
Settembre 1969. All’alba, un giovane ufficiale libico prende il potere in Libia senza sparare un colpo. Si chiama Muammar Gheddafi, ha 27 anni, viene dal deserto e sogna l’unità araba. Il suo modello è Nasser, ma è più radicale, più spregiudicato. Così nasce la Repubblica Araba Libica.
Per i successivi quarant’anni, Gheddafi costruisce un regime fuori dagli schemi: abolisce i partiti, scrive il Libro Verde, parla dalle tende, finanzia rivoluzioni, tratta con l’Occidente. Dittatore, profeta, stratega del petrolio. Intorno a lui, la Libia diventa teatro, laboratorio e prigione.
Nel 2011, nel pieno della Primavera araba, il Colonnello cade. Viene catturato e ucciso a Sirte. Ma nessuno ha un piano per il dopo. Il paese si spezza. Iniziano le guerre per procura, le migrazioni di massa, il traffico d’armi e di esseri umani.
In questo episodio di Puerto Seguro, ripercorriamo la parabola di Gheddafi: l’ascesa rapida, il potere assoluto, la rovina finale. E ci chiediamo: la Libia tornerà mai a essere uno Stato? O resterà il vuoto lasciato da un uomo solo al comando?
A guidarci tra tende, comitati rivoluzionari e raid aerei:
Alberto Bertini, consulente per i mercati esteri specializzato nel Mediterraneo allargato,
Giacomo Casandrini, reporter e autore sul campo,
Giacomo Cecchin, esperto di comunicazione e storia pubblica.
Puerto Seguro è il podcast che ogni martedì esplora il Mediterraneo allargato tra storia, economia e geopolitica. Dalla Sirte di ieri alla Libia di oggi, il Colonnello continua a far tremare la sponda sud del Mare Nostrum.
Ascolta l’episodio per capire come un uomo solo può cambiare la geografia di un intero continente.