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Italia Mistero
Italia Mistero
290 episodes
1 day ago
Dallo sbarco in Sicilia ai giorni nostri la storia del nostro Paese ha mille lati oscuri...

#mafia #loggia #p2 #gelli #moro #riina
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Dallo sbarco in Sicilia ai giorni nostri la storia del nostro Paese ha mille lati oscuri...

#mafia #loggia #p2 #gelli #moro #riina
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Episodes (20/290)
Italia Mistero
Zodiac (2° parte - una luce a Vallejo)
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1 day ago
26 minutes

Italia Mistero
Riina: Puccio contro U' Curtu (I Corleonesi - 72° puntata)
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6 days ago
30 minutes

Italia Mistero
Riina: l'omicidio Rostagno e Gladio - mafia, servizi segreti e traffici d’armi (I Corleonesi - 71° p
Nuova puntata della serie sui corleonesi di Totò Riina, siamo giunti al 1988, anno dell'omicidio di Mauro Rostagno. 1. Il Ruolo di Trapani: Droga e Armi Snodo Cruciale: La Sicilia occidentale (Trapani, Castellammare del Golfo, Alcamo Marina) era uno snodo cruciale per i traffici di droga e armi, attività che ridefinirono gli equilibri di potere con l'ascesa dei Messina Denaro [01:08]. La Raffineria di Alcamo: Nel 1985 viene scoperta ad Alcamo la più grande raffineria d'Europa, che produceva "siciliana" pura al 90% [01:44], gestita dai clan emergenti alleati con i Corleonesi [03:41]. L'Attentato a Carlo Palermo: L'ordine di uccidere il giudice istruttore Carlo Palermo (nell'attentato di Pizzolungo) era venuto da chi controllava l'enorme traffico di eroina e vedeva minacciata l'attività, sebbene l'attentato fallì [02:42]. Fonti di Finanziamento Clandestine: Le "black operation" dei servizi segreti (azioni segrete che implicano illegalità) venivano finanziate tramite fonti non ufficiali come tangenti, traffici illeciti di armi e droga, e malversazione di denaro pubblico [04:50]. 2. Il Ruolo dei Servizi Segreti e Gladio Centro Scorpione (Gladio): A Castelluzzo (Trapani) operava il Centro Scorpione, uno dei centri addestramento speciale (CAS) di Gladio, l'organizzazione stay-behind [07:10]. * Compiti Ufficiali e Depistaggi: Ufficialmente, Gladio a Trapani avrebbe dovuto controllare le mosse della Libia e collaborare con l'Alto Commissariato Antimafia, ma non risulta abbia mai prodotto rapporti in tal senso [07:41]. Il documentario suggerisce che il depistaggio (per coprire omicidi o reati di associazione) è cruciale per proteggere persone che "non possono finire in carcere poiché appartenenti a quell'ingranaggio" [05:42]. L'Incidente di Kinisia: Nell'agosto 1988, presso l'aeroporto abbandonato di Kinisia (Trapani), un aereo militare atterra per un'operazione rapida di scarico e carico di casse [09:14]. Mauro Rostagno, con la sua telecamera, riprende l'operazione e riferisce di aver filmato delle armi [10:05]. 3. L'Omicidio di Mauro Rostagno La Minaccia in TV: Rostagno, ex leader di Lotta Continua e sociologo, dirigeva i servizi giornalistici dell'emittente locale RTC a Trapani. I suoi editoriali di denuncia contro la mafia locale (in particolare il traffico di droga) e la corruttela politica erano diventati una costante "spina nel fianco" [18:16]. Il Movente: L'ordine di ucciderlo fu dato da Cosa Nostra trapanese, che mal sopportava la sua azione di denuncia [20:18]. Rostagno ricordava la lotta antimafia di Peppino Impastato [20:33]. La Cassetta Scomparsa: Dopo l'omicidio, la sua borsa e l'ufficio vennero setacciati [11:42]. Alcuni collaboratori riferirono che la borsa conteneva la videocassetta di Kinisia [11:57], che non fu mai mandata in onda [10:23]. I Mandanti e gli Esecutori: La sentenza sull'omicidio ha scagionato il cofondatore di Saman, Francesco Cardella, e ha ritenuto responsabili: Mandante: Francesco Messina Denaro [21:09] (capo della cosca) Esecutore: Vito Mazzara [31:34] (capo della cosca di Valderice). 