Home
Categories
EXPLORE
True Crime
Comedy
Society & Culture
Business
Sports
TV & Film
Health & Fitness
About Us
Contact Us
Copyright
© 2024 PodJoint
00:00 / 00:00
Sign in

or

Don't have an account?
Sign up
Forgot password
https://is1-ssl.mzstatic.com/image/thumb/Podcasts211/v4/e4/fe/d0/e4fed0ac-ec01-3318-2e80-3594df652043/mza_6253641361053907968.jpg/600x600bb.jpg
Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
Lucia Giammarinaro
21 episodes
4 days ago
Si parla di mestruazioni e di Eucaristia. Di aborti e resurrezioni. Di piacere, di ferite, di tavole apparecchiate e di calici mezzi pieni. Si parla di sangue. Ma di sangue che si sceglie. Per chi ha sete. Per chi ha creduto. Per chi è rimasto. Brindiamo? Versami la vita Un podcast tra il sacro e il quotidiano, dove il sangue si fa parola e il vino diventa liturgia. Ogni episodio è un brindisi, teologico, non richiesto. Non è una catechesi. Non è un audiolibro. La voce narrante legge testi che somigliano più a poesia che a dottrina, più a preghiere che a prediche. BY-NC-SA 4.0.
Show more...
Christianity
Religion & Spirituality
RSS
All content for Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti is the property of Lucia Giammarinaro and is served directly from their servers with no modification, redirects, or rehosting. The podcast is not affiliated with or endorsed by Podjoint in any way.
Si parla di mestruazioni e di Eucaristia. Di aborti e resurrezioni. Di piacere, di ferite, di tavole apparecchiate e di calici mezzi pieni. Si parla di sangue. Ma di sangue che si sceglie. Per chi ha sete. Per chi ha creduto. Per chi è rimasto. Brindiamo? Versami la vita Un podcast tra il sacro e il quotidiano, dove il sangue si fa parola e il vino diventa liturgia. Ogni episodio è un brindisi, teologico, non richiesto. Non è una catechesi. Non è un audiolibro. La voce narrante legge testi che somigliano più a poesia che a dottrina, più a preghiere che a prediche. BY-NC-SA 4.0.
Show more...
Christianity
Religion & Spirituality
Episodes (20/21)
Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
06. Casa comune, Aggeo e cosa dobbiamo fare

Un profeta “avanti Cristo” che parla al 2025, un brindisi al futuro e una domanda scomoda: cosa ci manca davvero, se abbiamo già tutto?

Ho ascoltato per la prima volta il libro del profeta Aggeo e mi è sembrato di sentire parlare un attivista dell’Agenda 2030.
Le sue parole — dette secoli “avanti Cristo” — descrivono noi: la fretta che non nutre, la casa comune in rovina, la festa dimenticata.
In questa puntata di Versami la vita Aggeo diventa un profeta del presente e ci accompagna fino a un brindisi: quello della ricostruzione, della gioia che non spreca, della metà del mondo (e di noi stessi) che è ora di rimettere al centro.
Perché il paradiso, forse, è proprio questo: ricordarci che abbiamo già tutto.

Un profeta antico che parla al presente: crisi, sostenibilità, casa comune. E la sorpresa finale: un brindisi che ci ricorda che il futuro è già qui, se lo ricostruiamo insieme.

Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0. 


https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: 6HYSPHLXEU1GOSE7


Show more...
1 month ago
9 minutes 16 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
05. Ferragosto. Il mare, i falò, danze a piedi nudi. Soldi in tasca mai avuti e risate sguaiate.

Il mare, i falò, danze a piedi nudi
Soldi in tasca mai avuti e risate sguaiate.

Ferragosto è l’ultima festa libera.
Non ha un logo, non si vende, non si compra.
È l’isola di gratuità che resiste: il gesto senza scopo, il fuoco acceso senza motivo, la danza che nessuno filma.
Tra il mare che ubriaca, i falò improvvisati e la stanchezza buona di chi ha riso fino alle lacrime, scopriamo che non servire a niente… è il modo migliore di sentirsi vivi.

🎧 Una puntata che profuma di sale, anguria e legna bruciata.
E che forse, per un attimo, ci restituisce la libertà.


Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: ZRE5CJSNUE5MUO4L

Show more...
3 months ago
12 minutes 3 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
04 Per la patria e per il sangue (02 giugno)

Per la patria e per il sangue (2 giugno)

La cosa pubblica e le lotte tra identità e libertà.


Questa puntata, ovviamente, parla della festa della Repubblica, del 2 giugno. Parla di quel momento in cui ti accorgi che la patria non è la bandiera. 
È un grembiule rattoppato. È la pizza alle 22:30. È una casa con la porta socchiusa e dentro una voce che dice: “Vieni… siediti. Bevi qualcosa. Raccontami chi sei, e dimmi che non sei d’accordo con me.”

