Le attività professionali sono caratterizzate dalla prevalenza di elementi immateriali, principalmente correlati al rapporto fiduciario cliente-professionista, i quali costituiscono delle variabili critiche per il successo dell’attività stessa. Di conseguenza, tali risorse e capacità (come la fidelizzazione dei clienti, la capacità e la motivazione di dipendenti e collaboratori, i sistemi informativi interni e lo sviluppo di procedure organizzative adeguate), se adeguatamente gestite e organizzate, determinano il successo dell’attività professionale, nonostante permanga la difficoltà nell’assegnare un valore oggettivo alle stesse.
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Le attività professionali sono caratterizzate dalla prevalenza di elementi immateriali, principalmente correlati al rapporto fiduciario cliente-professionista, i quali costituiscono delle variabili critiche per il successo dell’attività stessa. Di conseguenza, tali risorse e capacità (come la fidelizzazione dei clienti, la capacità e la motivazione di dipendenti e collaboratori, i sistemi informativi interni e lo sviluppo di procedure organizzative adeguate), se adeguatamente gestite e organizzate, determinano il successo dell’attività professionale, nonostante permanga la difficoltà nell’assegnare un valore oggettivo alle stesse.
Il rapporto annuale della Fondazione Nazionale dei Dottori Commercialisti mette in luce una preoccupante tendenza all'invecchiamento della professione, con una diminuzione dei giovani iscritti e un aumento degli over 60. Questo fenomeno, se non affrontato proattivamente, potrebbe compromettere l'innovazione e la competitività del settore.
Nel ciclo di vita di uno studio professionale, ci sono momenti di trasformazione, che sono accompagnati da sfide complesse. Queste fasi critiche richiedono. Affrontare adeguatamente tali passaggi è essenziale per garantire la continuità e il successo dello studio
L'articolo discute l'uso delle stock options come strumento di fidelizzazione per le Società tra Professionisti (S.T.P.). Le stock options, offrendo ai dipendenti e collaboratori l'opportunità di acquistare azioni della società a condizioni vantaggiose, incentivano l'impegno e la produttività. Questo approccio è particolarmente utile in contesti competitivi e può contribuire a ridurre il turnover.
E’ possibile iscrivere una Società tra Professionisti (di seguito STP) nella sezione speciale dell’Albo dei Dottori Commercialisti nelle ipotesi in cui le maggioranze dei 2/3 in termini di numero di soci professionisti e di partecipazione al capitale non ricorrano cumulativamente?
Com’è noto, mediante la costituzione di una S.T.P. più professionisti, con l’eventuale apporto di soci non professionisti, possono organizzare ed esercitare la propria attività professionale in forma societaria. Sembrerebbe quindi, prima facie, che figure professionali diverse possano sempre aggregarsi in una S.t.p. multidisciplinare.Tuttavia, non è sempre così.
Quello della creazione di valore è oggi un concetto fondamentale e sempre più utilizzato in tutto il mondo da giornalisti, dirigenti, consulenti e commercialisti. Tuttavia, non tutti ne conoscono il significato e, soprattutto, non vi è ancora un’unica definizione globalmente condivisa: c’è chi associa la creazione di valore agli utili, chi ai ricavi, chi ai flussi di cassa, chi ai loro tassi di crescita, chi ad altri parametri ancora.
In tema di operazioni di aggregazione e cessione degli studi professionali organizzati sotto forma di società (anche in ottica riorganizzativa), queste possono avvenire anche attraverso il conferimento di partecipazioni in nuda proprietà. Quali sono i risvolti di natura fiscale? Si può usufruire del regime di neutralità fiscale?
Il reddito prodotto dalle STP è da considerarsi reddito d’impresa così come previsto dagli articoli 6, comma 3 e 81 del T.U.I.R. con la conseguente applicazione del principio di competenza e non quello di cassa.
Il reddito prodotto dalle STP è da considerarsi reddito d’impresa così come previsto dagli articoli 6, comma 3 e 81 del T.U.I.R. con la conseguente applicazione del principio di competenza e non quello di cassa.
Con l’avvenuta istituzione delle società tra professionisti (STP) ad opera della L. 183/2011, può essere opportuna una gestione unitaria dello Studio da parte di un unico soggetto, una STP, abbandonando quindi il modello “duale” professionista o Studio Associato/società di servizi.
Dal primo gennaio 2021 è in vigore la riforma del Regolamento della previdenza dei Ragionieri commercialisti e degli Esperti contabili il cui impatto più significativo si avrà con il primo dei versamenti contributivi cui saranno chiamati ad adempiere.
Che cos’è un’attività professionale? L’avvocato o il commercialista è pacifico che siano attività professionali, ma l’agenzia pubblicitaria, il produttore di software, l’ospedale o l’ambulatorio, lo studio grafico, l’agenzia immobiliare, sono anch’esse attività professionali? E perché lo sono o non lo sono? Che cosa le accomuna e cosa le differenzia?
Come è ben noto la legge istitutiva delle Società tra Professionisti “STP” è la Legge 183/2011, il cui art. 10, al comma 3, dispone che “E’ consentita la costituzione di società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del Codice Civile.”
Il dato normativo richiamato prevede quindi che solo i professionisti iscritti ad un ordine professionale possano dar vita ad una delle seguenti società:
-Società di persone; -Società di capitali; -Cooperativa (costituite da un numero di soci non inferiore a tre).
Ai fini fiscali, così come chiarito dall’Amministrazione Finanziaria, il reddito prodotto dalle STP è da considerarsi reddito d’impresa così come previsto dagli articoli 6, comma 3 e 81 del T.U.I.R. con la conseguente applicazione del principio di competenza e non quello di cassa (tipico delle attività professionali).
Ma cosa accade quando due o più professionisti decidono di apportare la propria attività professionale, comprensiva anche della clientela, in una STP?
Le attività professionali sono caratterizzate dalla prevalenza di elementi immateriali, principalmente correlati al rapporto fiduciario cliente-professionista, i quali costituiscono delle variabili critiche per il successo dell’attività stessa. Di conseguenza, tali risorse e capacità (come la fidelizzazione dei clienti, la capacità e la motivazione di dipendenti e collaboratori, i sistemi informativi interni e lo sviluppo di procedure organizzative adeguate), se adeguatamente gestite e organizzate, determinano il successo dell’attività professionale, nonostante permanga la difficoltà nell’assegnare un valore oggettivo alle stesse.