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Il Re degli ultimi
Enzo Beretta
31 episodes
7 months ago
IL RE DEGLI ULTIMI
I SETTE ANNI MERAVIGLIOSI E FOLLI DI MARADONA A NAPOLI
L’AUDIOLIBRO DI ENZO BERETTA

Aveva in mente una missione precisa: rendere felici gli ultimi, vincere per tutti quelli che di solito perdono.
1984 - 1991. I sette anni di Diego Armando Maradona a Napoli sono il meglio della sua vita.
Re e popolo, insieme. Praticamente la stessa cosa.
Arriva in una squadra che sta per retrocedere e l’accompagna alla gloria, vincitore dove non si era vinto mai. La vera magìa, qui, è far sognare tutti: il destino di milioni di persone dipende da un suo dribbling, da una sua giocata, da un suo gol. Nella vita va tutto male? Beh, in compenso il Napoli è primo in classifica. Un miracolo. E infatti all’ombra del Vesuvio lo pregano più di San Gennaro.
Gridano il suo nome, lo inseguono, tutti che lo toccano, lo baciano.
L’affetto è incontenibile: vorrebbero quasi rapirlo.
Maradona è confusione e Napoli è la città perfetta per il suo genio primitivo.

🇦🇷⚽🎙️
Maradona è stato un capolavoro e dentro un capolavoro ognuno ci trova quello che vuole.
In questo mio viaggio che ho percorso nei vicoli di Napoli, tra i profumi di street food e la gente che ancora - giustamente - vive nel suo mito, cercavo il bello di Diego, le pagine colorate, storie e aneddoti da raccontare ai milioni di bambini che amano questo sport di cui Maradona è stato l’emblema più alto.
Durante questo cammino ho respirato l’odore buono dell’erba bagnata: verdissima: ecco, se il calcio ha un profumo è questo.
Ma, andando avanti, mi sono accorto che più dell’atleta a me interessava l’uomo: mi sono messo alla ricerca delle persone che erano con lui in quegli anni e ho chiesto a tutti loro di raccontarmi Diego, prima ancora di Maradona.
Sono arrivato fino in Argentina.
La notizia della sua morte mi aveva sconvolto.
Ma più andavo avanti in questo mio cammino e più compariva limpido nella mia mente il sorriso generoso di Diego, con i suoi occhi neri, felici, i riccioli sulle spalle e il suo miglior amico - il pallone - sotto al braccio.
Quando ho finito di scrivere questo libro avevo già maturato la consapevolezza che la leggenda di Maradona non ha la presunzione di essere tramandata attraverso un’unica inoppugnabile verità.
Resta dentro di me una sola - grande - domanda: che cosa sarebbe stato il talento di Maradona senza Napoli? Senza gli Ultimi? Uno straordinario campione di calcio, come altri, forse più degli altri, ma senza quegli ultimi non sarebbe mai stato un personaggio immortale.
Enzo Beretta

Il Re degli ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli è un libro di Enzo Beretta edito da Ultra edizioni, con la prefazione di Fabrizio Roncone.
Il volume è disponibile in tutte le librerie e negli store online.
L’audiolibro è stato realizzato da Podmedia, voce di Enzo Beretta, sound design di Riccardo Luchini.
Puoi ascoltarlo gratuitamente su tutte le più importanti piattaforme.
Lascia un commento e condividi il link con i tuoi amici.
E, non dimenticare: Viva Diego! 🇦🇷⚽
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Fiction
Society & Culture,
Sports,
Soccer
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IL RE DEGLI ULTIMI
I SETTE ANNI MERAVIGLIOSI E FOLLI DI MARADONA A NAPOLI
L’AUDIOLIBRO DI ENZO BERETTA

Aveva in mente una missione precisa: rendere felici gli ultimi, vincere per tutti quelli che di solito perdono.
1984 - 1991. I sette anni di Diego Armando Maradona a Napoli sono il meglio della sua vita.
Re e popolo, insieme. Praticamente la stessa cosa.
Arriva in una squadra che sta per retrocedere e l’accompagna alla gloria, vincitore dove non si era vinto mai. La vera magìa, qui, è far sognare tutti: il destino di milioni di persone dipende da un suo dribbling, da una sua giocata, da un suo gol. Nella vita va tutto male? Beh, in compenso il Napoli è primo in classifica. Un miracolo. E infatti all’ombra del Vesuvio lo pregano più di San Gennaro.
