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FRED Film Radio - Italian Channel
Fred.FM
2254 episodes
5 days ago
Benvenuto al canale italiano di FRED. Sei un appassionato di cinema / un filmmaker / un attore / un critico / un giornalista / uno studente di cinema / un organizzatore di festival / un produttore / un distributore / un acquirente / un sales agent / un pubblicitario interessato al cinema indipendente e ai festival di cinema? SEI NEL POSTO GIUSTO. FRED È LA TUA RADIO! L’idea è quella di permettere a chi non può partecipare ai festival di cinema di condividerne l’esperienza come se si trovasse sul posto e di offrire informazioni più approfondite e mirate a coloro che invece vi partecipano. Se l’italiano è la tua lingua, o una lingua che conosci, QUESTO È IL TUO CANALE!
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Benvenuto al canale italiano di FRED. Sei un appassionato di cinema / un filmmaker / un attore / un critico / un giornalista / uno studente di cinema / un organizzatore di festival / un produttore / un distributore / un acquirente / un sales agent / un pubblicitario interessato al cinema indipendente e ai festival di cinema? SEI NEL POSTO GIUSTO. FRED È LA TUA RADIO! L’idea è quella di permettere a chi non può partecipare ai festival di cinema di condividerne l’esperienza come se si trovasse sul posto e di offrire informazioni più approfondite e mirate a coloro che invece vi partecipano. Se l’italiano è la tua lingua, o una lingua che conosci, QUESTO È IL TUO CANALE!
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Episodes (20/2254)
FRED Film Radio - Italian Channel
ALNC25-Daniele_Barbiero-James_Franco-Regista-Attore-Squali-ITA
"Scopri 'Squali', il nuovo film in uscita il 16/10 con regia di Daniele Barbiero, che esplora sogni, pressioni e crescita, coinvolgendo giovani e genitori.
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5 days ago
5 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
RIFF25-Stefano_Rulli-Giovanni_Piperno-Registi-Il_figlio_piu_bello-ITA
"Scopri **Il figlio più bello**, un film intimo e potente che racconta la lotta familiare, la neurodivergenza e il viaggio di crescita in un racconto emozionante."
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6 days ago
11 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
RIFF25-Nunzia_De_Stefano-Mattia_Francesco_Cozzolino-Regista-Attore-Malavia-ITA
"Scopri **Malavia**, il film che affronta adolescenza, sogni e stereotipi. Un messaggio di speranza e passione per i giovani attraverso il cinema."
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6 days ago
6 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
DOCLI-Anna_Negri-Regista-Toni_mio_padre-ITA
Scopri "Tony, mio padre": un film emozionante che unisce dimensione personale e politica sulle eredità degli anni '70 italiani, al cinema e in festival internazionali.
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6 days ago
10 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
ALNC25-Umberto_Carteni-Anna_Ferzetti-Regiata-Attrice-Domani_interrogo-ITA
Scopri **Domani interrogo**, il film che esplora verità, emozioni e il mondo scolastico attraverso un racconto autentico e coinvolgente.
