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libridimontagna
Clara Mazzi
80 episodes
3 hours ago
Ciao! Benvenuti ai podcast di libridimontagna. Insieme ripercorreremo le tracce di grandi alpinisti che coi loro scritti hanno voluto condividere con noi le loro riflessioni, le loro emozioni in un percorso che è stato, oltre che alpinistico, alla ricerca di sé, alla ricerca della felicità. Pronti per una nuova emozionante avventura? E allora... via!
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Ciao! Benvenuti ai podcast di libridimontagna. Insieme ripercorreremo le tracce di grandi alpinisti che coi loro scritti hanno voluto condividere con noi le loro riflessioni, le loro emozioni in un percorso che è stato, oltre che alpinistico, alla ricerca di sé, alla ricerca della felicità. Pronti per una nuova emozionante avventura? E allora... via!
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Episodes (20/80)
libridimontagna
6.2 Introduzione all'alpinismo germanofono
Lo sapevate che austriaci e tedeschi hanno inventato praticamente tutto dell'alpinismo? Chiodi da roccia, ramponi, l'uso del moschettone, lo sci alpinismo, lo sci di pista, lo studio sulle valanghe, l'arrampicata in Rotpunkt, i film di montagna... E allora perchè se ne parla così poco? Quando si parla di alpinismo tedesco, cala una sorta di silenzio imbarazzato... Perché? Eppure è l'alpinismo che pone le basi sia dell'arrampicata (persino i Bergvagabunden, ricopiati - ignari - dai climber americani di Camp 4 trent'anni dopo) che di tutto il pensiero alpinistico (quello cioè che vede nell'impresa non un record ma un momento ci crescita personale). In questo podcast introduttivo si analizzano le cause di una mal riposta ignoranza nei confronti di questo alpinismo straordinario: indubbiamente "il nazismo" non meglio specificato, è ciò che maggiormente crea imbarazzo. Poi c'è la scarsa conoscenza del tedesco che ha impedito la lettura di testi che sono stati poco tradotti; a ciò si aggiunge anche l'intensa frequentazione di montagne collocate tra il Berchtesgaden e il Tirolo decisamente meno note al grande pubblico. 
È giunto però il momento di sollevare il velo da questo appassionante alpinismo e vederne tutti i passaggi: le basi grandiose pre primo conflitto; gli anni bui tra le due guerre; la rinascita.
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3 hours ago
16 minutes

libridimontagna
6.1 Inzio 6 stagione: Intervista ad Alessandro Gogna
Dell'alpinismo tedesco e austriaco si sa pochissimo - al di fuori dei due rispettivi paesi. Perchè? L'ho chiesto ad Alessandro Gogna, uno dei pochissimi al mondo che si è dedicato alla storia di questi due paesi che insieme costituiscono la colonna portante dell'alpinismo europeo
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2 weeks ago
56 minutes

libridimontagna
Episodio bonus: intervista a Silvia Loreggian
3 months ago
34 minutes

libridimontagna
5.20 Conclusione alpinismo francese
Di cosa abbiamo parlato? Una carrellata su quanto è stato detto in questa stagione dedicata all'alpinismo francese evidenziando quei tratti che mostrano l'evoluzione dello stesso.
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3 months ago
34 minutes

libridimontagna
5.19 Agostino da Polenza: il controverso
Intervista ad Agostino da Polenza, un personaggio nella storia e della storia dell'alpinismo italiano, grande amico di Benoît Chamoux
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4 months ago
49 minutes

libridimontagna
5.18 Benoît Chamoux: la sponsorizzazione 2.0 🇫🇷
Anche Benoît Chamoux (1961 - 1995), come Jean Christophe Lafaille (podcast 5.16) voleva essere il primo francese ad aver scalato tutti i 14 8000 (tre gli sono stati contestati perchè non registrati formalmente: il Makalu, il Cho Oyu e lo Shishapangma) per cui "ufficialmente" ne avrebbe scalati 10. Lui muore a 50mt dalla cima del Kantsch, il suo ultimo 8000 mentre stava tornando indietro perchè aveva capito che non ce l'avrebbe fatta, a soli 34 anni. Alpinista poco conosciuto in Francia come all'estero è in realtà una figura molto interessante perchè prosegue lo sviluppo della figura dell'alpinista moderno creata da René Desmaison (podcast 5.6) in maniera molto creativa: ottenendo il primo contratto di sponsorizzazione nella storia dell'alpinismo da un'azienda di IT lungo ben 5 anni! Poi conoscerà Agostino da Polenza (podcast 5.19) e con lui comincerà un altro percorso molto interessante di cui si parla in questo podcast. Buon ascolto!
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4 months ago
36 minutes

