Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York e la sinistra italiana lo celebra come una vittoria epocale. Ma dietro l’entusiasmo c’è l’ennesimo abbaglio: Mamdani non è il simbolo della riscossa dei poveri, bensì l’ennesimo prodotto patinato della sinistra dei salotti. Un racconto ironico e pungente su come, da questa parte dell’Atlantico, ci si innamori sempre delle illusioni altrui.
Trump e Rutte discutono di pace alla Casa Bianca mentre Putin guida un’esercitazione nucleare. In Europa la NATO risponde con Iron Spear, Eastern Sentry e Steadfast Noon: tre dimostrazioni di forza e unità sul fianco orientale dell’Alleanza.
Meloni al Parlamento: “L’Italia si presenta al Consiglio Europeo con stabilità, credibilità e visione.” Pace giusta in Ucraina, realismo su clima e difesa, lotta ai trafficanti e più equità sociale. “Basta ideologia, serve pragmatismo.”
Donald Trump e Vladimir Putin hanno annunciato l’intenzione di incontrarsi a Budapest nelle prossime settimane per discutere la fine del conflitto in Ucraina. Ma un ostacolo imprevisto minaccia di compromettere il piano: il mandato d’arresto internazionale emesso contro il leader russo dalla Corte penale internazionale (CPI). Putin, per raggiungere l’Ungheria, dovrebbe attraversare lo spazio aereo di Paesi che aderiscono al trattato di Roma e sarebbero tenuti legalmente ad arrestarlo.
Donald Trump celebra a Sharm El-Sheikh la firma del Gaza Deal, un accordo che mette fine a un conflitto durato 32 anni. Presenti i leader di Europa e Medio Oriente, tra cui Giorgia Meloni. “Un momento storico per il mondo intero.”
In questo episodio, i frammenti dei discorsi di Netanyahu e Trump e il punto stampa finale di Giorgia Meloni
Donald Trump annuncia un accordo storico tra Israele e Hamas: parte il piano di pace in 20 punti. Ostaggi liberati, prigionieri scambiati, e una possibile tregua dopo oltre due anni di guerra a Gaza. Dalla mediazione internazionale alle reazioni di Netanyahu, Abbas, Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni, fino alla nostra riflessione sul vero conflitto che minaccia l’Occidente.
Dal Parlamento Europeo, Ursula von der Leyen risponde a Vladimir Putin e rilancia il messaggio dell’unità europea contro le minacce esterne e la disinformazione. Un discorso che segna il tono della nuova stagione politica dell’Unione.
Putin al Forum Valdaj 2025 proclama la fine dell’ordine unipolare e l’avvento del mondo multipolare. Accusa l’Europa di risvegliare vecchie paure e avverte: “Non provocateci, non è mai finita bene per chi lo ha fatto.” Un discorso di potenza e deterrenza, tra visione globale e moniti all’Occidente.
Da Copenaghen, il racconto del vertice informale dei leader europei: difesa comune, nuovi fondi per Kiev, il dibattito acceso tra Macron, Meloni e Orbán.
Davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Presidente degli Stati Uniti ha tracciato un quadro di forza e prosperità interna, sostenendo che l’America stia vivendo una nuova stagione di crescita economica e sicurezza. Ha attaccato con durezza l’ONU, accusato di inefficacia e complicità nei flussi migratori, e ha rivendicato un ruolo determinante nel Medio Oriente e nella guerra in Ucraina. Sul piano energetico, ha bollato la transizione verde come una “truffa”, rilanciando carbone, gas e nucleare. Il suo messaggio finale ha evocato un mondo di confini sicuri, sovranità rispettate e cooperazione tra nazioni libere.
Il presidente Emmanuel Macron annuncia il riconoscimento francese dello Stato di Palestina durante la conferenza ONU, accendendo il dibattito internazionale sul futuro della regione e sulla soluzione dei due Stati.
La Russia aumenta i raid in Ucraina e sconvolge l’Europa orientale con incursioni nello spazio aereo di Polonia ed Estonia. Varsavia alza i jet, Tallinn invoca l’articolo 4 NATO. Zelensky accusa Mosca di terrorismo contro i civili e prepara l’incontro con Trump. L’Europa risponde con nuove sanzioni, mentre Washington riduce il sostegno ai Baltici.
L’assassinio di Charlie Kirk, 31 anni, travolge l’America e divide il dibattito politico internazionale. Condanne bipartisan, fake news e accuse reciproche alimentano lo scontro. In Italia Meloni e Schlein si confrontano sul clima politico.
Droni russi violano lo spazio aereo polacco: la NATO risponde abbattendoli e Varsavia invoca l’Articolo 4. Solidarietà compatta all’interno dell’Alleanza e monito a Mosca: “Difenderemo ogni centimetro di territorio NATO”.
Dal palco del Forum Economico Orientale, Putin avverte: “Truppe occidentali in Ucraina saranno obiettivi legittimi”. Zelensky risponde: “Non vado a Mosca, venga lui a Kiev”. Intanto Trump rinomina il Pentagono “Dipartimento della Guerra” e porta il G20 del 2026 nel suo resort in Florida. Una giornata che ridisegna scenari e tensioni globali.
A Parigi si è riunita la Coalizione dei Volenterosi: 26 paesi pronti a garantire la sicurezza dell’Ucraina, tra aperture e divisioni. Macron e Zelensky rilanciano, Londra spinge sui missili, Meloni frena sull’invio di truppe. Ma il vero nodo resta Mosca.
3 settembre, Pechino. Una giornata fitta di simboli e diplomazia. Dalla parata militare in Piazza Tiananmen per l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, alla commemorazione dei caduti con le famiglie dei veterani sovietici, fino agli incontri bilaterali tra Vladimir Putin e Kim Jong-un. Sullo sfondo, il presidente cinese Xi Jinping che ha accolto i leader stranieri e il presidente americano Donald Trump che, dal suo social, ha commentato con ironia pungente queste manovre di alleanze.
Parate militari, gasdotti e nuove alleanze: la Cina rilancia la sua idea di governance globale, Mosca cerca legittimazione e la Corea del Nord si unisce al fronte. Ma il silenzio sull’Ucraina rivela le fragilità di un blocco che non può sostituire l’Occidente.
A Tianjin, al vertice SCO, Putin e Modi ribadiscono l’asse russo-indiano e il progetto di un ordine multipolare alternativo all’Occidente. Ucraina, energia, sicurezza e crescita economica al centro della Dichiarazione di Tianjin.
Xi, Putin e Modi insieme in Cina. Tra summit, parata militare e riscrittura della storia, Pechino cerca di ridefinire gli equilibri mondiali.