Vent'anni fa ho conosciuto uno dei miei più cari amici, Roberto Ciarapica, voce e volto di Mediaset da molto tempo. Ci siamo incontrati la prima volta nella redazione di Eurosport/Sportitalia nel 2005, leggevamo insieme i notiziari. Con lui è stato particolarmente facile ragionare di come il giornalismo televisivo tratta (e ha trattato) il tennis prima e durante l'esplosione del fenomeno Jannik Sinner. Ci siamo divertiti anche a spiegare come si preparano una partita di calcio e una di tennis, quali differenze ci sono nel narrare due sport così diversi e sì, di come il "nuovo" pubblico tennistico italiano sia difficile da accogliere per chi appartiene alla piccola comunità del giornalismo tennistico, confinata per anni nelle "brevi" dei giornali e dei notiziari TV.
PS La qualità della registrazione non è ottimale perché il maestrale si è messo di mezzo ma abbiamo dovuto registrare on the road a Caprera, a due passi dalla casa di Giuseppe Garibaldi. Sorry about that...
Parlare al silenzio, il libro di Federico Ferrero (ADD)
In questa puntata una panoramica su vari aspetti di cronaca e non: ho lasciato per ultima la questione Sinner - preparatore atletico, inizio con il ritorno sui campi estemporaneo di Venus Williams a 45 anni. Un paio di domande sulla psicologia del gioco e pure una suggestione: esistono i Big 5 nel tennis?
In questa puntata chiacchiero con Roberto Commentucci, grande appassionato che conosco dagli albori del tennis sul web: dirigente federale, inventore del progetto Campi Veloci, è una sorta di enciclopedia del tennis italiano.
Con lui parliamo di Jacopo Vasamì e Tyra Grant, i due ragazzi che promettono di far restare l'Italia in cima al mondo per tanto tempo. Ma anche degli errori del passato; perché tanti giovani tennisti italiani si sono persi, nel tempo? Cosa non ha funzionato nei casi di Gianluigi Quinzi e simili?
Me lo avete chiesto in molti e l'occasione ha creato l'opportunità: il successo leggendario di Jannik Sinner a Wimbledon contro Carlos Alcaraz e il ritorno di Marco Imarisio a Sete di Tennis. Speriamo di essere stati all'altezza!
In questa puntata rispondo ad alcune domande nel contesto dei Championships: il destino dell'ex finalista di Wimbledon Matteo Berrettini dopo la sconfitta all'esordio, e il fine carriera di Fabio Fognini all'indomani della meravigliosa prestazione contro Carlos Alcaraz.
Per finire, una considerazione sulle tradizioni - spesso mal sopportate anche dal pubblico, oggi - che contraddistinguono Wimbledon.
In questa puntata pre-Wimbledon un commento (un po' allungato...) sulla notizia di queste ore: l'addio, nel team Sinner, di Marco Panichi (preparatore atletico) e Ulises Badio (fisioterapista). Una scelta traumatica, improvvisa, a stagione in corso. Non è stata la prima, e neppure la seconda nella carriera di Sinner. Dai tempi di Riccardo Piatti a Bordighera.
Torno a rispondere a qualche vostra domanda: un salto nel passato con Steffi Graf e Gabriela Sabatini, le migliori finali Slam degli ultimi anni (e quali sono i criteri per stabilirle), un ultimo passaggio sulla finale del Roland Garros 25 e la sorte della generazione dei '90 (Medvedev, Tsitsipas, Rublev, Ruud eccetera).
Una chiacchierata-debriefing con Marco Imarisio del Corsera per capire insieme i punti di svolta e le conseguenze della finale di Parigi 2025, una delle partite che segneranno la storia di questo sport.
Con Marco Bucciantini (Sky, Eurosport, Gazzetta, GonzoTennis) chiacchieriamo alla fine della prima settimana del Roland Garros, partendo da lontano: la finale di Champions persa dall'Inter contro il PSG, passando per il tritatutto Jannik Sinner, Alcaraz, la rivalità che abbisogna di finali Slam e i paragoni con il passato (Federer vs Nadal su tutto) e, infine, i nomi di chi si potrà infilare in questo dualismo negli anni a venire.
In questa puntata parliamo, anzitutto, del lungo addio al tennis di Rafa Nadal, celebrato a Parigi col massimo onore che si possa concedere al Roland Garros: una placca sul campo Philippe Chatrier. Ma parliamo anche di palle (da tennis) e di contenuti social legati alla tennis-mania. E uno spunto su un prossimo possibile giocatore di alto livello: il campione del Bonfiglio 2025.
In uscita dalla cabina di commento per la finale che ha visto trionfare Jasmine Paolini a Roma, una puntata registrata "a caldo" per commentare insieme l'impresa di Jasmine contro Coco Gauff, la prima italiana a segno agli Internazionali dopo Raffaella Reggi nel 1985 (ma si giocava a Taranto e non era un Wta 1000...)