libridimontagna
5.17 Katia Lafaille: l'intervista
Katia Lafaille è la vedova di Jean Christophe Lafaille. Dopo aver chiuso male una relazione burrascosa con Eric Escoffier (podcast 5.13), Katia si prende una pausa di riflessione e tira le somme: era scappata da Ginevra, da un matrimonio concluso che aveva appena 20 anni con un "buon partito", da una vita di agi e comfort per vivere la sua vita, trovare il suo percorso, tra adrenalina e avventura. Con il gran charmeur, Escoff, le cose non erano andate bene e quella Chamonix folle degli anni '80 che lei aveva abbracciato con grande entusiasmo, aveva mostrato anche il suo lato B - che non era affatto così magico come l'altro. Fa un sacco di lavoretti, fa tanta bici, la sua passione. Poi un giorno le si avvicina un ometto piccolino, serio e molto, molto gentile. È una guida alpina. È un grande alpinsta. È Jean Christophe Lafaille (podcast 5.16). Katia Lafaille, autrice di "Senza di lui" dedicato al marito Jean Christophe scomparso sul Makalu è una testimone non che protagonista di quegli anni folli della Chamonix degli anni '80 e che in questa intervista ci racconterà i retroscena.
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5 months ago
38 minutes

libridimontagna
5.16 Jean Christophe Lafaille: il riflessivo 🇫🇷
Jean Christophe Lafaille (1965 - Makalu 2006) aveva un sogno, come scrive sua moglie Katia: diventare il primo francese che avrebbe scalato tutti i quattordici 8000. Ne ha saliti 11, in stile alpino, molti con vie nuove, ma è morto sul Makalu, nel tentativo della prima solitaria invernale. Avevamo conosciuto Jean Christophe un po' di sfuggita con Pierre Béghin (podcast 5.10) che se l’era portato con sé: all’epoca Jean Christophe aveva 26 anni ed era alla sua prima esperienza in Himalaya. Fu un’esperienza traumatizzante, perché Béghin morì sotto agli occhi del giovane Jean Christophe che si ritrovò all’improvviso solo, su di una via mai scalata da nessuno, con l’oscurità e il maltempo imminenti. Il rientro al campo base fu una vera e propria discesa agli inferi che è raccontata splendidamente nel grande classico della letteratura d’alpinismo: "Prigioniero dell'Annapurna", edito dai Licheni. Fu un tale trauma che smise per un po' di andare in montagna. Poi la vita continuò: JC si rimise in sesto e riprese a fare alpinismo. Molto bonattiano come stile (cioè molto riflessivo) JChristophe prosegue il cambiamento di rotta per l'alpinismo francese inaugurato da Catherine Destivelle (podcast 5.15) con l’intenzione di di riportarlo ad un alpinismo più di maturità. Un grande alpinista quindi anche per lo spessore umano delle sue imprese.
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5 months ago
38 minutes

libridimontagna
5.15 Catherine Destivelle: l'intervista
Col cuore in palpitazione, le ho scritto: avresti tempo per un'intervista. Certamente, fu la risposta. Emozionatissima, sono salita in macchina e sono arrivata a Chamonix, dove ho avuto veramente l'onore di parlare con una leggenda vivente dell'alpinismo, una persona di cui confermo la timidezza ma che se si ha la fortuna di approcciare, è interessantissima, piena di energia, di progetti e di voglia di vivere. Buon ascolto!
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6 months ago
27 minutes

