Non è un bollettino di guerra, non è una faida di camorra. Gli incidenti stradali nei primi anni del '900 erano diventati talmente frequenti da richiedere una serie di regolamenti ad hoc.
In Pakistan e in Afghanistan la parola "Abu Tabela" indica ancora oggi l'uomo nero. In realtà quest'uomo è realmente esistito e nacque ad Agerola. Fu uno degli uomini più violenti e sanguinari della storia d'Oriente.
Il furto di una cagnolina da compagnia innescò una faida fra famiglie napoletane che portò alla morte di decine di persone!
Morirono più di 6000 persone per un matrimonio fallito. La storia del Massacro di Capua fu talmente atroce che ancora oggi si celebra una messa in memoria delle vittime.
Tutto nacque con Cesare Borgia, desideroso di diventare re di Napoli. Il 24 Luglio 1501 fu autore di un genocidio.
Uno dei primi libri mai prodotti di letteratura gotica è "Varney e il banchetto di sangue": parla di un vampiro inglese depresso che... decise di suicidarsi buttandosi nel Vesuvio.
Napoli ha sempre affascinato gli scrittori stranieri. Non è un caso che qui sia nato il dottor Frankenstein.
Pietro Barliario, Barilario, Bailardo. Ha tanti nomi ed è stato avvistato in tutto il sud Italia. È un uomo di Salerno vissuto nel medioevo che aveva una interessante amicizia: Satana in persona.
C'è una targa a Napoli: "Dio m'arrassa da invidia canina, da mali vicini et bugie di uomo da bene".
Un signore anziano e brontolone odiava il suo vicino e gli faceva continuamente dispetti. Uno di questi, però, fu davvero eccessivo.
Cominciamo così la nuova stagione di Napoli Oscura!
Nel palazzo reale di Napoli c'era un ragazzino salernitano, tale Gennaro Rivelli, che veniva picchiato al posto del futuro re di Napoli, Ferdinando IV.
Quella del "menino" era infatti una pratica comune in tutte le famiglie reali. Meno comune fu invece l'amicizia fra i due, che trasformò Gennaro Rivelli in un agente segreto al servizio della corona di Napoli, pronto ad eliminare qualsiasi nemico del re in modi brutali e inumani.
In napoletano il termine "Starracciare" o "Starraceare" indica un pestaggio talmente violento da staccare fisicamente le parti del corpo.
Questa parola nacque da un episodio realmente accaduto: Giovan Vincenzo Storace era il rappresentante del Sedile di Popolo che, per vigliaccheria o per stupidità, non difese i suoi rappresentati davanti all'ennesimo sopruso dei nobili e della corona di Spagna.
Il popolo, però, non gliela fece passare liscia.
In soli 10 mesi più dei 3 quarti dei napoletani sparì da questo mondo.
La peste del 1656 fu l'evento epidemico più devastante di tutta la storia del Sud Italia, con un quantitativo di vittime inimmaginabile: i cimiteri scoppiavano e i cadaveri, gettati in massa nelle fogne, fecero addirittura esplodere le strade.
Meglio morto che calabrese. Nella Napoli del '500 gli immigrati da odiare erano i propri vicini di casa. Questa storia è riportata nei minimi dettagli da Giovanni Antonio Summonte, il cronista della storia di Napoli per eccellenza.
Tiberio de Vera era un ragazzino viziato e violento che, senza alcuna moralità, stuprava donne, derubava persone e commetteva ogni sorta di crimine. Tutto senza alcuna punizione. Almeno finché non toccò un uomo ancora più cattivo e violento di lui: il viceré di Napoli.
Un giovane voleva diventare prete, ma il diavolo non era del tutto d'accordo. E allora decise di fargli dispetti sempre più assurdi, fino a farlo impazzire.
Nel 536 fu distrutta completamente la città di Napoli con un vero e proprio genocidio.
Erano tempi confusi e violenti: la città fu descritta dai cronisti dell'epoca come "un luogo di scheletri viventi".
Uno scienziato sardo, Efisio Marini, aveva elaborato un siero miracoloso: riusciva a rianimare i cadaveri o a pietrificarli come statue. A Napoli trovò la sua casa, ma non fu mai apprezzato per il suo lavoro: per dispetto portò nella tomba il suo segreto.
Il Lago di Agnano era davvero un posto da paura. Ne parlano tutti malissimo da circa 2000 anni ed ogni volta qualcuno ha da aggiungere qualche storia stramba. Aveva una fama talmente negativa da attirare addirittura la curiosità di scienziati famosissimi come Ampere e Spallanzani.
Se ti chiedi perché effettivamente oggi non esiste un lago a Napoli, è perché circa 150 anni fa decisero di farlo sparire definitivamente.