In tutto il mondo cresce la pressione su WhatsApp e altre piattaforme di messaggistica per inserire falle nella cifratura dei nostri messaggi, rendendoli accessibili alle autorità.
Non si tratta solo di regimi autoritari: anche democrazie come India, Canada e Regno Unito hanno già approvato leggi in questa direzione, spesso giustificate con la lotta alla pedofilia o al contrabbando.
In Europa, invece, alcuni contrappesi istituzionali hanno finora impedito l’introduzione del cosiddetto Chat Control, mantenendo viva la difesa della privacy e della libertà individuale. Ma lo scontro è tutt’altro che chiuso: la partita è tra due modelli di società — la “sorveglianza protettiva” e la tutela dei diritti personali.
Ne parlano Piercamillo Falasca, Emanuele Pinelli e Luca Cadonici in un nuovo episodio di Europa futura, il podcast de L’Europeista.
Una nave spia russa, la Yantar, ha percorso per mesi le coste europee fermandosi sopra cavi sottomarini e gasdotti strategici. Cosa significa per la sicurezza dell’Europa quando oltre il 95% del traffico internet e delle transazioni finanziarie passa da queste infrastrutture invisibili?
In questo episodio di Europa futura, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca racconta la cronaca delle operazioni della Yantar, i rischi per internet, energia e finanza, e le risposte – ancora incomplete – di Europa e NATO. Un episodio che collega le profondità dell’oceano con le nuove frontiere della guerra ibrida.
In questo avvincente episodio di Europa Futura approfondiamo il contributo significativo dei volontari italiani in Ucraina. I conduttori Piercamillo Falasca ed Emanuele Pinelli dialogano con Polo, prima combattente al fronte e oggi fondatore dell’associazione STUR (Support the Ukrainian Resistance), e con Michael Lakanal, membro del direttivo di STUR impegnato dall’Italia. Scoprirete come questi volontari non solo rafforzano la difesa ucraina, ma alimentano anche uno spirito di solidarietà europea.
Dal supporto psicologico all’assistenza logistica, conoscerete i molteplici sforzi di questi uomini coraggiosi e le difficoltà che affrontano. Un appuntamento per comprendere le più ampie implicazioni del loro impegno e l’urgente appello all’unità europea di fronte alle avversità.
Oggi negli USA il piccolo paese caucasico dovrebbe firmare uno storico accordo con l'Azerbaijan che ne accontenta, per ora, le pretese. Ma gli armeni restano circondati da potenze aggressive, senza più la protezione russa e con l'ingresso nell'UE che è ancora solo un lontano ideale.
In questo episodio di Europa futura, Emanuele Pinelli ne parla con Luna De Bartolo e Fabrizio Furlani, giornalisti e analisti freelance nel Caucaso Meridionale.
Un episodio che apre uno squarcio su una regione, il Caucaso, di cui questo podcast intende occuparsi sempre di più.
Perché la Russia e i russi non riescono a vivere senza un impero? A differenza delle potenze coloniali europee, Mosca non ha mai elaborato davvero la fine del proprio dominio imperiale. L’invasione dell’Ucraina, il controllo sulla Bielorussia, le pressioni sulla Georgia e la gestione dei rapporti con i popoli che vivono dentro e fuori i confini della Federazione Russa raccontano di un potere ossessionato dalla paura di perdere identità e influenza, ma anche attanagliato da un ancestrale senso di inferiorità. Ne parliamo con Anna Zafesova, autrice del libro Russia. L’impero che non sa morire (Rizzoli), ed Emanuele Pinelli, responsabile Storia e Identità de L’Europeista, e Piercamillo Falasca, direttore de L'Europeista e curatore del podcast. Un episodio per capire come l'Europa e l'Occidente dovrebbero decodificare le scelte della Russia di Putin.
Teheran è solo la ZTL della Repubblica Islamica: una vetrina moderna, affascinante, ma profondamente scollegata dalla realtà che il regime impone al resto del Paese.
In questo episodio, Piercamillo Falasca racconta il volto illusorio della capitale iraniana e dialoga con Ashkan Rostami, membro del Consiglio di Transizione dell'Iran, su cosa significhi davvero resistere al potere degli ayatollah, oltre i falsi miti della "resistenza estetica" di certa stampa snob occidentale.