libridimontagna
5.14 Catherine Destivelle: la regina 🇫🇷
La regina del climbing, unico piolet d'or femminile a lungo (il secondo è stato dato nel 2024 a Nives Meroi), Catherine Destivelle è la regina dell'arrampicata. Nata ad Orano, nel 1960, poco prima dell'indipendenza dell'Algeria, rientra presto con la numerosa famiglia (5 figli, ciascuno con una professione diversa: una dottoressa, un'insegnante, una suora, una pianista e un'alpinista) a Parigi. La famiglia va spesso a "Bleau" (Fontainbleau) a scalare o a passare le domeniche ed è qui che Catherine scopre l'arrampicata. Persona schiva, di poche parole, è in realtà molto timida e riesce a dire con poche ma precise parole quello che intende. Ha vissuto grandissimi amori (sempre senza troppo strombazzarli in giro ma anche senza nasconderli) sempre con uomini dell'"ambiente" (il più chiacchierato fu con Jeff Lowe, che era ancora sposato), Catherine ha sempre detestato il fatto che si bisbigliasse che lei fosse brava appunto perchè "stava" con uomini di quel calibro. Da qui l'idea di fare delle solitarie: per essere giudicata solo in base alle sue capacità. Qui il suo straordinario curriculum: •Via Couzy-Desmaison - Pic d'Olan - parete nord, Catherine Destivelle aveva sedici anni
•Via Bonatti - Petit Dru - 1990 - Prima solitaria femminile in 4 ore a vista
•Via Destivelle - Petit Dru - giugno 1991 - Apertura in solitaria di una nuova via in 11 giorni,
•Via Heckmair - Eiger - 10 marzo 1992 - Prima solitaria femminile in 17 ore
•Via Cassin - Grandes Jorasses/Punta Walker - gennaio 1993 - Prima solitaria invernale femminile
•Via Bonatti - Cervino - febbraio 1994 - Prima solitaria femminile in 4 giorni (e probabilmente la seconda solitaria assoluta)
•Via Hasse-Brandler - Cima Grande di Lavaredo - 25-26 giugno 1999 - Prima solitaria femminile in 2 giorni
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6 months ago
58 minutes

libridimontagna
5.13 Eric Escoffier: l'impenitente 🇫🇷
Eric Escoffier (1960 – Broad Peak1998) in fatto di “ribellione”, “Escoff” così si faceva chiamare, è stato l'erede diretto di Pierre Mazeaud (podcast 5.5) che il giovane porta al grado estremo. Insieme a Marc Boivin (podcast 5.9) e a Christophe Profit furono la triade infernale che fecero il diavolo a quattro nella Chamonix tra gli anni '80 e '90, quell'epoca in cui l'asticella del limite venne semplicemente tolta, perché il gioco era diventato “flirting with death”. Se non che, un giorno Eric la incontra a tu per tu, questa morte, quando ebbe un incidente d'auto (perchè ovviamente: sciava velocissimo su pendii ripidissimi, si buttava dovunque col parapendio, scalava in maniera estrema e guidava allo stesso modo): pronto a morire, mai più Eric si sarebbe aspettato di uscirne vivo e semiparaplegico - nel pieno poi della sua giovinezza, delle sue forze e del suo charme irresistibile. La sua storia diventa quindi quella di una battaglia con sé stesso, con le sue debolezze in cui Eric divenne "grande" in tutti i sensi (un grande alpinista, una grande persona e una persona "grande", matura) non per i suoi exploit pazzeschi ma per la sua lotta contro la sua condizione, determinato a non farsi confinare su di una sedia. Un'altra grandissima storia umana, purtroppo non tradotta in italiano.
•Gasherbrum II - 15 giugno 1985 - Prima ripetizione della via Batard-Seigneur
•Gasherbrum I - 22 giugno 1985 - Salita e discesa in 21 ore dal campo base avanzato per la via Messner
•K2 - 4-6 luglio 1985 - Salita per lo Sperone degli Abruzzi con Erhard Loretan in due giorni. Diviene il primo francese a salire sul K2.
•Shisha Pangma - ottobre 1986 - Salita in solitaria
•Cho Oyu - ottobre 1997 - Quinto ottomila per Escoffier
•Broad Peak - 29 luglio 1998 - Scompare durante l'attacco finale alla cima
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7 months ago
52 minutes

libridimontagna
5.12 Patrick Edlinger: la stella cadente 🇫🇷
"Dieu", Dio, questo era il suo soprannome (1960-2012). Bello come il dio Apollo, Edlinger è stato anche l'amico del cuore di Patrick Berhault (podcast 5.11). Bellissimo e bravissimo, (ha definitivamente sottratto l'arrampicata dal cono d'ombra dell'alpinismo, rendendola una disciplina a sé) è stato un uomo che ha avuto tutto dalla vita: successo, donne, soldi. E poi ha avuto una mega depressione che l'ha poi spinto alla morte. Ma com'è possibile? Ascoltate il podcast.
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7 months ago
43 minutes

libridimontagna
Trailer
Di che cosa parlano i podcast di libridimontagna? Ascolta questo breve trailer e vedrai!
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7 months ago

