Home
Categories
EXPLORE
True Crime
Comedy
Society & Culture
Business
News
Sports
TV & Film
About Us
Contact Us
Copyright
© 2024 PodJoint
00:00 / 00:00
Sign in

or

Don't have an account?
Sign up
Forgot password
https://is1-ssl.mzstatic.com/image/thumb/Podcasts221/v4/09/5b/32/095b323b-dbc3-1494-17de-e014e8878e82/mza_1878623246864638352.jpg/600x600bb.jpg
Onde: Musica e Dintorni
Marco Acquafredda
87 episodes
9 months ago
Onde è un podcast che parla di musica e condivide musica.
Nelle varie puntate, settimanali, sarete accompagnati ad ascoltare diverse playlist (ci sarà un link per in ogni episodio) e a conoscere - forse - nuova musica, esplorando vasti e variopinti territori sonori.
Se siete affamati di nuovi suoni, volete partecipare ad uno scambio di suggerimenti musicali, se vi piace la musica in tante forme diverse, questo è il podcast adatto.
Buon ascolto e benvenuti ^_^
Show more...
Music Commentary
Music,
Music Interviews
RSS
All content for Onde: Musica e Dintorni is the property of Marco Acquafredda and is served directly from their servers with no modification, redirects, or rehosting. The podcast is not affiliated with or endorsed by Podjoint in any way.
Onde è un podcast che parla di musica e condivide musica.
Nelle varie puntate, settimanali, sarete accompagnati ad ascoltare diverse playlist (ci sarà un link per in ogni episodio) e a conoscere - forse - nuova musica, esplorando vasti e variopinti territori sonori.
Se siete affamati di nuovi suoni, volete partecipare ad uno scambio di suggerimenti musicali, se vi piace la musica in tante forme diverse, questo è il podcast adatto.
Buon ascolto e benvenuti ^_^
Show more...
Music Commentary
Music,
Music Interviews
Episodes (20/87)
Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP_XMAS] Felice Natale 2023
Ciao a tutte e a tutti!
In un battito di ciglia di renne e folletti, è già la vigilia ed io no.
Quest’anno il periodo natalizio mi ha colto di sorpresa e mi ha placcato a terra con dolcissima forza e ha intriso le mie sinapsi di carole, festoni, ghirlande e corone di pungitopo. Se questo segmento temporale ci insegna e ci ricorda tante cose, una fra tutte, è quella che le tradizioni vanno rispettate. Quindi come tradizione vuole, ormai da quattro anni, Natale significa l’arrivo della tanto attesa e colorata NatalOnda! Come succede ogni anno, la puntatona che precede le abbuffate pagane di venere, bacco e tabacco, di regali e tavole imbandite, di canti e risa, è densa di vibrazioni positive al gusto di cannella e di alto tasso glicemico, ma sopratutto impreziosita dalle cartoline sonore di molte amiche e amici. Prima che la delegazione di Greenpeace venga a trascinarvi in acqua dopo esservi spiaggiat* come cetacei, con le ultime energie premete Play su questa nuova NatalOnda 2023, e fate brillare le vostre feste accompagnandole poi all’uscita in attesa del nuovo anno.
A voi, che sapete che il carbonio delle stelle è lo stesso carbonio che compone il vostro corpo e vi sentite parte del tutto universale,
Buon Natale, con affetto sconfinato,
Marco.
P.s. Oggi è la vigilia di Natale, quindi occhio a chi vigila sugli antipasti.
Come sempre,
Buon ascolto!
^_^

- - INFO PUNTATA DI NATALE:


- IL DISCO NATALIZIO:
https://open.spotify.com/playlist/01F1xEAgYHaBDGiYfJzWk8?si=e2603f4c1d8b4157


- IL BRANO “BIND ME” stato arrangiato e suonato e cantato dagli ANAIS e remixato da LUIS NOISE.


- - INFO ONDE: MUSICA E DINTORNI


- MY LINKTREE:
https://linktr.ee/onde_podcast


- PATREON:
https://www.patreon.com/onde_podcast


- INSTAGRAM:
https://www.instagram.com/onde_podcast/


- TREEDOM
- https://www.treedom.net/it/user/onde:-musica-e-dintorni-podcast


- SPREAKER:
https://www.spreaker.com/show/onde-musica-e-dintorni


- PAGINA UFFICIALE SU FACEBOOK:
https://www.facebook.com/OndePodcast


- CONTATTI:
mailto:onde.podcast@hotmail.com


- IL BRANO “ONDE” in testa e in coda all’episodio è stato creato, suonato e cantato da Camilla Battaglia.
- MUSICHE IN PUNTATA:
- Music Free Stock: https://www.free-stock-music.com/
- Lost Paradise by Purrple Cat | https://purrplecat.com/ Music promoted by https://www.free-stock-music.com/ Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_US
- plunderer by Barradeen | https://soundcloud.com/barradeen Music promoted by https://www.free-stock-music.com/ Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USShow more...
1 year ago
51 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP9] Luci e ombre dal palco. Una tavola rotonda sulla musica live. Vol. X
Ciao a tutte e a tutti!

