“Tempo dello Spirito” è un programma evangelico di spiritualità a cura di Luisa Nitti. In redazione Gaëlle Courtens e Cristina Ferrari. La trasmissione include una meditazione biblica, curata prevalentemente da pastori e pastore delle Chiese riformate della Svizzera italiana. Collaborano anche pastori e pastore in servizio in Italia e, in particolari occasioni, esponenti di altre confessioni o religioni (cattolici romani, cristiano-cattolici, ebrei, musulmani). La trasmissione prevede inoltre interviste e approfondimenti su temi di attualità legati alle chiese riformate del territorio, con uno sguardo aperto a cultura, società e dialogo fra religioni.
“Tempo dello Spirito” è un programma evangelico di spiritualità a cura di Luisa Nitti. In redazione Gaëlle Courtens e Cristina Ferrari. La trasmissione include una meditazione biblica, curata prevalentemente da pastori e pastore delle Chiese riformate della Svizzera italiana. Collaborano anche pastori e pastore in servizio in Italia e, in particolari occasioni, esponenti di altre confessioni o religioni (cattolici romani, cristiano-cattolici, ebrei, musulmani). La trasmissione prevede inoltre interviste e approfondimenti su temi di attualità legati alle chiese riformate del territorio, con uno sguardo aperto a cultura, società e dialogo fra religioni.

- Che cosa sono cinque pani e due pesci, di fronte alla fame di cinquemila persone? C’è una sproporzione, nel noto racconto biblico, fra le necessità di tutte quelle persone radunate per ascoltare Gesù e le risorse che i discepoli hanno per sfamarle. La pastora riformata Simona Rauch commenta in questa puntata il testo contenuto nell’evangelo di Luca a proposito della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Un gesto che parla della sovrabbondanza del dono di Dio, per il quale imparare ad essere riconoscenti.
- “Resurrection Blues”, di Otis Taylor. Una canzone che entra in relazione critica con la fede cristiana: utilizza immagini, simboli, figure cristologiche per evocare domande esistenziali sul dolore, sul sacrificio, sulla responsabilità, sulla paura del proprio ruolo di “salvatore”.