libridimontagna
5.11 Patrick Berhault: bello e dannato 🇫🇷
Il bel Patrick Berhault (1957 - 2004 Dom) è stato un po' di tutto: un "voyou" [teppistello] dal cuore buono, quasi ingenuo; (grandissimo) climber per caso; padre e compagno con grande impegno (ma non con vero sentimento); alpinista nel vero senso della parola (poco attratto dall'Himalaya o dall'America del Sud, Patrick contribuirà alla rivalutazione dell'arco alpino compiendo grande imprese); un amicone e un solitario; un compagno fedele e un gran donnaiolo. Soprattutto Patrick Berhault fu un uomo alla ricerca di sé, incapace di creare una scala delle priorità e di dire no alle persone cosa che lo porterà ad un progressivo sfinimento e quindi alla morte (sul Dom).
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7 months ago
52 minutes

libridimontagna
5.10 Pierre Beghin: il Parsifal dell'Himalaya 🇫🇷
Pierre Beghin (1951 - 1992 Annapurna) è stato uno dei più grandi himalaysti francesi. Figlio dell'alta borghesia pargina, ricercatore universitario a Grenoble, ha passato la seconda metà dei suoi quarantanni di vita ogni estate in Himalaya, in spedizione alla ricerca di quel qualcosa di affascinante che aveva scoperto nell'aria sottile, una specie di "Graal". Pierre aveva capito che la quota provocava un'alterazione della persona che lo portava in un'altra dimensione (in questo ricorda molto Renato Casarotto) e lui voleva saperne di più, di quest'altra dimensione, così affascinante, così sfuggente e sfuggevole, così pericolosa se "conosciuta" troppo a lungo. Morirà tragicamente sull'Annapurna con cui era partito col giovanissimo Jean Christophe Lafaille (podcast 5.15).
Una delle biografie che più mi è rimasta sotto pelle - e purtroppo non tradotta in italiano.
•1981 : prima ascensione del Manaslu (8 163 m), dalla parete est
•1983 : prima (clamorosa!) solitaria al Kanchenjunga (8 586 m), terzo alpinista ad aver realizzato più di un 8000 in solitaria
•1984 : prima dello sperone sud del Dhaulagiri (8 167 m)
•1987 : parete Nord du Jannu (7 710 m) con Érik Decamp (futuro marito di Catherine Destivelle, podcast 5.14)
•1989 : parete Sud diretta al Makalu (8 463 m) in solitaria
•1991 : prima della cresta NO del K2 (8 611 m) e prima ascensione in due senza alcuna assistenza con Christophe Profit.
1992: Annapurna, insieme ad un giovanissimo Jean Christophe Lafaille, cui morirà precipitando davanti ai suoi occhi.
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8 months ago
55 minutes

libridimontagna
5.9 Jean Marc Boivin: l'avventura fino all'ultimo respiro 🇫🇷
Il seme della ribellione gettato da Pierre Mazeaud (podcast 5.5) della "ribellione" aveva conosciuto la prima escalation con René Desmaison (podcast 5.6) e poi con Yannick Seigneur (podcast 5.7). Boivin, insieme a Christophe Profit e a Eric Escoffier (podcast 5.13) saranno la triade infernale delle années folles (gli anni folli) di Chamonix tra gli anni '80 e '90 dove la spinta oltre a limite, pronti a morire pur di essere i più audaci, non conoscerà limite. Non c'era un vero contenuto in quello che facevano: volevano solo essere noti per essere più esagerati. Marc Boivin è il ritratto di un'epoca.
Di lui vanno comunque ricordate due imprese:
•1985 - spedizione al Gasherbrum II: record del mondo di altitudine nel lancio col deltaplano (dalla vetta, 8035 m)
•1988 - spedizione all'Everest: record mondiale di altitudine nel lancio con parapendio (dalla prossimità della vetta) con discesa al campo II
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8 months ago
26 minutes

