Nell'episodio di questa settimana, esploriamo il percorso travagliato di Lungomare Canepa, un'area che è stata al centro di numerosi cambiamenti nel corso degli ultimi anni. Inizialmente destinata a essere coperta da una struttura fonoassorbente, il progetto ha subito un cambiamento radicale, evolvendo in un parco lineare di più semplice realizzazione. Avremo come ospiti due voci esperte: Giulia Allegrotti, Architetto e Caterina Iacopi, capogruppo della Lista RossoVerde nel Municipio II – Centro Ovest. Assieme ci guideranno attraverso l’iter che ha caratterizzato questo progetto, approfondendo sfide e potenziali opportunità di questa trasformazione urbana, per cercare di comprende il perché della decisione di trasformare il progetto in un parco lineare. Esploreremo come le promesse iniziali di ridurre il rumore e l'inquinamento abbiano ceduto il passo a un'opzione più incentrata sul verde urbano e come questa decisione abbia suscitato reazioni diverse all'interno della comunità.
Unisciti a noi per una discussione approfondita sulla vivibilità urbana, sulle decisioni che guidano la trasformazione delle nostre città e sulle voci dei cittadini che plasmano il futuro di spazi pubblici come Lungomare Canepa.

Music: New World by Alex Stoner – taketones.com

In questa puntata, esploreremo il delicato tema del consumo di suolo in Liguria con ospiti d'eccezione: Giulia Allegrotti, Architetto e Nadia Repetto, Biologa; entrambe socie di Linea Condivisa. Analizzeremo il ruolo chiave della gestione del suolo nel plasmare città più salubri e resilienti al cambiamento climatico. Attraverso esperienze di successo e spiegazioni chiare, approfondiremo come fermare il consumo di suolo sia una vittoria sia per l'ambiente che per l'economia. Unisciti a noi in questa puntata, dove esamineremo il presente e il futuro della Liguria attraverso un'ottica ecologica per comprendere insieme come una regolamentazione virtuosa del consumo di suolo possa migliorare la qualità della vita e preservare anche la bellezza unica della Liguria.

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In questo episodio, vi condurremo nel cuore di Linea Condivisa: un'associazione dinamica e radicata nella vita politica della Liguria. Con ospiti speciali come Rossella D'Acqui, presidente di Linea Condivisa, e Gianni Pastorino, Consigliere Regionale capogruppo della omonima lista, scoprirete cosa rende unica Linea Condivisa nel panorama politico regionale e perché avviamo una nuova stagione di "Liguria, appunto". Vi sveleremo le ragioni delle nostre scelte e anticiperemo alcuni temi delle prossime puntate.
Accompagnateci settimana dopo settimana nell'esplorazione del tessuto politico, sociale ed economico della nostra regione.

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La Liguria è una terra unica e complicata, in equilibrio fra bellezza e fragilità. Il patrimonio naturale e culturale della nostra regione andrebbe tutelato, riqualificato e fatto conoscere. È necessario scegliere le opzioni sostenibili, a partire dai bisogni dei cittadini e dalla fragilità del territorio.
La Regione ha un ruolo centrale e il potere di fare la differenza nella definizione della programmazione e pianificazione in tutti i settori ambientali, nella valutazione degli impatti delle
scelte effettuate e nel sostegno economico alla realizzazione delle strategie.

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La Liguria è una terra unica e complicata, in equilibrio fra bellezza e fragilità. Il patrimonio naturale e culturale della nostra regione andrebbe tutelato, riqualificato e fatto conoscere. È necessario scegliere le opzioni sostenibili, a partire dai bisogni dei cittadini e dalla fragilità del territorio.
La Regione ha un ruolo centrale e il potere di fare la differenza nella definizione della programmazione e pianificazione in tutti i settori ambientali, nella valutazione degli impatti delle
scelte effettuate e nel sostegno economico alla realizzazione delle strategie.

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Quasi l’80% del bilancio regionale è assorbito dalla sanità. Eppure la sanità in Liguria non funziona. Perché non si sintonizza con il territorio, ignorandone i disagi e le vere necessità.
Un sistema che da un lato soffre carenze di personale, ma dall’altro sperpera risorse in un’infrastruttura dirigenziale sovradimensionata.
La politica si è abituata ad affrontare la programmazione sanitaria attraverso i parametri economici, lasciando sullo sfondo, inascoltato, il bisogno di salute della cittadinanza.
Serve allora un nuovo modello, che alleggerisca l’apparato dirigente recuperando risorse per assumere personale sanitario, per aumentare la qualità delle prestazioni, per rinnovare le apparecchiature diagnostiche.
Serve una nuova strategia, in cui gli ospedali servono per i fenomeni acuti e tutto il resto funziona attraverso modelli decentrati e vicini al cittadino.
Curare la sanità significa investire nel pubblico.
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