La Venere di Milo è una di quelle opere elette dal sistema dell’arte occidentale come simbolo di perfezione e bellezza assoluta, ispirando artisti da tutta Europa.
Lorenza Böttner e Niki de Saint Phalle, tuttavia, hanno preso la sua simbologia per rimetterla in discussione: Böttner si sofferma sul paradosso tra l’ammirazione di un corpo statuario mutilato e, al contempo, i sentimenti di incertezza e vergogna verso un corpo umano mutilato (come nel suo caso); mentre de Saint Phalle, spara alla Venere con un fucile, riempiendola di colore.
Un vero e proprio attacco a quella bellezza che, ancora a oggi, si impossessa delle donne, rinchiudendole in un malato sistema di potere e oppressione.
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