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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
10 episodes
1 day ago
Il Commento e il Vangelo del giorno
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Christianity
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Il Commento e il Vangelo del giorno
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Christianity
Episodes (10/10)
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 16] Commento: Verranno giorni.
Capita anche ai nostri giorni di soffermarsi dinanzi ai nostri templi per ammirarne le belle pietre, i doni votivi e per godere di ciò che per noi rappresentano. Si era formato un gruppo dinanzi al tempio di Gerusalemme, orgoglio del popolo d’Israele, costruito dal re Salomone per volere di Dio. Non mancavano davvero i motivi per restarne ammirati e stupiti di fronte a tanta bellezza. La maestosità e la solidità di quel tempio davano l’idea di una costruzione destinata a sfidare i secoli; ed ecco però l’intervento di Gesù: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Non ci viene riferita la reazione degli astanti, ma possiamo ben supporre lo sgomento che li assalì e forse anche la vibrata protesta contro il Cristo, che appariva loro come profeta di sventura. Gesù prende l’occasione per parlare di un’altra fine e dei difficili tempi che stanno per sopraggiungere: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo». Tutto ciò riguarda le inevitabili, ricorrenti guerre e i fenomeni naturali avversi e catastrofici. Non meno grave è quanto viene preannunciato per i suoi discepoli: «Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di rendere testimonianza». Quanto preannunciato è già in gran parte puntualmente accaduto. La Chiesa, fino ai nostri giorni, ha sofferto persecuzioni, e il numero dei martiri è praticamente una schiera che nessuno può contare. Non dobbiamo mettere l’accento sugli aspetti minacciosi che il testo evangelico potrebbe contenere: il Signore non vuole spaventarci, ma al contrario garantirci la sua costante ed efficace protezione in tutte le vicende che possono accaderci. È interessante infatti la conclusione a cui Gesù vuole condurci: lo Spirito Santo si ergerà a nostro difensore nei tribunali degli uomini, e poi aggiunge: «Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime». Dobbiamo perciò guardarci da coloro che, interpretando a modo proprio questo Vangelo, vanno facendo terrorismo religioso, passando di casa in casa e ingenerando immotivate paure, senza ricordare le altre consolanti parole del Maestro divino: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna».
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1 day ago
2 minutes 53 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 16] Vangelo: Ml 3, 19-20; Sal 97; 2 Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
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1 day ago
1 minute 41 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 15] Commento: La catena che ci unisce a Dio.
Pregare sempre, senza stancarsi mai, potrebbe apparire, per noi così affaccendati in mille cose, un’esortazione impraticabile. Sperimentiamo quanto facilmente ci si stanca anche solo per qualche minuto in più da dedicare alle nostre preghiere e liturgie settimanali. Gesù ci sta chiedendo innanzitutto la perseveranza nella preghiera e vuole poi raccomandarci un’intima e ininterrotta comunione con lui. Come può un figlio, sempre bisognoso di aiuto, dimenticarsi del proprio Padre o smettere di chiedergli quanto egli necessita? La preghiera ci consente di essere costantemente orientati verso Dio e di mirare ai beni del cielo. Ci serve per ricordare la nostra mèta ultima e dotarci dei mezzi per raggiungerla; ci serve per prendere coscienza onestamente della nostra debolezza e sperimentare l’infinita bontà e potenza divina; ci serve per creare una giusta gerarchia di valori, per poi prediligere i veri beni e operare un sano e doveroso distacco da quelli della terra. Diventiamo così, pur restando abitanti di questo mondo, cittadini del cielo. Sperimentiamo la paternità di Dio, la sua presenza operante tra noi, la fratellanza tra gli uomini e il dono della misericordia e della pace. Così ogni giorno alimentiamo la nostra fede e l’adorniamo di opere di bene, e così infine il Signore ci renderà giustizia dinanzi alle ingiustizie del mondo!
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2 days ago
1 minute 28 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 15] Vangelo: Sap 18,14-16; 19,6-9; Sal.104; Lc 18, 1-8.
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi giustizia contro il mio avversario". Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi"». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
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2 days ago
1 minute

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 14] Commento: Siate vigilanti!
