Pisa, uno scrigno di 90 mila abitanti che riceve più di 2 milioni di turisti l’anno, concentrati soprattutto in Piazza dei Miracoli. Credo che da ciò derivi il miracolo. Secondo Demoskopika 2025, Pisa rientra nelle città italiane monitorate per rischio Overtourism. Per questo è nato un locale che sta cercando di eliminare il turismo coi suoi fornelli. È tra i peggiori in Italia e chi l’ha visitato ha scritto: “Mi auguro non mi venga nulla a livello infettivo”, “Peccato per la mega sboccata post cena”. La sua killer app? Il buttadentro, il maestro del Logos.
Un podcast di Acadèmia.tv
Il locale protagonista di questa puntata, più che un ristorante, sembra un night dove gli imprenditori del dark web si riuniscono per mettere fine alla civiltà. L’overtourism a Milano è stato progettato in laboratorio. L’Expo del 2015 ha ridefinito l’immagine della città e ha portato flussi di turisti coi pinocchietti tutto l’anno. Nel 2019 l’anno nero: Milano è stato la città italiana più visitata e l'unica nella Top20 mondiale per numero di turisti. Per fermare il fenomeno, il ristorante di oggi ha sfoggiato un talento notevole: la parola “schifo” ricorre nelle recensioni per ben 75 volte.
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In questo episodio parliamo di un grande atto partigiano contro l’Overtourism, una sorta di Attentato di via Rasella che si ripete ogni giorno con l'obiettivo di fermare il popolo dei trolley lilla brutti e le inglesi con l’autoabbronzante. Perché tanta cattiveria? Negli ultimi anni a Napoli la metà delle case in affitto sono sparite dal mercato e finite ai turisti. In alcuni quartieri sono presenti più di 1.000 annunci di B&B per km². Un ristorante si è distinto inventando delle armi di distruzione di massa: fritture in Goretex e l’orata ghostata.
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In questo episodio l’epica storia di un ristorante che ricorda il mito della fenice. Infatti, pur essendo stato chiuso dai Nas svariate volte, è sempre risorto e oggi scaccia i turisti con mura pericolanti e fornelli impregnati di tetano. Piccolo spoiler: alla vista delle Forze dell’Ordine, un cameriere scapperà con in mano un vassoio di crudi. Questo locale è il Jeffrey Dahmer della ristorazione turistica che si erge a baluardo contro chiunque osi tornare in Puglia, una delle regioni più aggredite dall’Overtourism con 20 milioni di presenze turistiche nel 2024.
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Nel 2023 ad Assisi, che ha 27 mila abitanti, sono arrivati 3 milioni di turisti, 17 mila autobus, 6.500 camper e 500 mila auto (ANSA). In pratica, l’Overtourism ha gettato su Francesco, il santo più ecologista di tutti i tempi, una quantità di inquinamento che nemmeno una copula selvaggia tra Mumbai e Milano nei picchi di pm10. Il ristorante di questa puntata si trova sui motori di ricerca digitando “Peggiori ristoranti d’Italia”. Ferma i turisti cafoni mandandoli in ipotermia con inquietanti pupazzi appesi al soffitto.
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A Venezia c’è stato l’ Armageddon dell’Overtourism: i posti letto per turisti hanno superato quelli dei residenti. Oggi ci sono 16 mila presenze turistiche per km² con giapponesi che fanno sup i vaporetti e americani che si tuffano da tetti del ‘400. Per queste ragioni, in città, sono nati i ristoranti turistici più aggressivi d’Italia, i maestri da cui dobbiamo imparare. Protagonista dell’episodio un locale che ha scelto di fermare i cafoni con un menù fisso di truffe, ketamina e facce da assassini. Un proprietario che, con la sua arroganza, ha fatto parlare di sé in tutto il mondo.
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Una delle città più colpite dalla furia dell’Overtourism è Firenze con 15 milioni di presenze nel 2024. Se Dante tornasse oggi, troverebbe Virgilio che fa il tour leader per la vacanza premio dei dipendenti Iliad. Firenze è aggredita da turisti che per un selfie hanno sfregiato la Fontana del Nettuno o squarciato un capolavoro degli Uffizi. Per evitare di finire tartare, Firenze ha prodotto un eroe della ristorazione turistica che ha dimostrato un coraggio fuori da ogni limite. Un locale gestito da un’azienda attiva da anni nella risoluzione dei problemi: la mafia.
“Il tavolo vicino al bagno” è il posto che al ristorante nessuno vuole. Con questo podcast satirico vi facciamo sedere nel cuore scomodo e maleodorante di un mondo oscuro e inimmaginabile: quello dei ristoranti turistici e del fenomeno dell’Overtourism. Ogni anno arrivano più di 70 milioni di turisti internazionali ma, secondo l’Osservatorio Turismo, la stragrande maggioranza si concentra su appena l’1% del territorio italico, creando un problema di sovraffollamento e devastando l’identità delle città. C’è solo un modo per fermare l’overtourism: farli mangiare male. Per questo vi insegniamo a creare il perfetto ristorante turistico. In ogni episodio celebriamo questi eroi della Resistenza, le loro assurde trincee gastronomiche, studiando i peggiori ristoranti turistici delle nostre città dove la tradizione italiana viene accuratamente gettata in una lupara bianca. La prima puntata è dedicata a Roma, la Taylor Swift dell’Overtourism, col suo centro storico che ha perso quasi il 40% dei residenti asfaltati dall’espansione dei B&B. Il protagonista della puntata è uno dei locali più temuti dall’ufficio igiene. Concepito da un designer della Camorra, se ne frega delle recensioni pessime e cerca ogni giorno di scacciare decine di visitatori grazie alla sua “cucina”.
“Il tavolo vicino al bagno” è il posto che al ristorante nessuno vuole. È per eccellenza un posto ripudiato, ignorato ma che vanta l’angolazione perfetta per vedere tutto senza filtri. Con questo podcast satirico vi facciamo sedere nel cuore scomodo e maleodorante di un mondo oscuro e inimmaginabile: quello dei ristoranti turistici e del fenomeno dell’Overtourism. Ogni anno arrivano più di 70 milioni di turisti internazionali ma, secondo l’Osservatorio Turismo, la stragrande maggioranza si concentra su appena l’1% del territorio italico creando un problema di sovraffollamento e cambiando l’identità delle città. C’è solo un modo per fermare l’overtourism: farli mangiare male, malissimo. Per questo vi insegniamo a creare il perfetto ristorante turistico, l’unica realtà che sta cercando realmente di scacciare i turisti grazie alle loro assurde trincee gastronomiche. In ogni episodio celebriamo questi eroi della Resistenza, studiando i peggiori ristoranti turistici delle nostre città, dove la tradizione italiana viene accuratamente gettata in una lupara bianca. Il podcast nasce per fermare quel genere di turista che spacca un quadro del 700 per farsi un selfie, che incide il proprio nome sul Colosseo, che si mette a surfare sul Canal Grande a Venezia, che pretende lo spritz a Palermo e che manda in terapia intensiva una carbonara dopo aver aggiunto il ketchup. Otto pericolosi episodi per far nascere il Frankenstein del peggiore ristorante del mondo. E alla fine del podcast saprete qualcosa in più sul fenomeno dell’Overtourism. Losito per il sociale.