Gridano il suo nome, lo inseguono, tutti che lo toccano, lo baciano.
L’affetto è incontenibile: vorrebbero quasi rapirlo.
Maradona è confusione e Napoli è la città perfetta per il suo genio primitivo.

🇦🇷⚽🎙️
Maradona è stato un capolavoro e dentro un capolavoro ognuno ci trova quello che vuole.
In questo mio viaggio che ho percorso nei vicoli di Napoli, tra i profumi di street food e la gente che ancora - giustamente - vive nel suo mito, cercavo il bello di Diego, le pagine colorate, storie e aneddoti da raccontare ai milioni di bambini che amano questo sport di cui Maradona è stato l’emblema più alto.
Durante questo cammino ho respirato l’odore buono dell’erba bagnata: verdissima: ecco, se il calcio ha un profumo è questo.
Ma, andando avanti, mi sono accorto che più dell’atleta a me interessava l’uomo: mi sono messo alla ricerca delle persone che erano con lui in quegli anni e ho chiesto a tutti loro di raccontarmi Diego, prima ancora di Maradona.
Sono arrivato fino in Argentina.
La notizia della sua morte mi aveva sconvolto.
Ma più andavo avanti in questo mio cammino e più compariva limpido nella mia mente il sorriso generoso di Diego, con i suoi occhi neri, felici, i riccioli sulle spalle e il suo miglior amico - il pallone - sotto al braccio.
Quando ho finito di scrivere questo libro avevo già maturato la consapevolezza che la leggenda di Maradona non ha la presunzione di essere tramandata attraverso un’unica inoppugnabile verità.
Resta dentro di me una sola - grande - domanda: che cosa sarebbe stato il talento di Maradona senza Napoli? Senza gli Ultimi? Uno straordinario campione di calcio, come altri, forse più degli altri, ma senza quegli ultimi non sarebbe mai stato un personaggio immortale.
Enzo Beretta

Il Re degli ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli è un libro di Enzo Beretta edito da Ultra edizioni, con la prefazione di Fabrizio Roncone.
Il volume è disponibile in tutte le librerie e negli store online.
L’audiolibro è stato realizzato da Podmedia, voce di Enzo Beretta, sound design di Riccardo Luchini.
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Episodes (20/31)
Il Re degli ultimi
Ep 30: Il murales
Aprile 1990, ultima settimana del mese, tra pochissimi giorni il Napoli è campione d’Italia per la seconda volta. Presente indicativo, assertivo, è così: poche domande, non può andare diversamente. Nello spiazzo vuoto della ‘sfravecatura’ ai Quartieri Spagnoli, nel cuore della città, viene realizzato lo storico murales di Maradona: i fari abbaglianti di due macchine illuminano la facciata grigia del palazzo in via Emanuele De Deo mentre Mario Filardi con i pennelli disegna il Pibe in calzoncini e maglietta azzurra.
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1 year ago
6 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 29: Un pallone per venir fuori dai guai
«L’anno 1987, addì 28 del mese di settembre, nell’ufficio del sostituto procuratore Federico Cafiero De Raho è comparso il signor Maradona Diego Armando, nato in Argentina il 30.10.1960». Il campione viene chiamato dai magistrati a dare conto delle frequentazioni con alcuni esponenti della camorra ma lui si mette paura e scappa dall’ufficio del pm. Le intercettazioni dei carabinieri durante l’inchiesta ‘Sesso e droga’ alzano il velo su un paio di finti segreti che nei vicoli si mormoravano da tempo: Maradona usa cocaina, Maradona va a letto con le mignotte. Il prestigiatore mentre prepara l’interrogatorio con il suo avvocato Vincenzo Siniscalchi si mette a palleggiare seduto sul divano con una pallina da tennis.
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1 year ago
38 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 28: Senza regole
Ferlaino non vende Maradona all’Olympique Marsiglia e lui mantiene una condotta da sovversivo. Vuole imporre la sua ribellione. Giura guerra. Il divo capriccioso rientra dall’Argentina a campionato ormai iniziato. La stagione è complicatissima, il nome dell’ex bravo ragazzo inizia a essere accostato alla camorra e alla droga. Diego però nelle difficoltà si esalta e in campo torna il fenomeno di sempre dimostrando a tutti che è ancora, di gran lunga, il migliore. «Olé olé olé olé, Diego, Diego», canta la folla in coro, perché Dio è tornato. La stagione iniziata con Maradona drogato e camorrista si chiude con il massimo risultato: lo scudetto. Poco più tardi Diego viene fermato per eccesso di velocità in autostrada mentre sfreccia a 200 chilometri all’ora con la Ferrari e organizza un’uscita notturna alla discoteca Pineta insieme ai compagni di squadra durante il ritiro estivo.