È facile per noi cadere nella dimenticanza di Dio! È facile lasciarsi prendere dalle vicende ordinarie della vita ed essere impreparati e distratti di fronte ai segni divini: accadde al tempo di Noè, quando stava per sopraggiungere il diluvio; accadde ai tempi di Lot, quando il fuoco distruttore stava per piovere sulla terra; accade anche oggi, quando la terra trema, quando il fango scende dalle montagne, quando onde anomale invadono le case o terremoti seminano distruzione e morte per migliaia di persone. La rivelazione e la manifestazione del Cristo risorto possono sopraggiungere in ogni istante, e dobbiamo perciò tenerci pronti all’inevitabile e insindacabile giudizio divino. Il peccato, il rifiuto di Dio, ci rendono come cadaveri su cui piombano famelici gli avvoltoi. Comprendiamo così che il castigo è la conseguenza inevitabile dei nostri errori: diventiamo distruttori di noi stessi, e Dio ne è solo il triste testimone. È la mancanza di amore a generare l’odio, ed è dall’odio che sgorgano le vendette incrociate, le guerre che osiamo poi chiamare “sante”. Essere vigilanti, per noi credenti in Cristo, significa vivere nella fede, essere desti nell’attesa del Signore che viene, significa vivere la fraternità universale, anche quando questa dovesse costarci sacrifici e morte. A noi non è più concesso, dopo l’evento Cristo, di leggere la storia come cronaca di fatti più o meno importanti: dobbiamo far sì che la nostra sia davvero una storia sacra, in cui l’intervento di Dio è sempre presente. Portiamolo sempre nel cuore e siamo vigilanti.
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3 days ago
1 minute 40 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 14] Vangelo: Sap 13, 1-9; Sal.18; Lc 17, 26-37.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l'uno verrà portato via e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà portata via e l'altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
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3 days ago
1 minute 22 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Gio 13] Commento: Il Regno di Dio è in mezzo a noi!
Quando tra di noi parliamo dei regni umani, il pensiero si indirizza subito a tutte le caratteristiche che li connotano: lo sfarzo, la gloria, il potere… I farisei, da sempre sognatori di potere, chiedono a Gesù quando verrà il Regno di Dio. La loro attesa è fortemente legata a criteri umani: sperano che la manifestazione divina sia accompagnata da bagliori di grandezza e dal ripristino di glorie passate. La risposta del Signore certamente li delude, ma per noi invece è di grande conforto: «Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, o: “Eccolo là”, perché il Regno di Dio è in mezzo a voi!». La presenza di Cristo ha già determinato l’avvento del Regno; l’accoglienza del suo Vangelo e il vivere in conformità ad esso fanno sì che il Regno sia dentro di noi. Occorre però mantenere limpido lo sguardo della fede per “vedere” il giorno del Signore, per accorgersi dell’evento salvifico che egli porta a tutti noi, per godere della sua salvezza ed essere certi della sua e nostra risurrezione. A conclusione del brano Gesù ci ricorda una grande verità, che ci accompagnerà sempre: «Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione». Anche ai nostri giorni, anche noi del terzo millennio, stiamo ripudiando il Signore e ripetendo la sua crocifissione; ma, ancora una volta, dentro l’assurdo del peccato del mondo, egli si erge a vittima e salvatore nostro. È l’inevitabile passaggio nei meandri della sofferenza, da cui Dio sa trarre i motivi della salvezza!
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4 days ago
1 minute 40 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Gio 13] Vangelo: Sap 7, 22 - 8, 1; Sal.118; Lc 17, 20-25.
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: "Eccolo qui", oppure: "Eccolo là". Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: "Eccolo là", oppure: "Eccolo qui"; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
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4 days ago
52 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 12] Vangelo: Sap 6, 1-12; Sal.81; Lc 17, 11-19.
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
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5 days ago
58 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 12] Commento: Guariti ma ingrati!
La lebbra, come il male in genere, crea distanze talvolta incolmabili. Molti malati nel corpo e nello spirito ancora oggi devono gridare forte per farsi ascoltare, perché emarginati dal consorzio civile e, qualche volta, anche dalle nostre chiese. Il grido dei dieci lebbrosi del Vangelo di oggi risuona come un’intensa preghiera: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi». In quel grido è racchiuso il gemito dei sofferenti del mondo, la sofferenza degli emarginati, di tutti coloro che, per farsi sentire da qualcuno, devono gridare. Per loro e per nostra fortuna, l’udito e la sensibilità di Cristo sono infinitamente più acuti dei nostri. Gesù li vede anche se distanti e dà subito loro un messaggio di speranza: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». Erano loro che dovevano, secondo la Legge, dare la certificazione dell’avvenuta guarigione. Mentre vanno, si accorgono di essere già guariti; uno solo, uno straniero, sente immediatamente il bisogno di tornare indietro per lodare Dio e gettarsi, in atteggiamento di doverosa gratitudine, ai piedi di Gesù. Emergono due grandi insegnamenti per noi: non possiamo, come spesso accade, rifiutare la mediazione sacerdotale per avere la certezza del perdono di Dio, perché sono i sacerdoti che devono assolvere e sciogliere. La gratitudine a Dio, poi, è un sacrosanto dovere che non dobbiamo mai smettere di praticare, perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo Redentore.
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5 days ago
1 minute 37 seconds

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Il Commento e il Vangelo del giorno