Il sole di Novembre è bellissimo. Qualche giorno fa, in una pausa dalle piogge e dai venti di stagione, ci è stato regalato un giorno dai colori vermigli e dal vago sapore di castagne cotte e mentre i pigri camini cominciavano e sbocciare di piccole colonne di fumo, i fotoni hanno raggiunto le nostre pareti inondando tutto con una veste dorata. Diversamente dai soli primaverili o quelli estivi, il sole di Novembre portava in se e con se dettagli e riflessi. La profondità di campo era totale, ogni singolo piano era a fuoco e anche se avevo il volto immerso nella sciarpa fino alla linea degli occhi, ho silenziato il mio sguardo e ho percepito sulla pelle tutti quei puntini caldi che venivano a trovarmi. L’intero ambiente in cui ero immerso risplendeva di un luce unica e antica, l’aria era tersa e Novembre dimostrava di saper essere un mese tutt’altro che uggioso e reduce di festività celtiche fatte di fantasmi e spiritelli, ma capace di donare momenti di assoluta quiete e di pace. Che in questo momento storico è tutt’altro che scontato. Anche perché il fatto di essere nel tempo e nel luogo meno drammatici e di poter godere di questi scampoli di bellezza, è soltanto pura fortuna, ora e per ora. In questo mese c’è tanta austerità, c’è l’obbligo di arrendersi alla stagione e alle sue emanazioni meno leggere, ma è altresì vero che per affrontare questi momenti, il rifugiarsi dentro qualcosa di caldo e di accogliente è la soluzione che aiuta l’animo a ritemprarsi. Oppure quella di accettare il periodo, e finché si può, andare a camminare nei fiumi di foglie gialle, con i piedi che scompaiono nel loro letto, ben bardati di sciarpa e musiche nelle orecchie. In questa giornata di Novembre iniziamo questa puntata, che si preannuncia diversa per ogni singolo aspetto che di solito compone le Onde, perché oggi sarà sì una chiacchierata, ma meglio definibile come una tavola rotonda. Seduti insieme a me, nel salotto virtuale di Onde Musica e dintorni, ho ben tre ospiti che ho chiamato a raccolta per parlare di un argomento estremamente importante e che tocca ogni singola persona che ama la musica: le persone meravigliose che sono venute a dialogare in questa nona Onda sono Antonia Salcuni di Eco_disco_gramma, pagina Instagram imbevuta di poesia e di bellezza trascendentale, di immagini vivide e di emozioni a fior di pelle e anche autrice di diversi articoli sulla rivista Kalporz, poi Luca Azzini de ‘La Mia Vita In 400 Dischi’ che attraverso la sua pagina ed il suo stupendo libro ‘Scrivevamo sulle scarpe’ ha raccontato e racconta un’intera generazione meglio di chiunque altro, attraverso cartoline emozionali, intrise di narrativa incorniciata da musiche e di musiche incorniciate da momenti irripetibili di vita, e infine Martina Vetrugno, una delle penne più importanti, autorevoli, competenti e precise del panorama della critica musicale contemporanea, autrice di innumerevoli articoli su riviste di settore di altissimo calibro, i cui scritti sono per me diventati verbo e faro e lente attraverso cui assorbo informazioni sulla musica. So che la fame di sapere vi sta mordendo allo stomaco della mente, quindi andiamo a svelare il tema di questo piccolo simposio a quattro voci. Che cosa sta succedendo nel mondo dei live? Ciò che arriva dal palco, verso il nostro cuore, non sono solo luci meravigliose e musiche splendide, ma si stanno estendendo e delineando delle ombre che qua e la stanno inscurendo il mondo delle rassegne musicali e della musica stessa. Il mondo dei live è un mondo magico, ma che sta pian piano subendo un’evoluzione con degli aspetti non esattamente piacevoli che negli ultimi anni stanno diventando oggetto di enormi fastidi, di accese discussioni e di accorati appelli risolutivi. Il bilancio in merito, come capita ormai dopo ogni estate, peggiora senza sosta e quello che per molti di noi è la massima espressione musicale di una band e/o artista rischia di scivolare in un buco nero di cui non...
Show more...
2 years ago
2 hours 14 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP8] con Pasquale Torre - Al di là del genere - Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!
Dove sono le nebbie? Per favore, ridateci l’autunno. No, aspettate. Pare che questa fervida e sentita preghiera sia stata sentita perché da un manciata di giorni il mercurio si è messo la cuffia in testa, ha allargato le braccia e si è tuffato in verticale verso il basso. Come ormai accade sempre più spesso i cambi di stagione avvengono a codice binario, le giornate di dissolvenza incrociata sono un lontano ricordo e la natura stessa non ci capisce più nulla. Ho visto uccelli disorientati che per la migrazione volavano in tondo, invece di puntare all’Africa, con la formazione a punto di domanda e non più come la punta di una freccia. Le stesse foglie invece di rifarsi il guardaroba con colori gialli ed arancioni, si esercitano a cadere e a risalire verso il ramo. Prendono a nolo la bava dei ragni e si gettano nel vuoto attaccate con questo elastico naturale facendo centinaia di prove, perché poi quando finalmente cadranno al suolo vogliono che la loro discesa sia perfetta. Gli stessi animaletti che dovrebbero cominciare a far raccolte per l’inverno li ho visti girare su mini monopattini ubriachi con infradito e Mojito mezzi finiti, e giuro che uno scoiattolo aveva una maglietta con sopra scritto Summer Forever e dietro No Future. Sia come sia questa stagione delle nebbie è in ritardo, ma è davvero ormai prossima a travolgere gli argini del tempo e regalaci colori vermigli e sciarpe appese ad adornare colli e cervicali. Lo so che è impopolare, spesso è terreno di feroci discussioni, ma per me la nebbia è uno di quegli elementi che meglio si adatta alla mia vista e al mio cuore. È un manto che nasconde, è una veste di fatta di silhouette e i dettagli sono sempre presenti ma devi cercarli, devi esserci immerso dentro per scoprirli, è una quinta teatrale che svela la scenografia, tutto l’insieme, piano piano. A volte credo sia la metafora perfetta della musica, ma questa è una mia opinione. Quindi che la stagione delle nebbie, delle castagne, della grande zucca di Peanutsiana memoria e dei colori caldi abbia inizio. Di contro, invece, speriamo che la nebbia granitica della mancata empatia umana possa cessare una volte per tutte. Sperare non è reato. Sparare invece si. Decidere un attacco deliberato verso i civili, invece si. L’indifferenza, invece si. Soprattutto quando si è perso il rispetto per la vita umana a tal punto da non saper più riconoscere e provare dolore o pietà. È difficile, è mostruosamente complicato trovare la leggerezza oggi giorno, cercare il colore nell’oscurità che gli avvenimenti di queste settimane ci stanno frustando sul cuore e sull’anima. È complesso non sentire dentro di sé ogni singola vita che viene spazzata via, ogni corpo che lascia un vuoto in questa linea temporale, mentre il fruscio delle banconote aumenta a dismisura. Altro che secoli bui, le pagine di storia contemporanea sono intrise di sofferenza e di suoni atroci, ma ciò che fa più male è che, la dove dovremmo essere sovrumani, siamo invece a dibattere come lupi su chi abbia ragione e scegliere una parte della scacchiera senza mai considerare le cause e le sfumature. Scusate lo sfogo. Ancora una volta dobbiamo rivolgerci al bello, alla poesia, all’arte e alla sua emanazione più lucente, la musica, ma non per ficcare la testa nella terra per far compagnia ai tassi, ma solo perché oggi più che mai è necessario per la sopravvivenza ricordarci che a questo mondo qualcosa di bello, di alto e di altro esiste. Ed è li a un passo. Io mi sono trovato in questi mesi drammatici, ahimè più spesso di quanto voglia ammettere, ad aggrapparmi con forza alla musica, alla suzione del capezzolo musicale attraverso le orecchie, per ricordarmi nei momenti di sconforto che c’è qualcosa per cui valga la pena lottare e che questa montagna di escrementi la si può smantellare solo e soltanto attraverso l’abbandono verso qualcosa di bello e puro. Sarò un idealista, ma non riesco a trovare altre soluzioni. Mi perdonerete questo cappello...
Show more...
2 years ago
2 hours 26 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP7] Cosa c'è nella mia borsa? Vol. X-2
Ciao a tutte e a tutti!
Le ore calde di Agosto si appiccicano desertiche le une alle altre e bollono come l’asfalto su cui rotolano pneumatici vacanzieri. Se nelle settimane scorse la tagliola del caldo era scattata alla caviglia facendo incespicare il mese, ora invece pare voglia strappare l’arto affondando i suoi denti roventi e il sopportare è complicato, ma coadiuvato da infinite docce rinfrescanti. Per schivare queste pallottole di insopportabile afa corrono in nostro aiuto diverse soluzioni, quali: affitto a tempo indeterminato della vasca da bagno, bevute senza sosta di liquidi gelati - possibilmente alcolici giusto per stordirsi un po’ di più – trasferirsi ai piedi di un rifugio alpino, gironzolare nudi non solo per casa ma anche per le strade della città svuotata, fidanzarsi con il condizionatore d’aria in una torbida e fugace relazione estiva, scavare un'anguria e adagiare il capo come fosse un cuscino, trasferirsi ed abitare nel proprio frigorifero con merluzzo e fichi d’india come coabitanti, e così via. Come sapete incrociare i guantoni con il caldo è una sfida impari e vincere la guerra non è un risultato auspicabile, ma qualche battaglia, diavolo, quella la si porta a casa. Certo il tempo, come la natura, non è malvagio ma solo indifferente alla sorte di noi esseri umani e giustamente fa un po’ come gli pare e ogni tanto si diverte a farci tremare le vene ai polsi scaricando carrettate di acqua gelida sotto forma di palloni da rugby, come aperitivo di un avvertimento ormai già vecchio. Però, per quanto Agosto sia una mese complesso - come sempre del resto - le nottate sono il momento migliore quando a testa in su a guardare la macchia bianca nell’arco scuro del cielo, è di una gioia infinita che si rabbocca il cuore quando ti trovi ad osservare una manciata di stelle raminghe che tornano a trovarci e si fanno ammirare mentre lasciano dietro di loro una coda di polvere brillante. Chissà che cosa pensano. Me lo sono sempre chiesto, nel loro viaggio pressoché infinito nello spazio privo di suono. Per nostra fortuna, noi che siamo incastrati tra la polvere e le stelle, abbiamo modo assorbire questa bellezza e imprimerla nella nostra ghiandola pineale liberandola come un fuoco d’artificio insieme agli altri sensi. Meglio ancora se accompagnata per mano da delle musiche bellissime. Quindi, nonostante il deragliamento dei sensi verso qualcosa di bellissimo faccia aumentare l’entropia emozionale, c’è da notare che dopo aver esperito tanta magnificenza, invece di un sistema in disordine tutto è più quieto, deframmentato, calmo e rimesso nella sua giusta posizione di equilibrio. Il bello, in qualunque forma si presenti, naturale o artistica, è di fatto un viaggio entropico dove il suo regno, che non conosce ne confini ne nemici, è punto di bilanciamento emotivo. E di crescita umana. La nostra egida perenne è il manto d’Euterpe che ci accoglie e ci coccola cospergendo i nostri corpi e menti accaldate con svariati suoni e musiche stupende. Colora i nostri giorni, indipendentemente che questi siano furenti o docili, lei trova sempre il modo di renderli indimenticabili, come tatuaggi dell’anima. Per far si che le endorfine e la serotonina vengano rilasciate come una diga spalancata, è la brezza umida dell’arrivo di una nuova Onda a far si che tutto ciò avvenga e che ci trasporti in un altrove. Perché un mondo altro è possibile.
Con l’augurio che questo episodio vi porti la giusta frescura, vi invito ad ascoltarlo ma non vi racconterò altro, perchè tutto quello che c’è da sapere è al di là del sottile muro del Play. Trovate quindi la vostra posizione comoda e mi raccomando che sia ventilata a dovere, immergetevi in questa settima Onda e come sempre,
buon ascolto!
^_^
  • INFO PUNTATA:
IL DISCO 'COSA C’E’ NELLA MIA BORSA VOL. X-2': Show more...
2 years ago
1 hour

