Un nemico "giurato", il papà di un amico di Dante ed una grande domanda sul futuro. Questi gli ingredienti di questo decimo canto dell'inferno.
Nuovamente la viltà, il "ripensarci", ma questa volta - diremmo - a ragion veduta: Dante ha già fatto un pezzo di cammino e si sente impietrito (il richiamo a Medusa non è casuale...), tanto da accarezzare l'idea di tornare indietro. Ma l'Angelo, la cui venuta era attesa dalla metà del canto 8, finalmente arriva e, senza nessuno sforzo spalanca la porta di Dite. Virgilio e Dante possono, dunque, proseguire il loro cammino.
Ancora nello Stige, Dante vede le torri della città di Dite. Per la prima volta, in questo canto si rivolge al "lettor" per confidargli la sua paura di essere lasciato solo in quell'Inferno. Ma Virgilio gli ricorda che la battaglia con i demòni è già stata vinta. Il segno? Quella porta "men segreta (...) sovr'essa (...) la scritta morta" che all'inizio del loro cammino hanno attraversato è stata scardinata dall'arrivo di Cristo.
Due parole all’ascoltatore che volessero saperne un po’ di più su cosa (e chi) sta ascoltando.
Due cerchi in un canto, quattro categorie di peccatori apparentemente antitetiche, una riflessione sulla Dea Bendata... dove ci sta accompagnando Dante?
Virgilio e Dante proseguono il viaggio nel girone dei Golosi, nel quale parlano di politica e del futuro di Firenze con uno dei dannati. Ma perché la "gola" è un peccato? E come mai propio in questo canto si parla di politica?
È possibile un amore "infernale", un amore "tossico"? A che condizioni? Come accorgersene?
Il limbo.
Perché chi è nato prima di Cristo è all'inferno? Cosa vuol dire quel "non adorar debitamente Dio"?
Inizia il viaggio vero e proprio, dopo averne stabilite le condizioni nel canto precedente.
Il primo incontro è con la Porta Inferi, cui segue l'incontro con gli "ignavi" e con Caronte.
Quali sono le condizioni del cammino proposto da Virgilio, del cammino della vita? "Ardire" e "franchezza".
Ovvero: umiltà
La selva oscura ed il "colle illuminato", il tentativo di salire e le tre belve.
Cosa propone Virgilio e perché Dante accetta?
Perché regalare 100 settimane, due anni, ad un libro? Ne vale la pena?
Audio migliorato (grazie @Mex per il feedback)