libridimontagna
5.8 Marc Batard: lo sprinter dell'Everest 🇫🇷
Omosessualità e alpinismo. Non se ne parla (mai) - com’è giusto che sia, visto che è naturale, personale ed irrilevante ai fini dell’impresa alpinistica (come per esempio il record di Marc Batard di salita all’Everest in solitaria e senza ossigeno in meno di 24 ore a soli 23 anni - nel 1974). Diventa invece argomento interessantissimo quando esso è l’obiettivo di un percorso alpinistico alla ricerca di sé. Marc Batard, sposato, padre di 3 figli, macina cime e scala come un forsennato ed è noto per il suo pessimo carattere: qualcosa gli rode dentro, qualcosa che non lo fa vivere bene. Cos’è? L'abuso sessuale che subì quando era bambino? O (anche) qualcos'altro? Ascoltate la storia profondamente umana di Marc che in montagna scopre sé stesso, trova finalmente quella “via d’uscita” da un labirinto di malessere che lo teneva prigioniero da anni e finalmente raggiunge la serenità.
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9 months ago
37 minutes

libridimontagna
5.7 Yannick Seigneur: auto promozione o autogol? 🇫🇷
Yannick Seigneur (1941 - 2001): bello, bravo (primo francese a scalare 3 8000), spaccone, abbraccia completamente la nuova linea alpinistica autopromozionale iniziata da René Desmaison. Convinto, com’è proprio della giovane età, di tenere il mondo per i cosiddetti, si andò a cacciare in due errori che gli stroncarono la sua carriera, facendolo scivolare quasi nell’oblio. La sua importanza nella storia dell'alpinismo francese è l'evoluzione della figura dell'alpinista moderno, portandola al next level dopo Desmaison – fino a fare autogol. Ma che cos’aveva combinato? Ascoltate il podcast!
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9 months ago
36 minutes

libridimontagna
5.6 René Desmaison o la creazione dell'alpinista moderno 🇫🇷
Di tutti i libri di René Desmaison (1930 - 2007) - uno degli alpinisti più prolifici - il più celebre è senza dubbio 342 ore sulle Grandes Jorasses. Se non ne ho scelto nemmeno uno dei suoi è perchè ho trovato strepitoso questa biografia eccelsa (“La vie en directe” edito da Guérin) che ci restituisce un ritratto visto "dal di fuori" - e non filtrato dalle convinzioni molto personali di René - inserendolo nel contesto della Chamonix degli anni Sessanta. Se Pierre Mazeaud era un "ribelle" nei confronti della società in generale, René Desmaison è stato invece il capostipite dei "ribelli" dell'alpinismo francese. Il primo espulso dalla celebre Compagnie des Guides di Chamonix, saprà sfruttare questa "cacciata dal paradiso" per creare la figura dell'alpinista moderno ovvero di colui che deve procacciarsi i clienti da solo (o trovare i soldi per le spedizioni) e quindi deve promuovere sé stesso. Una storia di vita estremamente avvincente. Purtroppo questo libro non è disponibile in italiano.
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10 months ago
1 hour 2 minutes

libridimontagna
5.5 Pierre Mazeaud: il "non sottomesso" 🇫🇷
Pierre Mazeaud (1929) è stato (anche) un grandissimo alpinista amatoriale – oltre che aver ricoperto cariche istituzionali ad altissimo livello nell’ambito della magistratura (deputato all’Assemblée Nationale, membro del Consiglio di Stato, membro del Consiglio Costituzionale e poi presidente dello stesso sotto il governo Chirac). In Italia, passa alla ribalta per l’incresciosa tragedia al pilone centrale del Freney, sul Bianco, nell’agosto 1966, quella con cui la sua cordata di quattro membri si legherà a quella di Walter Bonatti (3 alpinisti): colti da una tempesta improvvisa e prolungata, torneranno a casa solamente in tre: due francesi e Walter Bonatti. Da allora, tra Pierre e Walter si sviluppò un’amicizia profonda, che portò l’alto magistrato francese nel 2011 ad abbandonare tutti i suoi incarichi costituzionali per un’intera settimana per andare al capezzale del suo amico morente. Quello che si conosce poco di quest’anima irrequieta è stato il suo spirito profondamente ribelle nei confronti di una società che gli andava stretta, alla ricerca di una vita vissuta a 300km all’ora, con immenso divertimento, libertinaggio e spirito oppositivo, accompagnato da un incrollabile sorriso divertito.
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10 months ago
36 minutes

libridimontagna
Ciao! Benvenuti ai podcast di libridimontagna. Insieme ripercorreremo le tracce di grandi alpinisti che coi loro scritti hanno voluto condividere con noi le loro riflessioni, le loro emozioni in un percorso che è stato, oltre che alpinistico, alla ricerca di sé, alla ricerca della felicità. Pronti per una nuova emozionante avventura? E allora... via!