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP6] con Gianluca Music Coffee Shop Vol. 4 (Napoli per noi)
Ciao a tutte e a tutti!
E’ giunto. E’ giunto il momento dell’anno dove le serate si stiracchiano invadendo ore straniere e le ombre viaggiano come flusso migratorio verso confini fino a poco fa inaccessibili. I fotoni che prima trovavano un delta di caduta molto più veloce, ora si possono adagiare e continuare la loro danza in un moto più lento e dolcemente interminabile. Come ormai da prassi, se i mesi primaverili giocano a fare Amleto muovendosi indecisi tra il caldo e il freddo, Giungo invece assesta dal basso in alto un colpo vigoroso con una mazza da baseball alla pallina di mercurio del termometro, che sale spedita verso vette caraibiche. Il torrido al momento non è ancora così torrido e le ore (s)vestite di sole infradito e asciugamano in vita, si godono il momento caldo, tanto atteso. Nei paesaggi orizzontali che circondano il mio quotidiano, sono lastre di acqua ad accudire cuccioli di riso che riflettono il cielo e permettono alle nuvole vaporose di rifarsi il manto, superbe; sono cilindri di paglia, fermi nei campi ad arrugginire sotto al sole come le rughe anziane su volti troppo saggi, in attesa di diventare pasto bovino a trasformare gli orizzonti in una sorta di braille per gli occhi e gli alberi sfoggiano chiome dal distinto sapore di clorofilla a permeare polmoni e anima. Il mondo continua come sempre il suo cammino nella Via Lattea, incurante del passaggio delle stagioni e ci regala momenti energizzanti da una parte e molto discutibili dall’altra, soprattutto dal punto di vista storico. Qualunque sia la vostra prospettiva ed opinione, c’è da ammettere che le pagine dei libri di storia contemporanea si stanno popolando senza sosta, sudando a volte per tenere il passo. A volte rimpiango la stasi e quando non si infangava la dignità nazionale glorificando chi invece ne aveva fatto scempio. Tralasciando questi discorsi e concentrandoci sul bello, a merito di ciò, sono reduce da una micro vacanza dove ho potuto, nuovamente, portare arti e corpo e mente, sulla terra di nessuno dove acqua e sabbia si incontrano nel loro corteggiamento di seduzione e abbandono infinito. Ho potuto immergermi, letteralmente, nelle mie amate onde paradossalmente prendendomi una pausa dalle altre, che tanto, gelose non sono. Ritemprare la mente, lo sapete meglio di me, è un atto necessario, è un atto di ribellione, di ri-acquisizione di momenti altrimenti dispersi altrove, è un atto d’amore verso se stessi o se stesse. Breve per carità, ma necessario. Mi scuserete per questa pillola di filosofia spicciola, ma quest’anno ci sono diverse cose che bollono in pentola e una deframmentazione del cervello era d’obbligo. Ovviamente non oggi, ma a tempo debito saprete tutto. Invece oggi, gioite con risa e lazzi, gaudio e corse a perdifiato, perché oggi – come dice spesso tra l’altro l’ospite di oggi – si torna a surfare essendo arrivato il nostro amato e atteso Ondedì.
Prima di introdurvi il nostro anfitrione, che ormai è di casa, e la sua Onda, dobbiamo riavvolgere il nastro velocemente al millennio scorso. Correva l’anno millenovecentononmiricordo ed io ancora andavo al liceo. Con muscoli guizzanti e dreadlocks disordinati, un giorno mi recai in un negozio di dischi perché finalmente era uscito un album che stavo aspettando, di una band che avevo cominciato da poco ad amare. Comprai il cd, avidissimo lo scartai, mi innamorai del suo colore arancione e lo misi in Play nel lettore portatile, mentre la metropolitana mi inghiottiva per tornare a casa. Come ero - e sono - d’uso immersi il naso nel libretto per andare a cercare dettagli sulla registrazione, sui musicisti, lo studio di mix, ecc. Ad un certo punto mi soffermai sulla sezione ringraziamenti e lessi che una delle persone dietro al progetto chiamato Massive Attack, fermava sulla carta i suoi ringraziamenti a svariate persone e poi lessi una frase che mi colpì, che vado a citare testualmente: “Noi siamo eterni; Il nostro giorno non conoscerà mai il tramonto e si colorerà di...
Show more...
2 years ago
2 hours 14 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP5] con Martina Vetrugno Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!
Mentre il mondo primaverile fa ancora i conti con le ultime frange ribelli del fresco, è un susseguirsi di albe vermiglie e ombre che si allungano, accompagnando i raggi del sole a non finire troppo presto il loro cammino. Gli alberi ammantati di verde sono cornice che plasma l’animo e lo riporta in uno stato di quiete, i respiri si allineano in onde parallele con i venti che giocano con le foglie e, a piedi scalzi, si ha la netta percezione di un mondo che respira dopo un lungo sonno invernale. Immersi in una realtà puntinista, sono piccoli schizzi di colore che addolciscono lo sguardo e alla cornice verde di prati e alberi, si aggiunge un movimento anarchico e armonioso di mille papaveri rossi in fiore. Il resistere dal deviare il percorso della macchina per buttarsi di schiena in un prato a guardare nuvole al pascolo, invece che andare al lavoro, è davvero duro. Anche se assetata e vessata da ogni parte, questa sfera blu sospesa nello spazio, che ancora molti di noi si ostinano a chiamare casa, ci fa percepire le connessioni che la avviluppano mostrandoci la poesia dei suoi battiti cardiaci. Siamo sul limitare, pallidi e assorti, delle lunghe notti; siamo affacciati con naso all’insù aspettando con gioia i momenti in cui la volta celeste ci permetterà di stare ore a guardare le stelle ascoltando musica, accompagnati dal tepore delle mani giunte dietro alla testa e dai rumori degli animali notturni indaffarati a trovare nuovo cibo. Ancora oggi, davanti questi immensi spettacoli, mi chiedo come possano esistere persone che vogliano vedere tutto questo bruciare. Sarò naïf, ma proprio non mi torna. Però finché possiamo ci godiamo tutto questo lasciandoci investire da capo a piedi di bellezza ancestrale e infinita. Maggio, come alcuni dei suoi predecessori, è ormai steso da giorni sul lettino dello psicologo indeciso sul suo futuro, ma tutte e tutti noi siamo qui ad agitare la mano e a fargli segno di venire da questa parte e a portarci finalmente quel tanto agognato tepore e a far esplodere in mille scintille colorate ed energizzanti questa tarda primavera. Anche se non sempre risponde alla chiamata e fa giustamente come diavolo gli pare, come antipasto ci serve sul desco di questo Ondedì una nuova Onda pronta a invadere le nostre orecchie. Era da tanto che non registravo una puntata a distanza, ormai non ci sono quasi più abituato, ma purtroppo con l’ospite di oggi non siamo riusciti a quadrare il cerchio, ma la gioia di averla finalmente su Onde: Musica e dintorni, è talmente grande che fa passare in secondo piano questo aspetto che ha importanza ma fino ad un certo punto. Incastrare il giorno esatto per incidere a fuoco questo episodio non è stato facile, ma alla fine, dopo tanto inseguirci siamo qui a cominciare questa chiacchierata con una persona per la quale la mia stima, rispetto e perché no, una bella dose di invidia, sono davvero fuori scala. Molti anni fa si usava leggere le riviste di musica per racimolare brandelli di informazioni o intere descrizioni di album che non potevi ascoltare nell’immediato e, oltre al piacere del profumo della carta stampata, si passavano ore con il naso incollato tra le pagine a leggere chi, invece, aveva avuto la fortuna e/o bravura di ascoltare un dato disco e poi ne riproponeva a noi lettori e lettrici una recensione. Non avendo un accesso immediato a quelle musiche, a quei dischi, la rivista o magazine o fanzine erano il vero cavo di connessione per sapere in anteprima che sapore avevano le nuove o vecchie canzoni della band del cuore. Ad oggi, anche se lo sfoglio degli articoli non è più orizzontale con il movimento delle pagine ma verticale con il mouse, e anche se molta carta stampata di settore è andata a svanire, per nostra fortuna c’è ancora chi ha voglia di farsi carico di scrivere musica. L’accesso alle musiche e alle informazioni è diventato istantaneo, ma il piacere di rifugiarsi tra le pagine costellate di recensioni è rimasto intatto, per...
Show more...
2 years ago
2 hours 9 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP4] con R4D4R 5:11 Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!
Sospesi in equilibrio nella metà esatta di Aprile, danziamo su questa fune indecisi se restare ancora in zona ingrasso di pasquetta, oppure se scivolare nel vuoto della seconda metà del mese. Se da una parte avevamo il giubilo di grigliate pagane e preghiere all’altare di bacco da sdraiate e sdraiati, da quest’altra parte invece in pieno hangover, canticchiamo ‘I don’t wanna grow up’ nella versione di Tom Waits e mesuriamo il nostro cammino in passi tardi e lenti in questo continuo Blue Monday attivo 7 giorni su 7. Aprile ci osserva abbattere le tessere domino dei giorni e continua la sua modifica in corso d’opera delle temperature. Marzo, come dicevamo nella scorsa puntata, è per sua natura indeciso, ma Aprile è pure peggio perché sembra ogni giorno eseguire vari beta test e ci fa vivere come novelli Amleto nel dubbio, perché queste prove tecniche di primavera sembrano non esaurirsi mai. Mio caro Aprile, capiamo la tua voglia di essere liquido e non un mese binario, ma la natura ha bisogno di te, ergo, se non è troppo disturbo, magari a questo punto falla anche partire questa benedetta primavera, te ne saremmo davvero grate e grati. Ah, però, che non ti venga in mente di saltare due mesi e servirci un’estate torrida ancora prima di toccare i confini di Maggio. Quindi utilizzando un’esortazione tipicamente lombarda, si alzi il nostro incoraggiamento al grido “Daje, Daje tutta”.
Mentre attendiamo che sua maestà ceda alle lusinghe seducenti dei venti e dei fiori in fiore, assaporiamo questi giorni buffi ormai come una grottesca rappresentazione dell’assurdo: tra un governo che ha aperto l’agenda degli impegni dal fondo, tra un ex-presidente che è in via di processo, tra esseri umani costretti ad affrontare mari in burrasca, tra capi di stato che misurano il loro ridicolo ego iper-compensando con missili assassini, tra lo tsunami delle IA che sta per spazzare via millenni di creatività umana, tra la guerra fratricida di guelfi e ghibellini schierati con Meta e la Siae, noi ci mettiamo ad osservare inebetiti tutto questo affidando alla musica, il peso di darci ventate di bellezza e di percuoterci dolcemente con i suoi frutti, al fine di ricordarci che nonostante queste assurdità la fuori, la musica alla fine ci salverà. Su ali taumaturgiche oggi finalmente giunge a noi, schivando quanto sopra, la nuova Onda carica di vibrazioni positive nella sua quarta emanazione figlia della quinta stagione. La musica arriva alle nostre orecchie, come ben sapete, sotto forma di onde sonore, o ancora meglio, sottof orma di pressione sonora ovvero da oscillazioni di particelle generate da uno strumento o dalla voce, in un mezzo di propagazione, nel nostro caso l’aria. Le nostre orecchie percepiscono questa pressione e la trasmutano, attraverso il lavoro del timpano, degli ossicini dell’orecchio medio e della coclea, in impulsi elettrici che il nostro cervello poi ri-codifica in suono. Si potrebbe quindi, in maniera prosaica, sostenere che le nostre orecchie non sono altro che antenne capaci di captare i suoni che ci circondano. Il funzionamento di questa parte miracolosa del nostro corpo è molto più complesso di quanto vi ho raccontato, ma in soldoni la mia brevissima sezione di ‘Siamo fatti così’ ci serve perché gli ospiti che ci sono venuti a trovare di antenne se ne intendono decisamente tanto. No, non sono degli antennisti, no, non sono nemmeno dei radio-amatori, oddio, che io sappia, poi nel caso dopo chiederemo loro lumi in merito, dicamo solo che il loro progetto ha a che fare con antenne e radar. Ora però non precipitiamo, tempo al tempo. In questo giorno di surreale primavera ho la fortuna di avere lo studiolo di Onde: musica e dintorni un po’ più pieno del solito. Se generalmente siamo in due a chiacchierare, oggi invece siamo in tre perché ho il piacere di ospitare una delegazione che arriva direttamente da Carpi, in provincia di Modena. Ancora prima di introdurvi i miei ospiti, che si levi alto...
Show more...
2 years ago
2 hours 11 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP3] con Cantautoma Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!
Marzo si dice pazzerello. Noi esseri umani non possiamo permetterci il lusso di poter dire cosa sia pazzo e cosa no, visto che la nostra umanità in questi mesi si sta prendendo di gran diritto la nomea di folle. Non è il tempo metereologico ad essere bizzarro, quanto la nostra attitudine a essere ciechi e sordi rispetto alla voce della terra che reclama una tregua, a città e storie che diventano cenere o ai mari che inghiottono vite. Questa nostra stasi umana indifferente a questi avvenimenti, questa sì, che chiamerei pazzia. Questo non è essere disumani, bensì umani: Bergonzoni lo ha ripetuto e detto spesso: la guerra è umana, la cattiveria è umana, il dolore è umano, smettiamola di deresponsabilizzarci da quello che è il nostro dovere più grande, ritorniamo al sovrumano, sempre per citare Bergonzoni, e ripartiamo dal bello. Ripartiamo a parlare di poesia, di arte, di musica, di tutto ciò che è possibile creare senza distruggere e ritroviamo l’empatia perduta chissà dove in qualche scroll. Mi scuserete questo incipit così scuro nelle sue tinte, ma sono giorni di lacerazioni nel continuare a osservare inermi questo mondo umano che ha smarrito ogni senso di pietà. Ed è al bello appunto che noi rivolgiamo il nostro sguardo, è sul diapason di ciò che è capace di colorare il mondo, i frutti che la mente umana riesce a donare ai nostri sensi, che ci accordiamo, per trattenere e ricordare e riverberare che c’è qualcosa di altro. Un mondo altro, alla fine, è possibile. Marzo dicevo è talmente pazzerello nella sua natura indecisa, che sembra la scena di Homer Simpson che saltella dentro e fuori sulla linea di confine tra Australia e Stati Uniti; se conoscete la scena sapete bene di cosa parlo altrimenti trovate lo spezzone nelle note dell’episodio. Marzo va un po’ di qui e un po’ di la nella colonnina di mercurio, democratico decide di dare spazio in maniera caotica sia al freddo che al caldo primaverile. Sembrerebbe un eterno indeciso, splendido e affascinante per la sua natura piovigginosa e al contempo calda, e anche se sembra piroettare come un agente del caos, da poche ore ha dato alla luce un bimbo chiamato Equinozio che sancisce finalmente l’arrivo della primavera. Sperando che il torrido arrivi il più tardi possibile, lasciamo che siano le magnolie in fiore a tinteggiare le pareti del cielo e dei prati con svolazzi di petali bianchi e i primi profumi, insieme alle allergie, ad invadere come un dolce esercito il nostro olfatto. Marzo sarà pur un mese indomabile ma gli auguriamo uno buon lavoro e che ci sia di sostegno emozionale per l’arrivo della nuova Onda.
Nel lontano 2008 avevo appena finito gli studi presso la civica di Cinema di Milano ed ero venuto a conoscenza che per quell’annata avrebbero stampato delle magliette, come facevano ogni anno, che riportava una frase, un aforisma se preferite, che mi ha fatto sempre pensare tanto. Il virgolettato era il seguente: “Il cinema mente 24 volte al secondo”. Frase che è stata attribuita a Fritz Lang regista di Metropolis per citarne un suo film appena appena famoso, ma anche contesa nella paternità con Jean-Luc Godard e Brian de Palma. Non si sa con chiarezza chi l’abbia detta e quando, ma il senso stretto era che il cinema per quanto sia una finestra che ci fa intravedere o assistere ad una storia fantastica o iperrealista, resta uno strumento che usa la - tra virgolette - menzogna della narrazione, del costrutto della scenografia, della sceneggiatura, dei costumi, della recitazione, ecc… per arrivare ad una rappresentazione del reale ma che reale non è affatto.
Però, anche se la realtà cinematografica non è reale, i nostri sentimenti lo sono, la nostra empatia con la storia o i personaggi, sono cose tangibili che percepiamo con i nostri sensi e che ci danno il senso di coinvolgimento e immersione. Ma il suono invece? Tutto ciò che è considerato colonna sonora, è parte in causa di questa bugia artistica? Io non so dare una risposta...
Show more...
2 years ago
2 hours 10 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP2] con Antonia Salcuni Vol. 2
Ciao a tutte e a tutti!
Anche se il buon Shakespeare nella tragedia ‘Giulio Cesare’ ci metteva ben in guardia sulle Idi di Marzo e anche se oggi non è il 15 del mese, bensì il primo, vogliamo in maniera arrogante tentare di soverchiare l’infausto monito, il presagio negativo, in qualcosa di bello, di lucente, ovvero trasformare le Idi in Odi di Marzo. Sperando che vengano udite. Con oggi, che batte la campanella sul primo giorno di Marzo, si torna ad ondeggiare di Ondedì. Nonostante alcune questioni ecologiche, sociali e geopolitiche si affaccino che furia sull’uscio della nostra porta, che nemmeno Jack Nicholoson in Shining, Marzo si rivela piano piano il vero manto di tepore che avvolge i nostri corpi e li sospinge a sbocciare di colori, profumi e intelletto. E’ una chiamata, la primavera. Dopo un inverno rigido ma soprattutto piovoso e scuro, la luce chiede a gran voce di essere accolta, di poter far vibrare il fogliame di nuova fotosintesi cospargendo nei nostri polmoni dolci sensazioni di clorofilla. I Casino Royale cantavano anni fa “[…] riempi i tuoi polmoni di pensieri buoni, comincia da te stesso e poi rivoluzioni”, difatti la primavera è rivoluzione: è il prendere ciò che ci tiene schiacciati in una morsa di freddo e liberarlo, e poi che siano mille aquiloni a rincorrere nuvole e mille pistilli di dente di leone a nevicare sull’erba. La primavera è una chiamata. È il suono da sirena che il bello fa nelle nostre orecchie, ci spinge a cercare l’alto in mezzo alla fanghiglia della mediocrità, è la curiosità, è il passo in direzione ostinata e contraria, è la resistenza - certo - faticosa per sfuggire alle grinfie dell’appassimento. Il librarsi di profumi è cornice in questo quadro di slancio alla rinascita, e a noi tocca accordarci sulle note della natura e fare il nostro sforzo per non rendere vano questo movimento e farci trovare pronti. La primavera, dopotutto, è una chiamata. Così, mentre tutto questo si srotola davanti ai nostri sensi e ai nostri pensieri, in un mondo fisico e metafisico di ritorno alla palette cromatica dai colori più vivaci, è qui che ci accoglie una nuova Onda, come di consueto in questo Ondedì. Prima di introdurvi l’ospite che ci è venuta a trovare, mi è fatto obbligo di iniziare con una citazione, che in qualche modo ci introduce alla puntata di oggi.
“Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa - non importa ch'io vi dica quanti - avendo poco o punto denaro in tasca e niente che particolarmente m'interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po', e di vedere così la parte acquea del mondo. Faccio in questo modo, io, per cacciar la malinconia e regolare la circolazione.”
La domanda è già sorta e la intravedo: ma perché questo inizio? Che significa? Vi lascio con il dubbio, abbiate pazienza, poi vi sarà chiaro. Voglio invece usare questo breve tempo per parlare della nostra ospite. Erano gli anni della pandemia e grazie a questo podcast e all’uso dei social network sono venuto a conoscenza di diverse persone bellissime. Si, esatto Instagram dopotutto non ha fatto solo cose non interessanti, tutt’altro, mi ha dato modo di entrare in dolce collisione con universi umani di rara bellezza. Alcuni di questi si sono incrociati e poi salutati, altri invece, come la nostra ospite si sono solidificati e sono sbocciati in splendide amicizie. Difatti, anche se lei con oggi è al suo Volume 2, mi posso permettere di non chiamarla solamente “ospite” bensì amica. La persona meravigliosa che oggi siede con noi è Antonia Salcuni, ed io non potrei essere più felice di cosi, non solo perché è tornata a chiacchierare di musica, ma anche perché abbiamo modo di farlo in presenza. Prima ancora di scambiare due chiacchiere con lei, alcuni anni fa, ciò che colpì la mia mente fa la sua penna. Per chi non lo sapesse, lei è l’autrice del profilo Eco_disco_gramma e del racconto in parti uscito sulla rivista Kalporz intitolato ‘Dal Motore al piatto – Storia di un’Epistassi a Trazione Diretta’. A lei...
Show more...
2 years ago
2 hours 18 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST5 - EP1] Introduzione alla quinta stagione (Cosa c'è nella mia borsa?) Vol. X
Ciao a tutte e a tutti!