La patria è la somma delle storie che ci hanno tenuto vivi. Tra sopravvivenza e vita vera, ubriache di comunità
Le storie della patria che ci hanno fatto piangere, partorire, cucire, salvare. Quelle che hanno versato sangue senza guerre. In cucina. In sala operatoria. Sulle strade.


Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: 5OWL8VYJ9HNYC8IG


Show more...
5 months ago
13 minutes 21 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
03 Sangue di fatica - 1 maggio

Il senso del lavoro, forse, è tutto qui.
Sapere che stai facendo la tua parte.
Anche se non si vede.
Anche se non si misura.
Anche se non ti pagano abbastanza.

Abbiamo pensato per troppo tempo
che solo ciò che è retribuito ha valore.
Che il tempo è denaro.
Che se non produce profitto, allora non conta.

Ma la vita non si compra.
Non si affitta a ore.
E il tempo che vale davvero è quello che ci rende umani.

Lavorare, allora, è costruire libertà.
È fondare una Repubblica di gesti piccoli e condivisi.
È smettere di credere che valiamo solo per quello che facciamo,
e cominciare a valorizzare chi siamo quando scegliamo.

C’è chi lavora per vivere.
E chi vive per rendere la vita più bella.

Come quell’uomo preistorico che, finito di cacciare,
ha acceso il primo fuoco.
Perché non bastava sopravvivere.
Bisognava anche scaldarsi. Illuminare. Radunarsi.





Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC

Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0. 


Show more...
6 months ago
15 minutes 33 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
02 Sangue della libertà - 25 aprile 25

Questo è "Versami la vita". E questa era una puntata per chi, anche oggi,
sceglie di non obbedire al male.

Ma anche per chi si chiede se tutto questo possa ancora accadere.
Perché ci sono nuovi fascismi, travestiti da indifferenza, da ordine, da paura.
Ci sono corpi che ancora vengono esclusi, migranti che ancora affogano, donne che resistono in silenzio, minoranze che vengono zittite.

E ci sono ancora partigiani.
Li trovi tra le insegnanti che si rifiutano di censurare la storia, tra le madri che proteggono, tra i ragazzi che scendono in piazza.
Li trovi ovunque qualcuno scelga la coscienza invece del comando, l’amore invece del potere.

A loro, a chi continua a resistere — anche quando nessuno lo vede — diciamo grazie.
E alziamo il calice. Di sangue, di vino, di vita.

Versami la vita. Brindiamo. Cin cin.


Music from #Uppbeat (free for Creators!): https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Questa voce è offerta sotto licenza Creative Commons Attribution – Non Commercial – Share Alike 4.0 (CC BY-NC-SA 4.0) creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0

Show more...
6 months ago
8 minutes 48 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
01 La festa che non si fa più

Benvenutə a Versami la Vita.
Oggi si apre una bottiglia che abbiamo lasciato troppo a lungo sullo scaffale.
Questa è l’ultimo bottiglia, prima del brindisi finale.
Una bottiglia trascurata, come certe feste, certe tavole, certi brindisi che non si fanno più.

Non parleremo di galateo.
Non di ricette.
Ma di quel vino che faceva parlare, aprire, restare.
Oggi brindiamo alle case che si sono chiuse.
E a quelle che forse — forse — si stanno riaprendo.

La mia idea è questa:
rimettere il vino nelle case.
Nelle relazioni.
Nel tempo che si dilata.
Nei brindisi che non servono a niente
se non a dire:
“sono qui.
con te.
e voglio starci davvero.”

 

Questo è Versami la Vita.
E questa è una puntata per chi sogna ancora sedie spaiate, risate sgangherate
e brindisi senza scuse.
🩸 Questa puntata si chiama: La festa che non si fa più



Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0. 


Show more...
6 months ago
9 minutes 54 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
12. Brindisi teologico non richiesto - finale

Questa puntata è un grande brindisi,
che chiude la prima stagione
Brindisi teologici non richiesti

Queste puntate sono nate in un modo straordinario. 
In un modo che oserei dire sconvolgente. 
Perché mi ha sconvolto la vita. 
Sono la raccolta di anni di preghiere, di pensieri. 
Di condivisioni di intimità. 
Di notti intere trascorse a pensare. 
A cercare di capire se tutto quello che stavo vivendo aveva veramente senso. 
Mai avrei pensato di avere il coraggio di raccontarlo a voce alta. 
E mai avrei pensato che così tante donne avessero mandato foto di bicchieri pieni di vino. 
Per brindare con me dall'altra parte di questo schermo. 
Sono grata che ci sei. 
E sono grata
che è quello che ho vissuto, 
è parte anche di te.

Ci vediamo alla seconda stagione, 
che saranno 
Brindisi politici non richiesti


Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0. 

Show more...
6 months ago
4 minutes 58 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
11 Parlavano lingue diverse

Questo era Versami la Vita.
E questo è come è nato questo libro e questo podcast.
Vite fuse in un unico fuoco.
Ognuna porta la sua fiamma.
E solo insieme…
si fa Pentecoste.

