
31 DICEMBRE 1958 - 1 GENNAIO 1959, L' HAVANA, CUBA - Nella notte di capodanno a cavallo tra il 1958 e il 1959, Fulgencio Batista, dittatore cubano, ormai accortosi dell'impossibilità di sconfiggere i rivoluzionari cubani (che avevano consensi maggioritari tra la popolazione) decise di abbandonare il paese per il Guatemala. I "barbudos" (così chiamati poiché durante l'attività di guerriglia sui monti della Sierra Maestra non avevano di che radersi e perciò avevano lunghe barbe incolte) poterono così prendere il potere e lasciarsi alle spalle la dittatura corrotta del generale. Fidel Castro vero leader della rivoluzione, poté così gradualmente impossessarsi interamente del potere, conducendo gradualmente Cuba verso un modello di stato socialista, ma fortemente autoritario. Tra i ribelli che più di tutti contribuirono alla prese di potere dei guerriglieri cubani, ci fu un giovane idealista argentino, Ernesto Che Guevara, grande capo militare, che con la sua condotta spregiudicata, sarà fondamentale sia per la vittoria militare che per la propagazione degli ideali comunisti. Fidel infatti, che originariamente non era comunista, indirizzò sempre più lo Stato verso una forma di comunismo radicale: la nazionalizzazione di tutte le proprietà straniere (tra cui quelle americane) portò Cuba ad abbracciare l'alleanza con i sovietici, nonostante il fatto che l'isola caraibica avesse dichiarato più volte la sua adesione almeno ideale all'asse "terzomondista".