Blade Runner è finito. Dopo una quantità smodata di giorni passati senza luce che sembrava un gemellaggio con il nord della Norvegia e una fitta pioggia battente e spessa tanto da sembrare un plaid gocciolante come in un video di Gondry, il momento Blade Runner è giunto alla sua conclusione. Come per la pellicola, dopo varie vicissitudini e una montagna russa di avvenimenti, anche noi come il buon Harrison Ford e Sean young, siamo usciti da un oppressivo buio per volare alti su paesaggi illuminati dai primi raggi del sole di Febbraio. Che poi sole… parliamone… siamo passati ad interruttore dall’inverno a giornate di Inizio giugno con uno sbalzo termico che avrebbe fatto vacillare un grizzly e mentre stavo per correre in cantina a cercare paletta e secchiello, siamo ripiombati, come è giusto che sia - per inciso - in un rigido riverbero della coda invernale. Se tanto però, l’inverno ha richiesto come pazienza nel vedere la clessidra dei giorni capovolgersi, tanto ha imperlato le ore diurne di petricore lasciando che i fili d’erba colorassero l’aria di un profumo meraviglioso. Dall’ultima volta che siamo sentiti, il calendario ormai canuto ha eseguito il suo ultimo abbaio e ci ha consegnato un frugoletto in fasce con inciso sul capo 2023. Nemmeno il tempo di compiere il primo mese e ci ha già regalato terremoti, guerre, minacce, cambiamento climatico e questo solo per elencare le cose belle, se ci mettiamo ad elencare quelle brutte facciamo notte. Noi in tutto questo guardiamo questo piccolo anno muovere i suoi timidi passi vacillando tra il dramma e l’assurdo e a noi, commossi genitori, ci si riempiono gli occhi di lacrime a vederlo così deciso a frantumarci i lombi. E così stretti in un collettivo abbraccio sociale, con slancio ottimistico osserviamo questo anno crescere, cercando di fare la nostra parte per renderlo migliore. Febbraio gravido e materno però, anche se non molla la presa sul gelo perché schiacci il mercurio sempre più giù, vede un disgelo avverarsi ovvero quello delle nostre amate Onde. Ebbene si, sono tornate e con loro diamo il via alla nuova quinta stagione di questo podcast. So che l’attesa è stata lunga e credetemi me ne dispiaccio, ma i perché e i per come sono tutti spiegati all’interno di questa puntata, insieme ad una borsa piena di musica tutta per voi. Ora, come era d’uopo fare un tempo, riacquisiamo le vecchie abitudini e quindi, trovate una posizione comoda nel mondo, allontanate tutti i suoni non desiderati altrove e venite con me all’interno della nuova stagione di Onde: Musica e Dintorni.
Premete play e come sempre,
buon ascolto!
^_^


- INFO PUNTATA:


IL DISCO “COSA C’È NELLA MIA BORSA (WHAT’S IN MY BAG): https://open.spotify.com/playlist/03n9ssneAUxhP9RwJD4qGC?si=a83a248cd3764dff

CANALE DI YOUTUBE DI AMOEBA - WHAT’S IN MY BAG:
https://www.youtube.com/@amoeba

CORSO “TECNICO DEL SUONO” DI RICCARDO RICKY CARUGATI: https://www.rickycarugati.com/corso-di-tecnico-del-suono/

SITO INTERNET DI RICKY CARUGATI:
https://www.rickycarugati.com/

INSTAGRAM DI RICKY CARUGATI:
https://www.instagram.com/ricky.carugati/


- INFO ONDE: MUSICA E DINTORNI

MY LINKTREE:
https://linktr.ee/onde_podcast

PATREON:
https://www.patreon.com/onde_podcast

INSTAGRAM:
https://www.instagram.com/onde_podcast/

TREEDOM
https://www.treedom.net/it/user/onde:-musica-e-dintorni-podcast

SPREAKER:
https://www.spreaker.com/show/onde-musica-e-dintorni

PAGINA UFFICIALE SU FACEBOOK:
https://www.facebook.com/OndePodcast

CONTATTI: onde.podcast@hotmail.com

I cuscini di Onde: Musica e Dintorni sono...
Show more...
2 years ago
52 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP_XMAS] Felice Natale 2022
Ciao a tutte e a tutti!