E adesso vedo che le nostre scelte e le nostre indecisioni,
tanto diverse,
di chi si consacra per sempre e di chi per sempre non lo farà,
sono diventate preghiera vera,
non perché perfette
non perché compatibili —
ma perché condivise.

Spezzati. Versati. Brinda.
E soprattutto:
continua a bruciare.

Versami la vita. Brindiamo. Cin cin. 


Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC

Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0. 

Show more...
6 months ago
9 minutes 42 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
10. Colazione di Pasqua

Benvenutə a Versami la Vita.
Oggi non parliamo di dottrina.
Oggi parliamo di presenza.

Parliamo di Gesù risorto che non sfonda le porte del tempio,
ma appare a chi piange.
A chi ha paura.
A chi dubita.
A chi ha fame

Di un Dio che torna.
Non per rimettere tutto a posto.
Ma per chiamarti per nome.
Per attraversare le porte chiuse.
Per lasciarti toccare il suo corpo ferito.
Per cuocerti il pesce.
Per risorgere nella tua casa.
Nella tua delusione.
Nel tuo sangue.

Questa puntata si chiama:
“Colazione di Pasqua. Quando il Risorto entra nella carne e cucina la fede.”
Perché la Risurrezione non irrompe tra suoni di trombe.
Inizia con una voce.
Una mano.
Una colazione.


Music from #Uppbeat (free for Creators!): https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Questa voce è offerta sotto licenza Creative Commons Attribution – Non Commercial – Share Alike 4.0 (CC BY-NC-SA 4.0) creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0

Show more...
6 months ago
13 minutes 26 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
09. Senza più sangue

Oggi parliamo di chi se n’è andato.

Di chi non ha aspettato la resurrezione.

Di chi ha versato tutto il sangue, eppure non è bastato.

Parliamo del dolore che non ha voce, ma solo eco.

Del posto vuoto a tavola che grida, anche nel silenzio.

 

E parliamo anche di noi.

Di chi resta.

Di chi prepara da mangiare per uno in meno.

Di chi brucia le dita con la minestra mentre il cuore è altrove.

Di chi continua ad amare, anche senza più risposta.

 

Ci hanno insegnato che la morte è nemica della vita.  

Ma forse è solo un'altra forma con cui la vita ci lega.  

Un altro modo di stare insieme.

 

Questo è *Versami la Vita.*  

E oggi parliamo del sangue che non scorre più.  

Del vino che sembra versato a terra. 

Dell'amore che continua a pulsare anche quando il cuore si ferma.


Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC

Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0. 

Show more...
6 months ago
11 minutes 50 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
08. Famiglie di sangue di-vino

Oggi brindiamo al sangue.
Ma non quello dei geni.
Quello che si sceglie.

Non ti servirà l’albero genealogico per restare.
Ti servirà solo il coraggio di pensare che una tavola,
un calice,
e una voce che ti dice “ci sei anche tu”
possono creare famiglia.

Questo è Versami la Vita.

E questa è la storia di oggi:
Famiglie di sangue divino. Il sangue scelto.

La leggerà una donna che non sono io,
a cui devo questo capitolo,
e a cui sicuramente appartiene più che a me.
alla mia sorella di sangue di-vino



Music from uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License: CB9DBSCG0X7PYTYC


Show more...
6 months ago
9 minutes 55 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
07. Quel vino che non si dice

Benvenutə a Versami la Vita.

Oggi apriamo una bottiglia che non viene stappata spesso.

Quella che sa di sangue consacrato,

di piacere trasfigurato,

di vocazioni che profumano ancora di desiderio.

Perché sì, oggi parliamo di castità.

Ma non di quella che rifiuta.

Parliamo della castità che sceglie,

che sente,

che gode in modo nuovo.

Oggi parliamo di quel  vino che non si dice.

Ma che c’è.

Dammi retta. C’è.

 

Questo è Versami la Vita.

E questa è la storia di chi ama Dio con il corpo intero,

anche quando il corpo tace.

Questa puntata si chiama 

“Quel vino che non si dice. Corpo, piacere e consacrazione”

 

Questa puntata sarà letta da un’altra donna

Perché appartiene più a lei che a me

Perché è una donna consacrata

Consacrata corpo e sangue.

E ho l’onore e la gratitudine di camminarle accanto

Sulla stessa strada tracciata

Ma con scarpe diverse.


Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0.

Show more...
7 months ago
9 minutes 45 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
06. Il sangue dell'unione

Chi ha detto che l’amore si spezza in due?
Che la liturgia finisce in chiesa, e non continua 
quando due corpi si offrono senza misura?

Chi ha deciso che l’amore di Dio resta sull’altare e non scorre tra le lenzuola?

Questo è Versami la vita.
E oggi, non ci accontentiamo del pane.
Oggi vogliamo il vino.
Quello che brucia le vene.
Che risveglia la carne.
Che non ha paura di chiamare desiderio
quello che è solo un altro nome per la grazia.

