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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
8 episodes
16 hours ago
Il Commento e il Vangelo del giorno
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Christianity
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Il Commento e il Vangelo del giorno
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Christianity
Episodes (8/8)
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 19] Commento: Cento volte tanto e la vita eterna.
Gesù stesso fa un’amara riflessione sull’episodio del ricco, che non ha il coraggio di seguirlo nonostante le ottime intenzioni che l’animavano: «Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli». Il ricco non s’identifica necessariamente con chi possiede molti beni, ma piuttosto con coloro che sono smodatamente attaccati alle ricchezze fino a farne il proprio idolo. Gli stessi apostoli restano sgomenti di fronte all’affermazione del loro Maestro, e Gesù precisa che, con l’aiuto di Dio, è possibile staccare il cuore dalle cose della terra e aspirare con tutta l’anima a quelle del cielo. Pietro allora si ricorda della chiamata, delle reti, dei suoi cari, della immediata sequela, e chiede: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». Il premio è di un valore infinitamente più grande di qualsiasi ricchezza umana: si tratta della vita eterna, oltre ai beni indispensabili durante l’esperienza terrena. È forse per questo speciale tipo di “contratto” che le persone del mondo invidiano i religiosi, i quali hanno lasciato tutto per il nome di Cristo e, già in questo mondo, godono di una grande pace e di una profonda serenità. È comunque difficile distogliersi dagli assilli della vita, che premono e non ripagano mai adeguatamente. È l’inganno delle cose umane: un ritmo che coinvolge e spesso travolge, che delude ma non illumina. Per questo san Paolo raccomandava ai primi cristiani: «Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra».
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16 hours ago
1 minute 42 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 19] Vangelo: Gdc 6, 11-24; Sal.84; Mt 19, 23-30.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
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16 hours ago
1 minute 12 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 18] Commento: Se vuoi essere perfetto.
Va subito detto che tendere alla perfezione è un dovere di ogni cristiano, ciascuno nel suo stato di vita. È un comando del Signore: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. È invece mentalità comune che la perfezione, che coincide con la santità, sia una meta riservata a pochi. Ciò deriva dal fatto che solo alcuni la Chiesa elenca nella schiera dei santi e li propone a modello e protezione nostra. Resta però sempre vero che tutti dobbiamo conseguire la meta. Possiamo quindi fare nostra la richiesta dell’anonimo del Vangelo che chiede a Gesù: “Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”. La risposta di Gesù si articola in due momenti: prima egli ricorda e detta ciò che è essenziale per avere la vita eterna, cioè l’osservanza dei Dieci comandamenti, poi indica una via privilegiata che può condurre alla perfezione della santità. Tale via implica il distacco totale e incondizionato da tutti i beni e dalle umane sicurezze per seguire Cristo povero, casto e obbediente. Nel prosieguo della conversazione emerge un grosso ostacolo alla sequela di Cristo: l’attaccamento ai beni di questo mondo o forse, ancor più, il dubbio circa le garanzie che Gesù stesso offre a coloro che lo seguono. Le ricchezze e le sicurezze di questo mondo, per quanto fragili e passeggere possano apparire, esercitano sempre un grande fascino e una grande tentazione per l’uomo. Non ci stupisce più di tanto, perciò, che quel signore, che aveva potuto affermare con verità di aver osservato tutti i Comandamenti sin dalla sua infanzia, che anelava ai beni celesti e voleva scoprirne la via migliore per raggiungerli, se ne sia poi andato “triste perché possedeva molte ricchezze”. Sì, davvero i beni di questo mondo talvolta ci posseggono e ci appesantiscono, vietandoci di volare verso Dio.
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1 day ago
1 minute 56 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 18] Vangelo: Gdc 2, 11-19; Sal.105; Mt 19, 16-22.
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
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1 day ago
57 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 17] Vangelo: Ger 38,4-6.8-10; Sal.39; Eb 12, 1-4; Lc 12, 49-53.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D'ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera".