In un 24 dicembre un po’ in bilico come trapezisti tra il più zero e il meno zero, siamo alle soglie come sogliole delle porte di Natale. Il periodo natalizio vuol dire tante cose: regali, alberi e lucine colorate, abbuffate orgiastiche di cibo e alcolici, babbi natale imbarazzanti, canti a squarciagola SantAaaA iS comeenG tuuu TaaaaUUun, a te e famiglia, neve e frattali invernali, bastoncini glicemici appesi ai rami, ma sopratutto le tradizioni! Il mio modo di tradurre le tradizioni è quello di portarvi con letizia la puntatona specialona di Natale, ovvero la NatalOnda! Il nuovo episodio costellato di mille luci lampeggianti è pronto e stracarico di regali al suo interno, che vi porterà un sacco di gioia e chiuderà questa quarta stagione di Onde.
Disponetevi come odalische distese e distesi con voluttà sul divano o come megattere spiaggiate, la scelta è vostra, ma per dar fuoco alle polveri che faranno brillare le vostre feste, con le ultime energie premete play su questo pacco regalo e tuffatevi nella NatalOnda 2022!
Buon Natale, con affetto sconfinato,
Marco.
P.s. Oggi è la vigilia di Natale, quindi occhio a chi vigila sugli antipasti.
Come sempre,
Buon ascolto!
^_^

- INFO PUNTATA DI NATALE

IL DISCO NATALIZIO: https://open.spotify.com/playlist/01F1xEAgYHaBDGiYfJzWk8?si=8299800abfbd4523

LINK LEGGENDE DI NATALE:
https://lapassaporta.it/2018/12/18/leggende-di-natale-creepy/
https://www.yuqo.it/la-strana-e-talvolta-oscura-storia-di-babbo-natale-in-europa/ https://www.quantomanca.com/lo-juleman-ovvero-il-babbo-natale-scandinavo/


IL BRANO “LAST CHRISTMAS” dei Wham! è stato arrangiato e suonato e cantato dagli ANAIS.

IL BRANO “EUDE FELIZ”
È stato arrangiato, suonato e cantato da Davide Giorgio di Cantautoma.


- INFO ONDE: MUSICA E DINTORNI

MY LINKTREE: https://linktr.ee/onde_podcast

PATREON: https://www.patreon.com/onde_podcast

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/onde_podcast/

TREEDOM: https://www.treedom.net/it/user/onde:-musica-e-dintorni-podcast

SPREAKER: https://www.spreaker.com/show/onde-musica-e-dintorni

PAGINA UFFICIALE SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/OndePodcast

CONTATTI: onde.podcast@hotmail.com

IL BRANO “ONDE” in testa e in coda all’episodio è stato creato, suonato e cantato da Camilla Battaglia.

MUSICHE IN PUNTATA:

Music Free Stock: https://www.free-stock-music.com/

Lost Paradise by Purrple Cat | https://purrplecat.com Music promoted by https://www.free-stock-music.com Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_US

plunderer by Barradeen | Show more...
2 years ago
53 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP12] con La Mia Vita In 400 Dischi (Scrivevamo Sulle Scarpe) Vol. 3
Ciao a tutte e a tutti!

Le delizie di ottobre. Mentre il mondo la fuori vive una sua realtà dai confini tesi e spaventosi, neanche fosse un pessimo film di serie C, scritto male e interpretato peggio, a sorreggere le tensioni geopolitiche, come sempre la natura e l’arte, il bello insomma, funge da riparo sicuro dove poter ritrovare il sorriso. Le albe si fanno sfuggenti e terse nella cornice nebbiosa del mattino, gli animali cominciano a infoltire il pelo e le tane si riempiono di ogni bene per poter superare il lungo inverno, i colori si fanno più tenui con le tonalità delle ere del mondo e le mani sostano sempre di più nelle tasche. Le sciarpe, dapprima timide, ora più coraggiose sbocciano pian piano sui colli e cingono nella loro trama parole e pensieri, le giacche ritrovano vecchie amicizie al di la della zip riunendosi alla fine in un tiepido abbraccio finalmente chiudendosi. I passi autunnali si fanno più lenti, le ore si stiracchiano intorpidite dall’arrivo acerbo della notte e le ultime foglie, come le sorelle di Bandiera, si preparano a loro lungo lento salto nel vuoto dal ramo per tornare alla terra, alle origini. Alcune di loro temerarie vanno avanti a vedere com’è il mondo con la prospettiva capovolta e formano fiumi gialli e arancioni, che scrocchiano al passaggio e incorniciano i piedi di chi decide di scivolarci in mezzo e immerso.
Sempre più spesso mi accorgo di soffermarmi davanti a tutto questo, il piede all’acceleratore si alza come muta metafora che mi ricorda che è sempre meglio rallentare un po’ per non far si che tutto ciò che raccoglie in se l’autunno non sfugga via troppo velocemente e troppo impercettibilmente, e che non diventi una semplice macchia di colore, ma invece di cercare di trattenere questa bellezza il più possibile. Le nostre Onde, anche se non conoscono il passare delle stagioni, sono monito alla lentezza e al godersi il più possibile le cose con calma. Allora sospinte e sospinti da venti di lentezza e quiete ci accomodiamo all’interno di questo plaid in questo Ondedì e andiamo ad iniziare. Per molte e molti di voi, l’ospite che è venuto a trovarci, che ormai conosce questo podcast talmente bene che ha un suo mazzo di chiavi di casa, non giunge a sorpresa. Nelle scorse settimane avevamo già accennato che questa puntata avrebbe avuto luogo e vi avevamo chiamato a partecipare, ma non precipitiamo, ci arriviamo tra poco. Con davvero grande gioia sono felice di avere qui con me Luca detto anche La mia Vita in 400 dischi, al suo nuovo terzo capitolo insieme, e questa puntata come molte e molti di voi già sapranno orbiterà sul suo libro/romanzo d’esordio “Scrivevamo sulle scarpe”. Ho voluto fortemente che Luca tornasse non solo per l’enorme stima che ho per lui e per l’amicizia che ci lega ormai da alcuni anni, ma perché questo suo progetto mi ha interessato e l’ho amato - il progetto - fin da quando mi disse: “ok. vado. mi butto.”. Ora che la penna ha esaurito le parole al suo interno e che la carta sia stata stampata con meraviglioso inchiostro, siamo tutti più ricchi perché questo libro ha visto la luce. La genesi, come poi ci narrerà il nostro ospite, arriva dalle pagine eteree dello internet dove Luca ha mosso i suoi primi passi, piccoli, sentimentali, ma intrisi e pregni di un talento fuori scala. Quegli scritti, per farvi una breve sinossi, hanno poi trovato forma nel libro - che per inciso mi auguro per il vostro bene abbiate letto - tracciando un quadro molto più ampio e con un respiro non castrato dal limite dei caratteri ma dipinto con grazia dalla maestria di Luca. Il libro che si muove sì su degli avvenimenti fondamentali della vita dell’autore danza a ritmo di musica perché i fotogrammi che siamo accompagnati ad osservare sono legati a mille fili con degli album musicali che ne hanno colorato il momento e lo hanno riverberato fino a qui. Scrivevamo sulle scarpe è una sequenza di cartoline di vita a suon di musica e di musica a suon di vita, dove anche se la...
Show more...
3 years ago
2 hours 29 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP11] con Stefano Vol. 2
Ciao a tutte e a tutti!

La stagione delle nebbie è iniziata. L’ho incontrata qualche giorno fa mentre percorrevo in macchina una strada fin troppo familiare, quando immerso nella solita coda mattutina, concentrato più sulla musica che sui fari dei miei compagni di non viaggio: l’ho vista. Timida e di largo anticipo sul tempo, l’ho vista adagiare il suo manto grigiastro sull’erba bagnata nascondere anche i piedi degli alberi alla vista, e facendo rimbalzare di qua e di la i raggi del primo sole. È stato decisamente un momento immersivo quanto un quadro di Caspar David Friedrich, ma con molta meno poesia visto il contesto prosaico in cui ero immerso, ma l’impatto mi ha scaldato il cuore e mi ha fatto fantasticare sulle giacche in simil pelle, alle tazze ricolme di foglie verdastre adagiate dentro acque bollenti e alla dissolvenza della cromia delle foglie verso il vermiglio. Se tanto il caldo ci aveva ammorbato le giornate tanto da far sudare anche i minuti, a farci svestire di ogni orpello vestiario non necessario, a costruire piccoli tergicristalli per gli occhi per il troppo sudore, è con grande gioia, che per quest’anno lo ringraziamo per lo zelo infuso nel suo lavoro e lo salutiamo calorosamente con un bel arrivederci all’anno prossimo. E appena si volta magari anche un bel dito medio, che non guasta mai. Dicevamo stagione delle nebbie che inizia, e ad iniziare, anzi ri-iniziare è anche questa quarta stagione di Onde musica e dintorni. Questa stagione è nata un po’ zoppicando, come ben sapete il flusso non è stato ne troppo frequente ne molto ampio, ma le onde che ci ha portato fino ad ora sono state tutte bellissime, e come per voi non vedo l’ora di ascoltare le nuove in arrivo. Anche se vessata da ogni contingenza e imprevisto possibile, però la quarta continua il suo moto e in qualche misura vien voglia di coccolarla un po’ sapendo che, anche se figlia di un dio minore, ha in serbo ancora tante sorprese musicali dentro di se. Seppur il contesto storico non faccia presagire nulla di entusiasmante, noi andiamo ad iniziare questo nuovo capitolo ricolmi di gioia, cercando di trattenere il più possibile il bello che ci circonda, come materia viva e preziosa, ma sopratutto da difendere. A volte si tratta di afflati, piccoli respiri e piccole perle quotidiane e dobbiamo anche lottare per non farcele sfuggire, ma la loro bellezza, soave, è la coperta che ci scalda e che riesce irradiare un sorriso sui nostri volti. Siamo alle soglie di grandi cambiamenti storici e noi non siamo altro che spettatrici e spettatori, allora lasciamo che questa nuova Onda ci travolga dolcemente portandoci verso altri territori, ma non per far finta di non vedere ma più semplicemente per afferrare un po’ di colore e farlo nostro. Per questo nuovo episodio, del giro di boa, sempre che il serpente sia d’accordo, ho chiamato un carissimo amico per farlo tornare a chiacchierare un po’ di musica. Quando il mondo si fa strano, quando la mia personale bussola comincia a puntare l’ago un po’ ovunque, quando una indesiderata nebbia mentale non mi fa più intravedere la linea sotto ai piedi, ci sono poche persone al mondo che riescono a ridarmi un senso di equilibrio. L’amico, di cui ascolterete la voce come ospite, è una di quelle persone, capace grazie al suo intelletto e alla sua simpatia di rimettermi in bolla quando tutto mi sembra obliquo. E’ un nerd della musica come il sottoscritto e con lui andiamo nel bar in fondo al mare della nostra passione a chiacchierare di suoni, musicisti e band sentendoci un po’ più capiti rispetto a un mondo che si sta muovendo sempre di più verso un impoverimento della comunicazione al soldo del like. Il mio graditissimo ospite, Stefano, in verità è già comparso qui su Onde infatti questa sua puntata lo vede al ritorno con un secondo volume con delle musiche cangianti, variopinte e bellissime. Il tema scelto, in verità a quatto mani, è un punto di appoggio di mille e mille scambi musicali che abbiamo avuto...
Show more...
3 years ago
1 hour 55 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP10] Sogno di un'Onda di Mezza Estate Vol. X
Ciao a tutte e a tutti!

