Partendo da una piccola disputa sulla proprietà di un prato o da un diverbio sulle capacità dei propri cani, i due continueranno a scambiarsi invettive in un crescendo di battibecchi comici dallo scoppiettante finale. Anche in questo atto unico non ci troviamo di fronte a personalità di rilievo, ma a personaggi che annunciano e talvolta anticipano ridicole figure dai contorni borghesi, esseri puerili, prigionieri di sogni volgari, di ambizioni futili, capaci tutt'al più di piccole rivelazioni, svenimenti e capricciose pulsioni.
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Partendo da una piccola disputa sulla proprietà di un prato o da un diverbio sulle capacità dei propri cani, i due continueranno a scambiarsi invettive in un crescendo di battibecchi comici dallo scoppiettante finale. Anche in questo atto unico non ci troviamo di fronte a personalità di rilievo, ma a personaggi che annunciano e talvolta anticipano ridicole figure dai contorni borghesi, esseri puerili, prigionieri di sogni volgari, di ambizioni futili, capaci tutt'al più di piccole rivelazioni, svenimenti e capricciose pulsioni.
In questo monologo Sonja cerca di consolare lo zio ma allo stesso tempo prova a consolare anche se stessa. È convinta che per loro non può che esserci questa esistenza e afferma che a loro non resta altro che prenderne coscienza e vivere questa loro vita fatta di sacrifici e di duro lavoro.
La domanda di matrimonio di A. Cechov
Partendo da una piccola disputa sulla proprietà di un prato o da un diverbio sulle capacità dei propri cani, i due continueranno a scambiarsi invettive in un crescendo di battibecchi comici dallo scoppiettante finale. Anche in questo atto unico non ci troviamo di fronte a personalità di rilievo, ma a personaggi che annunciano e talvolta anticipano ridicole figure dai contorni borghesi, esseri puerili, prigionieri di sogni volgari, di ambizioni futili, capaci tutt'al più di piccole rivelazioni, svenimenti e capricciose pulsioni.