Se c’è una cosa con la quale Mario Draghi non dovrebbe avere problemi sono i numeri. Eppure per formare questo governo sono proprio i numeri che traballano. Alla fine una maggioranza verrà fuori. Il Partito Democratico e Italia Viva sono già a bordo. Il Movimento 5 Stelle che, in questi due anni e mezzo si è fatto andare bene di tutto, dice di non voler sostenere Draghi, ma la paura delle elezioni vincerà ogni resistenza.
Renzi non è riuscito a far passare il MES, quindi l'Europa ci impone Draghi. Tutti giubilano, ma per l'Italia potrebbe essere la fine.
Al via da lunedì il nuovo sofware per la riclassificazione degli immobili che porterà all'aumento dell'IMU, dell'IRPEF e delle Imposte di Registro
Paolo Gentiloni, conte di Filottrano, potrebbe tornare dall'esilio dorato di Palazzo Berlaymont per entrare a Palazzo Chigi e sostituire Giuseppe Conte
Luci ed ombre per l'ingresso dei cinesi nel Gruppo Poste Italiane che gestisce la raccolta del risparmio privato per lo stato e ha una capillare ramificazione nel recapito della corrispondenza.
Dopo aver definito Melania Trump una escort, il giornalista statunitense si scusa pubblicamente. Una battuta infelice la definisce, ma ci sarebbe un altro tweet di agosto 2020.
Chiunque pensa che la fiducia ottenuta in Senato abbia chiuso la partita si sbaglia. I 156 voti ricevuti da Conte grazie ai senatori a vita, ai voltagabbana e a gente come Ciampolillo, sono serviti solo a rimandare la resa dei conti.
Il Presidente del Consiglio è accreditato di 155 voti, su una maggioranza assoluta di 161. Nel computo dei suoi sostenitori ci sono anche i senatori a vita e tutti i nuovi acquisti che sono riusciti a raccattare. Vediamo i possibili scenari.
Crisi di governo ultimissime: oggi Conte alla Camera, poi la crisi passerà al Senato. L'ombra dei servizi e della massoneria sulla caccia ai voti che dovrebbero salvare il governo.
L'elenco dei social e delle app libere per esprimere le proprie idee senza essere censurati, ma soprattutto per vendicarsi di Facebook e Twitter.
Come nella Germania nazista o in Corea del Nord: chi non si allinea viene cancellato. Poche ore dopo il ban di del Presidente Donald Trump da parte di Twitter e Facebook, Apple e Google rimuovono dai loro store l'app Parler, accusata di incitare all'odio e alla violenza. Siamo ormai piombati in una dittatura digitale globale.
Abbiamo tutti deriso almeno una volta quelli che ci parlavano di scie chimiche. La scienza le ha sempre negate, ma in questi giorni la Cina ha lanciato un progetto chiamato Ganlin-1, cioè “sweet rain” (pioggia dolce), dal nome del primo drone impiegato per modificare il clima e determinare piogge e precipitazioni artificiali.
I manifestanti pro Trump sono entrati indisturbati nel Parlamento di una superpotenza militare con scene carnevalesche che si sono trasformate ben presto in tragedia. In Italia è già cominciata la caccia ai sovranisti, ma il malessere del popolo non si liquida con il solito storytelling di sinistra.
Anche Mr. Bean si arrende, ormai l'ironia è vietata. Dalla pasta fascista all'Amen sessista. I nuovi teorici del politically correct cancellano la nostra cultura, da Omero a Grease, e riscrivono la storia.
Il rapporto ASAPS dice che i monopattini sono pericolosissimi. Mentre la Francia si compera FCA, gli aggressori del rider napoletano, picchiato e derubato, finiscono in carcere. Speriamo ci restino.
Quando riapriranno le scuole? A quattro giorni dal 7 gennaio, data prevista per l'apertura si moltiplicano i dubbi sulle riaperture, ma la Azzolina insiste: «Non possiamo arrenderci ora, il 7 gennaio si torna a scuola».
Roberto Saviano oggi su Il Fatto Quotidiano rilascia un'intervista nella quale si scaglia contro chi lo accusa di essersi arricchito romanzando la camorra. Un po' ha ragione, perché si è arricchito anche con provocazioni eclatanti e con l'odio per Salvini.
Il Prof. Bagnai sale in cattedra e offre al Senato un intervento che passerà alla storia per efficacia e chiarezza, ma soprattutto per la passione di chi rivendica uno scatto d'orgoglio per una nazione piegata ai diktat dell'Europa che ci ha ridotto in braghe di tela. La Bellanova va fuori di testa e gli dà dell'ignorante.
Italia23, il partito che nasce come un gruppo di esperti della società civile impegnato nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi, specie in campo politico-economico. Ma i problemi di chi? Degli Italiani, di Conte o di qualche "responsabile"?