa è cambiato”, rivisita la storia di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden.
-“Tra cielo e terra – storie in musica”, curata in tandem da Carlo Lella e Marta D’Auria. Entrambi vivono e lavorano in Italia, e sono attivi in particolare nell’ambito delle chiese evangeliche battiste. Il maestro Carlo Lella è ministro della musica e responsabile del Ministero musicale dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia (Ucebi); Marta D’Auria, redattrice di “Riforma” (giornale delle chiese battiste metodiste e valdesi in Italia), è vicepresidente dell’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia. Insieme guidano all’ascolto di canti e inni che hanno dato voce alla fede, alla speranza, al dolore e alla gioia di generazioni di credenti cristiani. Nella prima puntata, il celebre spiritual “Amazing grace”.
-50 anni fa, nel 1975, la Chiesa evangelica riformata nel Ticino (Cert) veniva riconosciuta come ente di diritto pubblico, attraverso una votazione e un anno dopo, nel 1976 nasceva formalmente. La rubrica propone dunque un percorso di conoscenza delle comunità ticinesi. La prima puntata si apre con un’intervista al presidente della Cert, il pastore Stefano D’Archino.
-Ci sono molte immagini per spiegare che cosa significhi credere in Dio: il pastore riformato Giuseppe La Torre richiama lo sguardo sull’immagine del deserto. Chi si affida a Dio è in grado di rendere ogni valle arida un giardino pieno di fonti. La sua meditazione biblica ha come testo di riferimento alcuni versetti del Salmo 84.
-La Confermazione, nelle chiese evangeliche riformate, è quell’atto che segna l’ingresso consapevole di una persona nella vita cristiana, in una comunità di credenti. È preceduto da un percorso di catechesi tenuto di solito da un pastore o una pastora.
Nella chiesa riformata di Lugano, nella domenica di Pentecoste, quattro ragazzi e una ragazza hanno pubblicamente confessato la loro fede, nell’atto della Confermazione. Ascoltiamo le loro testimonianze, le loro parole che mostrano lo sbocciare della loro fede e il desiderio di accogliere Dio nella propria vita.
- La meditazione biblica di questa puntata è tenuta dal pastore riformato Giuseppe La Torre. Di fronte ai mali e alle violenze del mondo – afferma nel suo commento – l’evangelo chiede di avere un chiaro atteggiamento di “fiducia operosa”. Fiducia: perché nel mondo agisce la forza positiva di Dio, che finirà per prevalere nonostante tutto; Operosa: perché non bisogna attendere inattivi, ma mettere le proprie forze e debolezze al servizio dell’umanità e della natura da proteggere.
- Oggi il movimento anabattista conta circa 2,2 milioni di fedeli in tutto il mondo, 1,5 milioni dei quali sono mennoniti. In Svizzera - dove gli anabattisti dal sorgere della Riforma zurighese furono violentemente perseguitati, torturati ed espropriati - i mennoniti non sono più di 1.800 suddivisi in 13 comunità. Prendono il loro nome dal leader spirituale cinquecentesco Menno Simons, un olandese, che al centro della sua predicazione mise il Discorso della Montagna di Gesù e in particolare le beatitudini. Di qui l’importanza per i mennoniti - che tipicamente rifiutano la guerra e il porto d’armi - della pace e della non violenza. Ne parliamo con il copresidente della Conferenza dei mennoniti in Svizzera, il pastore Lukas Amstutz, e con Hanspeter Jecker, che negli anni ’70 dovette andare in carcere perché renitente alla scuola reclute.