Il Fatto Del Diavolo ritorna in un momento di apparente competitività del Milan. Ma è tutto oro quel che luccica?

Un normale audio durante un tragitto in macchina si trasforma nel clamoroso ritorno del Fatto del Diavolo. L’analisi di Inter-Barcellona fa da apripista all’attuale paragone (inesistente) tra i due club di Milano e sulle reazioni potenziali che porterà l’epilogo della stagione. La situazione del Milan è molto grave e la tifoseria non sembra assolutamente rendersene conto. Il Fatto del Diavolo esprime, senza peli sulla lingua, tutta la sua frustrazione provando con un disperato tentativo ad aprire gli occhi dei ciechi supporter milanisti.

Per 122 anni il Milan è stato un club sportivo con picchi altissimi e qualche cocente delusione, ma in ognuno dei suoi primi 122 anni ha sempre avuto il focus sportivo come primo obiettivo. Poi è arrivato Gerry Cardinale, l’uomo dai dogmi a stelle e strisce, insegnante di uno stile che funziona a casa sua, ma non a casa nostra. Negli ultimi 3 anni il Milan non è più stato un club sportivo con focus sportivo come primo obiettivo. (Buon) compleanno Milan: stanno infangando il tuo presente e minando il tuo futuro, ma sappiamo perfettamente com’eri bello in passato.

Un ritorno veemente e un messaggio a cuore aperto, che probabilmente rimarrà una puntata isolata. Fa malissimo vedere un Milan trattato cosi, senza capo nè coda. Servirà un miracolo per raddrizzare un futuro che sembra oscuro e negativo. La voce fuori dagli schemi, ma lucida del Fatto del Diavolo torna a farsi sentire in modo deciso anche verso i tifosi rossoneri, cercando di far capire cosa non va per davvero e cosa non si è capito per anni. Al costo di essere diretti ma scomodamente oggettivi.

L’abisso più profondo. Dopo tanto silenzio, ecco il DEVASTO DEL DEVASTO. Pioli ha umiliato e offeso il Milan ed è ora di vuotare il sacco senza filtri. Il FATTO si scatena ad altissimi decibel e raccoglie i cocci di un disastro che aveva annunciato.

12 mesi terrificanti (ma le avvisaglie del tracollo c'erano gìà state) eppure è ancora in sella. Il Fatto del Diavolo scandaglia Stefano Pioli, l’artefice del disastro rossonero. Rimarrà ancora a lungo o verrà esonerato? Cosa puó succedere qualora l'allenatore venisse cambiato? La partita col Sassuolo potrebbe dare risposte potenti sul futuro del Milan.

A lungo termine e non a breve termine. Di testa e non di pancia. Ecco i nuovi ragionamenti del Fatto del Diavolo in seguito alla retrocessione ai playoff di Europa League e in vista dell’operatività di Zlatan Ibrahimovic, rientrato nei radar rossoneri.

Il grande affetto dei fan torna a far ruggire il Fatto del Diavolo, che è di nuovo in onda dopo un weekend sabbatico. Nella nuova (momentanea) veste, ci si concentra sulle dinamiche generali del mondo Milan non prendendo in considerazione le singole partite. Dunque il Diavolo avrà la forza di lottare per il campionato o per la Coppa Italia? Scopriamolo in questo nuovo episodio dedicato ai voi fedeli supporter.

Il Fatto del Diavolo chiude (momentaneamente) i battenti. Almeno fino a quando Stefano Pioli sarà l’allenatore del Milan. Non c’e più nulla da dire.

3 punti immeritatissimi contro la Fiorentina per un Milan pieno zeppo di indisponibili, brutto per tutta la partita e difficile da leggere, a livello tattico, per gran parte della gara. Non sembra nemmeno di commentare una vittoria dopo il triplice fischio finale. Le continue lacune di Stefano Pioli hanno prosciugato le energie del Fatto del Diavolo che stoicamente registra una delle puntate più apatiche della sua storia.

Vergognoso, pietoso Pioli. Il tecnico del Milan indossa nuovamente le vesti dello scienziato pazzo contro il Lecce dopo essere tornato un allenatore normale solo per l’impegno europeo contro il PSG. La mossa a centrocampo Krunic-Pobega è l’ennesima stregoneria che riporta i rossoneri a stare in campo senza logica. Il doppio vantaggio all’intervallo non è sinonimo di controllo della gara e nella ripresa vengono messe a nudo tutte le incertezze già avvistate nei primi 45’. I cambi dell’alchimista scellerato nel secondo tempo e il festival di infortuni fanno il resto. Il Lecce recupera la partita e la vincerebbe anche, ma il VAR salva il Diavolo che non esce sconfitto solo per gli almanacchi. Il 2-2 finale e la prestazione sconcertante equivale ad un ko sotto tutti i punti di vista.