4. Il Contesto di Affari e Misteri Il documentario traccia una fitta rete di personaggi coinvolti in misteri italiani: Francesco Cardella: Cofondatore della comunità Saman [10:33], amico di Bettino Craxi [29:46]. Fu accusato dell'omicidio Rostagno, fuggì in Nicaragua e morì nel 2011 [29:26]. Era legato alla vicenda Mino Pecorelli [33:46] (caso Mattei) attraverso il giornalista Franco Simeoni. Vincenzo Licausi: Successore al comando del Centro Scorpione di Gladio [07:56]. Fu inviato in Somalia, ebbe rapporti con la giornalista Ilaria Alpi e morì in un agguato nel 1993, poco prima di testimoniare su Gladio e traffico di armi/scorie nucleari [30:04]. [01:44] Scoperta della raffineria di eroina ad Alcamo (la "siciliana" al 90%). [02:42] L'attentato al giudice Carlo Palermo collegato al controllo della raffineria. [05:21] I finanziamenti illeciti (armi/droga) come fonte delle "black operation" dei servizi segreti....
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1 week ago
45 minutes

Italia Mistero
Frate Mitra, Curcio e Franceschini (Chi ha ucciso Dalla Chiesa - 3° parte)
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2 weeks ago
24 minutes

Italia Mistero
Riina: Armi, droga e servizi (I Corleonesi- 70° parte)
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2 weeks ago
29 minutes

Italia Mistero
Riina in aula 3 di 3 (Processo Montana Cassarà)
🎬 **Introduzione 
Il video documenta un momento cruciale del Maxiprocesso di Palermo, focalizzandosi sulle indagini e sul processo per gli omicidi del Commissario Beppe Montana (luglio 1985) e del Vicequestore Ninni Cassarà (agosto 1985), culminando nella lettura della sentenza. Il Ruolo dei Salvo: La moglie di Cassarà testimonia l'importanza dei mandati di cattura emessi dal Giudice Falcone contro i cugini Nino e Ignazio Salvo nel 1984 [00:27]. La loro "mancanza di sicurezza" dovuta a tale atto viene interpretata come un segnale di pericolo imminente. Il video ribadisce che la decisione di toccare i "viceré della Sicilia" segnò il destino di Chinnici, Montana e Cassarà [02:02]. Intercettazioni e Potere: Viene riproposta in aula un'intercettazione del 1982 tra Ignazio Lopresti (cugino dei Salvo) e Carmelo Gaeta, che discute di affari e politica, a riprova della vasta influenza dei Salvo [02:26]. Gli Omicidi e il Depistaggio: Montana: Ucciso il 28 luglio 1985 da un commando composto da Pino Greco Scarpuzzedda, Mario Prestifilippo e Giuseppe Lucchese [16:16]. Cassarà: Ucciso con l'agente Roberto Antiochia il 6 agosto 1985 [24:07]. L'inchiesta subì un duro colpo a causa della morte di Salvatore Marino [17:14] sotto interrogatorio in Questura e dal depistaggio del suo cadavere [18:07]. Successivamente, l'agenda di Cassarà scompare dalla sua scrivania in Questura [26:13], un atto definito come "il vecchio vizio di far sparire le carte dopo l'omicidio". La Collaborazione di Mannoia: Il pentito Francesco Marino Mannoia svela che la decisione di eliminare Montana e Cassarà venne dalla Commissione Provinciale di Cosa Nostra (Riina, Provenzano, Michele Greco) [27:15]. Il movente scatenante fu un'indiscrezione (vera o falsa) secondo cui i due funzionari avevano dato ordine di "ammazzarli [i latitanti] e poi arrestarli" [27:44]. Mannoia giustifica la sua scelta di collaborare con la giustizia citando le "scelte selvagge di Riina," in particolare l'ordine di uccidere tutti i parenti dei pentiti "cominciando dei bambini di 6 anni" [33:27]. La Sentenza: Il video si conclude con la lettura del verdetto della Corte d'Assise di Palermo che dichiara Michele Greco, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca e Francesco Madonia colpevoli, condannandoli all'ergastolo [39:13]. 