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1 week ago
8 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
“Libero - Sempre comunque mai”, intervista al regista Alessio Maria Federici
Alla 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma, FRED Film Radio ha intervistato il regista Alessio Maria Federici per parlare di “Libero - Sempre comunque mai”, film presentato nella sezione Proiezioni Speciali sull'attore Libero De Rienzo, detto "Picchio". La vittoria ai David e il messaggio per la Palestina Era il 2002 quando Libero De Rienzo vinse il David di Donatello per la sua interpretazione di Bart in “Santa Maradona” di Marco Ponti. Il suo discorso di accettazione quella sera non fu per ringraziare regista o produttori, ma per lanciare un messaggio dedicato alla Palestina. Come crede Alessio Maria Federici che l'attore avrebbe vissuto questi ultimi anni? Anche in relazione al silenzio di molti colleghi che hanno preferito non schierarsi. “Dei colleghi non gliene sarebbe fregato niente. Era anche per questo che non riuscivano a catalogarlo”, spiega il regista di “Libero - Sempre comunque mai”. “In un mondo ego riferito, Picchio si preoccupava di te sempre e comunque. Era un leader vero, buono. Una persona che non aveva mai cattiveria rispetto agli altri. Uno che se doveva fare del male lo faceva a se stesso, ma di certo non lo faceva agli altri. Oggi sarebbe stato al confine con l'Egitto a cercare in tutti i modi di far passare qualche cosa per non far morire di fame i ragazzini. E avrebbe preso posizione nel modo più netto, ma anche nel modo più logico. Avrebbe detto che intanto bisognava smettere di morire e poi ci sarebbe preoccupati del resto”. “Non avrebbe giudicato nessuno. Tendiamo a guardare sempre il bicchiere mezzo vuoto”, continua Federici. “A me basta pensare che i miei figli si sono staccati dalla Play e siano andati in piazza a manifestare. Così come che tanti colleghi hanno provato a fare il loro. Anche lavorando in realtà complicate. Perché ormai non abbiamo più una grandissima libertà, lavoriamo tutti per il mercato. Facciamo progetti che non vengono chiamati più film, ma servizi. Siamo su Amazon, in mezzo alle creme e allo shampoo. Penso, però, che qualcosa si è mosso e spesso ho pensato a picchio in questi giorni”. Due amici persi e ritrovati La sceneggiatura di “Libero - Sempre comunque mai” è firmata a quattro mani da Riccardo Gentile e Laura Gobbetti. È stato proprio il giornalista di Sky a coinvolgere nel documentario Alessio Maria Federici. Un progetto emotivamente molto complesso. “Io e Picchio ci siamo scazzati per tante motivazioni”, ammette il regista. “Avevamo in comune questo essere disincantati rispetto a quello che facevamo, ma di farlo con tanta passione. Ci eravamo ritrovati. Ci aveva riavvicinato molto il fatto che fossimo diventati entrambi genitori e avevamo scoperto che si nasceva figli, ma non si diventa genitori così facilmente. Ridevamo delle cazzate che avevamo fatto rispetto all'educare i nostri figli”. “Poi una mattina ero a Sky Sport a presentare 'Imperfetti criminali' e uno dei giornalisti era Riccardo Gentile. Mi ha coinvolto perché era un grande appassionato di cinema e un grande appassionato di Santa Maradona. Era una cosa che io avevo sempre rifiutato e messo da parte”, prosegue Alessio Maria Federici. “Anche perché io e Picchio siamo legati a doppio filo anche da un'altra cosa. A 17 anni ho fatto un incidente in motorino e la ragazza che stava dietro di me – una nostra compagna di classe a cui era molto legato - è morta. Il nostro percorso era stato un po' sulle montagne russe essendo tutte e due un po' borderline, sfiorandoci. Ma pensando ad Arturo e Lara, i suoi figli, ho creduto fosse giusto fare qualcosa per mostrare loro quanti papà avevano perso perdendo un papà solo”. L'esordio alla regia con “Sangue - La morte non esiste” Nel 2005 Libero De Rienzo ha debuttato alla regia con “Sangue - La morte non esiste”. Un film dalla potenza rara che fa sfigurare moltissimi altri esordi di attori che in questi anni hanno deciso di passare dietro la macchina da presa. Un'opera che non risponde a nessuna regola, che non si può catalogare e che, come spesso accade, non è stata apprezzata fino in fondo nel nostro Paese venendo premiata, però, un po' ovunque all'estero. “Questo è il problema del perché il nostro cinema fa ridere”, sottolinea Alessio Maria Federici. “Sangue è un film che nasce da un'esigenza di Picchio. Era un grande autore, un'artista. Non uno di quelli che, arrivato a 60 anni dopo aver passato molto tempo sul set, pensa per osmosi di aver imparato cos'è una lente, come si racconta una storia, quali sono i tempi di un racconto. Picchio aveva una necessità”.