Agosto al suo tramonto cambia il tono della narrazione. Se su primi suoi vagiti ci ha artigliato con zampate roventi tanto da squarciare il senso del termine caldo sostituendolo con “forno a mille gradi”, ora la sintassi per fortuna si muove un po’ più docile e ci permette di non fare le docce orizzontali in letti inospitali, ma il calar del sole cede l’arsura per far spazio a lunghi momenti di quiete e di resa delle temperature. Le cicale e i grilli ritrovano lo spartito perso tra i venti sabbiosi e tornano ad orchestrare le ore con il loro vibrato canto. L’alba se fino poche ore fa significava l’inizio della lotta a suon di docce e caricatori di siberine legate in vita e alla fronte, da una manciata di ore torna a sussurrare l’inizio della giornata e lo fa con la dovuta calma, la stessa per definizione dell’estate. Non è per pietate verso di noi esseri bipedi, semplicemente è una piccola, ma speriamo lunga, resa verso un clima più mite, più consona, seppur calda alla sua esatta definizione stagionale. I manti erbosi vengono pettinati da venti che trasportano le parole delle vacanze e della leggerezza, e noi li rincorriamo con retini per farfalle, non per costringerli dentro a teche o archivi, ma per averli in dono cercando di non stringerli troppo per non sciuparli. 
Dicevamo vacanze, anche se le mie sono le ultime sferette di sabbia dentro una clessidra ormai svuotata, spero che le vostre stiano per iniziare o che siano già iniziate e che la mia voce vi raggiunga dentro momenti di relax, di sorrisi, di tramonti vermigli con i piedi a contatto con il mondo, di buone letture, di buoni pasti, di buon sesso e di buona musica. Vacanza significa tra le tante cose, sicuramente relax e spero che questa decima Onda in questo Ondedì vada ad aggiungersi a quei momenti di quiete portandovi un po’ di ristoro. Questa è quindi, a tutti gli effetti, un’Onda di passaggio perché non voglio rubarvi troppo tempo con i miei soliloqui, è un’Onda di giro di boa dove vi ruberò una manciata di minuti per fare un piccolo respiro prima di tornare su piè veloci al ritmo del podcast e alle sue e suoi ospiti. Il vostro acume ha già intuito il vero, questa puntata mi vedrà solitario e non in compagnia -ahimè- ma solo per ora perché personcine super belle e i loro mondi musicali arriveranno presto a tinteggiare i vostri ascolti. 
Mi premeva però fare questo episodio perché ci sono due o tre cose di cui vorrei parlarvi, alle quali tengo molto e mi serviva un piccolo momento con voi.
Mettetevi comode e comodi, e andiamo ad immergerci all’interno di questa nuova Onda. 
Premete play e come sempre,

buon ascolto! 

^_^


INFO PUNTATA:


PATREON DI ONDE: MUSICA E DINTORNI:
https://www.patreon.com/onde_podcast

PAGINA DI TREEDOM DI ONDE: MUSICA E DINTORNI:
https://www.treedom.net/it/user/onde:-musica-e-dintorni-podcast

ARTICOLO: IL COSTO NASCOSTO DELLA MUSICA:
https://extended-play.it/il-costo-della-musica/

EXTENDED PLAY:
https://extended-play.it/
https://www.instagram.com/extendedplayit/
https://twitter.com/ExtendedPlayit
https://www.facebook.com/extendedplay.it

Il LIBRO DI LUCA AZZINI “SCRIVEVAMO SULLE SCARPE”:
https://www.edizionidialoghi.it/scrivevamo-sulle-scarpe
Show more...
3 years ago
35 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP9] con Gianluca Music Coffee Shop Vol. 3 (VipInTrip)
Ciao a tutte e a tutti!

Si sta come d'estate sull’acqua le ninfee. Mi perdonerà Ungaretti se mi permetto di parafrasare le sue immortali parole con quella che non è un’istantanea del momento ma una fervida preghiera. Vorremmo tutte e tutti essere adagiati sul pelo dell’acqua con la schiena lambita da frescura liquida, ma in questi giorni torridi di un Luglio perfido siamo costretti e costrette a subire il grido afoso di un mondo stanco, e se possibile, ben più spossato di noi. Luglio, la terra stessa, sono indifferenti alle sorti di noi umani, non sono loro ad essere perfidi bensì è la nostra grande assenza dalla consapevolezza a rendere gli eventi storici cosi duri da guardare negli occhi. Luglio sarà caldo come ben poche volte è successo, ma i suoni della natura restano vividi rendendo alcuni momenti soavi fino alla trascendenza, i corpi celesti ancora ci indicano il cammino silenti incastonati nell’arco scuro del cielo e noi sospesi a metà tra la polvere e le stelle possiamo ancora goderci questo spettacolo. Teatri più belli, davvero non ce ne sono. Mentre tutto ciò si avvicenda tra le quinte e il palco di questo mese, un po’ di ristoro arriva con il sopraggiungere della nuova Onda, gravida di musiche, il cui compito sarà quello di farci rilassare nel miglior modo possibile, io mi auguro, e nel rendere questo Ondedì più lieve. Questa nuova Onda, pronta a coprire queste ore calde, porta con se, oltre a delle sonorità splendide, anche un profumo di inizio di mattinata. L’ospite che mi è venuto a trovare e siede finalmente di fronte a me, è l’uomo che meglio descrive attraverso la sua pagina di Instagram il principio del giorno, e che suggerisce, meglio di chiunque, la colazione perfetta sonora e non. I suoi post sono il compendio di come una colazione andrebbe fatta: un buon disco, del buon cibo, ma soprattutto un buon caffè. Le musiche proposte coadiuvate dalla bevanda nera, che nel nostro paese ha trovato la sua summa finale, sono adatte al risveglio, al passaggio di ritorno dai sogni alla veglia, perfette per incominciare la giornata nei migliore dei modi, ideali mentre ci si lava preparandosi al quotidiano. Immagino che molte e molti di voi abbiano ben intuito chi sia il mio ospite, perché su queste Onde ha già surfato altre due volte e questa puntata lo vede al suo terzo e graditissimo ritorno. Se nel primo episodio ci ha raccontato attraverso delle canzoni, delle porzioni importanti della sua storia e del suo trascorso, nel secondo invece ci ha fatto da Lonely Planet umana e ci ha letteralmente fatto fare un giorno intorno al mondo colorando i suoi racconti con sonorità esotiche e consigli utilissimi. E in questo terzo? Beh, in quanto refrattari agli spoiler, a brevissimo saprete. Prima ho usato l’avverbio finalmente, perché dopo varie vicissitudini, contingenze, posizione degli astri, invasioni di cavallette e vari incastri, appunto finalmente, abbiamo l’opportunità di vederci di persona, ma soprattutto di ascoltarci di persona. Le gioie dell’abbattimento della quarta parete, sono sempre le migliori. Sono felicissimo di avere con noi oggi, in questo 73esimo episodio, Mr. Gianluca di Music Coffee shop che ha portato con se, oltre ad un profumo di caffè e di inizio giornata, delle musiche splendide e particolari. La sua raccolta di canzoni è andata via via a crearsi partendo da un punto ben preciso e mi permetto di dire molto divertente. Come sentirete oggi parleremo ovviamente di canzoni e dei loro precisi riferimenti racchiusi all’interno del titolo e sono certo che vi sapranno catturare attraverso le prospettive sonore del nostro ospite. 
Mettetevi comode e comodi, anzi prima fatevi un bel caffè e seguiteci all’interno di questa nuova Onda. 

Premete play e come sempre,

buon ascolto! 

^_^



INFO GIANLUCA MUSIC COFFEE SHOP E PUNTATA:

IL DISCO DI GIANLUCA DI MUSIC COFFEE SHOP PER ONDE:
Show more...
3 years ago
2 hours 39 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP8] con EUF, Red Light Skyscraper, Echo Atom - Concretion Post-Rock Festival Vol. X
Ciao a tutte e a tutti!

Agosto, travestito da Giugno, beffardo s’è insinuato tra le giornate rendendo le ore talmente calde da sciogliersi sotto il manto del calore. Ed è appunto un forno largo come la volta celeste quello che ci ha accolto in grembo e non risparmia stoccate a imperlare l’epidermide.
Agosto, ovvero un Giugno che ce l’ha fatta a vincere la primavera, dimostra tutta la sua arroganza fendendo venti caldissimi e rendendo le notti insonni. Se anche il sonno va a far compagnia alla veglia, questo però ci permette di vagare soli et pensosi, raminghi tra le pareti di casa o del balcone inscenando soliloqui e dialoghi con le stelle. In silhouette nella notte sono sussurri enunciati a fil di voce per non disturbare le operose cicale, sussurri per non rubare spazio alle stelle, che infine dissolvono in ascolti solitari di musiche clandestine, rubate al loro sonno per tenerci compagnia. Madidi di musica scivoliamo poi con l’ultimo abbandono tra le braccia di Morfeo, godendoci il planetario sul proscenio dei nostri sensi eseguire la sua metamorfosi verso un sole nascente con la preghiera di non eseguire troppo bene il suo lavoro. Procediamo quindi con la dovuta consapevolezza tra i minuti del quotidiano, addentando qua e la, angurie, ghiaccioli, the freddi al grido Caldo non mi avrai mai!
Per quanto spossante, questo giogo medievale della caldazza fotonica, arriva a noi su ali di freschezza la nuova Onda che avrà modo di cingerci tutte e tutti al suo petto per darci un momento di quiete. Ma questa Onda in questo Ondedì giunge si molto ben accetta, ma è un’onda anomala, è un’onda un po’ diversa da quelle giunte fino alle rive delle nostre orecchie, è un’onda che potremmo definire uno Spin-off.
So che più di un sopracciglio s’è levato in segno di dubbio, quindi vado tosto a dare una spiegazione.
Visto l’approssimarsi del grande evento di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata, ovvero il Concretion Festival, con i ragazzi dell’Italia Post Rock Movement abbiamo scelto di creare appunto un’onda diversa che vada a raccontare le prospettive di alcuni gruppi che calcheranno quell’importante palco. Tra le quindici band che nei tre giorni 8 9 e 10 luglio suoneranno al Concretion ce ne sono tre che vogliamo omaggiare, nate e vissute qui in Italia e che ci tenevamo a portare un po’ più in luce, dando loro modo di raccontarsi in questo episodio speciale. 
La nostra volontà era quella di organizzare una puntata come già siete abituate ed abituati a sentire, ma le difficoltà logistiche e di tempo non hanno permesso il classico svolgimento Ondoso, ma vi promettiamo che la bellezza delle cose che ascolterete e la sua genuina partecipazione vi lasceranno il sapore di sempre nella mente e nel cuore.
In verità sono 4 le band italiane che suoneranno live al Concretion festival, ma una di queste ahimè, non ha potuto partecipare, ma non di meno saprà incantarvi tutte e tutti sotto il cielo di Aquileia. L’episodio, finito questo prologo, si svolgerà quindi con gli interventi delle tre band italiane cadenzati da delle domande, a mo’ di intervista, che ho preparato per loro nel cercare di tracciare una fotografia della loro storia, del loro presente e per estensione del loro immediato futuro sul palco del Concretion. I gruppi che andremo a conoscere, risposta dopo risposta, sono gli Euf (Encore Une Fois) quintetto milanese, i Red light Skyscraper quartetto senese e gli Echo Atom terzetto romano: questi ragazzi che si troveranno a condividere il palco ad Aquileia sono legati tra di loro da diversi fili. Anche se il loro approccio musicale, la loro cifra estetica e le loro intenzioni artistiche differiscono per ovvie differenze , tra queste band vivono delle analogie meravigliose. In primo luogo c’è l’amore per la musica e per il non genere post-rock, la passione per la musica suonata nella sua totalità strumentale, l’amore per stanze sonore molto dilatate, per le emozioni che dipingo paesaggi immaginifici dove...
Show more...
3 years ago
1 hour 37 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP7] con Dario e Fabrizio Biagi - Italian Post-Rock Movement Vol. 1 (Gocce Di Concrezione)
Ciao a tutte e a tutti!

Giugno ha schiacciato l’interruttore, ha strappato e squarciato il cielo, ha placcato alle caviglie Maggio uscente arrivando con troppa furia afosa e cosi facendo il torrido caldo è sopraggiunto su ali troppo brevi. Precoce con tanta voglia di fare, giugno ha l’impeto della gioventù e si muove di fretta, tra caldo e bevande ghiacciate e se da una parte la frenesia ci fa rimpiangere momenti più freschi, dall’altra ci regala tramonti vermigli lunghi sulla fuga in dissolvenza, la luce resta ad illuminare i contorni per molte ore e le ombre trovano vita infinita. Noi umani in questo volteggiare di venti che portano nella loro trama racconti del deserto e delle loro notti infinite, ci rifugiamo miti alla ricerca del luogo mite, dove poter rinfrescare l’animo donandogli un rifugio. L’ondata fresca di questa nuova Onda farà, credetemi al caso nostro perché giunge taumaturgica al fine di regalare sollievo, anche se per non molto, alle pareti interne della vostra testa e da li a raggiera verso i confini del corpo. La musica in questo podcast come ormai anche i più disattenti avranno assorbito è il perno su cui ruota tutto, è regina incontrastata e celebrata fino allo stremo delle forze e grazie a lei, tutte le persone che passano di qui ci lasciano vedere una piccola porzione del loro mondo musicale: prezioso ed irripetibile, per bellezza e unicità. C’è chi lo immagina come una finestra su un paesaggio, c’è chi ne immagina i colori, chi le storie, chi le emozioni, chi lo lega agli elementi della natura, altri ancora come delle roccaforti, altri ancora come pezzi un puzzle, mattoni di una casa, e cosi via. Ognuno di noi ha il proprio meraviglioso modo di guardare la musica che si porta dentro dandole la forma più consona e adatta alla sua trasfigurazione metafisica e visiva. Io devo ammettere che l’ho vista e la vedo in mille modi diversi, cambia pelle e forma, ma ciò che ci lega tutti, è la quantità assurda di musica che abbiamo assorbito in tanti anni. Poi ho parlato con due persone meravigliose che mi hanno suggerito la loro idea, e ne sono rimasto colpito, rapito e in qualche modo sedotto. E’ un modo di vedere la musica al quale non avevo mai pensato, e loro mi hanno svelato un mondo altrimenti celato che poi come vedrete a breve è diventato per questi due ragazzi slancio per creare qualcosa di pazzesco. 
Concrezioni. 
La parola che mi ha aggiunto un modo in più per immaginare il bagaglio musicale è concrezioni. Per chi non lo sapesse, leggo da wikipedia: In geologia vengono definite concrezioni le formazioni, in genere calcaree, che il carbonato di calcio forma in soluzione depositandosi, nella forma cristallina della calcite. Ci sono diverse tipologie di queste formazioni che vengono denominate con vari termini, alcuni dei quali maggiormente conosciuti: stalattiti, stalagmiti, colonne, cristalli, vaschette, coralloidi, eccentriche, ecc... Bene queste formazioni sono uniche ed irripetibili, per quanto vi sforziate non ne troverete mai una identica all’altra e sono concreta forma della pazienza della natura, o almeno del passaggio del tempo. Perché queste concrezioni si formino ci vuole tempo, molto tempo, e la musica, nella nostra vita, non fa qualcosa di molto diverso. Brano dopo brano, goccia dopo goccia, dai oggi, dai domani, all’interno della nostra personale caverna si sono create dai nostri primi amori sonori ad oggi le nostre personali concrezioni musicali. Le caverne che ognuno di noi ha al proprio interno sono per alcuni versi imperscrutabili, sono templi musicali di cui non abbiamo accesso ma di cui con questo podcast, cerchiamo di intravedere e ascoltare, noi eterne ed eterni curiosi. Come ho detto poco fa, questa idea e lo spunto di questa lunga introduzione, non è farina del mio sacco, ma è frutto di lunghi ragionamenti ed elucubrazione di due ragazzi, di due fratelli. Credetemi sono oltremodo onorato oggi perché queste due persone siedono con me ai microfoni di Onde, dopo aver...
Show more...
3 years ago
2 hours 12 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP6] con Ida Stamile Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!

Si avvicendano le giornate di Maggio, si muovono in avanti come tante tessere del domino in caduta leggere le une sulle altre sussurrando ai petali dei fiori e alle foglie come essere sempre più belli. Maggio vanitoso del suo bel tempo prodotto dal suo seno, copre con mani colorate i termometri e spinge il mercurio verso l’alto, vero il tepore. Non solo fiori e nuvole che si rincorrono in cieli limpidi, ma sono finalmente lo sbocciare di giacche di simil pelle nera a comparire sulle spalle, dismettendo una volta per tutte, giacche invernali reduci di sporadiche rimpatriate prima dell’oblio dell’armadio, a darci concreta certezza della primavera tanto desiderata. Ringraziamo la stagione delle nebbie e dei manti erbosi ghiacciati per tutto ciò che ci hanno regalato, fino a poche settimane fa, ma anche basta, tanto tra una manciata di mesi torneremo a viverci ancora, così all’infinito per molti lustri a venire. L’incedere silenzioso e materno, l’avvicendarsi dei ritmi della natura, per quanto dilatati e sfumati, è ciò che si accosta e sostiene in qualche misura anche la formazione delle nostre Onde che per oggi, visto che è Ondedì, non hanno tardato ad arrivare. Loro sono cosi, ho imparato ad accoglierle e a non forzare la loro genesi, sono docili e ribelli, veloci e lente, intense e piene di brezze liquide vibranti, ma sono parte di un tutto che ha i suoi tempi, quasi come se fossero senzienti e pregne di coscienza. Essendo loro, per estensione figlie della natura, non va messa loro fretta ne aspettative, perché comunque vada le Onde, arriveranno sempre, con i loro tempi e vivranno immortali fino alla fine dei tempi. La musica, la più incorporea delle arti, è si regina che valica il tempo, lo trascende e decide di arrivare a noi oggi, donandoci alla tavola delle nostre orecchie un nuovo episodio carico di suoni. La puntata di oggi vede una nuova ospite avvicinarsi al microfono di Onde che, come tutte le ospiti e gli ospiti passati di qui, ha compiuto già un viaggio intenso perché scegliere una manciata di canzoni nel proprio bagaglio musicale, ha lo stesso sapore delle imprese epiche. La voce che ci accompagnerà alla scoperta di un granello di sabbia della sua personale montagna musicale, oggi ha dato una pennellata di suoni che tinteggia più ere storiche, prendendo con grazia colori del passato dipingendoli verso periodi più contemporanei. Le sue scelte musicali sembrano arrivare a noi come se avesse fatto un lungo dialogo con le Parche, divine e onniscienti, formando una raccolta di canzoni talmente belle da mozzare il fiato e sentire con grande nitidezza il cuore trovare ristoro. La nostra ospite trae la sua conoscenza non solo dalla sua passione per la musica, ma anche dalla sua professione, perché sua è la penna tra le più riconosciute, autorevoli e ammirate del panorama della musica raccontata su carta. Ida Stamile è il suo nome, e cito dalla quarta di copertina, della sua ultima fatica: “Lucana di nascita ma romana di adozione, collabora negli anni come giornalista e video maker, con diverse testate: Rocklab, Indie-eye, la Repubblica XL, Rockaction occupandosi di musica e cinema. Attualmente collabora con la rivista musicale online Extra! music magazine. Alle sue attività in ambito musicale si affiancano quelle di scrittrice, poetessa e studiosa di esoterismo.” Questa brevissima bio vi fa ben intuire di quale grande sensibilità artistica Ida sia investita, e come sentirete a breve, tramite la sua viva voce e ai mondi musicali che ha portato con se, ne avrete la certezza. Il suo ultimo libro, ci tengo a menzionarlo prima di iniziare, si chiama “For What It’s Worth” edito da Arcana ed è un viaggio pazzesco, una lente d’ingrandimento su periodo molto importante della musica degli anni 60, ovvero di come alcuni tra i più importanti festival musicali, in età decisamente pre-internet, arrivassero a noi italiani e quali storie ci raccontavano, come presente e futuro. 
Quali sono allora le...
Show more...
3 years ago
1 hour 46 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP5] con Martina Apparecchio Punk Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!