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1 year ago
32 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 27: Una vita tranquilla
L’Olympique Marsiglia vuole Maradona e non ha problemi di soldi. Maradona vuole l’Olympique Marsiglia prima della scadenza del contratto col Napoli perché è convinto che lontano dall’Italia ritroverebbe la serenità di cui ha bisogno. Per il presidente Corrado Ferlaino però vendere Maradona significherebbe ritrovarsi contro un’intera città. Sui divanetti dell’albergo di Monaco di Baviera in cui alloggia il Napoli in vista della semifinale di Coppa Uefa contro il Bayern il patron giura al suo capitano: «Se vinciamo la Coppa ti lascio andare in Francia». Qualche ora più tardi Diego scende in campo e inizia la sua sovrana esibizione nel riscaldamento più favoloso della storia del calcio. Uno show indimenticabile di tecnica, divertimento e allegria sotto le note di Live is life degli Opus.
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1 year ago
21 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 26: La città che vuole prenderselo a morsi
La morbosa cappa di venerazione che si crea attorno alla figura mitica di Maradona disturba la psicologia del ragazzo del barrio che a Napoli si sente soffocare dalla gente troppo spesso esigente e aggressiva. Il prodigio non può uscire di casa perché ovunque si sposta c’è confusione e deve intervenire la polizia per liberarlo dall’affetto asfissiante dei tifosi che lo vogliono avvicinare, ci vogliono parlare, vogliono stringerlo, toccarlo, baciarlo. C’è trambusto ogni volta: non è libero di andare a teatro, al cinema, né a fare shopping. Nella sua vita Maradona è stato ben più di un re: riverito, inarrivabile, corteggiatissimo. La notorietà però ha il suo prezzo. Lui è un uomo solo, a dispetto delle folle, non gli è consentito di uscire e perdersi nel mondo. Vivere sotto assedio è il suo destino tribolato.
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1 year ago
21 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 25: Ulisse circondato dai nemici
Fermare Maradona è il problema degli anni Ottanta. Come si marca? Chi lo marca? «Chi marca Maradona?» è la domanda fatta a ogni allenatore il giorno prima delle partite. Il Pibe è l’incubo di ogni difensore: quando parte in slalom scatta in contemporanea la lotteria piede-pallone. La semplicità con cui sfiora la palla scatena i peggiori istinti feroci. Trucchi, trattenute, sventole, scorrettezze, entratacce, regna quasi l’anarchia, le difese lo massacrano. Con gli interventi in spaccata può succedere di tutto. Su Diego converge il meglio e il peggio del calcio. Il suo corpo è usurato per le botte rimediate in campo. Le gambe ferite portano i segni del martirio. La caviglia nuda è gonfia come un’arancia per le randellate, si trascina per i dolori al bacino, l’anca lo tormenta. I dolori sono ovunque. Il suo corpo abusato implora di essere fermato ma l’attrazione che esercita al botteghino è troppo forte.
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1 year ago
28 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 24: Quasi quasi vado al campo
Maradona è un soldato disobbediente, maestro dei cattivi maestri, assoluto nella gloria e nell’autodistruzione. Ha talmente tanto talento da pensare di poterlo sprecare senza che finisce mai. Alle notti infinite fanno seguito i soliti allenamenti, le corse, le partite. Le apparizioni del Pibe al campo però diventano sporadiche: qualche seduta in meno, qualche ritardo in più. Immancabili le polemiche. Diego si alza dal letto nel pomeriggio dopo una notte di bagordi. Ha voglia di giocare a calcio, di respirare il profumo dell’erba, di riprendere a scherzare con i compagni. Un occhio all’orologio. Si sono fatte le 16.15. Quasi quasi vado agli allenamenti.
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1 year ago
22 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 23: Vivere o morire
Lampeggiano le strobo in discoteca. La musica è un interminabile remix che si sovrappone. Lo choc ha fiaccato le forze di Maradona che prosegue tra la gente che si agita. La droga sta facendo effetto, avverte l’eccitazione, anche se cerca di controllarla, ogni cosa sparisce in quella che sembra una dissolvenza fotografica al rallentatore annebbiata dalla cocaina. La macchina spandi fumo va a mille e la nebbia cresce fino ad avvilupparlo del tutto. Un momento di totale stordimento. Il club è il posto più buio del mondo.
