“Nonostante le prime trasmissioni sulla frequenza UnoPuntoSeiPeriodico, siamo ancora naufraghi di un diluvio a lungo atteso – ma a cui eravamo impreparati. La nostra zattera, nel frattempo, si va attrezzando di gingilli e ammennicoli di ogni tipo, costruiti assemblando l’immondizia che come noi galleggia nella Great Pacific Garbage Patch. ‘Forse laggiù c’è Vakaru?’ ci chiede il nostro fedele alleato, un cannocchiale abborracciato con due fondi di bottiglia (uno concavo e uno biconvesso) al miraggio di un’isola. Ma non capiamo se è la voce della Natura a parlarci o la nostra natura a ingannarci. Approdati, per riconquistare un po’ di lucidità improvvisiamo un bivacco tra le macerie dell’Accademia. Finalmente, la nostra fidata radio a galena ci permette di lanciare un segnale sulla nuova frequenza OttoQuinti, sperando che da una terra rimasta emersa, magari nascosta in un cunicolo sotterraneo per evitare venti radioattivi o eventi epidemici, qualche persona (umana o anche no) si sintonizzi e condivida la sua.
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Conduce eXtemporanea
“Nonostante le prime trasmissioni sulla frequenza UnoPuntoSeiPeriodico, siamo ancora naufraghi di un diluvio a lungo atteso – ma a cui eravamo impreparati. La nostra zattera, nel frattempo, si va attrezzando di gingilli e ammennicoli di ogni tipo, costruiti assemblando l’immondizia che come noi galleggia nella Great Pacific Garbage Patch. ‘Forse laggiù c’è Vakaru?’ ci chiede il nostro fedele alleato, un cannocchiale abborracciato con due fondi di bottiglia (uno concavo e uno biconvesso) al miraggio di un’isola. Ma non capiamo se è la voce della Natura a parlarci o la nostra natura a ingannarci. Approdati, per riconquistare un po’ di lucidità improvvisiamo un bivacco tra le macerie dell’Accademia. Finalmente, la nostra fidata radio a galena ci permette di lanciare un segnale sulla nuova frequenza OttoQuinti, sperando che da una terra rimasta emersa, magari nascosta in un cunicolo sotterraneo per evitare venti radioattivi o eventi epidemici, qualche persona (umana o anche no) si sintonizzi e condivida la sua.
a cura di eXtemporanea. Ospiti Leone Contini, Donato Giovannelli e Claudia Speciale
Quando in un futuro lontano una nuova disciplina – magari un ibrido di archeologia geologia fisica semiotica arte – scaverà nella terra e nella storia, che residui troverà della nostra società e delle sue guerre? Come li interpreterà? Sotto il suolo, la geoarcheologia analizza gli scarti di comunità antiche, per come ce li restituiscono secoli di sedimentazione. Alle lenti del microscopio, la cultura della terra emersa ci racconta storie intrecciate di manufatti, minerali, microbi…
A cura di eXtemporanea. Ospiti Alessandro Grilli e Lorenzo Rizzieri.
Perché defecare è così piacevole mentre il suo prodotto ci infastidisce tanto? Dove finiscono le tonnellate di escrementi degli animali d'allevamento, e degli umani? Perché paragoniamo cose e persone alla "merda"? Queste e altre domande ci rendono lieti (etimologicamente: ricchi di letame) di accogliervi su Vakaru. Perché quando gli escrementi arrivano fino al collo, è ora di imparare a nuotare…
a cura di eXtemporanea Ospiti Matthieu Barbier e Marcello Dalmonte
Della ricerca non si butta via niente! Qualche secolo fa, i filosofi naturali comunicavano le proprie scoperte attraverso brevissimi anagrammi criptati. Oggi invece assistiamo alla crescita fuori controllo della produzione di articoli scientifici, al punto da arrivare ad affettare un articolo magari già di per sé non troppo sostanzioso in più articoletti, per moltiplicare le pubblicazioni. Come ripensare i criteri e le modalità di condivisione e diffusione della ricerca? Indaghiamo alcune nuove esperienze editoriali che prendono forma all'interno della comunità scientifica.
a cura di eXtemporanea Ospiti Marco Armiero, Lucilla Barchetta, Collettivo Epidemia e Nives Ladina
Potrà risorgere vita dalle ecologie tossiche che contaminano le sostanze e le narrative che consumiamo? In un viaggio che parte dalle rovine industriali sulle rive dello Stura di Lanzo (Torino) per arrivare alla terra dei fuochi (Napoli), passando per Agbogbloshie (Ghana), cerchiamo di capire i soggetti ai margini di una società che rifiuta di affrontare le sue deiezioni, e quali processi sociali stanno mettendo in moto.
“Nonostante le prime trasmissioni sulla frequenza UnoPuntoSeiPeriodico, siamo ancora naufraghi di un diluvio a lungo atteso – ma a cui eravamo impreparati. La nostra zattera, nel frattempo, si va attrezzando di gingilli e ammennicoli di ogni tipo, costruiti assemblando l’immondizia che come noi galleggia nella Great Pacific Garbage Patch. ‘Forse laggiù c’è Vakaru?’ ci chiede il nostro fedele alleato, un cannocchiale abborracciato con due fondi di bottiglia (uno concavo e uno biconvesso) al miraggio di un’isola. Ma non capiamo se è la voce della Natura a parlarci o la nostra natura a ingannarci. Approdati, per riconquistare un po’ di lucidità improvvisiamo un bivacco tra le macerie dell’Accademia. Finalmente, la nostra fidata radio a galena ci permette di lanciare un segnale sulla nuova frequenza OttoQuinti, sperando che da una terra rimasta emersa, magari nascosta in un cunicolo sotterraneo per evitare venti radioattivi o eventi epidemici, qualche persona (umana o anche no) si sintonizzi e condivida la sua.