«Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono», dice la famosa frase che ci offre Primo Levi nel suo La chiave a stella.In un periodo in cui si parla tanto di frustrazione nel mondo del lavoro, che sia per il clima tossico delle organizzazioni o la volatilità dei mercati o ancora la burocrazia che mortifica l’iniziativa imprenditoriale, può essere utile ripartire dal piacere di esserci, come suggerisce Francesco Marino. Se vivere è più che stare al mondo, lavorare è più che andare in ufficio o in fabbrica. Ma questo richiede la necessità di essere presenti a se stessi, riflettere su come ci relazioniamo con gli altri e con il mondo, trovare o ritrovare lo scopo che dà senso al nostro affannarci.Per un agire che sia capace di assicurare armonia e risultati, come diciamo in FBU.
Francesco Marino,dopo anni di ricerca e lavoro in teatro, come attore, regista e insegnante, inizia il suo percorso in aziende nazionali e multinazionali, come consulente e coach, a fianco di imprenditori e manager. È docente di Intelligenza Emotiva per la Gestione delle Risorse Umane presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT. È fondatore e amministratore di CREO S.r.l. e direttore scientifico del Festival dell’Apprendimento Continuo Maestri Fuori Classe che si tiene a Montepulciano (SI).
Il libro
https://press.unint.eu/index.php/prodotto/il-piacere-di-esserci-perche-vivere-e-piu-che-stare-al-mondo/Il profilo Linkedin di Francesco
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