“L’educazione finanziaria è un tema strategico non solo per il Paese di oggi, ma soprattutto per il Paese di domani”. A dichiararlo è stata Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ospite di “Educazione finanziaria: partire dalle basi” un podcast di Fortune Italia, in collaborazione con Bitpanda.
“Il gap di competenze finanziarie tra donne e uomini – ha spiegato la ministra Bonetti - è causa ed effetto della conseguenza della scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro, ma non è certo l’educazione finanziaria che ha creato disparità di genere. Anzi, il gap è effetto di una disparità di genere ampia e pervasiva in tutti i settori della nostra società. Una disuguaglianza che non possiamo più permetterci di accettare e che deve essere superata. Ogni fattore di disuguaglianza, specialmente quello di genere, è un ostacolo per lo sviluppo economico, sociale, finanziario e democratico della comunità”.
Nel corso dell’intervista la ministra Bonetti ha sottolineato che “questo Governo ha imposto un cambio di passo nel Paese mettendo in campo politiche attive per una sempre maggior partecipazione delle donne al mondo del lavoro, quali ad esempio quelle finalizzate alla decontribuzione del lavoro femminile, ad agevolare il rientro delle donne dopo la maternità e a certificare la parità di genere nelle imprese al fine di garantire pari opportunità di accesso al mondo del lavoro e nella realizzazione della carriera”.
Tra i temi trattati dalla ministra Bonetti c’è stata anche la “Strategia Nazionale per la parità di genere” che, ha spiegato Bonetti, “ha obiettivi chiari che si rivolgono a colmare molteplici asimmetrie”. In primis quelle che derivano dal percorso formativo ed educativo. “Le bambine – ha spiegato la ministra Elena Bonetti - sono escluse, a causa di un processo di stereotipo culturale, dagli studi delle materie finanziarie o delle facoltà STEM che, in modo del tutto obsoleto e inappropriato, vedono le donne meno partecipanti o meno portate. Uno stereotipo che crea disparità e che fa credere che le bambine siano meno portate verso la matematica: una delle materie fondamentali per entrare nel campo della finanza”.
Occhi puntati, quindi, verso il mondo dell’istruzione. “Noi vogliamo colmare questo gap innovando anche i metodi didattici per superare quegli Unconscious Bias (“pregiudizi impliciti”, ndr) che gli stessi metodi didattici inseriscono. Pensiamo ai libri di testo o ai percorsi curriculari, fin dalla scuola primaria o dell’infanzia. I nuovi progetti del PNRR vanno verso l’introduzione della matematica come materia di base per i bambini più piccoli, con un approccio di parità di genere e di promozione per una maggiore partecipazione femminile”.
C’è poi il tema del lavoro. “Una donna che entra nel mondo del lavoro si può trovare svantaggiata rispetto a un collega maschio - ha affermato la ministra Bonetti – Ecco perché stiamo promuovendo politiche che, da un lato, si rivolgono alla promozione dell’equal pay fra donne e uomini, e dall’altro vanno a sostenere le donne nella formazione e riqualificazione delle competenze anche al rientro dalla maternità, considerato che la carriera interrotta è uno dei limiti nel percorso di professionalità e di carriera delle donne”. Capitolo a parte per l’imprenditoria femminile, che Bonetti considera “un tema strategico” spiegando che “il fondo inserito nel PNRR da 400 milioni di euro guarda anche al mondo dell’imprenditorialità femminile”.
Nel corso dell’intervista, la ministra Bonetti ha anche affrontato il tema dell’indipendenza economica delle donne. “La lotta alla violenza economica è uno degli assi strategici del nuovo piano nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne, perché abbiamo rilevato che la mancanza di indipendenza delle donne nei confronti dell’uomo maltrattante è una delle principali cause che ostacolano la denuncia e ostacolano anche una prospettiva di fiducia delle donne nel chiedere...
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