Dalle università di Teheran ai villaggi oppressi del Sistan-Baluchistan, dalle contraddizioni raccontate dai media occidentali alla paura sistemica imposta dal regime, questo episodio smonta le narrazioni indulgenti e pone la domanda essenziale: l’Iran va capito o va liberato?
Un podcast per chi non si accontenta dei racconti patinati e vuole scegliere da che parte stare.
L’attacco militare israeliano all’Iran ha aperto un nuovo capitolo nella geopolitica globale. È solo l’inizio di una guerra regionale, o il segnale di una frattura sistemica tra democrazie e blocchi autoritari?
In questo episodio speciale di Europa Futura, Piercamillo Falasca guida un’analisi approfondita sul significato storico, strategico ed economico del conflitto in corso. Con lui, Donatello D’Andrea ed Emanuele Pinelli.
Dalla crisi mediorientale ai suoi riflessi in Europa e Ucraina. Neutralità, deterrenza, alleanze: cosa resta dell’Occidente?Superpotenze, tecnologie, visioni del futuro a confronto
📌 Un episodio per capire cosa sta cambiando – e perché il futuro si sta già scrivendo.
Un’economia al collasso, un esercito in affanno, uno Stato sempre più autoritario e affamato: la Russia di oggi è molto diversa da quella che Vladimir Putin sognava di riportare al rango di superpotenza. Piercamillo Falasca, in compagnia di Daniele Venanzi, autore di un’analisi tagliente su L’Europeista, parla della crisi interna del regime russo, ma anche delle sue nuove minacce all’Europa, come la richiesta di ritiro della NATO dai Paesi baltici.
Perché è giunto il momento di archiviare definitivamente il Patto NATO-Russia del 1997 e rafforzare la sicurezza europea con chiarezza e coraggio?
📌 Un episodio da non perdere per chi vuole capire cosa c’è davvero dietro le mosse del Cremlino – e cosa dovrebbe fare l’Europa.
Donald Trump minaccia dazi del 50% sull’Europa, ma il vero problema è interno: il nostro mercato unico è ancora incompiuto. In questo episodio di "Europa Futura", il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca esplora perché completare il mercato interno è oggi la sfida decisiva per l’Unione Europea. Dalle barriere ai servizi al caos normativo, dalle PMI bloccate ai capitali fermi: i costi della “non-Europa” superano quelli di qualsiasi dazio americano.
Con dati, analisi e voci autorevoli raccontiamo cosa serve per trasformare l’UE in una vera potenza economica.
Non è solo una questione di crescita: è una questione di sovranità.
🎧 Un episodio per chi crede che il futuro dell’Europa si giochi anche su un’etichetta in meno, uno standard in più, e milioni di opportunità sbloccate.
📬 Per approfondire l’attualità europea, consigliamo Il Mattinale Europeo, la newsletter quotidiana di David Carretta e Christian Spillmann.
Roma e il mondo salutano Papa Francesco, e intanto il cattolicesimo globale cambia volto.
In questo episodio di Europa futura, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca ci accompagna in un viaggio veloce e denso attraverso i numeri e le tendenze che stanno riscrivendo la geografia della fede. L’Africa accelera, con seminari pieni e comunità in fermento; l’America Latina perde terreno verso i pentecostali; gli Stati Uniti vedono gli hispanici diventare la linfa vitale della Chiesa. E l’Europa?
Tra crisi e sorprese, tra battesimi in aumento in Francia e giovani cattolici che nel Regno Unito superano gli anglicani, il Vecchio Continente scopre di non essere più il centro, ma di poter ancora essere un crocevia.
Un racconto che intreccia statistiche, cambiamenti culturali e prospettive future. Per riflettere su quale ruolo può avere l’Europa in una Chiesa sempre più giovane, globale e policentrica.
In questo episodio di Europa Futura, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca analizza le conseguenze delle nuove tariffe imposte dall’amministrazione Trump, che segnano un drammatico ritorno al protezionismo e mettono fine alla globalizzazione intesa come sistema multilaterale di regole condivise. I dazi diventano uno strumento di pressione e condizionamento politico, inaugurando una nuova stagione di mercantilismo fondato sui rapporti di forza. Una sorta di estorsione mafiosa.