Questo è il capitolo del sangue che non muore.
Ma che accende.
Che unisce.
Che ama fino a tremare.

Benvenuta.
Qui si brinda con il corpo.
E si crede con tutto il sangue.
Questo capitolo si intitola Il sangue dell’unione. 
Matrimonio, sessualità e la gioia che abbiamo spiritualizzato via.



Music from uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License: CB9DBSCG0X7PYTYC

Show more...
7 months ago
12 minutes 11 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
05. Il sangue che esclude

Ci sono corpi che non entrano mai.
Non perché la porta della chiesa sia chiusa,
ma perché lo è lo sguardo.
Lo è l’accoglienza.
Lo è la grazia, quando viene distribuita solo a chi sanguina con discrezione.

Ci sono corpi che sanguinano nel modo sbagliato.

  • Donne che hanno abortito.
  • Ragazze e ragazzi di OnlyFans.
  • Uomini e donne che vendono il proprio corpo.
  • Adolescenti che si feriscono da soli.
  • Trans che fanno i conti con l’odio e gli ormoni.
  • Persone che hanno amato “nel modo sbagliato”.

Corpi con ferite troppo evidenti, troppo intime, troppo disturbanti
per meritare di avvicinarsi al sangue versato per tutti.

Perché la verità è che non tutti i sanguinanti vengono creduti.
Alcuni li chiamiamo “vittime”.
Altri li chiamiamo “peccatori”.
E a seconda dell’etichetta,
il vino si nega o si offre.

Gesù dice, del vino in particolare, “versato per voi e per tutti”.
Ma noi ci siamo tenuti il “per voi”.
Il “per tutti” lo abbiamo dimenticato.
O lo abbiamo riscritto in piccolo,
a piè di pagina,
con un asterisco.

Ci siamo inventati una liturgia inodore.
Una grazia incolore.
Una messa per bene.

E in questa compostezza, i corpi scandalosi sono spariti.
Non perché non ci siano.
Ma perché non sappiamo dove metterli.

La ragazza dell’aborto che non riesce più a inginocchiarsi.

Che guarda il calice e pensa: non è per me.
Che si sente più accolta da una psicologa che da una comunità.

Il ragazzo che si prostituisce e poi viene alla messa.

Che si veste bene per non dare nell’occhio,
ma sa che spera di non essere riconosciuto tra i fedeli “praticanti”.

La madre single, la donna trans, la persona HIV positiva.

Tutti con il sangue “sbagliato”.
Sangue che spaventa. Sangue che divide. 
Sangue che non si versa sull’altare, ma per strada.

Eppure, il calice era per loro.
Il “per tutti” era pensato per loro.
Il sangue versato non era per i puri.
Ma per lavare le vesti.
Era per i vivi.
Per i feriti.
Per gli incompresi.

[...]

Tra la folla, tutti toccavano Gesù.
Spintoni, mani, entusiasmo.
Ma lui si ferma.
E dice:
“Chi mi ha toccato?”

I discepoli lo prendono per matto:
Tutti ti stanno toccando!
Ma lui insiste.

“Qualcuno mi ha toccato… e una forza è uscita da me.”

E lì irrompe lei.
La donna.
Quella che sanguinava da dodici anni.
Quella che non poteva toccare nessuno.
Che non poteva essere toccata.
Che era impura.

Ma ha toccato.
Ha toccato il mantello.
E ha preso il miracolo.

E Gesù non la rimprovera.
Non la purifica prima.
Non le dice “torna quando sei in regola”.
Le dice:
“La tua fede ti ha salvata.”

E allora sì.
Togliendo il sangue,
abbiamo tolto lei.
Abbiamo tolto chi sanguina.
Abbiamo tolto il miracolo.

Abbiamo tenuto solo la folla, quella che tocca senza sentire.
Che partecipa senza ricevere.
Che prega senza trasmissione di forza.

È tempo di far tornare il sangue.
E con lui,
tutte le donne che non osano più avvicinarsi,
tutti i corpi scomodi,
tutte le ferite invisibili,
tutte le mani che tremano mentre si allungano verso il mantello.

Perché il sangue non è uno scandalo.
È il sacramento del Dio che si fa toccare.
E che sente quando lo fai davvero.

[...]

E se Gesù ha detto che berrà di nuovo il vino nel Regno,
forse dobbiamo imparare a brindare già da ora.

E allora, Brindiamo.

per tutti i corpi esclusi,
per tutte le mani che tremano,
per tutte le vite che non trovano posto,
per chi ama fuori dai margini e per chi torna a casa con le ginocchia sbucciate dalla fede—

Perché il sangue che esclude non è mai quello di Dio,
E se rimettiamo il sangue nel calice,
non è certo per pulirlo, ma per riconoscerlo.
ma per dire che ci riguarda.
Che ci abbraccia forte.
Che ci salva.

