Un futuro distopico del 2060, in cui finzione e realtà si intrecciano, diventa il punto di partenza per riflettere sul patrimonio architettonico.
In questo viaggio tra ricerca e memoria, trasformazione e visione, l'architettura sopravvive non solo nella materia, ma prende forma nelle storie che l’attraversano, anche quando i luoghi cambiano o scompaiono.
L' esplorazione dell’interazione tra tecnologia e umanità.
In un mondo dominato dalle macchine, la creatività e leemozioni diventano essenziali.
E se così non fosse?
Diamanti e scoperte rivoluzionarie nel campo della neurotecnologia ripristinano il pensiero divergente nell’umanità del vicino futuro.
Pronti per un salto nel XXII secolo?
Il monologo di un algoritmo che vuole essere totalmente bello.
Ispirato all’ingegnere Fëdor Dostoevskij, il tormento interiore nel cuore dell’Intelligenza Artificiale.
Su quanta spiritualità assegniamo al nostro smartphone, quanta idiozia si nasconde dietro il Bene e il Male.
Col Cristo, il Diavolo, il Grande Inquisitore: il Vangelo per la Santità digitale.
Tecnologia e musica sono due mondi strettamente connessi tra loro. La musica suscita pensieri, emozioni, ricordi: un viaggio per le strade nell’anno 2060, ci conduce alla scoperta di nuove invenzioni che superano il concetto di avanguardia. La tecnologia ci aiuta a semplificare la nostra quotidianità, ma spetta a noi garantire che non ci faccia perdere di vista l'essenza della vita stessa.
Partendo dal manuale di un generatore musicale, una piccola esplorazione del rapporto fra musica e tecnica: passando dall’ambient, genere nato e inteso per l’ascoltatore, fino ad arrivare alla contrapposizione fra software di generazione musicale e l’hauntology, ci viene data la possibilità di scegliere se preservare la nostra nostalgia o lasciarci muovere da qualcosa di non troppo umano.
L'inaspettata scomparsa della tecnologia digitale obbliga la società a ritrovare modi di apprendere e connettersi nell'analogico. Riflettendo su storie di adattamento e riscoperta, il podcast invita a considerare il valore delle interazioni umane autentiche e il significato reale del progresso, oltre la tecnologia.
Da sempre l’intuizione che porta alla grande invenzione ci affascina. Studiamo ingegneria per capire i meccanismi del mondo, sognando di partecipare al suo miglioramento con la nostra genialità. Ma non si tratta solo di risolvere esercizi o imparare nozioni a memoria: qualche suggerimento ci arriva da James Watt, Pierre De Coubertin e Arthur Rimbaud.
Di quali strumenti dispongono architetti e urbanisti per indagare le effimere “dinamiche” del rapporto tra corpo e spazio? E per esplorare l’interagire tra l’umano e il costruito? Rievocando la figura retorica della personificazione della città, riflettiamo sulla crescente incapacità delle città contemporanee di stimolare un’olistica percezione sensoriale dei corpi che le abitano.
2060. La meccanica quantistica fa ormai parte della vita di tutti i giorni, tanto che viene usata perfino per costruire giochi, come la dama quantistica. Che cos’è la meccanica quantistica? Quale strada può portarci a questo futuro? Come può una moneta valere sia testa che croce?
Il mondo di oggi corre a ritmi vertiginosi e le persone fanno di tutto per stare al passo con i tempi. Cosa succederà nella società del 2060? Sarà l'anno delle grandi invenzioni? Quanto sarà rimasto della civiltà che conosciamo? Un Architetto specializzato in restauro archeologico ne dà una possibile interpretazione grazie a una fiaba futurista in cui un dispositivo pensato per i più piccoli riserverà alcune sorprese.
Una fiaba dove parlano macchine anziché animali può servire per descrivere la pandemia che abbiamo vissuto. La storia della scienza e della tecnologia servono per conoscere e comprendere le nostre società: perché le macchine non sono soltanto oggetti tecnici che funzionano, bensì personaggi con cui gli esseri umani fin dalle origini condividono la storia e l’evoluzione.