Il 20 giugno 1991 Berlino viene proclamata capitale della Germania riunificata: è evidente che c’è una gran voglia di costruire per dimenticare il passato. A quel punto partono dei progetti architettonici mirabolanti che stravolgono l’aspetto della città.
Intanto la vita musicale alternativa di Berlino si sposta dall’ ovest all’ est, inseguendo la disponibilità di spazi abbandonati, come bunker e fabbriche in rovina: è il momento della musica techno.
Come è cambiata negli ultimi trentacinque anni la città più libera e inclusiva d’Europa? Che conseguenze ha avuto la gentrificazione sugli abitanti di Berlino? Ci sono ancora spazi per condividere le idee e la creatività? Che senso ha custodire i luoghi del passato, come gli Hansa Studios, e raccontare in un podcast le storie degli artisti che ci hanno vissuto? Ne parliamo con gli ospiti di Rock and the City-Berlino: Marta Nuzzo, guida turistica con una profonda conoscenza della scena musicale alternativa di Berlino; Gareth Jones, produttore musicale; Alexander Hacke, musicista berlinese; Massimo Zamboni, che in città è tornato tante volte nel corso della sua carriera di musicista e scrittore.
Il 9 novembre 1989 cade il Muro di Berlino: è il primo di una serie di eventi storici che segnano la fine della Guerra Fredda. Da allora niente sarà più come prima, non solo per la vita di Berlino e della Germania, ma dell’Europa e del mondo intero.
Il crollo del Muro rende possibile organizzare a Potsdamer Platz un concerto rock che è entrato anch’esso nella Storia, per la scenografia mastodontica e per l’enorme partecipazione di pubblico: The Wall di Roger Waters. Ce lo racconta Mario, un ragazzo di Torino che quel 21 luglio 1990…c’era!
Il 3 ottobre 1990 viene proclamata la riunificazione tedesca; questo è uno strano giorno per il nostro podcast:
- i CCCP annunciano di essersi sciolti: il loro progetto artistico ha bisogno di evolversi. Lo dimostra l’album Epica, etica, etnica, pathos che hanno appena pubblicato grazie anche all’ingresso nella band di alcuni membri dei Litfiba: l’album è una magnifica fotografia del sentimento della decadenza. Da quest’evoluzione nel giro di due anni nasceranno i CSI, la band italiana più importante degli anni ’90.
- gli U2 in crisi prendono l’ultimo volo ufficiale per Berlino ovest. Sono fuori tempo massimo: sperano che gli Hansa Studios e l’atmosfera decadente della città li aiutino a ritrovare l’ispirazione. Ma non sarà facile! Ci vorrà un duro confronto tra i membri della band prima di ritrovare l’armonia, grazie alle dissonanze di Achtung Baby.
Vediamo come lo Zoo di Berlino con i suoi animali allo sbando, protagonista di Zoo Station, sia una grande metafora dell’Europa senza più certezze.
Nel film Il cielo sopra Berlino, prima di Nick Cave and the Bad seeds, si esibisce un’altra band molto speciale nata dalle ceneri dei Birthday Party: Crime and the city solution. Gli artisti di Berlino ovest in quegli anni tessono una straordinaria rete di “relazioni incestuose”, come ci racconta Alexander Hacke, chitarrista della band dal 1987.
Merito anche della Mute Records, fondata nel 1978 da Daniel Miller: l’etichetta discografica indipendente ha lavorato “sul campo” a Berlino, agli Hansa Studios, promuovendo artisti fuori dagli schemi, spaziando dalla musica elettronica dei Depeche Mode, di Fad Gadget e dei D.A.F., al post-punk di Nick Cave e dei Berlin Crime, alla musica d’avanguardia degli Einstürzende Neubauten.
Oggi Daniel Miller e il producer Gareth Jones, amici di una vita, fanno ancora musica elettronica insieme col nome di Sunroof: ascoltiamo da Gareth Jones una confessione dei loro “crimini musicali”!
Nel 1987 esce il film Il cielo sopra Berlino: una storia di angeli caduti e di uomini che si aggirano in una città desolata, ancora divisa dal Muro. Il regista Wim Wenders ambienta il finale del film durante un concerto punk rock di Nick Cave and the Bad seeds e dei Crime and the City solution: per Wenders questi musicisti, che dettavano lo stile dei giovani alternativi, “erano Berlino”.