🕒 **Timestamps / Capitoli** * [00:27] Testimonianza sui mandati di cattura contro i cugini Salvo nel novembre 1984. [02:02] I Salvo ormai considerati traditori da parte dei Corleonesi. [02:26] Ascolto della registrazione telefonica tra Lopresti e Gaeta del 1982 al Maxiprocesso. [07:43] Sequestro dei beni dei cugini Salvo in base alla Legge Rognoni-La Torre. [14:38] L'assassinio del Commissario Beppe Montana (28 luglio 1985). [16:16] I killer di Montana: Greco Scarpuzzedda, Prestifilippo e Lucchese. [17:14] La morte di Salvatore Marino in Questura durante l'interrogatorio. [24:07] L'agguato mortale a Ninni Cassarà e all'agente Roberto Antiochia (6 agosto 1985). [26:13] La scomparsa dell'agenda di Cassarà dalla scrivania in Questura. [27:44] Il movente per l'omicidio Montana: l'ordine di "ammazzarli e poi arrestarli" i latitanti. [33:27] La motivazione di Marino Mannoia per la collaborazione: l'ordine di Riina di uccidere i bambini dei pentiti. [39:13] La sentenza finale: Ergastolo per Riina, Provenzano, Michele Greco e altri.
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3 weeks ago
40 minutes

Italia Mistero
Intervista a Buscetta di Biagi del 1988 commentata (I Corleonesi - puntata 69)
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3 weeks ago
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Enrico De Pedis (3° parte- vendetta e soldi)
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4 weeks ago
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Riina U' Curtu: l'omicidio del giudice Saetta (I Corleonesi - puntata 68)
🎬 **Introduzione Il video, sessantottesima parte della serie "I Corleonesi", analizza l'ondata di violenza mafiosa successiva al Maxi Processo, culminata nell'efferato duplice omicidio del giudice Antonino Saetta e di suo figlio Stefano nel settembre 1988, ordito da Totò Riina e Francesco Madonia per intimidire lo Stato. La Nuova Offensiva di Riina Dopo gli omicidi dell'ex sindaco Giuseppe Insalaco e dell'agente Natale Mondo (gennaio 1988), la mafia di Totò Riina ("u Curtu") intensifica la strategia di guerra aperta contro lo Stato, nonostante le perplessità di alcuni capi storici [03:07]. Il Contesto degli Appalti: La mafia era stata colpita duramente dalla rottura del sistema degli appalti e delle concessioni (manutenzione strade e illuminazione), gestito per anni da lobbie come quella della Lesca del Conte Cassina e della ICEM di Roberto Parisi (poi ucciso nel 1985) [08:25]. Riina, attraverso Vito Ciancimino, aveva un legame con questa lobby (la cui potenza si fondava sull'appoggio incondizionato di politici e sulla minaccia armata) [22:01]. L'Omicidio Saetta (25 Settembre 1988) Il giudice Antonino Saetta, 66 anni, presidente di sezione della Corte d'Assise d'Appello di Palermo, viene assassinato insieme al figlio Stefano (35 anni) [30:01]. Il Bersaglio: Saetta era un magistrato integro e inflessibile [29:58]. Il movente principale è legato a due importanti processi di mafia che aveva presieduto in appello: Strage di Rocco Chinnici (1985-1986): Saetta aveva aggravato le pene e confermato le condanne ai vertici storici della mafia siciliana, inviando un messaggio chiaro a Cosa Nostra [30:43]. Omicidio Emanuele Basile: Pochi mesi prima dell'agguato, Saetta aveva condannato all'ergastolo i Corleonesi Vincenzo Puccio, Armando Bonanno e Giuseppe Madonia [31:38]. La Pista Aggiuntiva: Al momento dell'omicidio, si riteneva che Saetta fosse il candidato più probabile a presiedere il collegio della Corte d'Assise d'Appello che avrebbe dovuto giudicare