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1 year ago
21 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 22: Tutti lo vogliono
C’è Maradona, l’attrattiva e la prima ragione che spinge i tifosi ad andare allo stadio, e c’è il resto della squadra. I club più importanti del globo vogliono il campione argentino perché vince le partite da solo. La notizia dell’interessamento del Milan è un colpo di bazooka e il rinnovo del contratto in azzurro di Diego assurge all’importanza di una questione di Stato. Il clima in città si arroventa, la gente protesta, qualcuno fa lo sciopero della fame, qualcun altro si incatena. Napoli è una pentola a pressione. Il presidente Ferlaino trattiene Maradona assecondando tutte le sue scandalose richieste tra cui l’acquisto di una Ferrari Testarossa nera e dopo la firma nei quartieri si assiste a festeggiamenti selvaggi mentre. Lo stratega dell’operazione, Coppola, commenta: «Le figlie di Diego mangeranno caviale finché campano».
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1 year ago
20 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 21: La corte dei miracoli
Jorge Cyterszpiler, l’amico d’infanzia di Diego, è il primo manager al mondo di un giocatore di calcio. Un pioniere assoluto. Jorge, il bambino zoppicante affetto da poliomelite che tutti pigliavano in giro, tratteggia la strada del mondo magico del Pibe. Attorno ai due comincia a crearsi un nugolo di strane figure che di mestiere fanno l’entourage di Maradona. Diego è un lasciapassare che diffonde una luce enorme. Spuntano personaggi di ogni genere: familiari alla lontana, finti amici, intrallazzatori, addetti alla security, cuochi, truffatori, bagarini, consiglieri, un sottobosco di piranha profittatori che poco o niente hanno a che fare con il calcio. Alcuni sembrano accomunati da un unico motto: arraffare l’arraffabile. Esplodono i portafogli di tutti. Maradona era nato per essere un povero tra gli emarginati: è diventato il centro del mondo più ricco, più famoso e adorato. Il 1985 è l’anno in cui il suo destino si incontra con quello dello spregiudicato Guillermo Coppola.
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1 year ago
32 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 20: Italia ’90: Hijos de puta
Maradona è giunto ormai al suo terzo Mondiale: a Italia ’90 ha intenzione di dimostrare ancora una volta tutto il suo valore. Per uno strano scherzo del destino la semifinale contro gli azzurri di Azeglio Vicini si gioca al San Paolo di Napoli e l’argentino infiamma la sfida provando a convincere il popolo partenopeo a schierarsi dalla sua parte. Passa l’albiceleste ai rigori. Ma lo Stadio Olimpico durante la finalissima contro la Germania scarica tutto il livore ricoprendo di buu e di fischi le note dell’inno nazionale argentino. Non fischiano la Selección, fischiano contro Maradona, che reagisce in mondovisione insultando apertamente il pubblico di fronte alle telecamere.
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1 year ago
23 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 19: Nord e Sud
Gli azzurri vincono 1-3 a Torino. Napoli 14, Roma 12, Juventus 12, Inter 12.
La geografia del potere è rivoltata.
I tifosi si buttano nelle strade per festeggiare la vittoria che fa mettere la freccia in classifica per ritrovarsi soli al comando. «Simme assaje felici» dice uno con una bandana celeste». Un altro ancora ne parlerebbe volentieri ma non può perché ha perduto la voce. La battaglia che combatte Maradona non è solo calcistica. I napoletani vengono considerati gli africani d’Italia, ovunque vanno si leggono striscioni beceri e disgustosi, il Nord contro il Sud, i razzisti contro i poveri. Decidendo di schierarsi con la Napoli che soffre, dalla parte di quella gente a cui la vita non ha mai regalato grandi soddisfazioni, Diego trasmette un messaggio fortissimo e cioè che la città – la ‘carta sporca’ di cui narra Pino Daniele in Napule è – con l’impegno e col talento può vincere e può affermarsi anche fuori dagli stadi.
