
È l'inizio di un lungo calvario.
Incontriamo molti medici e tecnici che ci dicono, in modi diversi, la stessa verità: pressoché impossibile una ripresa cerebrale per mia madre, poiché l'emorragia è stata devastante.
Uno o due alla volta, entriamo in terapia intensiva.
Eccoci goffamente imbacuccati. I guanti in lattice sono sempre troppo stretti e le dita trasudano bolle liquide. La mascherina e la cuffia ci lasciano scoperti solo gli occhi, mentre cerchiamo di allacciare il camice, indossato sempre in modo sbagliato.
Così conciati, entriamo a vedere, finalmente, la nostra mamma. Se la situazione non fosse così drammatica, lei riderebbe, a vederci vestiti in modo così buffo. Ma purtroppo non siamo in un brutto film... e lei non è cosciente.