Come può rispondere l’Unione Europea? Completando il proprio mercato interno, certo, ma anche rilanciando il multilateralismo, stringendo nuove alleanze globali e rafforzando la propria sovranità economica. Un episodio da ascoltare per capire perché la difesa dell’Europa passa, oggi più che mai, dalla sua capacità di integrarsi e aprirsi al mondo.
Dalla Groenlandia alle Svalbard, passando per la Penisola di Kola e la rotta del Mare del Nord: l’Artico si sta sciogliendo, ma le tensioni geopolitiche si stanno congelando in uno scontro senza precedenti.
La Russia di Putin ha costruito centinaia di nuove basi militari nell’Artico e minaccia le Svalbard. Gli Stati Uniti del Presidente Trump cercano un accordo sotterraneo con Mosca per “prendersi” la Groenlandia, anche con la forza. La Cina entra in partita come partner strategico di Mosca, investendo in ricerca e infrastrutture polari.
E l’Europa? Rischia di essere tagliata fuori dalla partita, se non sceglie di entravi con assertività.
In questo episodio, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca racconta la sfida globale per il controllo dell’Artico, tra clima che cambia, risorse da sfruttare e confini da ridisegnare.
Un episodio cruciale per capire come il futuro del mondo si stia decidendo anche tra i ghiacci.
C’è una verità scomoda che in molti continuano a ignorare: con Vladimir Putin non ci sarà mai una pace vera.
In questo episodio di Europa futura, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca ci accompagna in un viaggio dentro l’ideologia del Cremlino, smontando l’illusione che bastino concessioni territoriali o trattative diplomatiche per fermare la guerra.
Putin non cerca un equilibrio, ma una vittoria culturale e politica sull’Occidente.
Vuole riscrivere le regole, ridisegnare i confini, promuovere un ordine illiberale dove la forza prevale sulla libertà.
Dall’invasione dell’Ucraina al ritorno di Trump alla Casa Bianca, questo episodio mette a nudo la natura profonda del confronto in atto — e spiega perché parlare di pace può voler dire, in realtà, accettare una resa.
Un ascolto indispensabile per chi vuole capire davvero la posta in gioco.
Negli ultimi giorni, la Bosnia ed Erzegovina è precipitata nella più grave crisi istituzionale dalla fine della guerra, con la Republika Srpska che ha approvato una nuova costituzione che prevede la possibilità di secessione dal Paese. La tensione è altissima: il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik è stato nuovamente colpito da un ordine di arresto da parte delle autorità centrali di Sarajevo, mentre la NATO e l’Unione Europea rafforzano la loro presenza per prevenire un’escalation.
Parallelamente, la Serbia è attraversata da un’ondata di proteste senza precedenti contro il governo del presidente Aleksandar Vučić, con studenti e cittadini che sfidano apertamente il sistema clientelare del Paese.
In questo episodio di Europa Futura, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca analizza il ritorno delle tensioni nei Balcani, il fragile equilibrio istituzionale della Bosnia, il ruolo della comunità internazionale e il possibile impatto delle nuove dinamiche geopolitiche, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e il consolidamento dell’asse Mosca-Belgrado.
Un viaggio nel cuore di un’Europa che, trent’anni dopo la guerra nei Balcani, si trova di nuovo di fronte alla sfida della stabilità.
Da oltre 100 giorni, le piazze della Georgia sono il teatro di una mobilitazione senza precedenti: migliaia di cittadini chiedono nuove elezioni, libertà di stampa e un futuro europeo. Ma il governo filorusso di Sogno Georgiano risponde con repressione, arresti e un progressivo allontanamento dall’Unione Europea.
Come si è arrivati a questa crisi? Perché il governo ha sospeso i negoziati con Bruxelles? Qual è il ruolo della Russia in tutto questo?
In questa puntata di Europa Futura, analizziamo la cronistoria degli eventi che hanno portato alle proteste e il delicato equilibrio tra l’aspirazione europeista della popolazione e il rischio di una deriva autoritaria.
Con noi Federica Valcauda, co-fondatrice di Europa Radicale, per aiutarci a capire meglio cosa sta succedendo.
🎧 Ascoltate l’episodio ora su Europa Futura!