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2 days ago
43 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 17] Commento: Il fuoco di Dio è il suo amore.
Un amore che arde e brucia senza consumarsi, simile al roveto ardente visto da Mosè sul monte, illumina il nostro cammino. Gesù, il Verbo incarnato, con la sua venuta, ha portato quel fuoco inestinguibile sulla terra, proprio mentre l’umanità intera stava affogando in un mortale languore. Il male morde, ferisce e talvolta uccide, ma molto più spesso sfocia in passiva rassegnazione, colpevole mediocrità e umiliante apatia. Gli orizzonti si accorciano, la speranza si spegne. Da questi terribili mali il Signore Gesù è venuto a liberarci. All’abisso del peccato ha fatto riscontro l’immensità dell’amore, un amore che conduce alla morte perché è dono totale di vita. E quando l’amore è portato allo stremo, possiede una forza dirompente: brucia, scuote anche le radici più profonde e inevitabilmente crea divisioni e persecuzioni. Si contrappongono la violenza cieca di chi rifiuta quell’amore e la forza dell’amore che perdona e diventa testimonianza di fedeltà. Lo stesso Gesù ne farà dolorosa esperienza: egli viene a rivelare, testimoniare e predicare l’amore, enuncia il comandamento nuovo, percorre le strade del nostro mondo beneficando tutti, ma rimane vittima dell’odio. I suoi seguaci vivranno la stessa storia: testimoni di amore, annunciatori di vita e risurrezione, spesso vittime delle più assurde condanne. È nata così la schiera dei martiri nella santa Chiesa di Dio. Possiamo dire che, sin dalla sua nascita, essa si tinge di sangue che si sparge come seme fecondo. Questo è l’effetto di quel fuoco: se accolto produce santità, se rifiutato spinge all’odio, al male e alla violenza. Ecco quel fuoco per la terra. Fuoco, ma non di violenza, ma di ardore per le cose di Dio.
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2 days ago
1 minute 55 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 16] Vangelo: Gs 24, 14-29; Sal.15; Mt 19, 13-15.
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
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3 days ago
29 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 16] Commento: Gesù e i bambini:il fascino dell'innocenza.
È quasi prerogativa dei bambini diventare talvolta insopportabili per gli adulti. La loro erompente vivacità spesso stride con le nostre stanchezze e con il bisogno di quiete. Facciamo fatica a comprendere che è nella loro indole e nel loro stato di crescita l’impossibilità di assecondarci sempre e in tutto. Questo ciò ci sollecita quasi a scusare il comportamento burbero degli Apostoli. Essi, presi da zelo per la tranquillità del loro Maestro, probabilmente stanco del lungo peregrinare, sgridano e vorrebbero allontanare quei bimbi portati a Gesù perché li benedicesse. È virtù di pochi sapersi specchiare nell’innocenza dei bambini e godere del loro candore. Il Signore, che li aveva altre volte additati ad esempio, li accoglie con amorevolezza, impone loro le mani in segno di benedizione e poi si congeda da loro. Ricorda poi agli Apostoli e a tutti noi che «di essi è il regno dei cieli». L’apparente fragilità induce spesso all’umiltà, e lo stato di indigenza dovuto all’età rende semplice e pura la loro preghiera. Una delle beatitudini è riferita proprio ai puri di cuore, perché è dato loro di vedere il volto di Dio. Gli stessi angeli custodi dei più piccoli stanno sempre davanti a Dio, quasi avessero il bisogno e la gioia di raccontare la bellezza della loro anima pulita e sgombra da ogni male. Il loro cuore e la loro persona sono quindi da trattare come un sacrario, con il migliore rispetto e il più puro amore. Gridano vendetta al cospetto di Dio le violenze di ogni genere perpetrate nei loro confronti. È di inaudita gravità il peccato che infanga la loro anima e il loro corpo. Gesù stesso aveva detto a loro protezione: «Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali!».
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3 days ago
2 minutes 4 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Il Commento e il Vangelo del giorno