Brindiamo.
Per ogni volta che ho trovato, nel sangue di un Altro, il diritto di restare.

Versami la vita

Cin cin


Music from uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License: CB9DBSCG0X7PYTYC

Show more...
7 months ago
11 minutes 33 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
08. Familias de sangre di-vina (español)

Bienvenid@ a SírveMe la Vida.
Hoy alzamos una copa.
Pero no la del linaje.
Sino la de la elección.
No necesitarás un árbol genealógico para quedarte.
Solo el coraje de creer que una mesa,
una copa de vino,
y una voz que te diga “tú también estás”
pueden crear una familia.

Esto es SírveMe la Vida.

Este poadcast no es mio, es de una mujer que no soy yo y que me pidiò de leerlo porque apartenece mas a mi que a ella.

Mi hermana de Sangre di-vino.


Y esta es la historia de hoy:
🩸 Familias de sangre divina. La sangre elegida.


Music from uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License: CB9DBSCG0X7PYTYC

Show more...
7 months ago
9 minutes

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
04. Il sangue delle donne

Oggi non celebriamo un miracolo.
Oggi celebriamo una ciclicità.
Un sangue che torna, che insegna, che plasma.
Non un martirio.
Un mestiere.
Essere donna è un mestiere di sangue.

Questo è il capitolo che ogni donna ha scritto sulla propria pelle.
Parla di mestruazioni, di piacere, di aborto, di latte, di menopausa.
Parla del corpo.
Di come prega. Di come genera. Di come tace.
Di come si svuota, e si riempie di nuovo.

Questo è Versami la vita.
E oggi versiamo un calice antico, profondo, necessario.
Un brindisi al sangue che ci fa donne.
Anche quando nessuno lo vede.
Anche quando nessuno lo vuole.
Anche quando ci chiedono di non parlarne.

🩸 Il sangue delle donne.
Quello che non serve a morire.
Ma a vivere.

 Music from uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License: CB9DBSCG0X7PYTYC

Show more...
7 months ago
10 minutes 53 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
02. Il vino è sparito

C’è stato un tempo in cui il vino, sull’altare, non bastava mai.
Scorreva nelle coppe d’argento, macchiava le tovaglie,
profumava la liturgia di festa, desiderio, umanità.

Oggi, in molte chiese, ne rimane un piccolo sorso.
Un simbolo quasi invisibile.
Come se il Vangelo fosse diventato ipocalorico.

Ma la domanda rimane:
dove finisce il vino che dovrebbe raccontare la gioia di Dio?
Dove finisce il sangue che non fa paura ma dà vita?
E soprattutto, perché siamo diventati così bravi a nasconderlo?

Nel rito, il vino è sangue.
Ma è anche emozione, eccesso, desiderio che trabocca.
È la gioia e lo stupore di Cana, non l’austerità del galateo ecclesiale.
Quando Gesù trasforma l’acqua in vino, non sta “risolvendo un problema”:
sta proclamando una teologia dell’abbondanza.

E invece, noi…
noi abbiamo fatto il contrario.
Abbiamo tolto il vino.
Lo abbiamo ridotto.
Rinchiuso.
Abbiamo tolto il corpo dal Corpo.

Le messe dei miei figli, per dire, non hanno mai avuto un calice traboccante di gioia condivisa.
Solo il sacerdote che beve da solo.
Senza spiegazione.
Senza invito.
Come se il vino non fosse più per tutti.

E io mi chiedo:
ma cosa stiamo raccontando ai bambini?
Che Dio si trattiene?
Che non vuole condividere?
Che la provvidenza è sospetta?

Ci siamo abituati al poco.
Una bicchiere solo. Un gesto. Un simbolo microscopico.
Come se l’eccesso del sacrificio della croce disturbasse.
Come se ci dicesse troppo di Dio, troppo di noi.

Abbiamo iniziato a pensare che Dio sia misurato,
che la sua benedizione venga data con il contagocce,
che l’entrata alla festa debba essere meritata, o almeno filtrata con lista.
Come se il miracolo delle nozze di Cana fosse un fuori programma,
non il primo manifesto del Regno.

E il vino — quello vero, quello che profuma, quello che fa ridere, 
quello che ti macchia le tovaglie se lo versi male —
è scomparso.
Nascosto sotto l’idea che “tanto è in più”, “è solo un simbolo”,
“tanto è uguale anche solo col pane.”

Ma non è uguale.
Il pane nutre.Il vino inebria.E il Vangelo non è una dieta.

“Questo è il mio sangue, versato per voi e per tutti.”
Non c’è moderazione.
C’è dono.
C’è fiducia.
C’è eccesso di grazia.

Il pane è spezzato, era per voi.
Ma il vino — il vino è versato per tutti.
E non è un caso.
Il vino non nutre soltanto:
si diffonde.
Si offre.
Si condivide.

