
“Dove ti vedi tra cinque anni?”. Un interrogativo che si trasforma in riflessione profonda sul cambiamento, sulla paura di restare fermi, sull’abitudine a mettersi in gioco ogni giorno.
Tra ironia e confessioni, “L’elefante” è un invito a guardarsi dentro, a fare i conti con ciò che siamo diventati e con ciò che potremmo ancora essere.