
“Ho sempre avuto questo pallino di fare tatuaggi. Tanta gente mi ha convinto a seguire quello che avevo in testa, senza farmi spaventare troppo […] e poi a una certa ho detto ‘vabbè mi butto e apro uno studio’. Ho pensato ‘alla peggio sono ancora giovane per fare altri lavori’”.
L’essenza di Eva sta tutta qui, nel non aver paura di buttarsi. La giovane tatuatrice, che ha aperto il suo studio a soli 23 anni (per giunta durante il Covid), ci racconta che il suo segreto da imprenditrice è avere basse aspettative e non lasciarsi abbattere dalle giornate negative. Certo, i clienti difficili esistono, e a volte viene da chiedersi “cosa sto facendo?”, ma con una forte rete di supporto tra colleghi, una mentalità aperta e degli obiettivi chiari si può affrontare tutto.
Anche il “tatuaggio urgente” (che non esiste).