Il vino passa di mano.
Non consacrato, ma condiviso.
E ognuno lo versa all’altro.Con disinvoltura, con affetto.
Con quella semplicità che a volte, in chiesa,
abbiamo smarrito.

E lì ho pensato:
questo non è un sacramento
ma è un sacramento mancato.
Non nel senso che “era meglio fare una messa”.
Ma che se la messa fosse come questo,
se il vino avesse di nuovo questo profumo di “insieme”,
forse nessuno si sentirebbe escluso dal miracolo.

E allora sì.
Abbiamo tolto il vino.
Lo abbiamo reso invisibile.
Lo abbiamo chiuso dentro il calice di uno solo.

Ma la sete — quella vera —
è rimasta.

Abbiamo sete.
Sete di parole che non siano formula.
Sete di presenza che non sia solo proclamata.
Sete di un Dio che non si vergogni del corpo, 
del sangue, del piacere, della gioia di stare insieme.

E il vino, con tutto ciò che porta,
è diventato imbarazzante.

Come se l’allegria fosse una cosa da bambini,
come se l’ebbrezza fosse qualcosa da cui tenersi alla larga,
come se Dio dovesse essere sempre sobrio, inamidato e compostamente distante.
Quello stesso Gesù accusato di essere un ubriacone e un mangione.
Ah! Come sarebbero piaciute a Gesù le nostre feste in terrazza!

E allora sogno una liturgia che non abbia paura di traboccare.
Dove il calice torni ad appartenere a molti.
A tutti. 
Perché se Dio si è fatto corpo e sangue,
non possiamo più permetterci simboli anemici.
E se ha scelto il vino — per tutti —
non possiamo continuare a negarlo.

Forse il miracolo non è finito.
Forse sta solo aspettando di essere versato.

E allora versami la vita. Brindiamo!

 

Music from #Uppbeat

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC

BY-NC-SA 4.0


Show more...
7 months ago
11 minutes 5 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
03. Il sangue scomparso

C’è un dettaglio curioso:
nelle liturgie, il pane viene spezzato davanti a tutti.
Si vede.
Si sente.
A volte scricchiola.
È chiaro che si rompe, che si divide, che si distribuisce.

Ma il sangue non si versa mai davvero.
Non si sente.
Non si vede.
Non si muove.
Sta lì, nel calice. Inaccessibile. Statico. Come una reliquia.
Come un corpo che non deve sanguinare.

E questa cosa,
questo piccolo silenzio del sangue,
ci racconta più di quanto vorremmo ammettere.

Siamo diventati bravissimi a parlare del sacrificio,
ma sempre puliti, composti, astratti.
Abbiamo fatto del sangue un simbolo,
una metafora,
una parola da trattare con pinzette liturgiche.

Eppure, il sangue vero non chiede il permesso.
Arriva.
Sporca.
Segna.
Fa paura.
Ma dice la verità.

E mi chiedo:
forse abbiamo paura che il sangue ci somigli troppo.
Che ci ricordi i nostri limiti,
le nostre malattie,
le nostre mestruazioni,
le nostre ferite aperte,
le guerre che abbiamo ignorato,
i corpi che abbiamo seppellito senza guardarli in faccia.

Forse il sangue è scomparso
perché ci imbarazza.
Perché è troppo reale.
Troppo umano.
Troppo terreno per un Dio che preferiamo aereo.
Troppo femminile, anche.

Chi ha assistito a un parto,
senza filtri, senza retorica, senza la playlist su Spotify e il filtro seppia,
sa che il sangue non è simbolico.
Non è elegante.
Non è poetico.
È sconvolgente.

Il sangue del parto non si può ignorare.
Non si può far finta che non ci sia.
Non si può deodorare.
Non si può teologizzare senza prima sporcarsi le mani.

E lì, in mezzo a quel sangue,
si nasce.
Si muore.
Si urla.
Si ama.

Quando Gesù dice:
“Questo è il mio sangue, versato per voi e per tutti,”
non sta evocando un'idea poetica.
Sta annunciando una realtà fisica.

Sta dicendo:

“Questo è quello che lascio sulla terra.
Questo è il mio segno indelebile.
Il mio corpo tornerà al Padre,
ma il mio sangue resterà con voi.
Dentro la storia.
Dentro le ferite.
Dentro la polvere.”

Il corpo di Cristo è glorificato,
risorto, assunto, oltre il tempo.
Ma il sangue?
Il sangue è rimasto.

Intriso nel sudario.
Assorbito nella terra ai piedi della croce.
Macchiato nelle lenzuola della storia.
Come il sangue di ogni martire,
di ogni donna,
di ogni essere umano che ha sofferto sulla carne.

E allora sì,
forse abbiamo tolto il sangue perché 
ci ricordava troppo che Dio è passato di qui davvero.
Che si è lasciato toccare, ferire, sporcare.
Che ha lasciato tracce, non metafore.
E quelle tracce non vanno incensate.
Vanno viste.
Vanno riconosciute.
Vanno onorate.

