
Leo sta per lasciare la sua città, Taranto, e gli amici di sempre per giocarsi la carta dell’Accademia a Modena. È un duro ed è un ribelle, per cui saprà tener testa alla violenza che permea le giornate da cadetto, ma quella vita non fa per lui. Tenterà di strappare una laurea in Giurisprudenza a Bari e poi di lavorare a Milano, sempre alla ricerca della sua sfuggente vocazione, ovunque capace di sodalizzare con i più deboli, con coloro che vivono ai margini per imposizione o per scelta. Il cadetto racconta cosa sia stato esser giovani a fine millennio, l’impossibilità di sottrarsi ai colpi bassi della vita così come ai suoi improvvisi doni, e in questa nuova edizione Argentina riesce a restituirci la crudeltà e l’ironia del suo esordio portandole sino in fondo.
Cosimo Argentina è originario di Taranto, ma da anni si è trasferito in Brianza. Ha esordito nel 1999 con Il cadetto pubblicato da Marsilio e arricchito e rinnovato in questa nuova edizione; è stato il primo romanzo della quadrilogia tarantina: sono seguiti Cuore di cuoio (ripubblicato da Fandango), Maschio adulto solitario (Manni) e Vicolo dell’acciaio (Fandango). Tra le altre sue opere il pamphlet Beata Ignoranza (Fandango) e i romanzi Per sempre carnivori (minimum fax) e L’umano sistema fognario (Manni). Suoi racconti sono apparsi in diverse riviste e antologie, tra le ultime Meridione d’inchiostro. Racconti inediti di scrittori del Sud (Stilo), Fabbrica di carta (Laterza) e «Granta Italia 5 – Il Male» (Rizzoli).