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1 year ago
20 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 18: Santo Diego
Testimonianze di fede da far invidia a San Gennaro. Il Pibe parla a Napoli con i suoi capolavori, viene concepito come un messia che agisce sulla terra. Il ragazzino entusiasma e non smette di rendere vive e felici le persone. Le edicole e le cappelle votive con le foto di Cristo, dei Santi e delle Madonne agli angoli delle strade dei quartieri poveri vengono tappezzate di foto di Maradona con l’aureola. Dio per una volta, Dio per sempre. Poi, domenica, verso l’ora di cena, il silenzio tombale quando alla tv scorre la classifica. «Il Napoli è primo». Musica celestiale, per quanto sia roba da vertigini. Sia sempre benedetto. Lo scudetto sancisce il suo status di re e di santo: Napoli è un urlo che squarcia i timpani e arriva fino all’aldilà.
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1 year ago
13 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 17: L’allenamento
Con il pallone tra i piedi Diego è un uomo libero. Un frullato di forza, passione, esuberanza e genialità. Al Centro Paradiso di Soccavo durante gli allenamenti del Napoli dimostra l’agilità di un gatto. Piove una palla morbida imbrattata di fango che aggancia prontamente di petto, la addomestica con la coscia e fa partire un tiro pazzesco di esterno sinistro con il quale centra l’incrocio dei pali. Maradona, il fango alle caviglie e le stringhe delle scarpette slacciate, adesso palleggia magicamente sul pratino spelacchiato, la palla rotola indifferentemente sul destro e sul sinistro. Finché la mette a terra, dribbla un paio di compagni, chiude un triangolo volante con Bagni e fa gol di tacco. Uno spettacolo assoluto. Cose di un altro pianeta. Le parole vengono fino a un certo punto quando ci sono da descrivere le magie.
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1 year ago
24 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 16: Forcella
Maradona è un treno che o’ sistema non intende perdere. La camorra vuole che il re di tutta Napoli sieda al suo banchetto. La malavita cerca Diego e lo trova, l’obiettivo è quello di avvilupparlo per farsi identificare con un volto buono e popolare. Per la Famiglia il pallone d’oro è un’occasione irripetibile per dimostrare il proprio prestigio. Viene dunque organizzato l’arrivo del campione nel palazzetto di Vico Pace dove viene scattata una foto ricordo coi fratelli Giuliano sul bordo di marmo di una vasca da bagno dorata a forma di conchiglia. Il campione, che attraverso il calcio sta offrendo il periodo più solare alla città, senza rendersene troppo conto è sceso fin giù, negli inferi, di quella stessa città.
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1 year ago
24 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 15: Le mille donne del Pibe
Maradona piace perché è antico, la mamma prima di tutto, e perché è moderno: mogli, amanti, figli, figliastri. Prova un autentico piacere fisico nel giocare a pallone, nel privato però è attratto in maniera compulsiva dalle donne e dal sesso. Il suo autista di Napoli racconta di averne accompagnate diecimila nella sua villa: sarà un’immagine esagerata per eccesso ma rende l’idea. Nella vita di Diego le donne sono tante, tantissime: la mamma Doña Tota, la fidanzata di sempre Claudia Villafañe conosciuta nei sobborghi di Buenos Aires e portata in gloria il giorno del matrimonio, le figlie Dalma e Giannina, la segretaria tuttofare Cecilia Pagni, la governante Lucia Rispoli che lo considerava un altro figlio e Cristiana Sinagra, la giovane donna che nel settembre 1986 va in tv a gridare «Questo bambino è figlio di Maradona».
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1 year ago
30 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 14: Il ‘direttore sportivo’ in calzoncini e maglietta
Ma.Gi.Ca. è l’acronimo dell’attacco del trio d’attacco del Napoli composto da Maradona, Giordano e Careca, due calciatori che hanno scelto la Campania quando sono stati chiamati dal campione argentino. Diego suggerisce alla società quali acquisti fare, domanda garanzie e rinforzi. In presidenza sentono che i consigli sono giusti perché li suggerisce Maradona. Un giorno va a brutto muso dal presidente Ferlaino: «I fischi devono essere il suo termometro. Venda i calciatori che vengono fischiati dal pubblico. Come fanno a giocare se appena gli arriva la palla vengono surclassati dagli insulti?».
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1 year ago
16 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 13: Quel portierino guadagna troppo poco
Maradona si batte per aumentare gli ingaggi dei compagni più giovani. Supplica i dirigenti a rinnovare i contratti in scadenza di alcune seconde linee del Napoli e si impunta affinché vengano migliorate le condizioni dei calciatori della Primavera convocati in prima squadra. Va a parlare in prima persona col presidente: «I ragazzi sono con noi, si allenano con noi, vengono in ritiro con noi. Almeno sui premi partita trattateli come trattate noi professionisti».