Vediamo come l’amicizia tra Blixa Bargeld e Nick Cave, nata in un locale notturno di Berlino ovest nel 1983, darà vita a un sodalizio artistico durato ben 20 anni. I brani The Carny e From her to eternity eseguiti nel film sono due gioielli, due sceneggiature allucinate che ben rappresentano lo stato d’animo della città in quegli anni.
La location del concerto è ciò che resta dell’Hotel Esplanade, un edificio di lusso dei primi del Novecento poi ridotto in rovina dai bombardamenti alleati e ora custodito in una teca di vetro…all’interno del Sony Center di Potsdamer Platz.
I CCCP-Fedeli alla linea sono considerati il punto di riferimento di tutti i musicisti della scena alternativa italiana degli ultimi 40 anni. Il loro punk filosovietico con i piedi ben piantati nell’Emilia degli anni ’80 ha segnato un’epoca, nel linguaggio e nello stile musicale.
Cosa c’entrano i CCCP con questo podcast? C’entrano moltissimo! Non tutti sanno che sono nati proprio a Berlino ovest nell’estate del 1981, dall’incontro casuale in una discoteca di terz’ordine tra Massimo Zamboni e Giovanni Lindo Ferretti, due ragazzi di Reggio Emilia che a Berlino erano andati in cerca di se stessi.
Massimo Zamboni ci racconta personalmente quel preciso momento attraverso il suo libro Nessuna voce dentro-Un’estate a Berlino ovest; con lui andiamo a Kreuzberg e scopriamo come in molti loro brani di quel periodo, come Curami, Emilia Paranoica e Islam Punk, siano largamente presenti le sonorità e l’immaginario delle case occupate del quartiere più turco della città.
Cos’hanno in comune i Depeche Mode e gli Einstürzende Neubauten, due band leggendarie degli anni ’80 in apparenza così diverse tra loro? Hanno respirato entrambe l’atmosfera di Berlino ovest e dei suoi locali notturni; hanno avuto lo stesso geniale produttore, Gareth Jones, e hanno suonato entrambe nello stesso studio di registrazione: i magnifici Hansa Studios.
Con Gareth Jones scopriamo i segreti di alcuni brani di successo dei Depeche Mode come Everything counts, People are people, Somebody.
Alexander Hacke, bassista degli Einstürzende Neubauten (che significa “Palazzi nuovi che cadono”), ci racconta come in un clima da fantascienza distopica, tra macerie e case occupate, è nata la visione musicale del suo gruppo, celebre per le esibizioni “scoppiettanti”, i suoni industriali e il look inconfondibile del suo leader Blixa Bargeld.
A distanza di pochi mesi da The Idiot, agli Hansa Studios nel 1977 Iggy Pop crea Lust for life, un album che è un capolavoro del rock, con l’amico David Bowie in veste di produttore: scopriamo quanto lo spirito di Berlino sia ben presente nelle tracce di Lust for life e di The Passenger.
In realtà sono molti i musicisti che hanno cantato la città negli anni Settanta, senza forse esserci mai stati: è il caso di Lou Reed, che nel ’73 ha composto Berlin, e di Jim Morrison che in Alabama song fa un omaggio alla musica di Kurt Weill e Bertold Brecht.
Lucio Dalla invece a Berlino c’è stato: nel 1979 è rimasto così impressionato dal Muro da trarne ispirazione per il brano Futura.
Berlino ovest negli anni ‘70 è una città molto diversa dal resto della Germania: la sua atmosfera decadente richiama da tutto il mondo personaggi borderline e artisti che vogliono ritrovare se stessi, come David Bowie e Iggy Pop.
Protagonista involontario di tutta questa vicenda è il Muro con il suo immaginario fatto di macerie, case occupate e locali notturni.
Cerchiamo di familiarizzare con questa città dura ma anche a suo modo accogliente, con l’aiuto di una guida d’eccezione: Massimo Zamboni, musicista e scrittore, che ci racconta la sua esperienza nelle case occupate di Berlino ovest nel 1981 e l’origine dei CCCP, attraverso il suo romanzo di formazione Nessuna voce dentro-Un’estate a Berlino ovest (Einaudi, 2017).
