Orizzonti infiniti. Atmosfere sospese. Silenzi avvolgenti. Ci credereste che il Delta del Po è un territorio in eterno movimento? Acqua e Terra sono in intimo e costante dialogo, interagiscono trasformando giorno dopo giorno il set su cui si compie la vita. Il Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentazione dell’Università degli studi di Padova, in collaborazione con Parco naturale regionale Veneto del Delta del Po, presenta questo podcast in 4 episodi per proporre itinerari inediti per “visitare con la voce”, attraverso il racconto di chi la vive e di chi la studia, la straordinaria realtà del Parco, dal 2015 Riserva di Biosfera del Mab Unesco. Un invito a indagare nuovi paradigmi di convivenza tra uomo e natura, guidati da un approccio One Health, dedicato a un turismo esperienziale e consapevole.
La visita al Parco del Delta Veneto sorprende gli occhi attentissimi dei ricercatori universitari che, nel tempo, hanno svolto più di un lavoro sul campo, in particolare dedicandosi al sistema produttivo più importante del territorio: la pesca. La natura scientifica delle loro attività non gli nega l’emozione della scoperta “con gli occhi della meraviglia”: succede al mercato del pesce di Scardovari, ma anche durante una gita in barca nella Sacca di Scardovari, guidati dagli esperti di pescaturismo del luogo. Tappa obbligata di ogni escursione sono le cavane, le antiche palafitte che davano rifugio ai pescatori. Qui si lavorano ancora vongole, cozze e ostriche rosa, nelle stesse acque oggi minacciate dal granchio blu e dove non è raro imbattersi in qualche tartaruga. Sono le nuove convivenze da approfondire anche grazie ai progetti di Goletta Lab.
Il perimetro dell’Isola della Donzella, anello nel cuore del Parco del Delta Veneto – una via ciclabile lunga 60 km - è un libro di storia, di scienza e di vita vissuta. Al suo interno, le risaie, protagoniste di una storia secolare che ha contribuito alla nascita e allo sviluppo delle comunità del territorio, grazie alla grandiosa opera di bonifica. Il Museo regionale della Bonifica e di Ca’ Vendramin è uno dei simboli più identitari di tutto il Delta, una delle tappe imprescindibili per comprendere cos’era e cosa è oggi. Anche l’Oasi di Ca’ Mello, relitto palustre sopravvissuto alla bonifica, rende visibile la trasformazione di un territorio e dei suoi abitanti, sempre in atto. Oggi, per esempio, gli imprenditori del riso e del grano devono convivere con il lupo, novello ospite di questa terra ospitale, insieme ad altre specie alloctone.
Il cielo sopra le valli da pesca è il paradiso del birdwatching, scenario da sogno per immagini da concorso fotografico. Questo cielo è il ponte naturale sul Mediterraneo per gli uccelli che migrano tra Europa e Africa. A regolare i confini tra le acque salmastre delle valli da pesca e quelle di laguna, invece, c’è un sistema di chiuse create dall’uomo. Attività naturali e attività umane interagiscono sul territorio de Delta, aggiornando costantemente nuove regole di convivenza per mantenerlo vivo. Il sapore antico delle attività ereditate da generazioni di contadini e pescatori alimenta la fame di futuro di giovani imprenditori. Anche grazie al supporto della ricerca, sono loro che guardano al futuro. Intanto, si emozionano davanti a un branco di delfini. O mentre trasmettono le emozioni del territorio ai bambini al Museo del Miele di Ca’ Cappellino.
Avventurandosi nel territorio del Delta, si ha l’impressione di staccarsi dal mondo. Dalle guide del Parco s’impara subito che questa è la terra dove i pesci nuotano più in alto degli uccelli. Per uno scienziato significa trovarsi in un laboratorio a cielo aperto dove la biodiversità è a portata di mano. È un altrove quasi magico ma vivibile, ricco di “quotidianità” e interazioni tra le specie dove l’equilibrio tra uomo e natura è delicatissimo. Visitando il Giardino Botanico di Porto Caleri si ha un assaggio di questa bellissima complessità grazie a «un percorso che cammina, che corre sulle dune che sono fatte di sabbia, di limo e di argilla portate dal fiume, raccolte dal mare, riportate a terra, spostate dal vento, fermate dalle piante» fino ad arrivare sulla laguna.