La primavera, come tutte le stagioni, è seduta ad una scrivania e ogni giorno tesse e cuce abiti quotidiani atti a vestirci le giornate. Sono abiti colorati che adornano le ore profumandole di tepore, tali sono i profumi che i sensi dilatati accolgono con gioia finalmente il vero cambio di passo della stagione. Magari una rondine non fa primavera, ma le allergie si e non sono solo fiori a sbocciare sui rami o nei campi ma anche assunzioni smodate di cocktail antistaminici che ne confermano la magnificenza. I vestiti di questa stagione come vi stanno? Vi vestono bene? I miei in questo lungo mese di assenza dal podcast sono stati non sempre comodi, a volte fastidiosi, ma per fortuna pochi in questo senso, altri invece vestono talmente bene da sentire l’animo leggero. 
E’ stato un lungo mese di assenteismo, e me ne dispiaccio, ma ahimè diverse contingenze hanno stretto alleanza e mi hanno rapito altrove, eppure sembra passato un giorno come un anno, cioè io ho chiuso gli occhi per un attimo e la frattura spazio tempo mi ha portato da fine marzo ad inizio Maggio con una velocità disorientante. Nell’economia del podcast, per chi dovesse mai un giorno eseguire un back log, tra l’ultima onda e questa, non sarà passato che il tempo di un click, ma per molte e molti di voi che stavano aspettando, so che vi sarà sembrata un’eternità. Ciò che state percependo, però, scivolare dalla vostra corteccia giù verso le periferie del corpo non sono nient’altro che le endorfine rilasciate dal cervello, dopo aver finalmente azzerato l’attesa dell’arrivo delle nuove Onde. In verità questo effetto è ciò che io mi auguro che stiate sentendo, ma credetemi è quello che provo io, finalmente, a riprendere il cammino ondoso in questo nuovo Ondedì.
Mentre finisco i preparativi e apparecchio la stanza per ospitare la nuova ospite di oggi, una domanda al volo, come state? Spero che stiate tutte e tutti bene e che siate pronti ad iniziare. 
Come detto oggi con noi abbiamo una grande ospite, la cui pagina di Instagram mi ha colpito, anzi folgorato, dal primo momento in cui ci sono approdato. E’ una delle pagine musicali più eclettiche, bizzarre, coloratissime, buffe e piene di musica che possiate trovare sulla piattaforma. Le scelte musicali che trovate sul profilo, tra pochissimo sveleremo quale, spaziano con grazia e leggerezza dai Cure a Toto Cutugno, dai Beastie Boys al Gabibbo, da Bowie ad Ambra Angiolini, il tutto vissuto e condiviso con la giusta dose di ironia e grande acume di intelletto, senza dimenticare tutte le cover di canzoni immortali rivisitate con il kazoo su diverse storie, credetemi una delle vette più divertenti mai ascoltate su instagram. La nostra ospite ha parecchio da dire e da rimettere in circolo e sono sicuro che tra le più attente e attenti di voi qualcun avrà notato che la parole apparecchio è comparsa già troppe volte per essere un caso.
E difatti non lo è perché la mega persona che oggi siede qui con me, ahimè anche se a distanza, è Martina di Apparecchio Punk. Lasciatemi dire fin da subito che di tanti nomi di profilo, nickname, titoli, ecc che si leggono online sui vari social, Apparecchio Punk per quanto mi riguarda ha vinto tutto, perché prossimo alla genialità. Come vi dicevo Martina in se convoglia mille colori e mille ascolti diversi, tra i più disparati e diversi tra loro, naviga da un antipodo musicale all’altro e non si cura se una musica viene definita alta o sacra, trash o demenziale, lei fa l’unica cosa saggia che c’è da fare nella musica: si lascia traportare e lascia che siano il gusto e le emozioni a navigarla in questo grande e vasto oceano. La nostra ospite ha quindi pescato dal suo variopinto bagaglio 10 brani e ce li ha portati in dono. Probabilmente a qualcuna o qualcuno farà alzare un sopracciglio, come è stato per me una volta letta la raccolta, ma poi all’interno dell’ascolto sono sicuro che troverete qualche o tante pepite preziose, momenti di nostalgia e di...
Show more...
3 years ago
1 hour 55 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde [ST4 - EP4] con Paolo Bardelli Vol. 1
Ciao a tutte e a tutti!

Marzo sta per concludere la fine del primo tempo e il manto del tepore primaverile ci regala qua e la temperature che fanno battere meno i denti. Il vecchio inverno non manca certo di assestare qualche stoccata rigida al plesso del termometro, ma la natura ci insegna che questo colpo di coda cesserà a breve poi saranno voli di rondini e nuove al pascolo. Sono giornate che si muovono tra sussulti tragici e l’incedere delle ore è spesso faticoso e doloroso, e siamo obbligati a spremere con forza dal quotidiano qualche goccia di bellezza, per nostra fortuna, però, il nostro pianeta ci regala ad ogni alba piccoli momenti dorati ai quali ci aggrappiamo sperando che il delirio umano possa cessare il prima possibile. Spesso in questi giorni mi sono chiesto se fosse il caso di continuare nel lasciare qualcosa di leggero all’interno di queste ore pesantissime e non vi nascondo che sono stato sul punto di fare una pausa, ma qualcosa continuava a suggerirmi di procedere nonostante tutto, perché è proprio al bello che ci rivolgiamo. Ad essere spensierati oggi è un lusso stupendo, ma dobbiamo ricordarci che al mondo esiste qualcosa che deve essere celebrato perché è ciò che ci mantiene vivi, è ciò che ci salva nei piccoli e nei grandi problemi, è ciò che funge da balsamo per non farci sprofondare, è un’ancora che impedisce il dissolversi e salvifica ci permette di mettere un piede dopo l’altro in questo cammino.
La musica lo sapete qui regna sovrana ed il mio accorato appello lo prendo in prestito da una persona a cui va tutta la mia stima e rispetto che ha ben sintetizzato in una frase un concetto che oggi diventa un mantra e preghiera: musica pensaci tu. 
Lasciamo allora che sia davvero la musica oggi e per sempre a salvarci, a portarci anche se per un poco, un po’ di ristoro e di tepore come la primavera che bussa alle porte del tempo, facendo sì che Euterpe stenda la propria mano sopra di noi, cullandoci e proteggendoci.
Le onde, si muovono, respirano, e si creano portando con loro bellezze incredibili ed oggi abbiamo il piacere di ascoltare la nuova che è venuta a depositarsi dentro le nostre orecchie.
In questo Ondedì abbiamo un grande ospite con noi, che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere grazie al maestro Paolo di Myspiace e ad Antonia Salcuni di EcoDiscogramma e autrice de “Dal motore al piatto Storia d’una epistassi a trazione diretta”.
La sua penna è una tra le più belle e autorevoli nel grande mondo della musica scritta e raccontata, Paolo Bardelli il nostro ospite, è uno scrittore, giornalista, recensore, autore dei due libri “1991 Il risveglio del rock: Brit pop, trip hop, crossover, grunge e altra musica eccitante” e “Piccola guida agli anni Dieci. 50 fatti, 50 album, 50 canzoni” editi da Arcana rispettivamente nel 2021 e 2019. Paolo, oltre a tutto questo è il caporedattore della rivista Kalporz, una piattaforma musicale e crossmediale che approfondisce i vari aspetti della musica, tracciandone recensioni, racconti, impressioni e novità. Kalporz su territorio nazionale e non, vanta una grande crescita da oltre 20 anni ed una impeccabile opera di approfondimenti grazie alla guida di Paolo e alla bravura di tutte le persone coinvolte nel mantenerla viva, pulsante e tra le più interessanti da leggere per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze musicali. Il nostro ospite, come credo abbiate intuito, per passione e per professione è una persona che la musica non solo la divora, ma ne racconta le gesta e le evoluzioni, ascolta con incrollabile curiosità e si espande ad ascoltare tutto ciò che le sue orecchie possono raccogliere in giro, scrive di musica da quando credo gli sia spuntato il primo dentino e porta avanti la sua opera degna di grande rispetto e ammirazione, con una passione esagerata.
Per questa nostra chiacchierata Paolo ha raccolto la mia proposta di portare con se 10 brani, come tutti gli ospiti, compiendo un lavoro titanico nel farci intravedere la...
Show more...
3 years ago
1 hour 52 minutes

Onde: Musica e Dintorni
Onde è un podcast che parla di musica e condivide musica.
Nelle varie puntate, settimanali, sarete accompagnati ad ascoltare diverse playlist (ci sarà un link per in ogni episodio) e a conoscere - forse - nuova musica, esplorando vasti e variopinti territori sonori.
Se siete affamati di nuovi suoni, volete partecipare ad uno scambio di suggerimenti musicali, se vi piace la musica in tante forme diverse, questo è il podcast adatto.
Buon ascolto e benvenuti ^_^