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1 week ago
8 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"I Love Lucca Comics & Games", intervista con il regista Manlio Castagna
"I Love Luca Comics & Games": un film che racconta la magia, la community e l’atmosfera unica di Lucca Comics & Games, oltre i pregiudizi e le aspettative.
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1 week ago
4 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
RIFF25-Francesca_Comencini-Regista-La_diaspora_delle_vele-ITA
"Scopri con Fred.Fm il profondo film sulla diaspora delle vele di Francesca Comencini, tra comunità, amore e speranza, girato con empatia e grandissimo cuore."
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1 week ago
9 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"Ellroy VS. L.A.", intervista con il regista Francesco Zippel
“Ellroy vs L.A.” – Francesco Zippel racconta il legame oscuro tra James Ellroy e Los Angeles: un viaggio tra memoria, ferite e creatività senza pace.
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1 week ago
17 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"2 cuori e 2 capanne", intervista agli attori Claudia Pandolfi ed Edoardo Leo
Claudia Pandolfi ed Edoardo Leo tornano in Panorama Italia, ad Alice nella Città, la 23esima edizione per presentare il loro nuovo film, 2 cuori e 2 capanne di Massimiliano Bruno. Il regista romano li fa riunire, dopo I Peggiori giorni e questa volta li fa innamorare, seppur opposti: Claudia Pandolfi interpreta un insegnante, libera, femminista, anticonformista che però, finisce per essere attratta passionalmente dall'uomo che scoprirà essere il preside della sua scuola, interpretato da Edoardo Leo, un uomo attraente, sportivo ma sportivo, ma rigido, convenzionale e completamente travolto da un maschilismo inconsapevole. Contribuire al cambiamento della società Nell'incontro - scontro che avranno su questi temi, grazie ad un colpo di scena ma soprattutto, nel confronto con la generazione dei loro allievi, desiderosi di essere ascoltati, mettersi in gioco e ridefinire le regole, non solo del patriarcato ma dell'educazione affettiva e della salute mentale, oltre che fisica, il film riesce, con lo strumento della commedia ad interrogarsi sul cambiamento della società in atto e ciò che di attivo possiamo fare al riguardo per contribuire. Cercati dove non sei "Cercati dove non sei, immaginati dove non ti hanno detto di dover andare, di questa possibilità parla il film" dichiara Claudia Pandolfi, felice di aver incrociato nuovamente il cammino di Edoardo Leo, con cui ha rafforzato un rapporto professionale che ha reso credibile e concreto la coppia che hanno rappresentato in 2 cuori e 2 capanne.  Dopo il passaggio ad Alice nella Città, il film sarà nelle sale con Vision Distribution dal 22 gennaio 2026.
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1 week ago
7 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
“Io sono Rosa Ricci”, intervista alla regista Lyda Patitucci
"Io sono Rosa Ricci": dalla serie Mare Fuori, la origin story del suo personaggio più affascinante, al cinema dal 30 ottobre.