in secondo grado gli imputati del Maxi Processo [37:15]. Uccidendo un giudice così autorevole, la mafia intendeva lanciare un avvertimento a tutti i giudici togati e popolari [41:22]. L'Esecuzione: L'agguato avvenne di notte sulla statale 640 (Agrigento-Caltanissetta), nei pressi del viadotto Giulfo [32:16]. Saetta stava tornando a Palermo da Canicattì, dove aveva partecipato a un battesimo. Un commando a bordo di una BMW affiancò la sua Lancia Prisma e aprì il fuoco con mitragliette, sparando un totale di 47 colpi [32:39]. Il figlio Stefano, gravemente svantaggiato fin dalla nascita, morì con lui [39:18]. I Mandanti e gli Esecutori: Nel 1998, la Corte d'Assise condannò Salvatore Riina e Francesco Madonia all'ergastolo come mandanti del duplice omicidio [42:04]. 🕒 **Timestamps / Capitoli** * Totò Riina intensifica la strategia di violenza [03:07] 00:03:07 L'eliminazione di Insalaco e Mondo: due "testimoni dall'interno" [07:37] 00:07:37 La lobby di potere di Cassina e Parisi negli appalti [09:18] 00:09:18 Il legame tra il Conte Cassina e Riina tramite Ciancimino [10:48] 00:10:48 L'interrogatorio di Luciano Liggio su Riina e Provenzano [16:40] 00:16:40 L'alleanza e l'egemonia del gruppo Corleonese [18:44] 00:18:44 La potenza economica dei Corleonesi e il legame con Ciancimino [21:04] 00:21:04 La mafia uccide il giudice Antonino Saetta [29:51] 00:29:51 Saetta preside il processo per la strage Chinnici [30:16] 00:30:16 Saetta condanna all'ergastolo gli imputati per omicidio Basile [31:41] 00:31:41 L'agguato mortale sulla statale 640 [32:16] 00:32:16 La possibile nomina di Saetta a presidente del Maxi Processo d'Appello [37:15] 00:37:15 Condanna all'ergastolo per Riina e Francesco Madonia [42:04] 00:42:04 ## 🔗 Seguimi sui social *(Per restare aggiornato sui misteri, i retroscena e i casi irrisolti)* 📸 **Instagram:** [instagram.com/italiamistero](https://instagram.com/italiamistero) 📘 **Facebook:** [facebook.com/italiamistero](https://facebook.com/italiamistero) 🎵 **TikTok:**...
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1 month ago
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Riina in aula 2 di 3 (Processo Montana Cassarà)
Riina in aula 2 di 3 (Processo Montana Cassarà)
Durante il processo per gli omicidi di Beppe Montana e Ninni Cassarà, Totò Riina appare in aula con il suo consueto silenzio glaciale. È uno dei momenti più drammatici della storia giudiziaria italiana: la giustizia faccia a faccia con il capo dei capi di Cosa Nostra. In questo video ripercorriamo le fasi salienti del processo, le accuse, le testimonianze e il clima di paura che circondava Palermo negli anni Ottanta. Hashtag: #TotòRiina #ProcessoMafia #CosaNostra #MontanaCassarà #Antimafia #StoriaItaliana #RiinaInAula #Maxiprocesso #PalermoAnni80 #TrueCrimeItalia ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #riina #mafia #cosanostra #salvatoreriina #storia #storiavera #perte www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Riina U'Curtu: omicidi Giuseppe Insalaco e Natale Mondo (I Corleonesi 67° parte)
Due uomini, due destini segnati dal coraggio di non piegarsi. Giuseppe Insalaco, ex sindaco di Palermo, e Natale Mondo, poliziotto fedele allo Stato, vengono assassinati a pochi giorni di distanza nel 1988. Entrambi conoscevano troppo, entrambi avevano toccato da vicino gli interessi di Cosa Nostra. In questo video ripercorriamo la loro storia, le indagini, e i legami con la stagione di sangue che travolse Palermo negli anni Ottanta. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #GiuseppeInsalaco #NataleMondo #CosaNostra #Mafia #Palermo #TrueCrimeItalia #OmicidiMafiosi #storia #storiavera #perte www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Chi ha uccido Dalla Chiesa (2° parte - Br e sequestro Sossi)
