Radio Popolare, in collaborazione con l'Istituto Nazionale Ferruccio Parri, ISREC Bergamo, gli istituti di Sesto San Giovanni, Pavia, Lodi, Sondrio, Vicenza, Modena, la Fondazione Memoria della Deportazione e l’Archivio nazionale diaristico di Pieve Santo Stefano, presenta cinque puntate in cui offrono voci e testimonianze di soldati, contadini, studenti e bambine, arricchite dai contributi di esperti come Paolo Pezzino e Patrizia Gabrielli. Il progetto culminerà con “incursioni sonore” dalle 19.45 dell'8 settembre fino alla sera del 9 settembre. Ideato da Claudio Jampaglia ed Elisabetta Ruffini, con montaggio di Niccolò Guffanti e musica di Daniele Bettini e Roberto Cirillo.
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Radio Popolare, in collaborazione con l'Istituto Nazionale Ferruccio Parri, ISREC Bergamo, gli istituti di Sesto San Giovanni, Pavia, Lodi, Sondrio, Vicenza, Modena, la Fondazione Memoria della Deportazione e l’Archivio nazionale diaristico di Pieve Santo Stefano, presenta cinque puntate in cui offrono voci e testimonianze di soldati, contadini, studenti e bambine, arricchite dai contributi di esperti come Paolo Pezzino e Patrizia Gabrielli. Il progetto culminerà con “incursioni sonore” dalle 19.45 dell'8 settembre fino alla sera del 9 settembre. Ideato da Claudio Jampaglia ed Elisabetta Ruffini, con montaggio di Niccolò Guffanti e musica di Daniele Bettini e Roberto Cirillo.
Due ore di racconti da Nord a Sud, di fuggiaschi, resistenti, detenute, contadine, bambini, studenti, piloti, commesse, diplomatici, operaie, giornalisti per rivivere e ricordare il momento in cui italiane ed italiani cominciarono a voltare le spalle al fascismo.
L’8 settembre inizia il riscatto della nazione, dal fascismo e dal tradimento della monarchia. Questa la lettura dei partiti antifascisti della prima Repubblica. Ma dagli anni ‘90 un’altra lettura, che affonda le sue radici nel pensiero nostalgico e in quello anticomunista, si fa largo, come ci racconta Filippo Focardi, direttore scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri e storico dell’Università di Padova.
Quasi 600mila internati militari da una parte e ancora più gesti per provare a rivestire, nascondere, sfamare chi sbanda e fugge. È nelle caserme e nelle case, grazie ai primi atti di Resistenza delle donne, che si ricostruisce la storia, come ci spiega Rosangela Pesenti dell’Udi. Ed è così che si racconta la storia con la voce di chi l’ha vissuta, una delle prerogative degli Istituti della Resistenza di cui Angelo Bendotti, presidente dell’Isrec di Bergamo, è uno dei tessitori e protagonisti.
L’insieme delle testimonianze comincia a farsi corale: le valutazioni sulla fine del fascismo, la necessità di pace, la paura dei tedeschi. Sara Zanisi direttrice generale dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri ci aiuta a riconoscere in queste voci la pluralità e la ricchezza degli archivi e delle fonti.
Donne e uomini di ogni estrazione, bambini e bambine hanno raccontato nei loro diari quei giorni che cambiarono il segno della guerra e portarono all’occupazione tedesca di buona parte del territorio italiano. Con la collaborazione dell’archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e una intervista a Patrizia Gabrielli, docente di storia contemporanea e di genere dell’Università di Siena.
Prima Eisenhower da Radio Algeri e poi Badoglio dall’Eiar (ripreso da tutte le emittenti europee): è la radio che l’8 settembre dice agli italiani che la guerra è finita: non sarà ovviamente così, ma per poche ore si può sperare. In questa puntata Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri inquadra il contesto dell’armistizio.
Radio Popolare, in collaborazione con l'Istituto Nazionale Ferruccio Parri, ISREC Bergamo, gli istituti di Sesto San Giovanni, Pavia, Lodi, Sondrio, Vicenza, Modena, la Fondazione Memoria della Deportazione e l’Archivio nazionale diaristico di Pieve Santo Stefano, presenta cinque puntate in cui offrono voci e testimonianze di soldati, contadini, studenti e bambine, arricchite dai contributi di esperti come Paolo Pezzino e Patrizia Gabrielli. Il progetto culminerà con “incursioni sonore” dalle 19.45 dell'8 settembre fino alla sera del 9 settembre. Ideato da Claudio Jampaglia ed Elisabetta Ruffini, con montaggio di Niccolò Guffanti e musica di Daniele Bettini e Roberto Cirillo.