Nel 1855 un’etichetta cambiò la storia del vino. A Bordeaux, grazie alla classificazione voluta da Napoleone III, sulle bottiglie comparvero per la prima volta indicazioni chiare: nome del produttore, annata, cru.
Non era più un vino generico, ma un vino con identità. Da lì nacquero marchi come Château Lafite o Margaux, oggi sinonimo di eccellenza. Un atto di trasparenza che fu insieme etica (garanzia contro i furbetti) e marketing (un brand riconosciuto che valeva di più).
Oggi, in un supermercato del 2025, il meccanismo è lo stesso: l’etichetta è il primo biglietto da visita, il ponte di fiducia tra produttore e consumatore.
Chi la cura non rispetta solo la legge: racconta una storia, conquista lo scaffale. Ho raccontato questa vicenda e la sua attualità in un articolo:
https://leonardovolpi.it/2025/08/24/letichetta-che-cambio-la-storia-dal-vino-di-bordeaux-ai-banchi-della-gdo/Per qualsiasi ulteriore
http://leonardovolpi.it Oppure mi trovi su
TelegramOppure su
Linkedin Collegati ai miei canali per restare sempre aggiornato:
TelegramWhatsapp