Questa seconda parte sull'omicidio Dalla Chiesa si concentra sul sequestro del magistrato genovese Mario Sossi, rapito dalle Brigate Rosse (BR) il 18 aprile 1974. L'episodio, noto come "Operazione Girasole," segnò il primo grande braccio di ferro tra l'organizzazione terroristica e lo Stato italiano, fungendo da "prova generale" per il sequestro Moro. Il Rapimento e la Richiesta di Scambio: Sossi, che aveva condotto inchieste contro la sinistra extraparlamentare, fu processato in una "prigione del popolo" a Tortona [03:36]. Le BR chiesero in cambio della sua vita la liberazione di otto militanti del gruppo armato genovese "22 Ottobre" [09:48]. Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, chiamato a gestire le indagini, effettuò un sanguinoso blitz durante una rivolta nel carcere di Alessandria, un'azione che le BR interpretarono come una minaccia diretta alla vita di Sossi [17:24]. Le Rivelazioni di Sossi e il Ricatto: Terrorizzato dalla possibilità di un blitz risolutore da parte dello Stato, Sossi rivelò ai suoi carcerieri (tra cui Alberto Franceschini, "il laureato") delicati segreti di Stato che aveva in precedenza insabbiato per ordini superiori [18:18]. Le rivelazioni riguardavano: Un traffico clandestino di armi e diamanti con una nazione africana. Il coinvolgimento di Umberto Catalano, capo della squadra politica di Genova, e del Ministro Paolo Emilio Taviani in attività criminali e coperture [20:05]. La conferma di essere un uomo del SID (Servizio Informazioni Difesa) [19:42]. Le BR divulgarono queste informazioni nel loro quinto comunicato, trasformandole in una potente arma di ricatto. La Trattativa e la Liberazione: Nonostante il Procuratore Generale Francesco Coco si fosse opposto formalmente allo scambio [27:22], la Corte d'Assise d'Appello di Genova concesse la libertà provvisoria ai detenuti del 22 Ottobre [25:55]. Sebbene il Governo Rumor/Taviani rifiutasse di concedere i passaporti, i capi delle BR (Curcio, Franceschini e, infine, Mario Moretti) decisero di rilasciare Sossi il 23 maggio 1974 vicino a Milano, avendo già conseguito una grande vittoria politica [28:45]. L'episodio spinse il Generale dalla Chiesa a preparare il nucleo speciale antiterrorismo dei Carabinieri [31:37]. #storia #storiavera #perte #dallachiesa #brigaterosse #sossi ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 Sequestro del magistrato Mario Sossi a Genova (18/04/1974) [01:24] Sossi si ferisce durante una sparatoria accidentale tra auto delle BR [06:21] Arrivo a Genova del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa [09:09] Le BR chiedono lo scambio con 8 militanti del gruppo 22 Ottobre [09:48] Sossi, spaventato, rivela segreti di Stato al suo carceriere ("il laureato") [18:18] Le BR pubblicano le rivelazioni di Sossi (traffico d'armi, SID) nel loro quinto comunicato [19:01] La Corte d'Assise d'Appello concede la libertà provvisoria ai detenuti (20 maggio) [25:55] Il Procuratore Generale Francesco Coco presenta ricorso in Cassazione [26:31] Il Governo (Rumor) dichiara che lo Stato non pattuisce e non concede i passaporti [27:32] Rilascio di Mario Sossi nei pressi di Milano (23 maggio 1974) [29:19] Dalla Chiesa inizia a preparare il nucleo speciale antiterrorismo [31:37] #italiamistero #DallaChiesa #AnniDiPiombo #BrigateRosse #MarioSossi #StoriaItaliana www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Rina il caso Domino e la sentneza del Maxi (i Corleonesi 66 parte)
