
20-21 aprile 1967, Atene - Durante la notte tre colonnelli dell'esercito greco (Papadopoulus, Makarezos e Ladas) attuarono un colpo di stato che, approvato in maniera tutt'altro che convinta da parte del Re Costantino II, portò la Grecia dopo anni di instabilità governativa alla formazione di una vera e propria dittatura militare. Inviso dalla gran parte della comunità internazionale (l'appoggio americano fu prima timido e poi pressoché nullo), il regime non sopravvisse per molti anni, tra difficoltà economiche e la forza della dissidenza interna al paese. Dopo un contro-golpe del sovrano fallito con conseguente esilio, nonostante il cambio istituzionale da Monarchia a Repubblica deciso da Papadopoulus (che assunse la carica di presidente) per tentare di calmare l'opposizione interna, la dittatura dei colonnelli si avviò verso la sua inevitabile fine. La guerra turco-greco sulla questione di Cipro, con l'opposizione di molti stessi esponenti del regime militare, ne segnò il suo canto del cigno: dopo aver messo da parte i golpisti più "coinvolti" nel colpo di stato del '67, si procedette alla democratizzazione del paese che raggiunse il suo culmine con le elezioni libere del novembre 1974.