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1 week ago
5 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"2 cuori e 2 capanne", intervista al regista Massimiliano Bruno
In attesa di approdare al cinema, con Vision Distribution il 22 gennaio 2026, il nuovo film di Massimiliano Bruno, 2 cuori e 2 capanne approda alla 23esima edizione di Alice nella Città, in Panorama Italia. Posto più giusto, dal punto di vista festivaliero, non ci poteva essere per il film, commenta Max Bruno, proprio per i temi del film. Due Cuori e Due Capanne racconta infatti dell'insolito incontro ed improbabile attrazione/innamoramento tra due opposti irriducibili, interpretati da Claudia Pandolfi ed Edoardo Leo: lei, insegnante femminista, libera e aperta alle istanze di cambiamento; lui, preside, rigido e maschilista inconsapevole. Dopo una notte di passione, si riscopriranno colleghi nella stessa scuola e, anche li, completamente opposti nel relazionarsi con la nuova generazione da formare . Un film  sui cambiamenti nella società e nelle relazioni 2 cuori e 2 capanne, affronta, attraverso l'incontro-scontro tra questi due opposti e il loro relazionarsi con i ragazzi,  con ottimismo, mettendo in luce il crescente impegno sociale tra i giovani e dunque il risveglio di una generazione che si riavvicina alla protesta e alla partecipazione civica dopo decenni di disillusione. Il film testimonia il desiderio di cambiamento, anche attraverso il confronto tra due figure adulte con opposte visioni: una più aperta e una più conservatrice. Questi personaggi sono simbolo delle due anime della società, che attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, possono contribuire a un progresso culturale. Massimiliano Bruno evidenzia come questa generazione di giovani stia riprendendo il discorso iniziato alla fine degli anni '80, collegandosi alle proteste contro il muro di Berlino e rappresentando un passo verso la fine del neoliberismo e del berlusconismo, che avevano ridotto le persone a consumatori passivi. Il film invita anche a riflettere sull'importanza di superare i ruoli di genere e le rigidità culturali, mostrando come amore, tenerezza e confronto siano strumenti per un cambiamento sociale. Bruno sottolinea inoltre l'importanza di insegnare ai figli che un rapporto equilibrato tra uomo e donna è possibile, e che i piccoli passi di ogni giorno sono fondamentali per un futuro più equo. Un messaggio di speranza che, secondo il regista, richiede tempo e impegno, ma è possibile attraverso la partecipazione attiva di tutta la società. Artisti per la causa del film Massimiliano Bruno ringrazia, per la partecipazione volontaria, soprattutto per sostenere le istanze del film di Carolina Crescentini, Daniele Silvestri e Valerio Lundini che hanno portato le loro idee di partecipazione e cambiamento dentro 2 cuori e 2 capanne ed ai giovani che vi hanno preso parte.
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1 week ago
7 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"I Fratelli Segreto", intervista con i registi Federico Ferrone e Michele Manzolini
Con "I Fratelli Segreto", Federico Fellone e Michele Manzolini presentano alla Festa del Cinema di Roma 2025 una proiezione speciale che intreccia realtà, mito e memoria collettiva.
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1 week ago
11 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"Il Principe della Follia", intervista al regista Dario D'Ambrosi
Durante la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, abbiamo parlato con Dario D'Ambrosi, regista del film "Il Principe della Follia"  e fondatore del Teatro Patologico. In quest’opera, il regista affronta tematiche profonde e complesse che vanno a raccontare la sanità mentale, ma anche l'empatia e la socialità. Il film, dopotutto, nasce anche dall'esperienza personale del regista, che ha trascorso un periodo della sua vita in un manicomio milanese: un’esperienza che ha plasmato la narrazione che viene messa in scena qui, dando ancora più tridimensionalità al il messaggio del film. L'intervista Il regista Dario D'Ambrosi descrive "Il Principe della Follia" come un documento e un manifesto sul valore delle persone con disturbi mentali. Durante l'intervista, ha evidenziato come sia proprio grazie alla sua lunga esperienza con la malattia mentale e con la connessione tra questo tipo di patologie e il teatro che ora può evidenziare con consapevolezza l'importanza di riconoscere il ruolo fondamentale che queste persone svolgono nella società: il loro benessere, infatti, finisce con l'influire positivamente su intere famiglie e comunità, condividendo l’idea che la società dovrebbe valorizzarli maggiormente. Il film si distingue anche per la sua riflessione sulla spettacolarizzazione della sofferenza nel mondo moderno. D'Ambrosi riflette su come i social media e le televendite abbiano creato ad oggi una "pornografia del dolore", una superficiale esposizione di emozioni che troppo spesso inducono pietà, senza vera comprensione. Ricordando anche l’esperienza della sua interpretazione nella "Passione di Cristo", un film che, secondo lui, comunica un amore profondo tra madri e figli, nascosto dietro immagini di sofferenza. Tematiche che si ritrovano anche qui ne "Il Principe della Follia" invitando a riflettere maggiormente anche sui legami familiari e sui segreti nascosti tra le mura domestiche, dove il dolore può degenerare in devianze mentali. In un rapporto tra genitori e figli che spesso può essere segnato da silenzi e giudizi, certo, ma invitando a riscoprire la bellezza nascosta nella diversità, in un messaggio di speranza rivolto a tutti, specialmente alle nuove generazioni.