La storia di Riina e dei Corleonesi continua. Il video si concentra sul periodo cruciale che precede e segue la sentenza del Maxiprocesso di Palermo, evidenziando come l'omicidio di un bambino abbia messo in crisi l'organizzazione mafiosa. Il Barbaro Omicidio di Claudio Domino (1986) Il Contesto: Il 7 ottobre 1986, il piccolo Claudio Domino di 11 anni viene ucciso a Palermo davanti alla cartoleria della madre [00:12]. Il padre era operaio e titolare di una società di pulizie che aveva ottenuto l'appalto per l'Aula Bunker del Maxiprocesso [00:22]. L'Esecuzione: L'assassino in moto e con il casco chiama Claudio per nome; quando il bambino si avvicina, viene colpito con un solo proiettile in mezzo agli occhi [00:40], [02:10]. Il colpo all'occhio simboleggia, nella logica mafiosa, che la vittima ha "visto assai" [03:04]. La Condanna in Aula: Il giorno dopo, dalle gabbie dell'Aula Bunker, il mafioso Giovanni Bontate legge un comunicato in cui condanna il "barbaro delitto" [03:47]. Questo gesto segna un momento storico poiché un mafioso ammette per la prima volta l'esistenza di un'organizzazione comune ("noi condanniamo") [04:08]. Bontate fu in seguito considerato un "pazzo" per queste dichiarazioni e, secondo il narratore, sarebbe stato assassinato [05:46]. Motivazioni Controverse: Tesi Ufficiale: Claudio aveva visto qualcosa di scomodo, forse uno scambio di droga (come indicato dal pentito Giovan Battista Ferrante) [07:10]. Tesi Alternativa: Il pentito Gaspare Mutolo (nel 2023) suggerisce che il bambino fu ucciso perché aveva scoperto la madre in un atteggiamento intimo con il presunto amante, Salvatore Graffagnino, il quale, temendo che il bambino parlasse, ne ordinò l'eliminazione [08:01], [09:59]. La madre di Claudio nega categoricamente questa versione [10:27]. Verità e Giustizia: La Procura ha riaperto il caso nel 2021, cercando ancora oggi una verità definitiva per un delitto che non è mai stato chiarito in modo univoco [13:16]. La Sentenza del Maxiprocesso (1987) Il Contesto Giudiziario: Il processo, definito "un processo penale come tutti gli altri" dai PM Signorino e Ayala [14:24], non doveva essere la "condanna della mafia già scritta nella storia," ma la condanna dei singoli mafiosi [14:48]. Il Papa di Cosa Nostra: Prima del verdetto, Michele Greco ("il Papa") cerca di spaventare la giuria con le sue parole finali: "io vi auguro la pace, signor presidente, a tutti voi io auguro la pace" [17:17]. Il Verdetto Storico: La sentenza viene pronunciata il 16 dicembre 1987. Su 475 imputati, 114 vengono assolti. Vengono inflitti in totale 2665 anni di carcere. Vengono pronunciati 19 ergastoli (tra cui per gli uomini della Commissione) [18:26]. La Vittoria del "Teorema Buscetta": La Corte d'Assise convalida il "teorema Buscetta" [17:47], che dimostra l'esistenza e l'unicità di un'organizzazione mafiosa unitaria denominata Cosa Nostra [19:40]. Il Commento di Giovanni Falcone: Il giudice Falcone, intervistato dopo la sentenza, conferma che i pentiti (come Buscetta e Contorno) sono stati importanti non come base di partenza, ma come "punto di arrivo" e "conferma" di risultanze probatorie indirette acquisite in precedenza [20:42 ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #storia #storiavera #perte #Maxiprocesso #ClaudioDomino #CosaNostra 00:00:22 Il padre di Claudio Domino aveva un appalto di pulizia per l'Aula Bunker del Maxiprocesso. 00:00:40 Claudio, 11 anni, viene ucciso con un colpo in mezzo agli occhi. 00:03:04 Il colpo all'occhio significa che la vittima ha "visto assai". 00:03:47 Giovanni Bontate legge il comunicato di condanna dalle gabbie: prima ammissione dell'esistenza di "noi" (Cosa Nostra). 00:05:46 Bontate fu considerato un pazzo dagli avvocati per le sue dichiarazioni. 00:07:20 Alcuni pentiti indicano il possibile ruolo di Giovanni Aiello (Faccia da Mostro) nell'omicidio Domino. 00:08:01 Gaspare Mutolo (pentito) suggerisce la motivazione: il bambino aveva visto la...
