Il salmo 83, come chiave di lettura, aiuta a capire la liturgia odierna, tutta incentrata sul tema della Dimora. “Quanto sono amabili le tue dimore”… Dio si è costruito un’abitazione in mezzo al suo popolo per guidarlo e per “abitarlo”. Sebbene le due letture non abbiano alcun collegamento, e non sia il caso di proporlo lanciandosi in voli pindarici, il tema portante è da ricercarsi in tutto il percorso che il discorso parabolico di Matteo (cap. 13) ci ha fatto compiere nei giorni scorsi. L’argomento del Regno di Dio è molto simile, per forma e per sostanza, al tema della presenza dell’Assoluto nella Dimora. Sì, perché il Regno non è altro che il diffondersi della Gloria di Dio in mezzo al suo popolo. Il che vuol dire: la pace, la giustizia (salvezza), il trionfo incondizionato del bene. Tutto ciò che è fede e speranza si trasformerà unicamente nell’amore. Sono belle parole! Ma sappiamo poi che è difficile vivere in questa attesa, che la nostra fede somiglia di gran lunga più a quella del popolo eletto che a quella di Mosè, che la nostra speranza ha breve durata e che basta poco per tarparle le ali. Ma sappiamo anche che ogni giorno dobbiamo ricercare la forza in Dio, per accingerci all’avventura del credere e “prendere per buona” la frase del salmista: cresce lungo il cammino il suo vigore. In apparenza, qui ci si dice qualcosa di contraddittorio, in quanto il camminare stanca, ma non è così; infatti, il viandante, solo camminando, conosce le strade, i pericoli che vi si incontrano e, solo camminando impara ad evitarli, a distinguere le persone di cui fidarsi e quelle da cui tenersi lontano. Facciamo rischiarare il nostro cammino verso il Regno dall’esperienza che ogni giorno facciamo di Dio attraverso la sua parola, e “crescerà lungo il cammino il nostro vigore!”
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