Abbiamo paura del sangue,
perché non possiamo controllarlo.
Perché si versa dappertutto.
Perché ci sporca.
Perché ci ricorda che nessuno viene al mondo senza fatica, senza ferite, senza carne.

Ma è ora di smetterla con il silenzio educato.
Con il simbolo reso invisibile.
Con i calici nascosti e i rituali disidratati.

Giovanni, il profeta tonante, ha battezzato con acqua.
Con la voce nel deserto, col fiume che scorreva senza fretta.
Ma sapeva che sarebbe arrivato Qualcuno.
Qualcuno che non avrebbe immerso solo nell’acqua,
ma avrebbe versato tutto sé stesso.

Verrà qualcuno che battezzerà non con acqua, ma in spirito.
Qualcuno che verrà a battezzare con il sangue. 
È sangue — ma è anche Spirito.
È gioia — ma costa la vita.

Il vino della festa diventa vino della Passione.
Quel calice, che all’inizio rallegra,
durante fa comunità,
alla fine redime.

È il vino che non si beve più solo tra amici,
è il vino per tutti,
che si versa sugli altari,
che scorre nelle vene della Chiesa,
che sgorga dalle labbra dei peccatori.

Quel vino è Cristo.
Ed è quel vino che oggi ci manca quando la liturgia è solo parola.
Quando celebriamo senza brindare.
Perché finché il sangue non torna visibile,
la redenzione resta sospesa, e la fede troppo pulita per cambiare davvero qualcosa.

Il nostro vino — il nostro amore — oggi sa di attesa.
Ma un giorno tornerà.
E sarà un vino nuovo.
Non più in bottiglia.
Ma versato.
Per sempre.

Music from uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive License: CB9DBSCG0X7PYTYC

Show more...
7 months ago
11 minutes 1 second

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
01. Venerdì di-vino

C’erano gli uomini quel giorno. Ma da lontano.

Qualcuno nascosto. Qualcuno fuggito.

I discepoli, quelli scelti, non reggono lo sguardo.

Le donne invece no.

Le donne non scappano.

Le donne vedono. Toccare non possono, ma restano.

E si sporcano di sangue.

[...]

Poi le figlie di Gerusalemme.

Quelle che piangono.

Gesù si ferma.

Col corpo a pezzi.

Col respiro corto.

Ma la voce — quella no —

la tiene per loro.

“Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me.”

Piangete per voi.

Per i giorni in cui vi toglieranno questo sangue di salvezza.

Per quando dire “vino” in chiesa sarà considerato un problema.

Per quando parleranno di salvezza senza più la carne,

senza più la ferita,

senza più la donna.

Piangete per quando la liturgia non saprà più riconoscere il dolore delle persone.

E neanche la loro gioia.

Per quando le vostre lacrime non avranno spazio tra le panche.

E non avrà spazio l’ebrezza.

Per quando ogni cosa sacra verrà sterilizzata,

resa inodore, incolore, innocua.

Piangete.

Perché verrà il tempo in cui ci si vergognerà del sangue.

E allora non ci sarà più Eucaristia.

Solo carta bianca. Ostia la chiameranno.

Solo gesti vuoti.

Solo uomini dagli abiti bianchi, troppo inamidati per capire la salvezza.

Piangete.

Quando vi diranno che si può partorire senza placenta,

essere fertili senza mestruo,

credere senza carne,

sperare senza sanguinare.

E quel sangue, quel giorno, si è mescolato alla terra.

Non è stato raccolto in ampolle dorate.

È colato giù.

E nel profondo della terra ha trovato compagnia.

E lì, nel buio del Golgota,

si è mischiato.

Col sangue dei bambini massacrati.

Con quello delle donne stuprate.

Con quello degli innocenti uccisi.

Di tutti i tempi.

Di tutti i luoghi.

Un impasto sacro e insanguinato.

Che grida.

Che fermenta.

Quel sangue non è mai stato raccolto.

Non è salito al cielo.

È rimasto lì.

Intriso nella terra

A testimoniare.

A profetizzare.

Non è acqua benedetta.

è raccapricciante, immondo, disgustoso.

È vino che ha conosciuto la croce.

È sangue che ha assaggiato la morte.

Per farsi vita.

Il sangue delle schiave.

Il sangue delle martiri.

Il sangue delle vittime senza nome.

Quello dei popoli bombardati.

Quello dei bambini senza cure.

Il sangue di ogni tempo.

Di ogni luogo.

Di ogni corpo.

Come il sangue femminile, nel suo paradosso senza tempo e senza luogo:

racconta la morte e genera vita.

E infine —

il corpo.

Esangue

Morto.

Stanco.

Freddo.

Sconfitto.

Ancora insanguinato.

E le donne.

Sempre loro.

Senza spiegazioni.

Senza ruoli.

Solo con le mani.