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1 month ago
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Riina : Don Tano e la Pizza Connection (I Corleonesi - 65° parte).
Salvatore Riina, il boss dei Corleonesi, e il famigerato caso Pizza Connection: una rete internazionale di traffico di droga che ha sconvolto l’Italia e gli Stati Uniti. In questo episodio della serie The Corleonesi scoprirai come la mafia siciliana ha utilizzato ristoranti e pizzerie come copertura per importare tonnellate di droga, e quali furono i processi che hanno segnato la storia criminale degli anni ’80. ➡ Cosa imparerai in questo video: L’ascesa di Riina all’interno della mafia siciliana I dettagli della Pizza Connection e il traffico internazionale di droga Le indagini e i processi più importanti contro i Corleonesi Retroscena e curiosità sulla vita criminale di Riina 📌 Se vuoi seguire la serie completa sui Corleonesi, clicca qui: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tmufOHh3xxOo8rgNKwpkZUb 💬 Lascia un commento con la tua opinione sulla strategia della mafia e iscriviti al canale per non perdere i prossimi episodi. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #PizzaConnection #Mafia #Badalamenti #CosaNostra #riina #icorleonesi #mistero www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Lucky Luciano (Nemico Pericolo Pubblico n.1 - Lucky Luciano 4° parte)
Questo video traccia l’ascesa al potere di Lucky Luciano, soprannominato il “Pericolo Pubblico Numero 1”, dal 1930 fino al momento in cui venne arrestato e condannato nel 1936. Un racconto che intreccia guerra tra clan mafiosi, tradimenti, affari illeciti e la costruzione di un impero criminale moderno. l’indagine del procuratore Thomas E. Dewey nei primi anni ’30, che fece irruzioni nei bordelli, raccolse testimonianze contro Luciano, dichiarazioni di prostitute che lo collegavano al racket del sesso (“compulsory prostitution”) e l’anno cruciale, il 1936, in cui Luciano venne arrestato, processato e condannato a 30-50 anni di carcere a Dannemora. #italiamistero #LuckyLuciano #PublicEnemyNumber1 #Mafia #ThomasEDewey #History #NewYorkCrimes www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/ 
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Riina Contorno e Salvo al Maxiprocesso (I Corleonesi - 64° parte)
Nella storia di Salvatore Riina e dei Corleonesi arriviamo alle deposizioni scottanti. In questo video viene ricostruito il ruolo delle dichiarazioni di Salvatore Contorno, collaboratore di giustizia che con le sue rivelazioni mise in difficoltà i corleonesi, e il nome di Ignazio Salvo, l’esattore siciliano legato a potenti ambienti politici ed economici, spesso citato nelle indagini e nelle accuse dei pentiti. Il racconto ripercorre: le testimonianze di Contorno e la loro importanza giudiziaria; il coinvolgimento di Ignazio Salvo e i legami con Cosa Nostra; il peso di queste rivelazioni nell’aula bunker dell’Ucciardone; come il Maxiprocesso mise a nudo rapporti e connivenze tra mafia, affari e politica. Un documento essenziale per comprendere le tensioni e i personaggi che segnarono la stagione del Maxiprocesso. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 Deposizione Salvatore Contorno al maxiprocesso. #italiamistero #Contorno #IgnazioSalvo #Maxiprocesso #CosaNostra #riina #Mafia #corleonesi www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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2 months ago
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Emanuela Orlandi: Sabrina Minardi (I soliti sospetti -10° parte)
Il caso di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma il 22 giugno 1983, è uno dei più intricati misteri italiani. Anni dopo, alle indagini si aggiunsero le dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana. Le sue parole aprirono scenari inquietanti: collegamenti tra il sequestro di Emanuela, ambienti vaticani, criminalità organizzata e traffici internazionali. Un contributo che ha diviso gli inquirenti tra chi vedeva nelle sue rivelazioni elementi utili e chi le considerava depistaggi. Questo video ripercorre: le dichiarazioni di Sabrina Minardi; i collegamenti con De Pedis e la Banda della Magliana; il ruolo delle nuove piste nelle indagini; i dubbi e le polemiche che ancora oggi accompagnano la sua testimonianza. Un tassello controverso che alimenta il mistero attorno alla vicenda di Emanuela Orlandi. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #EmanuelaOrlandi #SabrinaMinardi #BandaDellaMagliana #MisteriItaliani #ColdCase #Vaticano www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Michele Greco "Il Papa" al Maxi Processo (I Corleonesi - 63° parte)
