
Era il 1965. Nelle profondità del Naval Medical Research Institute, un giovane psicologo di nome Bruce Tuckman si trovava davanti a una montagna di cinquanta articoli scientifici, apparentemente scollegati tra loro. Il suo capo, Irwin Altman, gli aveva affidato un compito che sembrava impossibile: trovare un senso in quella giungla di ricerche sui gruppi umani.
Mentre la Marina americana si preparava a un futuro di equipaggi ridotti su navi e stazioni spaziali, Tuckman non sapeva ancora che stava per decifrare uno dei codici più profondi dell’esistenza umana.
Notte dopo notte, immerso tra quelle pagine ingiallite, iniziò a vedere qualcosa. Schemi nascosti. Sequenze ricorrenti.
Come un archeologo che ricompone i frammenti di un’antica civiltà, Tuckman stava scoprendo le leggi invisibili che governano ogni gruppo umano: dalla famiglia alla squadra di lavoro, dal circolo di amici al consiglio di amministrazione.