San Siro on fire, una formazione messa in campo con criterio e il recupero di alcuni importanti titolari fanno ricomparire una versione molto piacevole del Milan.
Il PSG viene piegato con merito e i rossoneri tornano pienamente in corsa per il passaggio del turno in un girone equilibratissimo. Donnarumma subisce l’accoglienza che si merita al ritorno da avversario e torna a casa sconfitto.
Pioli ha dimostrato ancora una volta di effettuare accorgimenti seri solo dopo lunghi periodi negativi (e scriteriati), ma a lungo termine manterrà la strada dell’equilibrio e della logica?

La tempesta cade sul Milan. Il timoniere Stefano Pioli continua nelle manovre azzardate e puntualmente sprofonda. Ancora infortuni, ancora scelte di formazione assurde, ancora problemi tattici, ancora dichiarazioni bizzarre e chiaramente, ancora una volta, l’Udinese diventa un ostacolo insormontabile. L’ennesimo sfogo del Fatto del Diavolo contro un allenatore ormai anche oltre la canna del gas.

Il Milan non ammazza la partita nel primo tempo al “Diego Armando Maradona” e puntualmente subisce il ritorno del Napoli nella ripresa. Imbarazzante la questione infortuni: alla lista degli indisponibili, se ne aggiungono altri 4 dopo la trasferta in Campania. Pioli fallisce ancora una volta i cambi, non inserendo Adli e facendo arrabbiare Giroud e (il pessimo) Leao. Un’altra pesantissima bocciatura per il tecnico rossonero da parte del Fatto del Diavolo.

Il Fatto del Diavolo si scaglia contro Pioli senza alcun freno. L’ennesimo scempio di un allenatore allo sbando. Di nuovo i soliti errori e le solite accuse. Mbappé distrugge Leao, falso leader e finto mito di un Milan che avrebbe bisogno di tante altre qualità mostrate nel passato, ormai smarrite per colpa del suo scriteriato tecnico.

Un pessimo Pioli mette il triplo punto esclamativo su una partita davvero brutta. Il Diavolo tiene una territorialità totalmente sterile fino all’espulsione di Thiaw, dopodiché resiste senza troppi patemi sul risultato di parità in inferiorità numerica. Qui “sale in cattedra” l’allenatore del Milan che con dei cambi scellerati (Krunic per Adli su tutti) manda a pezzi lo scacchiere e la Juventus passa con un fortunoso tiro deviato di Locatelli. Arriva un ko contro una squadra modesta, ma con alcune frecce adatte a mettere in evidenza le solite lacune tattiche rossonere. Ennesima figuraccia del nostro tecnico che prosegue nel ripetere gli stessi errori.

Quella che si definisce una vittoria sporca. Il Milan strappa i tre punti a Marassi con un controverso gol di Pulisic all’87’, prima dell’assurdo finale che vede Maignan espulso e Giroud miracoloso nel salvare il risultato negli insoliti panni del portiere. Un successo pesantissimo nell’economia del campionato perché arrivato al termine di una gara difficile, non giocata bene ma dall’epilogo che entrerà sicuramente nella storia rossonera.

Ancora amaro in bocca europeo. Il Milan rimane bloccato sullo 0-0 anche a Dortmund nonostante le numerose palle gol create. Non si arriva ai rimpianti della sfida inaugurale col Newcastle United, ma la sensazione è che ai punti anche la trasferta tedesca sia una mezza occasione persa. Pioli perde l’ennesima occasione di sfruttare il massimo potenziale offensivo con la fissazione su Giroud. Totale equilibrio nel girone con tutte le squadre raccolte in un fazzoletto di punti. Appuntamento a Parigi dove finalmente il Diavolo affronterà Donnarumma da avversario.

Il Milan vince con pieno merito la sfida contro la Lazio e rimane in testa alla Serie A a braccetto con l’Inter. Notevole il cambio di passo nel secondo tempo, che ha mostrato intensità e gioco gradevolissimi, spezzando alla lunga la resistenza dei biancocelesti. Segnali assolutamente positivi da Adli, Musah e soprattutto da Reijnders, davvero devastante se messo nel cuore del gioco rossonero. Desta invece ancora perplessità la gestione delle punte centrali da parte di Pioli.

Il Milan vince a Cagliari e ritrova la vetta in coabitazione con l’Inter, sconfitta dal Sassuolo ammazzagrandi. Pioli schiera un pacchetto offensivo poco adatto alle caratteristiche dell’avversario e il Diavolo si impantana nel primo tempo, fortunatamente concluso in vantaggio grazie a due guizzi nel finale di frazione. Nella ripresa maggiore amministrazione e chiusura dei conti con Loftus-Cheek. Segnali positivi da Adli, finalmente in campo dopo tantissimo tempo, davanti alla difesa.