Nella storia di Salvatore Riina e dei Corleonesi siamo giunti al 1986. Durante il Maxiprocesso di Palermo, Michele Greco – detto il “Papa” di Cosa Nostra – prende la parola per difendersi dalle accuse che lo indicano come figura centrale nella Cupola mafiosa. Con il suo tono pacato e apparentemente distaccato, Greco nega i legami con la mafia, cerca di ridimensionare il suo ruolo e dipinge un’immagine di sé lontana dalle accuse dei collaboratori di giustizia come Tommaso Buscetta. Un documento storico che mostra la strategia di difesa di uno degli uomini più influenti della mafia siciliana, e che rivela come gli imputati cercassero di smontare il quadro accusatorio della Procura di Palermo. Un passaggio fondamentale per comprendere la tensione e la portata di quel processo che segnò la storia giudiziaria italiana. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Maxiprocesso #MicheleGreco #CosaNostra #StoriaMafia #buscetta #corleonesi #riina www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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2 months ago
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Italia Mistero
«Chi ha ucciso Dalla Chiesa? – Parte 1: da Rizzotto a Scaglione, le radici della lotta»
In questa prima parte del video “Chi ha ucciso Dalla Chiesa?”, si esplora il contesto siciliano che ha forgiato la carriera del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a partire dall’epoca in cui fu coinvolto nelle indagini sull’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto (1948), passando per la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro (1970), e culminando nel primo omicidio eccellente dell’era repubblicana: quello del procuratore Pietro Scaglione (1971). Placido Rizzotto (1948): Dalla Chiesa fu tra i primi a condurre le complesse indagini sul sindacalista rapito e ucciso dalla mafia contadina, ritrovando i suoi resti e tracciando la matrice mafiosa nel delitto Mauro De Mauro (1970): Commissario della Mobile, Boris Giuliano, con il supporto di Dalla Chiesa, tentò di risolvere la enigmatica scomparsa del giornalista, scoprendo intrecci tra informazione, politica e Cosa Nostra Pietro Scaglione (1971): Primo magistrato italiano ucciso dalla mafia nel dopoguerra, Scaglione fu assassinato a Palermo; un delitto simbolico che segnò l'inizio della strategia mafiosa contro le istituzioni Wikipedia Questa parte del video getta le fondamenta del racconto su Dalla Chiesa, mostrando come il suo impegno in Sicilia fosse profondamente connesso alle prime vittime eccellenti del potere mafioso. Un viaggio nel tempo tra giustizia e omertà. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #ChiHaUccisoDallaChiesa #DallaChiesaSicilia #Rizzotto #DeMauro #Scaglione #AntimafiaStoria www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Processo a Calò ( (La strage di Natale - 3° parte)
Il 23 dicembre 1984, il treno Napoli–Milano Rapido 904 fu dilaniato da un ordigno radiocomandato nella galleria tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, causando 16 morti e 267 feriti. Nei mesi e anni successivi si svolsero cinque lunghi processi presso le corti di Firenze e Bologna, al termine dei quali vennero condannati a ergastolo boss mafiosi come Giuseppe Calò e Guido Cercola, insieme a esponenti di camorra e neofascisti, mentre figure politiche come Massimo Abbatangelo (MSI) furono assolte o condannate per possesso di esplosivo ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Rapido904 #StrageNatale #GiustiziaIncompiuta #MafiaPolitica #StrategiaDellaTensione #VeritàNegata www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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2 months ago
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Dallo sbarco in Sicilia ai giorni nostri la storia del nostro Paese ha mille lati oscuri...

#mafia #loggia #p2 #gelli #moro #riina