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1 week ago
6 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
“Mrs Playmen”, intervista a Carolina Crescentini
“La nostra adolescenza è stata costellata da informazioni surreali. Per questo ci vorrebbe l'educazione sessuale nelle scuole"
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1 week ago
3 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
Camilla Toschi, Direttrice Artistica del Festival Cinema e Donne di Firenze
Camilla Toschi, direttrice del festival Cinema e Donne di Firenze, dal 22 al 26 ottobre ci racconta tutto sulla edizione 2025, dal concorso di opere prime e seconde agli omaggi e algi eventi speciali cone L'Assemblea, e la collaborazione con il festival di Gerusalemme su Gaza.
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1 week ago
16 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
“Miss Carbón”, intervista alla regista Agustina Macri
“Una storia molto dura che volevo fosse anche luminosa per portare speranza, senza perdere il peso drammatico o sociale del film”.
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1 week ago
7 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"Rip", intervista ai registi Alessandro D'Ambrosi e Santa De Santis
Presentato alla 23° edizione di Alice nella Città, "Rip" segna l'esordio al lungometraggio per la coppia di registi Alessandro D'Ambrosi e Santa De Santis. Approcciare il cinema di genere "Rip" si approccia al genere delle storie di fantasmi, combinando elementi surreali e onirici. La sua aspirazione è quella del cinema degli anni '80 e '90,  di registi come Ivan Reitman, Spielberg e Tim Burton. I registi descrivono "Rip" come una fiaba per adulti, in cui il mondo soprannaturale è meno spaventoso e più umano, affermando di offrire una svolta unica ai tradizionali film di fantasmi. I temi del film Il film affronta il rapporto tra passato e presente, con fantasmi provenienti da epoche diverse che interagiscono con il mondo moderno grazie al protagonista. I registi osservano come questi spiriti si sorprendano di una società sempre più distratta, dove si attraversano le cose senza lasciarvi traccia, riflettendo sui mutamenti sociali e sul valore della vita di ogni epoca. "Rip" si propone anche come un inno a vivere il presente, un invito a cogliere l'attimo. Dal corto al lungometraggio Gli autori, già noti per cortometraggi premiati come "Nostos" e "Buffet," sottolineano come il passaggio al film lungo sia stato una continuazione naturale del loro metodo di lavoro, caratterizzato da una pianificazione meticolosa e storyboard dettagliati. La collaborazione stretta tra i registi ha facilitato la creazione di un film che, pur lungo, si è sentito come un grande cortometraggio condiviso.