In questa puntata chiacchiero con Corrado Barazzutti, ex numero 7 al mondo, due smifinali Slam, capitano di Davis e artefice con Panatta e Bertolucci del successo a Santiago '76.
Da coach, ha seguito tanti giocatori italiani che, sotto la sua ala, hanno espresso il loro massimo: Francesca Schiavone nell'anno del trionfo al Roland Garros, Fabio Fognini nell'anno del successo a Monte Carlo e della top 10 e, ora, affianca Lorenzo Musetti che, con Corrado e la guida storica di Simone Tartarini, sta ottenendo risultati eccezionali.
Il dialogo parte dal passato per tornare ad argomenti di stretta attualità e si finisce con una suggestione: nel tennis di domani ci sarà spazio per i Musetti, per il rovescio a una mano e per il tocco?
Siamo a Roma per gli Internazionali d'Italia e parliamo con l'amico e collega Lorenzo Cazzaniga del ritorno di Jannik Sinner dell'attesa per il numero uno del mondo e per le performance di Lorenzo Musetti e dei tanti giocatori italiani impegnati nel tabellone 2025.
Con qualche considerazione su Carlos Alcaraz, al rientro dall'infortunio, e sulle novità del sito romano al Foro Italico per chi vuole visitare il torneo.
In questa puntata vi racconto la telecronaca del match Arnaldi-Dzumhur, andata in onda durante il blackout che ha afflitto Spagna, Francia e Portogallo. In qualche modo l'abbiamo portata a casa, anche senza (eh sì) immagini. Il tennis "al buio" è un esercizio interessante.
Libri da leggere sul tennis? Eccone alcuni. Sebi Korda, figlio di Petr: fu vera gloria? Rispondo anche a una domanda sulla serie Netflix dedicata a Carlos Alcaraz.
In questa puntata parliamo di alcune questioni che avete sollevato con i vostri quesiti: i colpi "estinti" del tennis, particolarmente lo schema chip&charge; le prospettive di Lorenzo Musetti, le possibilità di Jasmine Paolini. E una nota a pie' di pagina sul pickleball.
Vent'anni fa, il giovin Ferrero entrò (anzi, si imbucò) per la prima volta in sala stampa a Monte Carlo e incontrò... Ubaldo Scanagatta. Con il quale, oggi, parliamo anche di quegli anni, della finale persa da Becker con match point trent'anni fa, di una trasferta fatta insieme a Marrakech nel 2003 con una infausta scelta alimentare ma, soprattutto, del torneo del 2025: il derby italiano, Tsitsipas, Alcaraz e il rientro imminente di Sinner, Djokovic e tutti gli argomenti di interesse in questa settimana nel Principato.
Puntata registrata a bordocampo, dopo le vittorie di Matteo Berrettini su Sasha Zverev e Lorenzo Musetti su Jiri Lehecka, che regaleranno un debry negli ottavi di finale tra i due giocatori italiani.
Di questo e dell'allure di Monte Carlo, nonostante il clima novembrino, parliamo con Federico Mariani (SKY e GonzoTennis) e Simone Eterno (Eurosport).
Insieme a Fabio Colangelo, coach di Lorenzo Sonego, una puntata - letteralmente on the road, di ritorno dal commento su Sky della finale di Marrakech - per raccontare il trionfo di Luciano Darderi nel torneo marocchino, in una domenica che ha visto Flavio Cobolli vincere a Bucarest il suo primo torneo Atp.
Qui trovate l'intervista a Luciano Darderi, in una puntata di Sete di Tennis registrata alla Finals di Torino.
In questa puntata parliamo, ovviamente, del trionfatore di Miami Jakub Mensik e del suo raro primato. Un ascoltatore mi chiede del pickleball: moda, marketing o altro? Già che ci sono, vi racconto come è nato questo sport, che compie 60 anni nel 2025. Dico la mia anche sugli altri sport di racchetta, tennis a parte...
Ah: si torna a parlare di supercoach, citando (a sproposito) Musetti. Eppure il vincitore di Miami insegna che...
In questa puntata torno a rispondere al alcune vostre domande, la prima in stile fantasy (un genere che non ho mai amato, ma era formulata troppo bene per non partecipare al gioco!). Mi si chiede quali sono i tre tennisti di ogni epoca che sceglierei per salvare il pianeta Terra da una sfida per la sopravvivenza contro tennisti alieni.
E voi, chi avreste scelto? Scrivetemelo...
Altre questioni trattate: perché le donne coach sono rare? E questo Federico Cinà, perché viene considerato un predestinato?
PARLARE AL SILENZIO: LA MANIA DI RACCONTARE IL TENNIS (di FEDERICO FERRERO)
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