Seguiteci anche su leuropeista.it
In questo episodio di Europa Futura, il direttore de L'Europeista Piercamillo Falasca analizza il ruolo cruciale degli Stati Uniti nelle prime fasi dell’integrazione europea, smontando la narrazione secondo cui l’UE sarebbe stata creata per danneggiare l’America, come affermato dal presidente Donald Trump.
Attraverso un’analisi storica e il modello principal-agent, viene illustrato come gli USA abbiano sostenuto economicamente, politicamente e strategicamente la nascita delle istituzioni comunitarie europee, dal Piano Marshall alla CECA e alla CEE, con l’obiettivo di creare un’Europa stabile, prospera e filo-occidentale.
Tuttavia, nel tempo, l’Europa ha acquisito una crescente autonomia, rendendo il rapporto con gli USA più complesso e meno unidirezionale. Un episodio che aiuta a comprendere le radici profonde della cooperazione transatlantica e le sue evoluzioni nel corso del tempo.
L’Europa può difendersi da sola?
Gli Stati Uniti stanno cambiando rotta e l’Europa potrebbe trovarsi sola di fronte alla minaccia russa. Siamo pronti a difenderci senza Washington? In questo episodio di Europa Futura, Piercamillo Falasca (direttore de L'Europeista) analizza il nuovo equilibrio geopolitico, il peso della guerra in Ucraina e i numeri di una difesa europea autonoma. Usando i dati del recente studio del think tank Bruegel e del Kiel Institute, nonché le riflessioni del generale Vincenzo Camporini, Falasca racconta quali forze, risorse e strategie servono per garantire la sicurezza del continente. Un episodio cruciale per capire il futuro della nostra difesa. 🎧 Ascolta ora!
Gli Stati Uniti stanno davvero abbandonando la difesa dell’Europa? La telefonata tra Trump e Putin e l’ultimatum del nuovo Segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth, segnano un punto di svolta nelle relazioni transatlantiche.
🇺🇸 Trump e Putin ridisegnano l’ordine globale: cosa significa per l’Ucraina e per la sicurezza europea?
🛡 La NATO a rischio? Se gli USA si defilano, chi difenderà l’Europa?
💶 Più carri armati, meno welfare: siamo pronti a investire nella nostra sicurezza?
L’Europa è di fronte a un bivio storico: costruire una difesa comune o accettare un destino di irrilevanza strategica.
🎧 Ne parliamo in questo episodio di Europa Futura, il podcast de L’Europeista, condotto da Piercamillo Falasca.
📲 Ascolta ora e seguici sui nostri canali per rimanere aggiornato sulle grandi sfide dell’Europa!
Nel nuovo episodio di “Europa Futura”, Piercamillo Falasca ci accompagna alla scoperta di come la Polonia sia passata da Paese post-comunista a protagonista della scena europea, sia in campo economico che geopolitico. Insieme a Filippo Rigonat de “L’Europeista”, analizziamo il boom economico di Varsavia, la sua profonda identità culturale e il ruolo cruciale di figure come Giovanni Paolo II. Scopriamo anche perché, grazie alla sua posizione strategica e all’aumento delle spese militari, la Polonia stia emergendo come guardiano dell’Europa dell’Est e nuovo motore del continente. Un viaggio attraverso sfide e opportunità di una nazione europea in ascesa.
In questo episodio di Europa Futura, proponiamo un confronto tra l’America di Ronald Reagan, sostenitore del libero mercato e di un approccio inclusivo all’immigrazione, e l’America di Donald Trump, che ha rilanciato in modo aggressivo la “politica dei dazi” nei confronti di Canada, Messico, Cina e persino dell’Unione Europea. Attraverso dati e stime economiche (Tax Foundation, Peterson Institute), emerge il potenziale impatto negativo che le nuove tariffe potrebbero avere sia sui consumatori e sulle imprese statunitensi, sia sugli equilibri commerciali globali. A completare il quadro, viene esaminata la prospettiva di dazi selettivi che potrebbero spaccare la coesione del mercato unico europeo e innescare reazioni a catena. L’episodio si conclude ribadendo l’importanza della cooperazione e del libero scambio, in linea con la tradizione reaganiana di un’America e di un'Europa aperte al mondo.