Le donne del venerdì sera,

che invece di vestire il profumo vanno a ungere la morte.

Le donne che lavano quel corpo senza respiro.

Che sciolgono i capelli,

preparano il sepolcro.

Non scappano davanti al sangue.

Non si voltano.

Non dicono: “È finita”.

Fanno ciò che sanno fare.

Pulire.

Asciugare.

Onorare quel corpo, generato da donna.

Ripuliscono il sangue con amore.

Senza guanti.

Senza canti.

Solo con le mani.

E il vino, forse, versato in silenzio —

non per la festa, ma per l’unzione.

E quel gesto —

lavare un corpo insanguinato —

è il primo sacramento dopo la morte.

È la prima liturgia della resurrezione.

Perché non si risorge

se non si è stati curati da qualcuno.

E Gesù, prima di uscire dal sepolcro,

ha ricevuto un’ultima carezza.

Fatta di mani di donna,

di pianto trattenuto,

di silenzio.

Non erano sacerdotesse.

Non avevano titoli.

Non stavano sull’altare.

Ma sono loro che hanno toccato il corpo di Cristo per ultime.

Loro, erano già insieme.

Mentre gli apostoli erano nel cenacolo impauriti,

le donne erano già Chiesa.

E saranno loro —

le prime —

a vederlo vivo.

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Show more...
7 months ago
12 minutes 33 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
Versami la vita - intro

Abbiamo fatto la messa troppo bene.

L’abbiamo ben organizzata.

Ripulita.

Profumata.

Abbiamo separato ciò che non andava separato.

Il pane da una parte.

Il vino dall’altra.

Il corpo ancora visibile.

Il sangue scomparso.

Non solo quello del calice.

Ma quello vero.

Quello che scorre nei corpi.

Quello che fa paura.

Quello che non vogliamo vedere.

Ma Cristo non ha mai fatto a metà.

Gesù non ha solo “parlato” del Regno.

Ha versato il sangue.

Ha lasciato una traccia rossa nella storia.

Una traccia che doveva restare sulla terra per sempre.

Quando spezza il pane e versa il vino,

non sta proponendo due opzioni liturgiche alternative.

Sta consegnando tutto se stesso.

E noi, invece, piano piano, ci siamo abituati a riceverne solo una parte.

Solo il pane.

Solo il corpo.

Solo l’esterno.

E, a forza di farlo, quel pane ha smesso di parlarci.

Lo spezziamo, lo consumiamo, ma non ci dice più nulla.

Troppo piccolo.

Troppo secco.

Troppo facoltativo durante i nostri pasti quotidiani.

Troppo lontano dal corpo vivo che voleva rappresentare.

Il vino, invece, parla ancora.

Parla di festa.

Parla di gioia vera.

Parla di un Dio che trabocca, che si lascia versare, che si fa bere.

Questo podcast, che poi è un libro letto per capitoli, nasce per questo:

per cercare quello che abbiamo smarrito.

Per ridare voce al sangue.

Non è un saggio.

Non è una provocazione.

Non è nemmeno un atto di accusa.

È un invito a riaprire gli occhi.

A guardare dove fa male.

A rimettere al centro quello che abbiamo nascosto:

la vita vera.

Il sangue.

Il vino.



Music from #Uppbeat (free for Creators!):

https://uppbeat.io/t/philip-anderson/feel-alive

License code: CB9DBSCG0X7PYTYC


Questo podcast è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0.


Le parole di Versami la Vita sono libere di andare.

Possono essere ascoltate, citate, trasformate, lette ad alta voce e persino riscritte.


Attribuisci. Se le trasformi, rendile libere.

Non venderle. Non possono essere chiuse dietro un paywall, o usate per far profitto senza aver chiesto il permesso.


Ma se vuoi usarle per un libro, una conferenza, una performance: scrivimi!!!

E se hai un dubbio, non copiare in silenzio.

Chiedi. Così, almeno, ci conosciamo.


Se è per versare la vita, la risposta sarà quasi sempre sì.


Questa voce è offerta sotto licenza Creative Commons Attribution – Non Commercial – Share Alike 4.0

(CC BY-NC-SA 4.0)

creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0


Show more...
7 months ago
2 minutes 19 seconds

Versami la Vita. Brindisi teologici non richiesti
Si parla di mestruazioni e di Eucaristia. Di aborti e resurrezioni. Di piacere, di ferite, di tavole apparecchiate e di calici mezzi pieni. Si parla di sangue. Ma di sangue che si sceglie. Per chi ha sete. Per chi ha creduto. Per chi è rimasto. Brindiamo? Versami la vita Un podcast tra il sacro e il quotidiano, dove il sangue si fa parola e il vino diventa liturgia. Ogni episodio è un brindisi, teologico, non richiesto. Non è una catechesi. Non è un audiolibro. La voce narrante legge testi che somigliano più a poesia che a dottrina, più a preghiere che a prediche. BY-NC-SA 4.0.