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1 year ago
8 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 12: Ciro, tu passagli davanti
Le domeniche scorrono veloci sul calendario. Primavera 1985: il giovane Ciro Ferrara viene convocato sempre più spesso in panchina ma non entra in campo. «Vuoi sapere perché - gli chiede Maradona -? È semplice, te lo spiego io, non entri perché fai il riscaldamento troppo lontano dal mister. Tu passagli e ripassagli davanti in continuazione, sennò quello mica ti vede…». Il diciottenne segue il consiglio del Pibe e nel match successivo contro la Juventus finalmente esordisce in Serie A.
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1 year ago
7 minutes

Il Re degli ultimi
Ep 11: Dentro allo spogliatoio
Fa cameratescamente baldoria, adora la vita di squadra, gli piace fare bisboccia, paga sempre lui al ristorante. Maradona è un trascinatore in perfetta simbiosi con le sue pattuglie. I suoi compagni provano adulazione per Diego, il vero valore aggiunto per il team, il miglior individualista ma allo stesso tempo l’uomo squadra per eccellenza. Per i compagni è un amico sincero e un bravo capitano. Racconta Ciro Ferrara: «Quando deve dirti che hai sbagliato un pallone o una giocata aspetta che lo spogliatoio si svuoti, ti prende da una parte e in confidenza ti spiega perché quel passaggio o quella giocata andavano fatte diversamente». Un autentico leader con un’innata parlantina: «Quando vince il Napoli vincono tutti, non vince solo Maradona».
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1 year ago
17 minutes

Il Re degli ultimi
IL RE DEGLI ULTIMI
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Aveva in mente una missione precisa: rendere felici gli ultimi, vincere per tutti quelli che di solito perdono.
1984 - 1991. I sette anni di Diego Armando Maradona a Napoli sono il meglio della sua vita.
Re e popolo, insieme. Praticamente la stessa cosa.
Arriva in una squadra che sta per retrocedere e l’accompagna alla gloria, vincitore dove non si era vinto mai. La vera magìa, qui, è far sognare tutti: il destino di milioni di persone dipende da un suo dribbling, da una sua giocata, da un suo gol. Nella vita va tutto male? Beh, in compenso il Napoli è primo in classifica. Un miracolo. E infatti all’ombra del Vesuvio lo pregano più di San Gennaro.
Gridano il suo nome, lo inseguono, tutti che lo toccano, lo baciano.
L’affetto è incontenibile: vorrebbero quasi rapirlo.
Maradona è confusione e Napoli è la città perfetta per il suo genio primitivo.

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In questo mio viaggio che ho percorso nei vicoli di Napoli, tra i profumi di street food e la gente che ancora - giustamente - vive nel suo mito, cercavo il bello di Diego, le pagine colorate, storie e aneddoti da raccontare ai milioni di bambini che amano questo sport di cui Maradona è stato l’emblema più alto.
Durante questo cammino ho respirato l’odore buono dell’erba bagnata: verdissima: ecco, se il calcio ha un profumo è questo.
Ma, andando avanti, mi sono accorto che più dell’atleta a me interessava l’uomo: mi sono messo alla ricerca delle persone che erano con lui in quegli anni e ho chiesto a tutti loro di raccontarmi Diego, prima ancora di Maradona.
Sono arrivato fino in Argentina.
La notizia della sua morte mi aveva sconvolto.
Ma più andavo avanti in questo mio cammino e più compariva limpido nella mia mente il sorriso generoso di Diego, con i suoi occhi neri, felici, i riccioli sulle spalle e il suo miglior amico - il pallone - sotto al braccio.
Quando ho finito di scrivere questo libro avevo già maturato la consapevolezza che la leggenda di Maradona non ha la presunzione di essere tramandata attraverso un’unica inoppugnabile verità.
Resta dentro di me una sola - grande - domanda: che cosa sarebbe stato il talento di Maradona senza Napoli? Senza gli Ultimi? Uno straordinario campione di calcio, come altri, forse più degli altri, ma senza quegli ultimi non sarebbe mai stato un personaggio immortale.
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Il Re degli ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli è un libro di Enzo Beretta edito da Ultra edizioni, con la prefazione di Fabrizio Roncone.
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