
Voglio che facciate un esercizio con me.
Pensate a un problema che vi tormenta. Forse è una decisione che dovete prendere. Forse è una situazione che vi sembra senza via d'uscita.
Ora ascoltatevi mentre pensate a quel problema. Quali parole usate? Quali domande vi fate?
Perché qui c'è il segreto: siamo gli architetti inconsapevoli delle nostre prigioni mentali. E il materiale da costruzione sono le parole stesse.
Epitteto, filosofo stoico del primo secolo, lo disse duemila anni fa: "Non sono le cose in sé a turbarci, ma le opinioni che abbiamo su di esse."
Ma andiamo più a fondo. Lasciate che vi mostri quanto è potente – e pericoloso – il linguaggio.