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Viaggio nella Luna
Viaggio nella Luna Crew
20 episodes
2 weeks ago
Ogni puntata tratta un argomento monografico riguardante la storia del Cinema. In studio conducono Marco Belemmi, Federico Minguzzi, Francesco Morosini, Alessandro Nunziata e Lorenzo Scappini.
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Challengers di Luca Guadagnino: in bilico tra sensualità e sincope
Viaggio nella Luna
1 hour 51 minutes 5 seconds
1 year ago
Challengers di Luca Guadagnino: in bilico tra sensualità e sincope

Uno sguardo sensuale



Guadagnino trasforma il campo da tennis in un vero e proprio palcoscenico, dove le partite diventano metafore delle relazioni umane. Ogni scambio di palla è un confronto, una sfida, un tentativo di dominare l’avversario e, allo stesso tempo, se stessi. La telecamera si muove con eleganza, catturando la tensione e la sensualità di ogni gesto, trasformando lo sport in un’esperienza estetica.



Al centro della storia troviamo un triangolo amoroso che brucia con la stessa intensità di una partita di tennis ai cinque set. Zendaya, con la sua energia magnetica, interpreta Tashi, una coach ambiziosa che decide di far sfidare il suo ex fidanzato Art (Mike Faist) contro il suo attuale marito Patrick (Josh O’Connor). Le dinamiche tra i tre personaggi sono complesse e sfaccettate, un intreccio di amore, rivalità e desiderio che tiene lo spettatore incollato allo schermo.



L’estetica di Challengers è un mix esplosivo tra il kitsch e il sublime. I colori saturi, i costumi sgargianti e le scenografie opulente creano un’atmosfera decadente e sensuale, che ricorda i film di Visconti. Allo stesso tempo, Guadagnino non rinuncia a momenti di pura bellezza, come le sequenze slow-motion che celebrano il corpo in movimento.



Challengers è un film che non lascia indifferenti. C’è chi ne apprezza l’ambizione visiva e la profondità psicologica dei personaggi, e chi lo trova eccessivamente artificioso e autoreferenziale. In ogni caso, è innegabile che Guadagnino abbia realizzato un’opera unica e provocatoria, che invita lo spettatore a riflettere sulla natura del desiderio, del successo e dell’amore.



Challengers è un film che va oltre il semplice intrattenimento, proponendo una riflessione sulla natura umana e sui rapporti interpersonali. È un’opera audace e provocatoria, che non teme di sperimentare e di osare.



Uno dei temi centrali del film è l’ossessione per il controllo. Tashi, in particolare, manipola le vite degli altri come se fossero pedine di una partita a scacchi. Il tennis diventa una metafora della sua necessità di dominare e di plasmare la realtà secondo i suoi desideri. Questa dinamica, se da un lato rende il personaggio affascinante e complesso, dall’altro solleva interrogativi sulla natura del potere e sulle conseguenze delle nostre azioni.



Il passato incombe sui personaggi come un’ombra. Le ferite del passato non guariscono mai del tutto e continuano a influenzare le scelte presenti. La relazione tra Art e Tashi, in particolare, è segnata da un profondo legame e da un’altrettanto profonda ferita. Il ritorno di Art sul campo da tennis è un tentativo di riconnettersi con il suo passato e, allo stesso tempo, di sfuggire ad esso.



Il corpo è al centro dell’attenzione in Challengers. I corpi dei protagonisti sono esibiti con orgoglio, ma anche con una certa vulnerabilità. Le sequenze in slow-motion mettono in evidenza la bellezza e la fragilità del corpo umano, sottolineando la sua natura effimera. Il corpo diventa un campo di battaglia, dove si combattono le proprie battaglie interiori.



Il finale di Challengers è aperto a diverse interpretazioni. Lascia allo spettatore il compito di completare il puzzle e di dare un senso a quanto visto. Questa scelta registica è audace e stimolante, ma potrebbe deludere chi si aspetta una conclusione più definita.



La sincope in Challengers



Il termine “sincope” in ambito cinematografico indica un’interruzione del flusso narrativo, un momento di sospensione o di disorientamento. In “Challengers”, questa tecnica narrativa viene utilizzata in modo particolarmente efficace pe...
Viaggio nella Luna
Ogni puntata tratta un argomento monografico riguardante la storia del Cinema. In studio conducono Marco Belemmi, Federico Minguzzi, Francesco Morosini, Alessandro Nunziata e Lorenzo Scappini.