“Tempo dello Spirito” è un programma evangelico di spiritualità a cura di Luisa Nitti. In redazione Gaëlle Courtens e Cristina Ferrari. La trasmissione include una meditazione biblica, curata prevalentemente da pastori e pastore delle Chiese riformate della Svizzera italiana. Collaborano anche pastori e pastore in servizio in Italia e, in particolari occasioni, esponenti di altre confessioni o religioni (cattolici romani, cristiano-cattolici, ebrei, musulmani). La trasmissione prevede inoltre interviste e approfondimenti su temi di attualità legati alle chiese riformate del territorio, con uno sguardo aperto a cultura, società e dialogo fra religioni.
“Tempo dello Spirito” è un programma evangelico di spiritualità a cura di Luisa Nitti. In redazione Gaëlle Courtens e Cristina Ferrari. La trasmissione include una meditazione biblica, curata prevalentemente da pastori e pastore delle Chiese riformate della Svizzera italiana. Collaborano anche pastori e pastore in servizio in Italia e, in particolari occasioni, esponenti di altre confessioni o religioni (cattolici romani, cristiano-cattolici, ebrei, musulmani). La trasmissione prevede inoltre interviste e approfondimenti su temi di attualità legati alle chiese riformate del territorio, con uno sguardo aperto a cultura, società e dialogo fra religioni.

Una chiesa fatta di “pietre viventi”: questo chiede l’Evangelo. Ma che cosa significa? La pastora Anne Zell – che lavora fra Como e il Mendrisiotto – lancia questa sfida: costruire un tempio stabile, una chiesa solida, che non sia però una fortezza. Che la chiesa si apra alle diversità è il primo passo per essere fedele all’Evangelo, per diventare una chiesa variopinta, spigolosa, critica.
Negli anni Settanta, a Lugano, il pastore valdese Guido Rivoir (1901-2005) si adoperò con ogni mezzo – agendo al limite dell’illegalità – per promuovere l’accoglienza in Ticino di profughi provenienti dal Cile, dopo il golpe del 1973. La sua figura è ricordata nel Giardino dei Giusti di Lugano (inaugurato nel 2018) e la scorsa estate la Città di Lugano ha posato una targa commemorativa sulla casa di viale Franscini in cui il pastore abitò per vari decenni. Rivoir, animato da una profonda fede, non operò da solo, ma seppe coordinare una rete di persone che in quel frangente storico misero al primo posto il bene dei rifugiati, a discapito della loro stessa sicurezza. Nacque così l’Azione posti liberi, per l’accoglienza dei profughi cileni minacciati dalla dittatura. Racconta alcuni snodi di questa storia appassionante Danilo Baratti, co-autore dell’autobiografia di Rivoir, Le memorie di un valdese.