A ridosso del Muro, con vista sulla Terra di Nessuno, sorgono gli Hansa Studios dove i musicisti vanno a cercare ispirazione, immergendosi in uno spazio austero dall’acustica fenomenale: qui nel ’77 nasce Heroes di David Bowie e poi… succederà di tutto!
David Bowie, Iggy Pop, i Depeche Mode, gli U2, Nick Cave, i CCCP, Lucio Dalla, gli Einstürzende Neubauten… Sono tutti musicisti che, per una vita intera o solo per qualche giorno, hanno respirato l’atmosfera decadente di Berlino ovest tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90 e hanno creato degli autentici capolavori.
In piena guerra fredda Berlino ovest era un’isola del mondo occidentale “sigillata” all’interno della Germania Est. Era povera, in rovina, senza regole; tanti se ne volevano andare, tanti invece ci andavano appositamente da tutta Europa, dagli Stati Uniti e perfino dall’Australia, attratti dalla possibilità di incontrarsi e fare nuove esperienze. ROCK AND THE CITY li ha seguiti nel corso di 8 episodi e ha provato a raccontare cosa è scaturito da questi incontri: rapporti di amicizia, condivisione di ossessioni e di droghe, di ideali, di visioni musicali e di un immaginario che talvolta ha segnato un’intera epoca. Come quello dei CCCP-Fedeli alla linea, band italiana nata a Berlino da uno di questi incontri casuali, e di Wim Wenders che ha ambientato le vicende dei suoi angeli proprio durante un concerto di Nick Cave a Berlino.
Questo dunque non è un podcast di canzoni ma è un podcast di incontri, occasioni e atmosfere che a quelle canzoni hanno dato vita.
Elena Messana ripercorre le avventure dei suoi eroi musicali con l’aiuto di uno di loro: Massimo Zamboni. Musicista e scrittore, fondatore con Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP-Fedeli alla linea e dei CSI, , ci racconta la sua esperienza nelle case occupate di Berlino ovest nel 1981 e l’origine dei CCCP, attraverso il suo romanzo di formazione Nessuna voce dentro-Un’estate a Berlino ovest (Einaudi, 2017).
Le storie personali di tutti questi artisti si intrecciano alla Storia, che in quegli anni ruotava tutta attorno al Muro: il podcast si interroga sul suo “fascino”, prova a sfatare i miti a esso legati e a raccontare il contributo che la musica ha dato per farlo cadere.
Questa è soprattutto una storia di spazi enormi e abbandonati, di case occupate, di una piazza senza forma -Potsdamer Platz- che ha visto succedere di tutto: non ultimo, il leggendario concerto di Roger Waters del luglio 1990 che guardacaso parla proprio di un muro… La vera protagonista di questo podcast è una meravigliosa sala da ballo che è stata trasformata in uno dei più prestigiosi studi di registrazione del mondo: gli Hansa Studios. I segreti della produzione musicale di questo luogo magico sono svelati da Gareth Jones, genio della musica elettronica, producer dei Depeche Mode e degli Einstürzende Neubauten, e Alexander Hacke, bassista e chitarrista degli Einstürzende Neubauten e dei Crime and the city solution.
Per parlarci del rapporto tra gli spazi di Berlino e la musica non potevamo che chiamare in causa una guida molto poco “turistica”: Marta Nuzzo dell’agenzia Berlin Kombinat Tours. Con lei visitiamo alcuni angoli noti e meno noti della città e scopriamo come mai Berlino, a causa della gentrificazione, rischia di perdere quei tratti di accoglienza e inclusività che in passato l’hanno resa così speciale.
Elena Messana ha scritto, narrato e sonorizzato questo podcast. È appassionata di musica e di storia sociale dei media, collabora con Ondarock ed è autrice di podcast di storia dell’arte e formazione aziendale ma i suoi preferiti sono Rock and the city e Rock and the city Berlino. Non crede a chi dice che gli anni Ottanta sono stati frivoli, adora le autobiografie, le voci delle persone e gli studi di registrazione, un po' certamente anche per deformazione professionale, visto che nella vita si è occupata per venti anni di supervisione del doppiaggio.
La produzione è di Gabriele Beretta.
La copertina è di Emiliano Fanti.
Il podcast è stato realizzato con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand.