
Negli ultimi anni sembra che il capitalismo abbia trovato la sua coscienza verde. Ovunque si parla di imprese etiche, di nuovi modelli societari e di certificazioni che promettono di cambiare il mondo. Tra le più citate: le Società Benefit, nate per coniugare profitto e “bene comune”, e le B Corp, aziende certificate che si fregiano del titolo di “business for good”. La narrativa ufficiale è chiara: finalmente le imprese possono generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale. Una rivoluzione del concetto stesso di business, dicono. Ma è davvero così? O siamo davanti all’ennesima illusione di cambiamento, un vestito elegante cucito su misura per un sistema che resta identico a sé stesso? In questo articolo proverò a decostruire la comunicazione delle Società Benefit e delle B Corp. Non per sminuire chi le adotta in buona fede, ma per mostrare il nodo strutturale: se il fine resta il profitto, tutto il resto sarà sempre subordinato ad esso.