Vite spezzate. Le vittime invisibili di femminicidio
Rimettere insieme i pezzi. Anche se fa male, anche se costa fatica e gli altri non capiscono. E’ quello che devono fare tante vittime collaterali di femminicidio per ricominciare a vivere. È per questo che Rosita Venturato e i suoi due fratelli stanno provando a ricucire il rapporto con il padre, che è stato condannato a 30 anni per aver ucciso nel 2012 la moglie, Giovanna De Lucia, quando lei aveva solo 27 anni. Rosita ne aveva 8, Oggi è una ragazza di 20 anni e il suo passato, che ribolle, non vuole coprirlo con un tappo ma farlo man mano riemergere, per poter fare i conti con il presente. Per questo una volta al mese con i fratelli va a trovare il papà in carcere, una scelta che i parenti non condividono e per la quale Rosita deve imporsi. Con lei, Marianna Giordano, presidente del Cismai (Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia).
Voce e testi di Maria Elena Viola
Coordinamento editoriale di Barbara Rachetti
Editing e sound design di Alberto Rinonapoli
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