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1 week ago
5 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
“Vie privée”, intervista con la regista Rebecca Zlotowski
Rebecca Zlotowski parla del suo film "Vie privée", presentato alla Festa del cinema di Roma: un giallo tra thriller e commedia familiare, con una Jodie Foster in un'interpretazione completamente in francese
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2 weeks ago
5 minutes

FRED Film Radio - Italian Channel
"Gioia Mia", intervista alla regista Margherita Spampinato e agli attori Aurora Quattrocchi e Marco Fiore
Alla 23ª edizione di Alice nella Città, la regista Margherita Spampinato presenta il suo primo lungometraggio, “Gioia Mia”, accompagnata dagli interpreti Aurora Quattrocchi e Marco Fiore. Un racconto delicato e ironico che esplora lo scontro (e l’incontro) tra modernità e tradizione, tra la Sicilia delle superstizioni e un’infanzia immersa nella tecnologia. Un film nato dai ricordi Per Margherita Spampinato, “Gioia Mia” è una storia personale: “È il mio primo lungometraggio e racconta la storia di un bambino di dieci anni che viene mandato in Sicilia a casa di un’anziana zia signorina che vive in un palazzo pieno di superstizioni, spiriti e spiriti”, spiega la regista. Il film nasce da esperienze autobiografiche: “Io ero quel bambino tanti anni fa. Quando ero piccola venivo mandata a passare le vacanze estive in Sicilia da varie zie zitelle, che credevano negli spiriti, nel diavolo, in un mondo magico”. Attraverso il suo sguardo, Spampinato costruisce una storia che fonde realtà e immaginazione, ragione e fede, dove “queste due dimensioni le ho amate tanto e le ho volute raccontare nel film”. Due generazioni a confronto Nel cuore di “Gioia Mia” c’è lo scontro tra due universi: il bambino moderno, “super tecnologico”, e una zia che vive “in un mondo pieno di superstizioni”. La regista racconta come, nel tempo, tra i due “nasce un legame profondo di cui entrambi non sapevano di avere bisogno”. Per Aurora Quattrocchi, che interpreta la zia, il rapporto con il giovane protagonista è stato subito autentico: “L’ho guardato, l’ho incontrato, l’ho guardato negli occhi e ho visto che era un ragazzo meraviglioso. Mi sono trovata bene”. Dall’altra parte, Marco Fiore, che dà volto al piccolo Nico, confessa: “Ero un po’ ansioso all’inizio, perché Aurora è molto brava, pensavo di non essere all’altezza. Però poi mi ha fatto sentire a mio agio e quindi è andata bene”. La magia del tempo sospeso Uno degli aspetti più affascinanti del film è l’atmosfera sospesa, quasi fuori dal tempo. “Mi divertiva l’idea di mandare questo bambino moderno indietro nel tempo, in questo tempo sospeso dove ci si annoia banalmente”, spiega Margherita Spampinato. Un elogio della lentezza e della noia come spazio di crescita e immaginazione: “La noia è il primo motore della creatività. Quando ti annoi, sei costretto a farti qualcosa e da lì nascono le più grandi idee”. Aurora Quattrocchi aggiunge con ironia: “Io ricordo molto bene la noia dei bambini: è terrificante. Ma allo stesso tempo mi portava a inventarmi situazioni coinvolgenti e tutto quanto”. Il film, dunque, diventa un viaggio nostalgico dentro un’infanzia fatta di silenzi, scricchiolii e chiamate dai balconi, lontana dalla velocità dei giorni nostri. Tecnologia e emozioni Pur raccontando uno scontro tra passato e presente, la regista non condanna la modernità: “Io non demonizzo affatto la tecnologia, anzi, se usata bene ha un grande potenziale. È sempre un problema di equilibrio”. Nel film, il piccolo protagonista si rifugia nel suo smartphone “perché nasconde un grande dolore”, un bisogno di protezione che diventa il punto di contatto tra due mondi solo apparentemente opposti. Perché vedere “Gioia Mia” Alla domanda sul perché il pubblico dovrebbe andare al cinema, Marco Fiore risponde con semplicità: “Perché è un mix di emozione, è bello. C’è un bellissimo rapporto tra me e la zia che all’inizio è un po’ brutto, ma poi diventa bellissimo.” Aurora Quattrocchi aggiunge con la sua consueta ironia: “Perché oltre ad essere stato accettato e premiato, dovrebbe pure incassare bei soldini, mi pare giusto!” Infine, Margherita Spampinato conclude: “È un film che parla a tutti: chi vive oggi certe situazioni, chi se le ricorda. È un film che parla a tutti”.
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2 weeks ago
9 minutes

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