Vincenzo Cascone è nato a Ragusa (RG) nel 1973 dove vive e lavora tutt’oggi. È un curatore e operatore culturale, fondatore dei progetti FestiWall e Bitume. Dopo aver completato gli studi universitari a Siena, lavora come documentarista e produttore tra Roma e Milano. Negli anni realizzata diversi documentari in Palestina e Belgio e nel 2015 avvia il progetto FestiWall. Il festival d’arte urbana diventa rapidamente uno degli eventi di maggior importanza sul territorio nazionale ed internazionale. In cinque edizioni FestiWall ha saputo tracciare uno spaccato di quelle che sono le criticità della città di Ragusa, unendo aspetti critici, urbanistici e prospettive diverse per sviluppare un discorso attorno ad essa. Dopo oltre 30 interventi distribuiti fra il centro storico e le periferie di Ragusa nel 2019 il festival conclude la sua programmazione.
Nel 2020 apre le porte del suo secondo progetto: Bitume. Bitume è un indagine sull’archeologia industriale attraverso lo sguardo e il segno di alcuni fra gli esponenti più rappresentativi del muralismo contemporaneo che negli anni hanno fatto tappa a Ragusa. Il progetto è stato infatti portato avanti in gran segreto durante gli anni di FestiWall ed all’interno della fabbrica Antonio Ancione, una struttura industriale abbandonata. La genesi, gli sviluppi e la particolare pratica curatoriale adottata da Vincenzo Cascone in questi due progetti, sono il risultato di una profonda interconnessione con la città. Nascono dalla volontà di studiare lo sviluppo della società con l'obbiettivo di trovare soluzioni che abbiano un impatto positivo sulla vita della comunità.
SEGNALATI NEL PODCAST:
• FestiWall: Riallacciare il rapporto tra comunità e spazio pubblico
• Sebas Velasco – New Mural for FestiWall 2017
• Morik – New Mural for FestiWall 2017
Andreco è un artista italiano, attivista e ingegnere ambientale specializzato in sostenibilità. Attivo fin dalla fine degli anni ’90, l’artista unisce la propria formazione scientifica, dottorato in Ingegneria Ambientale, collaborazioni post dottorato con Università di Bologna e Columbia University di New York sulla gestione sostenibile delle risorse in diverse condizioni climatiche, con il personale percorso artistico.
La sua ricerca è focalizzata sul rapporto tra uomo e natura e tra l'ambiente costruito e il paesaggio naturale, con cui realizza progetti che vanno a comporre un'unica e sfaccettata ricerca multidisciplinare. Il suo immaginario, di tipo concettuale e visivo, risulta caratterizzato dalla presenza di elementi naturali, come ad esempio rocce e minerali. Attraverso questi simboli Andreco intreccia ecologia, urbanistica e sostenibilità ambientale, con l’idea di insegnare e promuovere un idea di sviluppo sostenibile ed ecocentrico.
A fare da collante tra gli studi accademici e il lavoro artistico Climate Art Project, progetto multidisciplinare tra arte, scienza e attivismo, ispirato dalle più recenti ricerche scientifiche e sociali sui Cambiamenti Climatici. Iniziato a Parigi nel 2015, durante l’importante conferenza Cop21, ha visto Andreco lavorare ad una serie di interventi in diverse città del mondo. Climate Art Project ha come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza sul riscaldamento globale e diffondere le soluzioni basate sulla natura e le migliori pratiche per l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Il carattere della sua ricerca si riflette quindi nella realizzazione di opere site-specific, come i murales, le installazioni e le performance, capaci quanto mai di investigare e porre l’accento su criticità e problematiche naturali di uno specifico luogo. Le installazioni sono pensate per funzionare come opere vive attraverso un concetto di “Nature as art”. Le sculture celano infatti al loro interno particolari piante che crescendo andranno a svilupparsi nella e sulla struttura stessa che verrà con il tempo del tutto inglobata. Le performance possono essere interpretate invece come veri e propri rituali realizzati con musica, danza e spesso attraverso maschere e travestimenti. Questa parte del lavoro dell’artista si è mano a mano sempre più sviluppata fino a diventare uno dei suoi aspetti più caratteristici. Rappresenta ad oggi infatti uno dei motori dei progetti di Andreco, base su cui sviluppare una connessione tra i luoghi dove egli stesso opera e le persone che li abitano.
In un periodo scandito dall’emergenza climatica e da tutte quelle problematiche ad essa associate, il lavoro di Andreco stimola una riflessione coerente e ragionata, si avvale di dati scientifici per confutare, porre domande e far conoscere le problematiche, le cause e le possibili soluzioni ad un problema urgente e che investe e riguarda ciascuno di noi.
SEGNALATI NEL PODCAST:
• Climate Art Project: https://ilgorgo.com/area/climate-project/
• Scultura al Bunker: https://ilgorgo.com/andreco-new-sculpture-at-bunker-in-torino/
• Parata per il paesaggio: https://ilgorgo.com/andreco-parata-per-il-paesaggio-new-project/
• L'erba cattiva: https://ilgorgo.com/andreco-lerba-cativa-performance/
• Parata della Fine: https://ilgorgo.com/andreco-parata-della-fine-prato/
Scopri di più: https://ilgorgo.com/artisti/andreco/
Giacomo Bufarini, meglio conosciuto come RUN, è uno degli artisti italiani più famosi e conosciuti della scena italiana ed internazionale. Da anni vive e lavora a Londra e le sue opere possono essere viste in diversi continenti, dall’Europa all’Asia passando per l’Africa.
