
In questo episodio di FilosofIndia proveremo sinteticamente a capire come lo Śivaismo del Kashmir affronta il problema dell'esperienza fenomenica in prima persona all'interno del suo contesto teorico.
Nel 1974 il filosofo della mente Thomas Nagel scrisse un articolo intitolato “Com'è (o cos'è) essere un pipistrello?” Egli voleva porre l'attenzione sul problema della coscienza fenomenica, ovvero sul fatto che l'esperienza soggettiva in prima persona è un evento privato e incomunicabile.
Vedremo come la scuola śivaita del Kashmir, non solo avesse maturato l'idea che Śiva, in quanto soggetto conoscente, possiede un'esperienza fenomenica in prima persona, ma avesse anche descritto tale esperienza in modo affine a quello della filosofia della mente contemporanea.
Questo episodio segue come traccia il capitolo 6 del bel libro di Marco Ferrante, Indian Perspectives on Consciousness, Language and Self. The School of Recognition on Linguistics and Philosophy of Mind, Routledge 2020