RUN fa parte della prima generazione di street artists italiani e le sue prime opere risalgono agli inizi degli anni 2000. La sua street art nasce come personale linguaggio di comunicazione, dove i particolari personaggi parlano ad un pubblico diversificato su più livelli.
Influenzato dai viaggi compiuti, dal contatto con culture e realtà differenti e dalle esperienze vissute, l’artista ha saputo creare un estetica ed un linguaggio visivo altamente personali. Il suo percorso artistico è caratterizzato da una profonda ricerca sul segno, che lo ha portato a studiare varie tecniche pittoriche, di stampa ed incisione.
I suoi personaggi sono animati da una atmosfera primitiva, immersi in antichi rituali alla ricerca dell’origine del mondo e della energie terrene e della natura che governano la nostra specie. Generano un esperienza giocosa, intima e profonda abbracciando un idea di multiculturalità. I corpi appaiono intrecciati in pose simboliche, motivi geometrici e colori accattivanti, capaci di tracciare un immaginario vibrante e colorato.
RUN esplora quei processi di cambiamento dell’essere umano, attraverso una riflessione sulla sua controversa e sfaccettata natura esistenziale ed universale.
SEGNALATI NEL PODCAST:
• What I Do Docufilm: https://vimeo.com/375912839
• Il murale più grande del Nord Africa ad Essaouira, Morocco: https://bit.ly/2IfsUvI
• Oltremare: Il murale di RUN a Falconara Marittima: https://bit.ly/3mUeRei
• Man is Good mostra alla Howard Griffin Gallery: https://bit.ly/3eCbSnL
• Parabola di G. mostra alla Howard Griffin Gallery: https://bit.ly/38iFhlS
• L’uomo con la Coda” mostra alla Galleria Varsi: https://bit.ly/3eCePVB
Scopri di più: https://ilgorgo.com/artisti/run/
Pietro Rivasi è nato a Correggio (RE) nel 1978, vive e lavora tra Sassuolo e Modena. È un ricercatore e curatore indipendente ampiamente considerato tra le figure di spicco della scena graffiti e street art italiana. Ha collaborato con alcuni tra i più importanti siti web e riviste di settore italiani, è tra gli organizzatori del festival ICONE di Modena, uno dei primissimi esempi di festival d’arte urbana in Italia. Tra il 2009 ed il 2012, ha curato le esposizioni dello Spazio Avia Pervia e dal 2012 è socio di D406 Fedeli alla linea, galleria specializzata in disegno ed illustrazione. Nel 2015 prende parte a "The Bridges of Graffiti" in qualità di curatore dei talks e co-curatore del bookshow. Nel 2016 ha curato "1984. Evoluzione e rigenerazione del writing" per la Galleria Civica di Modena e da 15 anni collabora con la Biblioteca d’Arte Luigi Poletti curandone la sezione bibliografica sul writing e street art. Nel 2020 porta a Modena Unlock Fair, fiera internazionale di editoria indipendente interamente legata ai graffiti, all’arte e all’esplorazione urbana, alla fotografia di strada ed alle sotto culture. La sua ricerca "L’arte urbana ed i suoi processi culturali in Emilia-Romagna", realizzata insieme a Pierpaolo Ascari, sfocia nella creazione del portale URBANER - Culture Urbane Emilia-Romagna, sito web nato dalla sinergia con il Comune di Modena e figlio della volontà di riconoscere e valorizzare le culture che si formano in ambito urbano in una prospettiva estetica, sociale ed antropologica.
EVENTI SEGNALATI NEL PODCAST:
• Unlock Fair (24 – 25 ottobre 2020) c/o OvestLab - Via Nicolò Biondo 86 - Modena
• "Agni" – Luca Zamoc solo show (23 Ottobre 2020 – 20 Novembre 2020) c/o Ago – Largo Porta Sant’Agostino 228 - Modena
• "Fin qui ve la posso raccontare" mostra di Bastardilla, Ericailcane e Hitnes (8 Ottobre 2020 – 7 Novembre 2020) c/o Laboratorio Aperto (ex AEM) Viale Buon Pastore 43 - Modena
• "Settantadue" Nemo's solo show (17 Ottobre 2020) c/o Studio Tape - Via Carteria 60 - Modena
• "60 Writer per ricordare un Amico" - Murata per Repo (24 - 25 Ottobre 2020)
CHEAP Street Poster Art nasce da un idea di un team tutto al femminile ed è un progetto indipendente che promuove la street art come strumento di rigenerazione urbana e di indagine sul territorio e sulla società. A differenza di altri progetti di arte pubblica, CHEAP è interamente sviluppato attraverso una particolare forma di street art legata all’utilizzo della carta. La connotazione effimera dei progetti, la volontà di agire in equilibrio tra pratica curatoriale ed attivismo, trattando temi legati all’attualità e alla figura della donna nella società contemporanea, sono alcune delle basi di uno dei progetti di arte urbana più importanti in Italia. Ho parlato di questo ed altro con una delle sue fondatrici: Sara Manfredi.